Esplode un colossale polpettone politico sul Festival di Sanremo “Bella ciao & Giovinezza”

Ed ecco, quel belinone del Vostro mago delle fiabe,¬†per la serie “tipitipititipiti”, oppure per la serie “in via dei ciclamini al 123”, e perchè no “una rosa di sera non diventa mai nera”, ovvero pare, infatti si racconta, e circola nei corridoi, che a Sanremo sta scoppiando un colossale polpettone.
Le previsioni del tempo danno “pioggia di belini” sul palco dell’Ariston, ma, ed anche pure su tutto l’aere del paese del cucù.
Indi e percui, puntiamo sulla notizia non in lontananza perchè da Genova a Sanremo è una belinata fare un salto, e non è una bella distanza, cusì ci sta anche la rima.
Ovvero, la notizia è questa. Sta facendo il giro della Rete. Ci sono già i sondaggi ed è il nuovo tormentone. Ma la domanda sorge spontanea. Ma cuando è che la smetteremo di menarci la salciccia con la rivisitazione? Nessuno se ne ancora accorto che “la non democrazia regna sovrana”, infatti ci sono anche le bagasce di regime?
Per conoscere il significato di “bagasce di regime” fate un giro in Rete e, chiaramente massimo rispetto per le bagasce, “quelle vere”, che a mio vedere sono delle assistenti sociali.
Però, mi raccomando” quelle vere. Quelle che ogni giorno non vanno a Palazzo. Ci starebbe la rima, però cosa volete, non vorrei che mi leggesse il Cavalier Cortese e poi…Mi facesse pagare le spese!
Indi e percui, nell’attesa di sapere tutto e di più sull’esplosione di questo ultimissimo “polpettone politico”, e per sapere, non quanto è buono il formaggio con le pere, ma per sapere, ove, perduncue, e percuando, magara avvisate anche l’Arnaldo, orduncue per sapere “quando ci sarà lo tsunami di belini”. Ove avverrà il grande evento? Dove ci sarà il top del “diluvio di belini”, a Palazzo Grazioli, all’Ariston di Sanremo, oppure al Quirinale ove il silenzio di Giorgio è tombale, nel senso che…Belin c’è uno strano silenzio, o dico abelinato? Come mai Giorgio non esterna su quanto in argomento?
Vabbeh, mi fermo cuì. Però, diggiamolo. Non se ne può di più. Stamattina Fratel RobertoAldo mosso da un impeto di tristezza ha postato sto belin di post. Gli ho detto di tutto. Abbiamo litigato. Gli ho tirato dietro il mouse, una belinata di biscotti, il naso rosso, e gli ho urlato…La smetti di intristire la Rete? Basta con le tristezze. Armiamoci di allegria che è una grande magia!
Ora Fratel RobertoAldo è seduto ammutolito con un cerottone sulla bocca. Come mai si è ammutolito? Quale oscuro sortilegio lo ha colpito? Ci sarà di mezzo il Mago Tarallo perchè non ha fatto l’ultimo ballo, oppure la Maga Taragna perchè il gusto ci guadagna?
Concludendo, e concludendo, e concludendo, e concludendo nel senso del concludere e del condividere, fate Rete e condivideRete perchè porta bene e toglie la sfiga di torno che ci arriva da Palazzo ogni giorno anche se non è mezzogiorno. Infatti sono le 16,52.
Cuindi, riassumendo, non rileggo, prendetevi compreso nel prezzo tutto e di più, porgo buone castagne a tutt* quant* ovunque voi siate. Lasciamoci cusì senza rancor con una canzone del Festival di Sanremo del bel tempo che fù, quello con l’accento sulla “u”. Lei era lei. Il Festival era quello di Sanremo e FratelMaghetto era tanto abelinato, aveva dismesso le braghe corte, credeva nelle favole tanto quanto adesso, perchè essere “abelinati” è una grande magia perchè ha il profumo della Democrazia. Ovvero, la rima nella chiusa c’è, il Video anche pure, due belinate ce le siamo dette, ora guardate il Video ed emozionatevi in silenzio perchè “la Resistenza continua”.

Ciao Amico Compagno Partigiano Raffaelino De Grada

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Non ci saranno funerali di Stato, nè folle oceaniche in Chiesa ma vorrei che si sapesse quanto segue: “Lunedì 4 ottobre 2010, alle 11, nella sala Napoleonica dell‚ÄôAccademia di Belle Arti di Brera, in via Brera, 28 a Milano,¬† verrà allestita la camera ardente, per l‚Äôultimo saluto a Raffaele De Grada. Ieri, venerdì 1 ottobre 2010, ci ha lasciato per sempre, all‚Äôetà di 94 anni, Raffaele De Grada, chiamato Raffaelino per distinguerlo dal padre noto pittore del Novecento italiano, è stato comandante partigiano, medaglia d‚Äôoro della Resistenza, parlamentare del Partito Comunista Italiano, consigliere del Comune di Milano, scrittore, insegnante all‚ÄôAccademia di Brera e presidente onorario della Sez. ANPI Martiri di Via Tibaldi di Milano. E‚Äô stato, tra l‚Äôaltro uno degli animatori di “Corrente”, esemplare movimento artistico d’avanguardia fondato a Milano dal Ernesto Treccani in posizione di fronda rispetto al regime mussoliniano e alla cultura ufficiale in linea con le direttive fasciste.”

Aveva 94 anni questo signore,¬† che¬† io non conoscevo, come invece con un balzo al cuore ha appreso chi come l’ amico¬† Antonio Camuso da Brindisi scrive:¬† “…De Grada, un nome che ha accompagnato la mia generazione¬† negli anni¬† della gioventù vissuta a passo di corsa,¬† ma sapendo che,¬†¬† nel caso avessimo smarrito la strada sarebbe bastato semplicemente fermarsi,¬† riprender fiato e chieder consiglio a uomini come ‚ÄúRaffaelino‚Äù…”

Qualcuno di noi ha avuto la straordinaria possibilità di conoscere i nonni, magari anche attraverso un racconto. Pochi giorni fa un’ autrice di Reset-Italia, Doriana Puglisi, ci aveva descritto,¬† Assieme ai nonni,¬† la sua scelta di lavorare per loro e con loro, in una struttura residenziale per anziani e concludeva il suo racconto di vita così:¬† “C‚Äôè sempre stato un nonno pronto a donarti il suo sorriso: magari anche senza denti, ma ti ha sorriso‚Ķe in quell‚Äôistante ti ha donato il tuo momento felice. Anche questa è vita, anche questo è amore‚Ķ” Vi allego la lettera comunicato dell’Associazione La Conta, e ringrazio chi me l’ha segnalata. Parla della sua vita, quella di un Amico, un Compagno, un Partigiano che ci ha donato più di un sorriso.

La canzone Ciao Bella Ciao, nessuno ce la porterà via, come chi è vissuto e morto per la Libertà. Si, ora e sempre Resistenza.

Doriana Goracci.


CIAO RAFFAELINO DE GRADA

Ieri, venerdì 1 ottobre 2010, ci ha lasciato per sempre, all‚Äôetà di 94 anni, Raffaele De Grada. Raffaele De Grada, chiamato Raffaelino per distinguerlo dal padre noto pittore del Novecento italiano, è stato comandante partigiano, medaglia d‚Äôoro della Resistenza, parlamentare del Partito Comunista Italiano, consigliere del Comune di Milano, scrittore, insegnante all‚ÄôAccademia di Brera e presidente onorario della Sez. ANPI Martiri di Via Tibaldi di Milano. E‚Äô stato, tra l‚Äôaltro uno degli animatori di “Corrente”, esemplare movimento artistico d’avanguardia fondato a Milano dal Ernesto Treccani in posizione di fronda rispetto al regime mussoliniano e alla cultura ufficiale in linea con le direttive fasciste. La sua scomparsa è una grave perdita per la cultura italiana, per ciò che ha rappresentato nel mondo dell‚Äôarte e nell‚Äôimpegno civile, etico, intellettuale e morale; per l‚Äôimpegno antifascista e per l‚Äôattività svolta in tutta la sua vita nelle istituzioni e nella società, contribuendo a rendere l‚ÄôItalia più giusta, libera e democratica. Raffaelino De Grada nasce a Zurigo nel 1916. Rientrata in Italia con la famiglia, Raffaelino inizia gli studi a San Gimignano, proseguendoli poi a Firenze e a Milano, dove si laurea nel ’39, allievo di Antonio Banfi e Matteo Marangoni. Dal ’35 pubblica saggi e scritti d’arte sulle principali riviste del tempo. Arrestato per attività politica contro il regime nel ’38 e nel ’43 e mobilitato in Sicilia nel 1941, dopo l’8 settembre ’43 organizza con Pajetta e Curiel il “Fronte della gioventù”, prima in Lombardia poi in Toscana, dove assume il comando militare della Brigata partigiana del Fronte per la liberazione di Firenze. Commentatore politico e dirigente Rai, è la prima voce di Radio Milano dopo la Liberazione il 27 aprile 1945. Dirige il Giornale Radio del Nord Italia sino al 1949; è nominato consigliere di amministrazione della Rai e svolge per anni il ruolo di critico d’arte alla radio. Dal ’49 al ’51 è a Parigi, segretario italiano del Comitato mondiale dei partigiani della Pace ed è tra i primi firmatari dell’appello di Stoccolma contro la bomba atomica. Eletto al consiglio comunale di Milano dal ’46 nelle liste del Partito comunista, lascia l’incarico nel ’59, allorché viene eletto deputato al Parlamento italiano. Dal ’65 all’86 è titolare della cattedra di Storia dell’arte all’Accademia di Brera. Dal ’71 al ’76 dirige l’Accademia e la Pinacoteca comunale di Ravenna. Dal 1989 al 2000 dirige l’Accademia di Arte e restauro “Aldo Galli” di Como. De Grada ha collaborato con importanti testate nazionali e ha scritto per le pagine del “Corriere della Sera”. Ha scritto saggi fondamentali nella storia dell’arte moderna, tra cui Boccioni, l’Ottocento italiano, Boldini e i Macchiaioli. Lo ricordiamo con l‚Äôintensità ed il rispetto che ha sempre legato tutti noi alla sua figura, che rimarrà esempio e punto di riferimento nelle nostre coscienze e nel nostro impegno.
CIAO, RAFFAELINO, GRAZIE PER TUTTO QUANTO CI HAI INSEGNATO. SARAI CON NOI, PER SEMPRE!
L’Associazione la Conta si stringe, nel cordoglio più sentito, alla moglie ed a tutti e suoi cari. Un sentito e forte abbraccio anche a tutti della Sezione ANPI Martiri di Viale Tibaldi ed al Coordinamento delle Sezioni ANPI della Zona 5 di Milano. I funerali di Raffaelino si svolgeranno lunedì 4 ottobre 2010, alle 11, nella sala Napoleonica dell‚ÄôAccademia di Belle Arti di Brera, in via Brera, 28 a Milano, dove verrà allestita la camera ardente, per l‚Äôultimo saluto.

La Sezione ANPI Barona si stringe, ¬†nel cordoglio più sentito, ¬†alla moglie ed a¬† tutti e suoi cari. Un sentito e forte abbraccio anche a tutta la Sezione ANPI Martiri di Viale Tibaldi ed al Coordinamento delle Sezioni ANPI della Zona 5 di Milano.


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BELLA CIAO CANTO PATRIOTTICO E SPARTITO

25 APRILE 1945 LIBERAZIONE D’ITALIA