Banche, liquidità e… Non tutto il collaterale ha la stessa qualità!

di MATTEO CORSINI

A seguito della crisi che ha colpito alcune banche regionali statunitensi un anno fa, le autorità di vigilanza hanno impostato una corposa (fin troppo voluminosa) revisione dei requisiti patrimoniali, che però potrebbero non essere risolutivi quando il problema è la liquidità.
Bill Dudley, già presidente della Fed di New York, ritiene che la soluzione alle crisi di liquidità delle banche consista nell’imporre alle stesse di “mantenere in via preventiva una quantità di collaterale (come titoli e prestiti a consumatori e imprese) per coprire tutte le loro passività a vista soggette a corsa agli sportelli“. Il collaterale dovrebbe essere depositato presso la Fed, che potrebbe quindi velocemente prestare alle banche (creandola dal nulla) base monetaria in caso di crisi.
A mio parere il problema non sarebbe risolto completamente, perché un conto è tenere riserve di moneta o titoli di Stato a breve termine (tipicamente con scadenza entro i 12 mesi); altro conto è utilizzare come collaterale titoli a lungo termine o prestiti, il cui valore può diminuire notevolmente in caso di aumento dei tassi di interesse o peggioramento della solvibilità dei debitori.
Silicon Valley Bank entrò in crisi perché aveva comprato grandi quantità di titoli di Stato a tasso fisso a lunga scadenza senza coprire il rischio di tasso (anche per motivi contabili e perché non avrebbe avuto un margine di interesse sufficiente a non operare in perdita) e a fronte di raccolta per lo più a vista e per di più non sufficientemente granulare.
Semplicemente le minusvalenze implicite sul portafoglio titoli rendevano il valore di mercato dell’attivo inferiore a quello del passivo, ossia la banca era divenuta di fatto insolvente, cosa che spinse i depositanti a fare uscire i loro soldi.
Non a caso la Fed istituì poi un programma annuale in cui prestava base monetaria alle banche prendendo titoli come collaterale valutati al valore nominale, e non a prezzi di mercato. Suppongo che il rischio di finire nella stessa situazione anche con la proposta di Dudley non sarebbe irrisorio.
Quindi va bene avere collaterale, ma non tutto il collaterale ha la stessa qualità. Le riserve monetarie dovrebbero essere preferite. Ma aumentarle significherebbe ridurre (fino ad azzerare) il regime di riserva frazionaria. Sarebbe la reale soluzione, ma non è voluta né dalle banche, né dai regolatori.

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“Banche, liquidità e… Non tutto il collaterale ha la stessa qualità!” è stato scritto da Leonardo e pubblicato su Miglioverde.

I post-comunisti non sono mai cambiati, sono rimasti tali e ancora governano

di PIETRO DI MUCCIO DE QUATTRO I postcomunisti, senza mai confessare il peccato di gioventù, per dire, hanno cercato di correggere il loro passato. Con ridicola disinvoltura la classe dirigente del Pci si è rifatta la verginità senza troppi riguardi per la decenza morale e politica. Più trasformisti di Fregoli, sostituendo senza pudore i ritratti…

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“I post-comunisti non sono mai cambiati, sono rimasti tali e ancora governano” è stato scritto da Leonardo e pubblicato su Miglioverde.

La storia dell’essere umano è una lotta continua contro le tasse

di JUAN NAVARRETE Da quando esiste lo Stato esistono le tasse. Oggi il cittadino medio si è abituato ad avere tasse tremendamente aggressive. Finanziare lo Stato attraverso queste imposizioni è diventato naturale come qualsiasi altra azione quotidiana della nostra vita. Ma non è sempre stato così! Anche le tasse comportano reazioni. Quando lo Stato non…

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“La storia dell’essere umano è una lotta continua contro le tasse” è stato scritto da Leonardo e pubblicato su Miglioverde.

Sondaggio Tecnè (20 aprile 2024): Europee 2024

Sondaggio Tecnè (20 aprile 2024): Europee 2024

L’Agenzia Dire ha pubblicato il 20 aprile 2024 sul suo sito internet un nuovo sondaggio elettorale realizzato da Tecnè sulle prossime elezioni europee.

Le intenzioni di voto

Sondaggio Tecnè (20 aprile 2024): Europee 2024

La fiducia nei leader politici

Sondaggio Tecnè (20 aprile 2024): Europee 2024

La fiducia nel Governo

Sondaggio Tecnè (20 aprile 2024): Europee 2024

Per consultare l’elenco dei sondaggi Tecnè riportati su Scenaripolitici.com potete andare nella sezione “Gli altri istituti”, oppure cliccare qui.

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“Sondaggio Tecnè (20 aprile 2024): Europee 2024” è stato scritto da The Watcher e pubblicato su Scenaripolitici.com.

Macron e la sindrome italiana sulla Ue

Nuovo discorso euro-programmatico del presidente francese. Da cui emerge ancora l’identikit di Mario Draghi. Deus ex machina per la rinascita e contro la paralisi o segno dell’euro-declino di rito italiano?
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“Macron e la sindrome italiana sulla Ue” è stato scritto da Mario Seminerio e pubblicato su Phastidio.net.

I sostenitori della cultura parastatale non sono altro che mercenari bugiardi

di MARCELO DUCLOS Javier Milei presenterà  alla Fiera del Libro il suo prossimo libro Capitalismo, socialismo e trappola neoclassica. Ciò che sembrava abbastanza logico ha finito per generare un dibattito inutile, dal momento che la stessa “Fundación el Libro”, che organizza il tradizionale evento, è intervenuta per stigmatizzare duramente il presidente. Per Alejandro Vaccaro, presidente della fondazione,…

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“I sostenitori della cultura parastatale non sono altro che mercenari bugiardi” è stato scritto da Leonardo e pubblicato su Miglioverde.

Amici veneti, il 25 aprile esponete la bandiera di San Marco

di ETTORE BEGGIATO

Oggetto: 25 aprile, SAN MARCO, festa nazionale veneta, esponiamo la bandiera veneta!

Da sempre nei territori della Serenissima Repubblica Veneta il 25 aprile si onora e si festeggia San Marco.

Il leone dell’evangelista è stato l’emblema religioso e politico della Repubblica Veneta, e continua ad essere la bandiera e il simbolo del popolo veneto.

E non a caso uno dei primi provvedimenti dei “giacobini” fu proprio quello di sospendere la festa di San Marco, arrivando a punire con la pena di morte chiunque gridasse “Viva San Marco”. (allego copia dei proclami datati 12 aprile e 24 luglio 1797).

E’ fondamentale riappropriarci della nostra identità, delle nostre feste, riscoprire l’orgoglio di sentirsi veneti e di sventolare gioiosamente la nostra bandiera, di esporla dalle nostre case: è l’unico modo per sconfiggere, o perlomeno attenuare gli effetti perversi di quella globalizzazione che sta mortificando culture, civiltà, lingue, costumi, identità diverse ma proprio per questo degne di essere rispettate, tutelate e valorizzate.

Il tutto in un’ottica europea affinchè l’Europa dei banchieri diventi l’Europa dei popoli e delle regioni; un’Europa in grado si svolgere quel ruolo che la storia le assegna, ma che sventuratamente non riesce a interpretare. Un’ Europa che veda protagonisti bavaresi e catalani, scozzesi e sardi, bretoni e baschi, ma anche i veneti.

ECCOVI 28 DATE STORICHE CHE SI CELEBRANO OGGI

 

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“Amici veneti, il 25 aprile esponete la bandiera di San Marco” è stato scritto da Leonardo e pubblicato su Miglioverde.

Sondaggio Ipsos (20 aprile 2024): Europee 2024

Sondaggio Ipsos (20 aprile 2024): Europee 2024

Sull’edizione del 20 aprile 2024 del Corriere della Sera è stato pubblicato un nuovo sondaggio elettorale realizzato da Ipsos sulle prossime elezioni europee.

Le intenzioni di voto

Sondaggio Ipsos (20 aprile 2024): Europee 2024

Per consultare l’elenco dei sondaggi Ipsos ripubblicati su Scenaripolitici.com potete andare nella sezione “Gli altri istituti”, oppure qui.

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“Sondaggio Ipsos (20 aprile 2024): Europee 2024” è stato scritto da The Watcher e pubblicato su Scenaripolitici.com.

Ancora soldi all’Ucraina? Il chiodo finale sulla bara degli Stati Uniti?

di RON PAUL Quando i futuri storici andranno alla ricerca dell’ultimo chiodo sulla bara degli Stati Uniti, potrebbero benissimo stabilire la data del 20 aprile 2024. Quel giorno il Congresso ha approvato una legge per finanziare due guerre e mezza, consegnare ciò che resta della nostra privacy alla CIA e alla NSA e dare al…

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La perdita delle proprie radici sarà la fine dell’Occidente

di ALEX SWAN

Partiamo con una citazione di Papa Benedetto XVI tratta dal libro “Senza radici. Europa, relativismo, cristianesimo, islam”, del 2004:

  • “La multiculturalità, che viene continuamente e con passione incoraggiata e favorita, è talvolta soprattutto abbandono e rinnegamento di ciò che è proprio, fuga dalle cose proprie”. “C’è qui un odio di sé dell’Occidente che è strano e che si può considerare solo come qualcosa di patologico; l’Occidente tenta sì, in maniera lodevole, di aprirsi pieno di comprensione a valori esterni, ma non ama più se stesso; della sua storia vede oramai soltanto ciò che è deprecabile e distruttivo, mentre non è più in grado di percepire ciò che è grande e puro. L’Europa ha bisogno di una nuova – certamente critica e umile – accettazione di se stessa, se vuole davvero sopravvivere”. 

In realtà, coloro che odiano l’occidente, son sempre gli stessi, solo che prima si facevan chiamare comunisti, ed era facile riconoscerli e combatterli. Oggi si fanno chiamare democratici o persino liberal (negli USA) e si insinuano fra noi camuffati da agnelli, quando in realtà sono pericolosi serpenti che odiano la società liberale, la libera impresa, la proprietà privata e ogni cosa che non sia sotto il diretto controllo dello stato e non possa essere pianificata.

I comunisti hanno l’ossessione del controllo e della pianificazione al fine di raggiungere un bene superiore, la società utopistica perfetta. Popper li definiva costruttori di sistemi e sono incompatibili con la società occidentale, per questo vogliono distruggerla e per farlo ci vendono aria fritta, spacciandola per verità assoluta. Lo fanno per il nostro bene, ci dicono.

In realtà vogliono portarci all’inferno, come hanno sempre fatto, ovunque siano saliti al potere.

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“La perdita delle proprie radici sarà la fine dell’Occidente” è stato scritto da Leonardo e pubblicato su Miglioverde.

Cosa sono le “Sei lezioni” di Mises? 50.000 download del libro in pochi giorni

di JONATHAN NEWMAN Il libro “Politica economica: pensieri per oggi e per domani” di Ludwig von Mises è diventato molto popolare di recente. Il Mises Book Store ha esaurito le copie fisiche e il PDF, disponibile gratuitamente online, ha registrato oltre 50.000 download negli ultimi giorni. Questa ondata di interesse verso le idee di Mises è…

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Sondaggio Termometro Politico (19 aprile 2024): Europee 2024

Sondaggio Termometro Politico (19 aprile 2024): Europee 2024

Termometro Politico ha pubblicato il 19 aprile 2024 un nuovo sondaggio sulle intenzioni di voto nelle prossime elezioni europee.

Le intenzioni di voto

Sondaggio Termometro Politico (19 aprile 2024): Europee 2024

La fiducia nel Pres. del Consiglio

Sondaggio Termometro Politico (19 aprile 2024): Europee 2024

Per consultare l’elenco dei sondaggi di Termometro Politico riportati su Scenaripolitici.com potete andare nella sezione “Gli altri istituti”, oppure cliccare qui.

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Ahi tossica Italia, di debito ostello

Arrivano le elezioni europee e la politica italiana dà il peggio di sé, come da tradizione. Dalla sconfessione della riforma del patto di stabilità, alla richiesta di nuovo debito comune “gratis per i cittadini”
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La “cancel culture” arriva a Bruxelles: vietate le conferenze per i conservatori!

di FRANK FUREDI  Coloro che stanno cercando di cancellare la conferenza nazionale del conservatorismo (NatCon) credono che la vita pubblica abbia bisogno di una polizia che sorvegli i discorsi dei cittadini e intervenga quando li ritiene inappropriati. Questa è una cattiva notizia per tutti noi, indipendentemente dalla nostra affiliazione ideologica. Nel corso degli anni, ho…

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Non rimane più nulla nella palla di fuoco. Niente!

di REDAZIONE La detonazione di un’arma termonucleare da 1 megatone inizia con un lampo di luce e calore così tremendo che è impossibile da comprendere per la mente umana. I suoi centottanta milioni di gradi Fahrenheit sono quattro o cinque volte più caldi della temperatura al centro del sole della Terra. L’esplosione surriscalda l’aria circostante…

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“Non rimane più nulla nella palla di fuoco. Niente!” è stato scritto da Leonardo e pubblicato su Miglioverde.

LIVE: Elezioni Regionali 2024 (Basilicata)

LIVE: Elezioni Regionali 2024 (Basilicata)

Il 21 e 22 aprile 2024 gli elettori della Regione Basilicata sono chiamati alle urne per rinnovare il Consiglio Regionale ed eleggere il Presidente.

Le urne saranno aperte dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 21 e dalle ore 7 alle ore 15 del lunedì 22, con lo spoglio dei voti che inizierà subito dopo la chiusura dei seggi.

Come per la maggior parte delle elezioni regionali, vince il candidato presidente più votato. I cittadini lucani avranno la possibilità di esprimere un voto per un candidato presidente, una lista, oppure per un candidato presidente e una lista a esso collegata. Non è previsto il voto disgiunto.

Risultati (Presidente)

Candidato presidente Voti %
Vito Bardi (Centrodestra) 136.853 56,47
Piero Marrese (Centrosinistra) 102.605 42,34
Eustachio Follia (Volt) 2.902 1,20
627 / 682 sezioni scrutinate

Risultati (Liste)

Coalizioni di liste Voti %
Coalizione Bardi (Centrodestra) 134.447 57,38
Coalizione Marrese (Centrosinistra) 97.242 41,50
Coalizione Follia (Volt) 2.625 1,12
627 / 682 sezioni scrutinate

Potete seguire in diretta i dati sullo spoglio qui su Scenaripolitici.com o su Eligendo.

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“LIVE: Elezioni Regionali 2024 (Basilicata)” è stato scritto da The Watcher e pubblicato su Scenaripolitici.com.

Superpoteri all’Antitrust: quello che le norme non dicono

L’Antitrust, forte di un parere del Consiglio di Stato, tenta di acquisire nuovi poteri di intervento “rapido”, che facilmente potrebbero sconfinare in azioni di politica industriale. Dalle parti del governo ne sono consapevoli?
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“Superpoteri all’Antitrust: quello che le norme non dicono” è stato scritto da Mario Seminerio e pubblicato su Phastidio.net.

Gloria! Alla Serenissima (e non solo a quella)

di PAOLO BERNARDINI

I film storici sono tanto più piacevoli, quanto meno si ispirano ad una idea di “precisione” e filologia nella ricostruzione degli avvenimenti, qualità che neppure gli storici professionisti possono garantire. Il disastroso “Napoleone” di Ridley Scott (speriamo non sia il testamento di un grandissimo Maestro) ne dà ampia testimonianza. Un bene, dunque, quando i registi si lasciano prendere dall’estro dell’invenzione, e nel caso di cui parlerò anche dell’armonia, per trasportarci in mondi che solo in parte vengono fedelmente ricostruiti, quel poco che è necessario per condurci, magari, nella Laguna veneziana a neppur tre anni da Campoformio, tre anni scarsi dalla perdita di quella millenaria libertà che non è stata – per ora – ancora ritrovata.

Non conoscevo Margherita Vicario e per dire la verità neppure il suo film, “Gloria!”; mi ci sono imbattuto per caso, in cerca di qualche filmico svago in quel di Como, in un sabato di vento e sole, vagamente, solo, primaverile. E’ stata, lo confesso, una bellissima sorpresa.

Pensare di far nascere la musica pop in un convento di Sant’Ignazio nella laguna divenuta bruscamente austriaca, nell’anno in cui termina il Conclave apertosi nel 1799 nel clima tempestoso delle secolarizzazioni – esiste una Chiesa di Sant’Ignazio, inaugurata però nel 1970, al Lido, e ben la conosco – vuol dire avere una bella inventiva. Ma non solo quello: dedicare il film a tutte quelle orfanelle compositrici di musica sacra negli orfanatrofi di Venezia chiusi violentemente nel 1807 per decreto napoleonico – l’ultimo periodo francese a Venezia è stato quello più disastroso nei 1600 anni di vita della città, fondata, dice la leggenda (col coro della Storia) nel 421 e.v. – e definirle “fiori seccati nelle pagine della storia” perché nessuno parla di loro, ebbene, tutto ciò mostra una sensibilità non comune, una “pietas” storica che neppure gli storici, normalmente, possiedono (almeno, non tutti).

Dunque, gli amanti della musica saranno soddisfatti, si parla perfino dei primi pianoforti tedeschi ideati da Johann Andreas Stein, gli strumenti che incuriosiranno Mozart. Ma omaggiare il pianoforte nella post-Serenissima è anche ricordare che proprio un suo suddito, il padovano Cristofori, ne concepisce i primi esemplari a fine Seicento – un secolo prima del periodo di ambientazione del film: Bartolomeo Cristofori, costruttore di clavicembali, a servizio dei Medici, inventa lo strumento forse nel 1702, utilizzando l’innovativa tecnica della meccanica a martelletti.

Che poi il genio musicale, l’orecchio assoluto al centro della storia sia una Teresa che viene da un paese lontano ove i francesi hanno sterminato tutta la sua famiglia, che al neoeletto papa Pio VII – papa Chiaramonti, di Cesena più o meno come Raul Casadei – sia propinato un concerto rock nel mezzo della laguna nella primavera 1800, che il “governatore” austriaco muoia di infarto nell’ascoltarlo, che si formi una band di sole donne (gli uomini arrivano dopo) che poi fanno un tour in Europa (passando dalla Svizzera, quella sempre libera, di Madame de Staël…), ebbene tutto questo mette grande allegria. In fondo siamo nel secolo nuovo appena nato, quel 1800 che apre alle “magnifiche sorti e progressive dell’umanità” – ma non di Venezia. Il Conclave si radunò sull’isola di San Giorgio Maggiore, a Pellestrina vi è, sulla laguna, un’umile dimora che fu quella di Pio VII, finché vi rimase.

Insomma, un film da vedere. Non attribuisco certo alla giovane Margherita Vicario le idee indipendentistiche che sono le mie. Siamo davanti ad un leggero giuoco di invenzione, riuscito benissimo. La luce immortale della Serenissima, piena anche di estro, di rivoluzioni musicali, di innovazioni in ogni campo, non è spenta oggi, nel 2024, figuriamoci se lo era nel 1800. Dispiace solo che la scena finale col concerto pop e lo scompiglio che genera non sia durata un po’ di più; e non credo che Pio VII esausto dalla lunga contesa avrebbe davvero “scomunicato” tutti e tutte, per prime le suonatrici, in quella primavera di incertezza. Non era in fondo lui che aveva pronunciato, per adeguarsi ai tempi, quelle celebri rivoluzionarie (arditissime) parole: “La forma di Governo Democratico adottata fra di noi, o dilettissimi Fratelli, no non è in opposizione colle massime fin qui esposte, né ripugna al Vangelo; esige anzi tutte quelle sublimi virtù, che non s’imparano che alla scuola di Gesù Cristo, e le quali, se saranno da voi religiosamente praticate, formeranno la vostra felicità, la gloria e lo splendore della nostra Repubblica”? Era il Natale 1797, queste frasi vagamente sinistre le pronunciò nell’omelia da lui tenuta nella cattedrale di Imola. Parole che pesano. E che forse, ai miei occhi almeno, non gli rendono grande onore.

Lieto anche che in coincidenza con questo film davvero riuscito, il mio allievo Davy Marguerettaz, fresco di dottorato in Storia all’Insubria, stia per dare alle stampe un volume su quel particolarissimo Conclave: “Politica e religione a Venezia in età napoleonica: il conclave del 1799-1800”, che uscirà presto presso Città del Silenzio di Genova.

Venezia, anche schiava, rimane sempre, in qualche modo, la città della libertà. E che in modi diversi giovani come Margherita e Davy le rendano omaggio, ognuno con i propri particolari strumenti, non è cosa da poco. Lascia barlumi di speranza.

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“Gloria! Alla Serenissima (e non solo a quella)” è stato scritto da Leonardo e pubblicato su Miglioverde.

Milano, il gelato vietato a mezzanotte e la presunzione fatale della casta

di LEONARDO FACCO Partiamo da una notizia recente, che fa discutere: “Vietato acquistare un gelato, una pizza o una bottiglietta d’acqua d’asporto dopo mezzanotte nelle 12 zone della movida a partire dal prossimo 17 maggio. Con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra la socialità e il divertimento, la quiete e salute dei residenti e la…

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“Milano, il gelato vietato a mezzanotte e la presunzione fatale della casta” è stato scritto da Leonardo e pubblicato su Miglioverde.