Ciao Amico Compagno Partigiano Raffaelino De Grada

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Non ci saranno funerali di Stato, nè folle oceaniche in Chiesa ma vorrei che si sapesse quanto segue: “Lunedì 4 ottobre 2010, alle 11, nella sala Napoleonica dell‚ÄôAccademia di Belle Arti di Brera, in via Brera, 28 a Milano,¬† verrà allestita la camera ardente, per l‚Äôultimo saluto a Raffaele De Grada. Ieri, venerdì 1 ottobre 2010, ci ha lasciato per sempre, all‚Äôetà di 94 anni, Raffaele De Grada, chiamato Raffaelino per distinguerlo dal padre noto pittore del Novecento italiano, è stato comandante partigiano, medaglia d‚Äôoro della Resistenza, parlamentare del Partito Comunista Italiano, consigliere del Comune di Milano, scrittore, insegnante all‚ÄôAccademia di Brera e presidente onorario della Sez. ANPI Martiri di Via Tibaldi di Milano. E‚Äô stato, tra l‚Äôaltro uno degli animatori di “Corrente”, esemplare movimento artistico d’avanguardia fondato a Milano dal Ernesto Treccani in posizione di fronda rispetto al regime mussoliniano e alla cultura ufficiale in linea con le direttive fasciste.”

Aveva 94 anni questo signore,¬† che¬† io non conoscevo, come invece con un balzo al cuore ha appreso chi come l’ amico¬† Antonio Camuso da Brindisi scrive:¬† “…De Grada, un nome che ha accompagnato la mia generazione¬† negli anni¬† della gioventù vissuta a passo di corsa,¬† ma sapendo che,¬†¬† nel caso avessimo smarrito la strada sarebbe bastato semplicemente fermarsi,¬† riprender fiato e chieder consiglio a uomini come ‚ÄúRaffaelino‚Äù…”

Qualcuno di noi ha avuto la straordinaria possibilità di conoscere i nonni, magari anche attraverso un racconto. Pochi giorni fa un’ autrice di Reset-Italia, Doriana Puglisi, ci aveva descritto,¬† Assieme ai nonni,¬† la sua scelta di lavorare per loro e con loro, in una struttura residenziale per anziani e concludeva il suo racconto di vita così:¬† “C‚Äôè sempre stato un nonno pronto a donarti il suo sorriso: magari anche senza denti, ma ti ha sorriso‚Ķe in quell‚Äôistante ti ha donato il tuo momento felice. Anche questa è vita, anche questo è amore‚Ķ” Vi allego la lettera comunicato dell’Associazione La Conta, e ringrazio chi me l’ha segnalata. Parla della sua vita, quella di un Amico, un Compagno, un Partigiano che ci ha donato più di un sorriso.

La canzone Ciao Bella Ciao, nessuno ce la porterà via, come chi è vissuto e morto per la Libertà. Si, ora e sempre Resistenza.

Doriana Goracci.


CIAO RAFFAELINO DE GRADA

Ieri, venerdì 1 ottobre 2010, ci ha lasciato per sempre, all‚Äôetà di 94 anni, Raffaele De Grada. Raffaele De Grada, chiamato Raffaelino per distinguerlo dal padre noto pittore del Novecento italiano, è stato comandante partigiano, medaglia d‚Äôoro della Resistenza, parlamentare del Partito Comunista Italiano, consigliere del Comune di Milano, scrittore, insegnante all‚ÄôAccademia di Brera e presidente onorario della Sez. ANPI Martiri di Via Tibaldi di Milano. E‚Äô stato, tra l‚Äôaltro uno degli animatori di “Corrente”, esemplare movimento artistico d’avanguardia fondato a Milano dal Ernesto Treccani in posizione di fronda rispetto al regime mussoliniano e alla cultura ufficiale in linea con le direttive fasciste. La sua scomparsa è una grave perdita per la cultura italiana, per ciò che ha rappresentato nel mondo dell‚Äôarte e nell‚Äôimpegno civile, etico, intellettuale e morale; per l‚Äôimpegno antifascista e per l‚Äôattività svolta in tutta la sua vita nelle istituzioni e nella società, contribuendo a rendere l‚ÄôItalia più giusta, libera e democratica. Raffaelino De Grada nasce a Zurigo nel 1916. Rientrata in Italia con la famiglia, Raffaelino inizia gli studi a San Gimignano, proseguendoli poi a Firenze e a Milano, dove si laurea nel ’39, allievo di Antonio Banfi e Matteo Marangoni. Dal ’35 pubblica saggi e scritti d’arte sulle principali riviste del tempo. Arrestato per attività politica contro il regime nel ’38 e nel ’43 e mobilitato in Sicilia nel 1941, dopo l’8 settembre ’43 organizza con Pajetta e Curiel il “Fronte della gioventù”, prima in Lombardia poi in Toscana, dove assume il comando militare della Brigata partigiana del Fronte per la liberazione di Firenze. Commentatore politico e dirigente Rai, è la prima voce di Radio Milano dopo la Liberazione il 27 aprile 1945. Dirige il Giornale Radio del Nord Italia sino al 1949; è nominato consigliere di amministrazione della Rai e svolge per anni il ruolo di critico d’arte alla radio. Dal ’49 al ’51 è a Parigi, segretario italiano del Comitato mondiale dei partigiani della Pace ed è tra i primi firmatari dell’appello di Stoccolma contro la bomba atomica. Eletto al consiglio comunale di Milano dal ’46 nelle liste del Partito comunista, lascia l’incarico nel ’59, allorché viene eletto deputato al Parlamento italiano. Dal ’65 all’86 è titolare della cattedra di Storia dell’arte all’Accademia di Brera. Dal ’71 al ’76 dirige l’Accademia e la Pinacoteca comunale di Ravenna. Dal 1989 al 2000 dirige l’Accademia di Arte e restauro “Aldo Galli” di Como. De Grada ha collaborato con importanti testate nazionali e ha scritto per le pagine del “Corriere della Sera”. Ha scritto saggi fondamentali nella storia dell’arte moderna, tra cui Boccioni, l’Ottocento italiano, Boldini e i Macchiaioli. Lo ricordiamo con l‚Äôintensità ed il rispetto che ha sempre legato tutti noi alla sua figura, che rimarrà esempio e punto di riferimento nelle nostre coscienze e nel nostro impegno.
CIAO, RAFFAELINO, GRAZIE PER TUTTO QUANTO CI HAI INSEGNATO. SARAI CON NOI, PER SEMPRE!
L’Associazione la Conta si stringe, nel cordoglio più sentito, alla moglie ed a tutti e suoi cari. Un sentito e forte abbraccio anche a tutti della Sezione ANPI Martiri di Viale Tibaldi ed al Coordinamento delle Sezioni ANPI della Zona 5 di Milano. I funerali di Raffaelino si svolgeranno lunedì 4 ottobre 2010, alle 11, nella sala Napoleonica dell‚ÄôAccademia di Belle Arti di Brera, in via Brera, 28 a Milano, dove verrà allestita la camera ardente, per l‚Äôultimo saluto.

La Sezione ANPI Barona si stringe, ¬†nel cordoglio più sentito, ¬†alla moglie ed a¬† tutti e suoi cari. Un sentito e forte abbraccio anche a tutta la Sezione ANPI Martiri di Viale Tibaldi ed al Coordinamento delle Sezioni ANPI della Zona 5 di Milano.


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BELLA CIAO CANTO PATRIOTTICO E SPARTITO

25 APRILE 1945 LIBERAZIONE D’ITALIA

17 Risposte a “Ciao Amico Compagno Partigiano Raffaelino De Grada”

  1. …..Man tut, was man tun muss…..-traduco- si f√§, quel che si deve fare- e' un modo di dire qui, ma penso valga per tutti.Se un vecchio partigiano v√§ a Riposarsi….beato lui,,, molti si chiedono ancora:- cosa dobbiamo fare..? Un pensiero da uomo a uomo. Buon Riposo raffaele. Giulio Cara

  2. La canzone Ciao Bella Ciao, nessuno ce la porterà via, come chi è vissuto e morto per la Libertà. Si, ora e sempre Resistenza.Ciao Amico Compagno Partigiano Raffaelino De Grada

  3. Saremo capaci di fare scelte giuste, di fare rinunce, di rischiare e di perdere tutto, anche la vita, come hanno saputo fare loro?

    No, non credo.

    Mi unisco al cordoglio e all'abbraccio per i suoi familiari.

    P.S.

    Il cordoglio lo esprimo anche per noi.

  4. Fino a che chiameremo Pace la Guerra e capiremo che la Libert√† non ha confini, canteremo motivi vecchi e nuovi che ci faranno la ninna nanna fino a quando …capiremo di avere perso tanto tempo…troppo.

    E poi e poi…non sapevo non conoscevo non c'eero non ho visto non ho sentito… Funerali continui per la Cultura, esprimo anche io tanta amarezza Luciana, forse non sembra.

  5. Raffaelino era mio amico, anche se ci separavano 44 anni. Aveva creduto nelle mie capacit√† e con orgoglio, nel 2000, aveva presentato il mio libro "Ritratti d'Autrice" alla Libreria Bocca, in Galleria. Qui in Oltrep√≤ andavo a trovarlo nella casina ai piedi del castello di Montesegale. Era riflessivo e dall'animo delicato ma sapeva dare giudizi durissimi, sulle persone e sui fatti. negli ultimi anni, a proposito della situazione socio-politica, scuoteva la testa con amarezza. Il ricordo pi√π bello che ho di lui √® di quando, per "datare" la pieve di Volpedo, ne ha accarezzato le pietre della facciata, come fossero vive e dialogassero con lui…

  6. cosa si pu√≤ dire di queste persone che hanno combattuto per un paese ingrato e smemorato? onore a Raffaelino, che la terra gli sia lieve, lui se n'√® andato certo di avere fatto il suo dovere di uomo giusto…

  7. La ricchezza dell'insegnamento che ci arriva dalle donne e gli uomini che si sono schierati e hanno combattuto per costruire la libertà con la Resistenza, vanno coltivati e ripresi, insegnati, testimoniati di nuovo.

    Voglio citare un discorso agli studenti milanesi di Piero Calamandrei (1955): “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione”.

    Se non sapremo incarnare nel futuro lo spirito della Resistenza, una Resistenza personale, privata, che può coincidere con una forma di Resistenza pubblica, collettiva Non solo non saremo mai Uomini degni di questi sacrificici, ma renderemo vano anche il sacrificio, di quanti come il compagno Raffelino ci hanno donato. A noi corre l'obbligo di non fare mai appassire il tuo Fiore, Il fiore del PARTIGIANO.

    L'ombra di mille papaveri rossi vegli sul tuo Riposo.

    Grazie….

    ciao Raffaelino

  8. non ci sono parole da aggiungere " è scomparsa una persona eccezionale"grande Raffaele de Grada !

  9. E' stato il mio docente di Storia dell'Arte all'Accademia di Brera e ho sempre apprezzato di lui la competenza e la professinalità, ma soprattutto la sua grande umanità!

    Grazie professore per quanto hai saputo darmi.

    Clementina Macetti

  10. Senza nulla togliere e col massimo rispetto per tutti coloro che agiscono ed hanno agito in buona fede consiglierei ai duri e puri, piu' che altro per un liberale e illuminato contradditorio, di leggersi i libri del sereno compagno PANSA e con buona pace di tutti.

    Il dubbio pacato regni sovrano e auguroni a tutti.

  11. Con molta pacatezza, la invito a cercare informazioni su Rafaelino De Grada e Gianpaolo Pansa, in Rete e poi ne riparliamo su cosa c'è da leggere ed è emerso, serenamente, senza scossa alcuna come è sempre per i i buoni e saggi Italiani Italiane, in Itaglia.Mi auguro sempre che di sovrano ci sia solo il Libero Pensiero, che resiste, malgrado Tutto.

  12. Leggendo i libri del compagno pansa, si scopre anche come sia facile falsificare la verità, una su tutte quella, quella del compagno ricardo fedel, scoperto poi delatore e filorepubblichino, ma oggetto di una ricostruzione certosina e falsa del pansa. Peccato (per voi) che gli archivi un giorno prima o poi vengono aperti, e vomitano verità scomode, che (vi) sarà sempre più difficile da confutare; di questo passo chissà vi rimarrà da onorare..???!!!

  13. Al dilà di ogni strumentalizzazione, perpetrata dalle ideologie nei confronti di ogni anelito di libertà e giustizia ( di cui a suo tempo pure io sono stato vittima) le Persone come Raffaele De Grada meritano il rispetto e l'ammirazione di tutti gli uomini di buona volontà e, la loro vita esemplare ,deve essere mantenuta viva nel ricordo di tutti, ad esempio per le nuove generazioni! La saluto Raffaele, grazie,riposi in Pace. Giuliano

  14. Sono certa che Raffaele ha chiuso gli occhi per sempre e vivendo pienamente. Siamo noi, Giuliano che non possiamo aspettare la Pace eterna e tenere gli occhi molto bene aperti, finchè ci è dato modo di farlo.Grazie per la tua partecipazione.

  15. Ho avuto la fortuna e l'onore di conoscere Raffaelinoed esserne amico. La lettura delle cose che ha saputo fare nella sua vita, come giustamente ricorda Doriana Goracci, bastano ad azzittire chiunque, purchè intellettualmente onesto e non ottuso.

    Ho avuto occasione di incontrare Pansa, assurto a modello di giornalismo, e lo ricordo quando era un cronista sfigato che bazzicava la Statale di Milano nella speranza di raccattare qualche pettegolezzo, qualche mezza voce, assolutamente incapace di cogliere il senso e la portata di quanto accadeva, nel bene come nel male. Non a caso per uscire dall'anonimato ha dovuto fare come fanno tutti i tromboni (vedi Feltri etc…) scrivendo dei libri nel solco di quanti fa tempo gettano fango sulla Resistenza, e su quanti hanno dato la vita per ripulire l'Italia (senza riuscirci veramente grazie anche a Togliatti….) dai fascisti.

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