Rogne di Casa Nostra Europa Palestina con CastrAzione o Sinergia

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Alcune notizie scelte per voi, tratte dall’Ansa e da Rainews24. 1)”Il premier Berlusconi, il figlio Piersilvio e altri dirigenti Mediaset indagati a Roma per evasione fiscale e reati tributari”. 2)”Fiom, Maroni teme infiltrazioni nel corteo. Epifani: Se sa qualcosa ci informi” 3)”Partenone chiuso: i dipendenti del ministero della Cultura,¬† hanno incrociato le braccia in solidarietà con i 350 precari che stanno per perdere il lavoro.” 4)”12 raffinerie francesi sono tutte ferme oggi per uno sciopero contro la riforma delle pensioni e i manifestanti hanno bloccato l’oleodotto che rifornisce i due principali aeroporti di Parigi.” Aggiungo un video, dal Lontano Paraguay, appena giunto su Internet: Agente massacra 13enne con pugni e calci.

Troverete¬† anche una mail , tratta dalla lista degli iscritti all’ISM, di Filippo Bianchetti al Manifesto, la sua richiesta con risposta del quotidiano comunista e le sue deduzioni, le ultime notizie in merito al convoglio VivaPalestina, verso Gaza.¬† E ora prima di ciò che vi ho enunciato, aggiungo¬† la mia opinione. Spesso molto spesso, quando ho tentato di ricollegare certe distruzioni della nostra cultura e dell’ambiente di Casa¬† nostra, ho avuto in risposta iniziative dalla e per la Terra di Palestina e viceversa, del mondo. Forse non si è consapevoli, di quanto è disgregato il movimento, di quanto si possa contare sulle solite persone che da anni e troppi, continuano a non ricollegare i Fatti internazionali con quelli Locali. Parto dal mio paese, Capranica, dove risiedo e composto di poco più di 6.000 abitanti, con una buona percentuale di cittadini stranieri e in ogni caso non nati nello stesso comune. Del Bene Comune del territorio, sembra non gliene importi a nessuno, presi dagli Aereoporti che non volano e le Ferrovie da ripristinare, da integrazioni lontane anni luce e ricostruzioni di un centro storico ridotto a un fantasma felliniano. E in questo stesso paese, esistono persone che non si tirano indietro a cui batte¬† il¬† cuore per motivi altissimi e nobili, come quello della Liberazione e del Riconoscimento della Palestina. Passo le Informazioni raccolte, e da Reset-Italia, le raccolga poi chi crede. Facebook ancora non ha risposto nè a me nè a centinaia di sostenitori, sul perchè della mia disattivazione. E’ Infanzia Negata, Umanità Negata e Dignità altrettanto, dovunque accada. E si tratta di Nostri Diritti.

Il messaggio che più mi ha colpita in questi ultimi giorni è l’Orto sinergico di un ex collega bancario, contadino contemporaneo. Serve l’Agricoltura e la Cultura: è emergenza Orto comune.

Doriana Goracci

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Lattakya, giovedì 14 ottobre 2010 Dopo 13 giorni di quarantena a Lattakya (Siria), il convoglio VivaPalestina5 sta per riprendere il suo viaggio verso Gaza. Una lunga estenuante attesa, una logorante trattativa, molte notizie contraddittorie sulle intenzioni del governo egiziano; poi nella serata di mercoledì, attraverso messaggi rimbalzati dall‚ÄôItalia, prima ancora che da conferme dirette, la certezza che finalmente è arrivata l‚Äôautorizzazione e può riprendere la marcia del convoglio verso la striscia di Gaza assediata. Questo lungo braccio di ferro con le autorità egiziane la dice lunga su come l‚Äôassedio di Gaza sia totale e asfissiante. Le dichiarazioni e assicurazioni ripetutamente rilanciate, dopo il massacro della Mavi Marmara, secondo le quali il valico di Rafah era aperto al passaggio di aiuti umanitari si rivela per quello che è: una sistematica e grossolana menzogna. Del resto una delle condizioni imposte al convoglio, il divieto di ingresso ai tir carichi di cemento conferma la ferocia dell‚Äôembargo a cui la popolazione di Gaza è sottoposta: i bombardamenti, cumuli di macerie, case, interi quartieri, gli edifici pubblici distrutti e poi il divieto di ricostruire, di dare un tetto ai moltissimi che ne sono privi. Un boicottaggio selvaggio organizzato da Israele e avallato da tutti i governi occidentali, Italia in testa, quegli stessi governi che non esitano ad alzare scandalizzati lamenti davanti alla richiesta della società civile palestinese di applicare nei confronti dello Stato di Israele, la campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS). Il doppio standard che dimostra la cecità e l‚Äôopportunismo del campo ‚Äúimperiale‚Äù, quello delle guerre di civiltà, della lotta al Terrorismo, della ‚Äúdemocrazia‚Äù esportata con la forza delle armi, una strategia geopolitica che ha contagiato anche il nostro paese, infrangendo alcuni punti fondamentali della nostra Costituzione. Oggi, a mezzogiorno, Kevin Owen, il coordinatore del convoglio ha confermato ufficialmente l‚Äôautorizzazione all‚Äôingresso e ha dettagliato meglio i problemi da affrontare nell‚Äôimmediato. Il desiderio sarebbe quello di imbarcare tutta la carovana su un unico traghetto, ma il piccolo porto di El Arish verso cui siamo diretti non permette l‚Äôattracco a navi oltre un certo pescaggio. Per questo potrebbe essere necessario utilizzare due vettori o addirittura, ipotesi estrema, trasferire gran parte degli attivisti per via aerea. Problemi tecnici che richiederanno ancora qualche tempo per essere sciolti. Intanto bisogna ripulire il campo profughi che ci ha ospitato per 13 giorni e restituirlo alla comunità palestinese in condizioni decenti. Fa caldo, fa ancora molto caldo a Lattakya, ma l‚Äôafa sembra oggi molto più sopportabile. Sabato o forse domenica saremo a El Arish, 30 km dal valico di Rafah. Non mancheranno altri ostacoli e tentativi di allungare i tempi da parte egiziana. Insieme alle delegazioni di 30 paesi, insieme agli altri 400 attivisti, e 35 di loro erano sulla Mavi Marmara, stiamo compiendo un pellegrinaggio laico. Per altre delegazioni è un pellegrinaggio religioso. Dalle tombe dei caduti in Turchia, al campo profughi di Lattakia, un luogo simbolo della sofferenza e della speranza, che non può morire, di rientrare nelle proprie case. Poi la Striscia di Gaza ove si sta commettendo una delle barbarie più disumane dei nostri tempi.

Free Palestina! Boycott Israel!

dal Blog di Rough Moleskin

ISM-Italia

Press conference delle ore 11: Kevin Ovenden fa il punto della situazione. Dopo l‚Äôok formale delle autorità egiziane si va definendo il quadro dell‚Äôoperazione di trasferimento del convoglio dal porto siriano di Lattakya al porto egiziano di El Arish. Il traghetto che effettuerà il trasporto è già partito dalla Grecia. L‚Äôimbarco a Lattakya è previsto per domenica mattina. Essendo un traghetto veloce, il percorso dovrebbe essere compiuto in circa 18 ore. Durante il viaggio è prevista una sosta sul punto in cui la Mavi Marmara è stata attaccata nel maggio scorso dalle unità navali israeliane, per rendere omaggio alle 9 vittime. La nave sarà certamente affiancata e tenuta sotto controllo da unità della marina israeliana, ma le probabilità che possa ripetersi una azione violenta sono minime. A scoraggiare una tale azione sarà prima di tutto la presenza a bordo di molti rappresentanti e corrispondenti dei media di tutto il mondo. In ogni caso gli attivisti adotteranno esclusivamente e tassativamente forme di difesa passiva, senza lasciare spazio a nessuna provocazione. Una volta arrivati al porto di El Arish il trasferimento al valico di Rafah e l‚Äôentrata a Gaza dovrebbe essere rapido e avvenire entro la sera di lunedì 18 ottobre. Gli egiziani non hanno posto vincoli alla permanenza del convoglio a Gaza, ma tenuto conto del contesto e della situazione, è opportuno non gravare troppo sulla ospitalità dei palestinesi. La permanenza quindi non sarà prolungata oltre tre giorni e giovedì 21 gli attivisti dovrebbero dirigersi all‚Äôaeroporto del Cairo per fare ritorno ai loro paesi di origine. A Gaza il primo compito sarà la consegna di tutti gli aiuti umanitari. E‚Äô prevista una cerimonia in cui la terra raccolta sulle tombe delle vittime turche della Mavi Marmara sarà utilizzata per piantare alcuni ulivi, in ricordo di quelle vittime. Altri dettagli verranno forniti nei prossimi meeting. Questo pomeriggio, al capo profughi di Lattakya, è prevista una cerimonia. Nel compound che ci ha ospitato per 14 giorni verranno piantati 5 alberi di ulivo, uno per ognuno dei 5 continenti presenti nel convoglio VivaPalestina 5. Ricordiamolo ancora una volta: 380 attivisti di 30 diversi paesi (fra i quali 40 reduci della Mavi Marmara), 147 veicoli, aiuti umanitari per 5 milioni di dollari. Domani, sabato 16 ottobre, si svolgerà una grande cerimonia di saluto ed è annunciato l‚Äôarrivo da Beirut di George Galloway.

Lattakya, venerdì 15 ottobre

Ho mandato questa lettera al giornale che leggo da sempre, Il Manifesto, con richiesta di pubblicazione.Non è stata pubblicata, ma ho ricevuto la risposta riportata sotto. Credo che la cosa abbia un interesse non solo personale, per cui la diffondo.

Caro Manifesto,prendo spunto dal tema Palestina, che seguo attivamente, per¬† dirti che in questi giorni, sfogandomi con amici per la quasi totale assenza, sulle tue pagine, di commenti alla manifestazione PER LA VERITA‚Äô, PER ISRAELE, di Fiamma Nirenstein-Frankenstein (bravo, Vauro!) a Roma, il 7 ottobre, mi ponevo il dubbio se continuare a comprarti. Ho visto poi che altri giornali della sinistra hanno invece pubblicato parecchie cose su questo. A parte i bellissimi articoli di Michele Giorgio dalla Palestina, dal giornale, da anni, sembrano venire solo imbarazzati silenzi, niente che somigli a quell‚Äôattenzione per ciò che in Italia viene dai movimenti (se riguarda Israele), che era nei presupposti e che tutti si aspetterebbero ancora. La risposta degli amici è stata all‚Äô incirca: ‚Äúl‚Äô ideale sarebbe seguirne diversi, di giornali in effetti Il Manifesto ormai lo scorriamo senza trovare che poco; per esempio, sulla Palestina ogni tanto ti mette una chicca, per fortuna, e lo fa quasi solo lui, ancora, ma sempre meno‚Ķ‚Äù Penso che molti abbiano ormai perso la speranza, e che come me ti comprino per abitudine, o per affezione, ma senza più crederci: diversi ti hanno già abbandonato, e alcuni mi
prendono in giro, per questa mia ‚Äùdebolezza‚Äù. E non nascondiamoci dietro questa storia dei contributi statali che vengono tagliati; è da molto tempo che periodicamente ce lo chiedi, e noi lettori ti sovvenzioniamo ‚Äústraordinariamente‚Äù, ma tu sei sempre in crisi lo stesso, ti sei accorto? Non credo nemmeno che la strategia giusta, per noi lettori che ti vogliamo bene e ti abbiamo sempre sostenuto,¬† possa esser quella di tener la bocca chiusa su certe tematiche scottanti, di nascondersi, di non prender posizioni che potrebbero farti apparire troppo estremista a certi occhi, a certi poteri forti ed occulti, per la paura di aumentare la probabilità di interruzione di sovvenzioni statali. Facendo mie impressioni che ricevo da comuni amici, prevedo e temo che se il Manifesto chiuderଆ Fiamma Nirenstein-Frankenstein brinderà con grande gioia.¬† Non farà altrettanto quando a chiudere saranno altri giornali della sinistra perchè sono un’altra cosa,¬† anche dal punto di vista simbolico.¬† Il Manifesto ha rappresentato sin dal suo primo giorno di vita (e ancora oggi per noi rappresenta) qualcosa di importante per la causa palestinese e per tutti coloro che ci lavorano.Ti prego, ascoltaci; non seguire solo tue spinte interne, che noi non conosciamo ma che evidentemente ci sono, e che a nostro avviso ti stanno portando fuori rotta.
Filippo Bianchetti Varese

RISPOSTA DI MICHELANGELO COCCO, CAPO
REDAZIONE ESTERI DE “IL MANIFESTO”

gentilissimo filippo,alla manifestazione “per la verità, per israele” hanno partecipato quattro gatti, tra cui i soliti nirenstein, pacifici, fiano, veltroni (solo invideo) con le eccezioni (a mio avviso – per motivi diversi – poco significative) di rita levi montalcini e roberto saviano il giorno dopo il corriere della sera ha pubblicato una foto da cui si capiva chiaramente il flop e un articolo che, pur provandoci in tutti i modi, non riusciva a nobilitare quell’appuntamento a nostro giudizio quella manifestazione è stata un’operazione di pubbliche relazioni mal riuscita, perché promossa da ultrà filo israeliani con scarsa credibilità A CHE PRO DARLE VISIBILITA’??? abbiamo quindi scelto il basso profilo, scelta che a mio avviso si è rivelata azzeccata per quanto riguarda gli “imbarazzanti silenzi”, non so a cosa tu ti riferisca, così come quando parli di “spinte interne”: se una cosa qui non manca, questa è la LIBERTA’ anche le altre critiche che fai al giornale le trovo molto ingenerose: il quotidiano da un po’ ormai è a 16 pagine: gli spazi si sono ristretti e nel mondo non c’è solo la palestina inoltre, come saprai, stiamo lavorando in condizioni molto difficili a causa di una grave crisi economica/editoriale mi auguro che vorrai continuare a leggerci, magari più attentamente saluti comunisti

Commento:
anche se importante, Cocco non rappresenta tutto il giornale; se così fosse rischieremmo davvero di perderlo. Spero che la sua risposta non sia condivisa da tutta la redazione, perché in tal caso il giornale che ritengo più importante per la Palestina, anche grazie al lavoro del caro Stefano Chiarini, perderebbe ancor di più la sua credibilità su questo tema per noi molto più caro del destino del Manifesto.

Filippo Bianchettihttp://www.associazionerays.org/foto/trapianto.jpg

Una risposta a “Rogne di Casa Nostra Europa Palestina con CastrAzione o Sinergia”

  1. Tra le notizie che vi ho dato, sicuramente troppe…ce n'√® una che per me √® emblematica: il pestaggio di un 13enne da parte di un agente in Paraguay, con relativo video .http://video.corriere.it/paraguay-poliziotto-violento/667a4c0e-d829-11df-ad4e-00144f02aabc Perch√®? "Il Paraguay o Paraguai √® uno Stato dell'America meridionale…√® una repubblica presidenziale… lingue ufficiali sono lo spagnolo e il guaran√≠, ma vengono parlate anche altre lingue amerinde. Il nome Paraguay significa l'oceano che va verso l'acqua, … Il vessillo del Paraguay ha una particolarit√† unica al mondo. Infatti le due facce della bandiera non sono esattamente uguali. Cambia il disegno centrale: logo e titolo del Paese da una parte, e disegno con un leone dall'altra."

    Nessuna Faccia √® uguale a un'altra,come le notizie che vengono da ogni parte del mondo, come le facce su FB… Resta da vedere cosa hanno in comune, per essere contro e creare "sinergia"…ad esempio un Orto in comune…dove si semina raccoglie e caccia…A bientot.

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