Din don dan? Non te reggae pi√π

Un silenzio soave pervade le vie deserte della città.

Periferia Bolognese, divenuta nel tempo un grande dormitorio privato e pubblico.

Ecco questa lunga forma di rispetto collettivo affermarsi durante la notte sino alle

prime luci dell’alba.

Un leggero raggio di luce, lentamente, dolcemente, sfiora quell’energia selvatica che

racchiude i nostri sogni nella profondità indefinita dell’inconscio.

Ecco percezioni non comprese che agitano le acque ove il dolcemente sonno coccolava

tra le sue braccia calde il corpo stanco sfruttato dal sistema.

Din don dan.

Din don dan.

Il rispetto collettivo, detto silenzio, scompare.

Via.

Senti questo suono che diviene sempre più insistente, sconvolgente, invasivo.

Non più suono.

Rumore. Il rumore delle campane.

Din don dan.

Din don dan.

Le campane sembra che siano state introdotte in Europa dall’Impero romano d’Oriente
(poco prima dell’VIII-IX secolo d.C.). Si distinguono per il loro suono/rumore caratteristico, prodotto dalla percussione di un pendolo di ferro dolce detto batacchio sulle pareti interne della campana stessa.

In Italia, di norma il tocco assillante delle campane si diffonde nei seguenti casi:

* Annuncio S.Messa: a seconda delle regioni e delle zone: 15, 30, 45 o 60 minuti prima della celebrazione
* Angelus Domini (“Ave Maria”): mattino (8.00), mezzogiorno e sera (18.00).
* Tutti i giorni durante l’ora solare, ore 15: Agonia di Gesù
* Tutti i giorni durante l’ora legale, ore 16: Agonia di Gesù
* Matrimoni, sacramenti, funerali, feste patronali, processioni, solennità, tridui, novene, rogazioni, S.Quarantore e tutte le vigilie di questi eventi.
* Morte ed elezione del Pontefice
* Funebre: per l’annuncio della morte di un parrocchiano o di una parrocchiana
* Rintocchi ore, ribattuta, mezzore, quarti (ciascun modo di segnare le ore varia da paese a paese)
* Vari: catechismo, benedizione delle case, mese mariano (Maggio), viatico ai moribondi.
( fonte http://it.wikipedia.org).

Le campane possono essere classificate in base al montaggio:

* campane fisse, cioè collegate a putrelle o sostegni
* campane “a slancio”, o “a battaglio volante”
* campane controbilanciate, o “a battaglio cadente”

Le campane, suonano, le campane devastano la tranquillità quotidiana e recano grave disturbo. Ciò almeno quando si abusa di tale antico strumento.
Il suono delle campane è chiaro che ha anche qualcosa di mistico e poetico, ma sentirle suonare a ripetizione diffusa in continuazione durante lo stesso arco della giornata, ciò comporta che il suono della campana si converta in rumore.

Immaginiamo solo se oltre che il suono/rumore frequente delle campane dovessimo a questo punto ascoltare anche le chiamate del muezzin dal minareto ed in particolar modo durante la notte, ciò non è anche loro diritto? Si è vero che in Italia la libertà religiosa è garantita solo sulla Carta, che ancora esiste il Concordato, che lo Stato finanzia direttamente ed indirettamente la Chiesa ed i suoi apparati periferici( oratori, buoni scuola ecc), che quindi difficilmente vedremo una diffusione cosi’ ampia del minareto da poter equilibrare il senso del problema del rumore della chiamata a quello della campana…ma io una cosa voglio proprio dirla.

Partendo dal fatto che considero la religione come oppio dei popoli, ma nello stesso tempo credo che ognuno ha il diritto di credere a ciò che vuole, ma questa libertà di credo non deve essere invasiva di altre libertà e diritti.

Il suono ripetitivo delle campane, che diviene quindi rumore, non lo tollero più.
Dopo una settimana di lavoro non puoi riposare la domenica, quando riesci a farlo, perchè ogni mezzora circa ecco le campane delle chiese che devastano quella tranquillità tipica del riposo tanto sospirato. Parlo di Bologna, zona periferica, ma sono ben consapevole che questo fenomeno, storico e secolare, è diffuso in tutte le regioni italiane, ma esiste un limite a tutto.
Esistono diritti garantiti dalla Costituzione, si in quella stessa Carta Costituzionale dove all’articolo 7, definito come omaggio politico alla Chiesa, si riconosce il principio che Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani; ebbene in tale Carta Costituzionale esiste anche l’articolo 32 che garantisce il diritto alla salute. Ma esiste anche l’articolo 659 del c.p. che riguarda il disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone..nonchè la legge 26 ottobre 1995 n. 447 (Legge quadro sull‚Äôinquinamento acustico); – D.P.C.M. 1 marzo 1991, così come modificato dal d.P.C.M. 14 novembre 1997, che determina i valori limite delle sorgenti sonore.

Ecco, mentre scrivo questo articolo, continuano, ancora, a “suonare” le campane…

Din don dan.

Din don dan.

Al din don dan, a chi lo produce, voglio ricordare questa sentenza…

Sentenza 18 marzo 1994, n. 3261
I limiti al suono delle campane
Autore: Corte di Cassazione – Penale
L‚Äôuso delle campane, regolamentato dagli organi diocesani locali, deve svolgersi nei limiti dell‚Äôattività connessa al culto per rientrare nell‚Äôattività tutelata dall‚Äôaccordo tra Stato e Chiesa cattolica. La stipula del Concordato non ha infatti comportato una rinuncia tacita da parte dello Stato alla tutela di beni giuridici primari, quali il diritto alla salute previsto dall‚Äôart. 32 Cost. Ne consegue che on può invocarsi l‚Äôapplicazione dell‚Äôart. 2 tra Stato e Santa Sede approvato con L. n. 121/1985 né l‚Äôapplicazione di regolamenti ecclesiastici locali qualora le campane siano utilizzate in tempi e con modalità non attinenti all‚Äôesercizio del culto.
Ricorrono gli estremi della contravvenzione di cui all‚Äôart. 659 c.p. (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone) ogni qualvolta si verifichi un concreto pericolo di disturbo, che superi i limiti di normale tollerabilità, la cui valutazione deve essere effettuata con criteri oggettivi riferibili alla media sensibilità delle persone che vivono nell‚Äôambiente ove suoni e rumori vengono percepiti.

Sul punto si sono pronunciati vari tribunali locali come quello di Crema, 26 gennaio 2001 n. 28
Il giudice ha rilevato la presenza di eccessivi rintocchi delle campane per l‚Äôorologio elettrico nonché un intenso uso per motivi liturgici, in ASSENZA DI UNA REGOLAMENTAZIONE DELL‚ÄôAUTORIT√Ä ECCLESIASTICA, e pertanto, richiamando esplicitamente i principi espressi in Cass. n. 2316/1998 e Cass. n. 3261/1994, ha condannato il parroco…

Al din don dan si deve rispondere con la “giustizia” vigente nei Tribunali?

Corteo Nazionale contro la Vivisezione sabato 25 settembre 2010 a Roma – Per memoria l’elenco dei parlamentari italiani che hanno votato la legge europea

Roma – Sabato 25 settembre 2010 Ore 15.00 – Piazza della Repubblica – ROMA Corteo Nazionale contro la Vivisezione.
Per chiudere Green Hill e tutti gli allevamenti di animali destinati ai laboratori e protestare contro la nuova legge europea.
Milioni di animali ogni anno vengono torturati nei laboratori di vivisezione, sottoposti ad esperimenti crudeli, sfigurati, ingabbiati, incatenati, legati ai tavoli operatori, avvelenati e lasciati soffrire e morire. Questa è la ricerca medico-scientifica portata avanti dai baroni della medicina, finanziata e avvallata dal governo. Una ricerca che prevede lo sterminio di un milione di esseri viventi nella sola Italia, ogni singolo anno. Giorno dopo giorno, agonia dopo agonia. Questi esseri viventi sono prodotti su scala industriale dentro allevamenti specializzati, cresciuti in condizioni asettiche e creati come oggetti su cui accanirsi nella ricerca di non si sa quale soluzione ai mali che noi stessi umani abbiamo provocato. Green Hill di Montichiari è l‚Äôunico allevamento di cani ‚Äúda laboratorio‚Äù rimasto in Italia, uno dei più grandi d‚ÄôEuropa.

PARTENZE DA ALTRE CITTA’ 

Pullman
Sono previsti pullman da varie città italiane.
Se avete intenzione di organizzare un pullman dalla vostra città contattateci alla mail [email protected] grazie.
Potete contattare i gruppi che li stanno organizzando alle seguenti e-mail:
FIRENZE: [email protected]
BRESCIA: [email protected]
VENETO: [email protected]
GENOVA: [email protected]
BOLOGNA: [email protected]
MILANO: [email protected]
TORINO: [email protected]
PUGLIA: [email protected]
NAPOLI/CASERTA: [email protected]
RIMINI: [email protected]

Per memoria l’elenco dei parlamentari italiani che hanno votato la legge europea:

1 – Gabriele ALBERTINI ( PPE – PdL)
2 – Magdi Cristiano ALLAM ( PPE – Io Amo l’Italia)
3 – Roberta ANGELILLI ( PPE – PdL)
4 – Antonello ANTINORO ( PPE – UDC)
5 – Alfredo ANTONIOZZI ( PPE – PdL)
6 – Pino ARLACCHI ( ALDE/ADLE – IdV)
7 – Raffaele BALDASSARRE ( PPE – PdL)
8 – Paolo BARTOLOZZI ( PPE – PdL)
9 – Sergio BERLATO ( PPE – PdL)
10 – Luigi BERLINGUER ( S&D – PD)
11 – Mara BIZZOTTO ( EFD – Lega Nord)
12 – Vito BONSIGNORE ( PPE – PdL)
13 – Mario BORGHEZIO ( EFD – Lega Nord)
14 – Antonio CANCIAN ( PPE – PdL)
15 – Carlo CASINI ( PPE – UDC)
16 – Sergio Gaetano COFFERATI ( S&D – PD)
17 – Giovanni COLLINO ( PPE – PdL)
18 – Lara COMI ( PPE – PdL)
19 – Paolo DE CASTRO ( S&D – PD)
20 – Luigi Ciriaco DE MITA ( PPE – UDC)
21 – Herbert DORFMANN ( PPE – SVP)
22 – Carlo FIDANZA ( PPE – PdL)
23 – Lorenzo FONTANA ( EFD – Lega Nord)
24 – Elisabetta GARDINI ( PPE – PdL)
25 – Roberto GUALTIERI ( S&D – PD)
26 – Salvatore IACOLINO ( PPE – PdL)
27 – Vincenzo IOVINE ( ALDE/ADLE – IdV)
28 – Giovanni LA VIA ( PPE – PdL)
29 – Clemente MASTELLA ( PPE – UDE)
30 – Barbara MATERA ( PPE – PdL)
31 – Mario MAURO ( PPE – PdL)
32 – Erminia MAZZONI ( PPE – PdL)
33 – Claudio MORGANTI ( EFD – Lega Nord)
34 – Alfredo PALLONE ( PPE – PdL)
35 – Pier Antonio PANZERI ( S&D – PD)
36 – Aldo PATRICIELLO ( PPE – PdL)
37 – Mario PIRILLO ( S&D – PD)
38 – Gianni PITTELLA ( S&D – PD)
39 – Vittorio PRODI ( S&D – PD)
40 – Fiorello PROVERA ( EFD – Lega Nord)
41 – Licia RONZULLI ( PPE – PdL)
42 – Oreste ROSSI ( EFD – Lega Nord)
43 – Potito SALATTO ( PPE – PdL)
44 – Matteo SALVINI ( EFD – Lega Nord)
45 – Amalia SARTORI ( PPE – PdL)
46 – David-Maria SASSOLI ( S&D – PD)
47 – Giancarlo SCOTTÀ ( EFD – Lega Nord)
48 – Marco SCURRIA ( PPE – PdL)
49 – Sergio Paolo Francesco SILVESTRIS ( PPE – PdL)
50 – Francesco Enrico SPERONI ( EFD – Lega Nord)
51 – Salvatore TATARELLA ( PPE – PdL)
52 – Iva ZANICCHI ( PPE – PdL)

L’ 11 settembre è colpa mia?

http://sahishin.altervista.org/_altervista_ht/viand.jpg

Tutto il mondo sa cosa successe l’11 settembre dell’anno 2001. Ognuno si è fatta un’idea con un pensiero altrettanto unico e opposto all’altro, religioni e guerre a confronto e in mezzo i morti. Nella Smorfia Napoletana, e nella Tombola, l’11 è il topo, e Suricille in dialetto. Mi farebbe piacere che si conoscessero anche queste immagini, di un grande regista come Ken Loach: “Ken Loach realizza un corto su l’11 Settembre 1973, giorno del colpo di stato militare in Cile ai danni del governo democraticamente eletto, rivolgendosi direttamente ai parenti delle vittime dell’11 Settembre 2001 e realizzando un parallelismo tra passato e presente, libertà e oppressione”.

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Far vivere almeno il ricordo di ciò che e di chi è, sparito per sempre, perchè  riappare solo l’oscena faccia del potere ed è una smorfia Globale. Fosse che è colpa mia…” E’ colpa mia se siamo diventati indifferenti  più poveri più tristi  e meno intelligenti  è colpa mia  che non mi curo delle tue speranze  forse perché delle idee non so più che farne è colpa mia non ci avevo mai pensato è colpa mia non presto mai troppa attenzione  è colpa mia perché non prendo posizione  è colpa mia  mi crolla il mondo addosso se ci penso  non me ne frega niente  è colpa mia ho aperto gli occhi all’improvviso…” Dal Teatro degli Orrori.

Doriana Goracci


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Dal testamento di Salvador Allende l’  ultimo discorso del presidente cileno da Radio Magallanes:

“Pagherò con la mia vita la difesa dei principi che sono cari a questa patria. Cadrà la vergogna su coloro che hanno disatteso i propri impegni, venendo meno alla propria parola, rotto la disciplina delle Forze Armate. Il popolo deve stare all’ erta, vigilare, non deve lasciarsi provocare, né massacrare, ma deve anche difendere le sue conquiste. Deve difendere il diritto a costruire con il proprio lavoro una vita degna e migliore. Una parola per quelli che, autoproclamandosi democratici, hanno istigato questa rivolta, per quelli che, definendosi rappresentanti del popolo, hanno tramato in modo stolto e losco per rendere possibile questo passo che spinge il Cile nel baratro. In nome dei più sacri interessi del popolo, in nome della patria vi chiamo per dirvi di avere fede. La storia non si ferma né con la repressione né con il crimine; questa è una tappa che sarà superata, è un momento duro e difficile. E’  possibile che ci schiaccino, ma il domani sarà del popolo, sarà dei lavoratori. L’ umanità avanza per la conquista di una vita migliore. Compatrioti: è possibile che facciano tacere la radio, e mi accomiato da voi. In questo momento stanno passando gli aerei. E’ possibile che sparino su di noi. Ma sappiate che siamo qui, per lo meno con questo esempio, per mostrare che in questo paese ci sono uomini che compiono la loro funzione fino in fondo. Io lo farò per mandato del popolo e con la volontà cosciente di un presidente consapevole della dignità dell’ incarico. Forse questa sarà l’ ultima opportunità che avrò per rivolgermi a voi. Le Forze Aeree hanno bombardato le antenne di radio Portales e di radio Corporacion. Le mie parole non sono amare ma deluse; esse saranno il castigo morale per quelli che hanno tradito il giuramento che fecero. Soldati del Cile, comandanti in capo e associati ,  all’ ammiraglio Merino ‚ il generale Mendoza, generale meschino che solo ieri aveva dichiarato la sua solidarietà e lealtà al governo, si è nominato comandante generale dei Carabineros. Di fronte a questi eventi posso solo dire ai lavoratori: io non rinuncerò. Collocato in un passaggio storico pagherò con la mia vita la lealtà del popolo. E vi dico che ho la certezza che il seme che consegnammo alla coscienza degna di migliaia e migliaia di cileni non potrà essere distrutto definitivamente. Hanno la forza, potranno asservirci, ma non si arrestano i processi sociali, né con il crimine, né con la forza. La storia è nostra e la fanno i popoli. Lavoratori della mia patria, voglio ringraziarvi per la lealtà che sempre avete avuto, la fiducia che avete riposto in un uomo che é stato soltanto interprete di grande desiderio di giustizia, che giurò che avrebbe rispettato la costituzione e la legge, così come in realtà ha fatto. In questo momento finale, l‚’ ultimo nel quale io possa rivolgermi a voi, spero che sia chiara la lezione. Il capitale straniero, l‚Äôimperialismo, insieme alla reazione ha creato il clima perché le Forze Armate rompessero la loro tradizione: quella che mostrò Schneider e che avrebbe riaffermato il comandante Araya, vittima di quel settore che oggi starà nelle proprie case sperando di poter conquistare il potere con mano straniera a difendere le proprietà e i privilegi. Mi rivolgo, soprattutto, alla semplice donna della nostra terra: alla contadina che ha creduto in noi; all’ operaia che ha lavorato di più, alla madre che ha sempre curato i propri figli. Mi rivolgo ai professionisti della patria, ai professionisti patrioti, a coloro che da giorni stanno lavorando contro la rivolta auspicata dagli ordini professionali, ordini di classe che solo vogliono difendere i vantaggi di una società capitalista. Mi rivolgo alla gioventù, a quelli che hanno cantato la loro allegria e il loro spirito di lotta. Mi rivolgo all’ uomo del Cile, all’ operaio, al contadino, all’ intellettuale, a quelli che saranno perseguitati, perché nel nostro paese il fascismo è già presente da tempo negli attentati terroristici, facendo saltare ponti, interrompendo le vie ferroviarie, distruggendo oleodotti e gasdotti. Di fronte al silenzio di quelli che avevano l’ obbligo di intervenire, la storia li giudicherà. Sicuramente radio Magallanes sarà fatta tacere e il suono tranquillo della mia voce non vi giungerà. Non importa, continuerete ad ascoltarmi. Sarò sempre vicino a voi, per lo meno il ricordo che avrete di me sarà quello di un uomo degno che fu leale con la patria. Il popolo deve difendersi ma non sacrificarsi. Il popolo non deve lasciarsi sterminare e non deve farsi umiliare. Lavoratori della mia patria: ho fiducia nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno il momento grigio ed amaro in cui il tradimento vuole imporsi. Andate avanti sapendo che, molto presto, si apriranno grandi viali attraverso cui passerà l’ uomo libero, per costruire una società migliore. Viva il Cile, viva il popolo, viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole, ho la certezza che il sacrificio non sarà vano. Ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una punizione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento. Santiago del Cile, 11 Settembre 1973 “


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Vivisezione: per il Parlamento Europeo effettuata su cani e gatti randagi e nonsolo è legale “Elenco parlamentari italiani che hanno approvato”

Oggi, mentre la scienza compie progressi con continui passi avanti, la civiltà regredisce facendo un ennesimo passo indietro sui diritti degli esseri senzienti non umani con una direttiva pro-vivisezione, fatta su misura per non recare alcun minimo disturbo e limite ai vivisettori. Questa legge non obbliga affatto il vivisettore ad utilizzare nessun tipo di metodo sostitutivo ai test sugli animali neppure laddove esistano e siano paritariamente efficaci.
Non solo, concede una serie di tristi libertà quali:
1) riutilizzare più volte lo stesso animale anche in procedure che gli causano intenso dolore, sofferenza e angoscia, anche di seguito.
2) sperimentare anche su cani e gatti randagi
3) eseguire toracotomie, ovvero l‚Äôapertura del torace, senza anestesia né analgesici che limitino in alcun modo la sofferenza del malcapitato.
4) Costringere animali a isolamento forzato, nuoto forzato o altri esercizi che portano inevitabilmente all’esaurimento, quindi morte.

Respinta la richiesta di rinvio alla Commissione presentata da Sonia Alfano e dai Verdi che hanno espresso: “ in Europa ogni anno dodici milioni di animali vengono utilizzati nei laboratori di ricerca, e moltissimi animali che continueranno a soffrire inutilmente anche quando test scientifici alternativi sono a portata di mano”. Siamo di fronte a una occasione mancata, hanno scritto. E noi siamo d’accordo.

Cita http://www.ilsussidiario.net: Non solo animali randagi ma anche grandi scimmie, come lo scimpanzé. Questa, più di tutte, è stata la decisione che ha fatto abbandonare l‚Äôaula a 40 deputati. La normativa arriva dopo 2 anni di emendamenti, modifiche e discussioni. In principio avrebbe dovuto regolamentare e limitare l‚Äôuso di cavie animali a scopi farmaceutici e di ricerca. In proposito, il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha dichiarato: ¬´Credo che l’Europa potrà dichiararsi un luogo civile quando saremo riusciti ad evitare la sofferenza di animali senzienti nei laboratori di ricerca¬ª. ¬´E da questo punto di vista ‚Äì ha aggiunto – la direttiva è assai poco incisiva. In Italia comunque siamo un passo avanti e non intendiamo certo tornare indietro: non consentiremo la sperimentazione su cani e gatti¬ª. Alle polemiche, replica Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, che ricorda come senza la sperimentazione sugli animali, tutti i bambini malati di leucemia avrebbero una speranza di vita di 6 mesi.

Altre citazioni e interventi:

La direttiva europea sulla vivisezione: una vergogna europea! A quanto pare ai primi di settembre, nel silenzio più totale, potrebbe essere emanata una nuova direttiva A FAVORE DELLA VIVISEZIONE. Un‚Äôoscenità legislativa che permetterebbe a chi pratica questa ignobile attività di continuare a torturare e… (franzblog)

Legge europea sulla sperimentazione cosmetica e farmacologica Se la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta i propri animali, l¬í‚ÄôEuropa corre il rischio di fare un balzo indietro di molti secoli¬î. Così esordisce Valentina Coppola, Presidente del CODICI Ambiente citando una famosa frase di Gandhi… (petpassiontv)

La direttiva sulla vivisezione: una vergogna europea A quanto pare ai primi di settembre, nel silenzio più totale, potrebbe essere emanata una nuova direttiva A FAVORE DELLA VIVISEZIONE. Un‚Äôoscenità legislativa che permetterebbe a chi pratica questa ignobile attività di continuare a torturare e… (franzblog)

La direttiva sulla vivisezione: una vergogna europea! A quanto pare ai primi di settembre, nel silenzio più totale, potrebbe essere emanata una nuova direttiva A FAVORE DELLA VIVISEZIONE. Un‚Äôoscenità legislativa che permetterebbe a chi pratica questa ignobile attività di continuare a torturare e… (franzblog)

VERGOGNA EUROPEA: APPROVATA LA VIVISEZIONE PER GLI ANIMALI RANDAGI Il vostro cane o il gatto, se vi scappano e vengono catturati dalle istituzioni, rischiano adesso di fare una bruttissima fine, perchè potranno essere usati come cavie da laboratorio e vivisezionati ! Con la direttiva europea sulla sperimentazione… (pruiti)

Elenco dei parlamentari italiani che hanno votato la legge:

1 – Gabriele ALBERTINI ( PPE – PdL)

2 – Magdi Cristiano ALLAM ( PPE – Io Amo l’Italia)

3 – Roberta ANGELILLI ( PPE – PdL)

4 – Antonello ANTINORO ( PPE – UDC)

5 – Alfredo ANTONIOZZI ( PPE – PdL)

6 – Pino ARLACCHI ( ALDE/ADLE – IdV)

7 – Raffaele BALDASSARRE ( PPE – PdL)

8 – Paolo BARTOLOZZI ( PPE – PdL)

9 – Sergio BERLATO ( PPE – PdL)

10 – Luigi BERLINGUER ( S&D – PD)

11 – Mara BIZZOTTO ( EFD – Lega Nord)

12 – Vito BONSIGNORE ( PPE – PdL)

13 – Mario BORGHEZIO ( EFD – Lega Nord)

14 – Antonio CANCIAN ( PPE – PdL)

15 – Carlo CASINI ( PPE – UDC)

16 – Sergio Gaetano COFFERATI ( S&D – PD)

17 – Giovanni COLLINO ( PPE – PdL)

18 – Lara COMI ( PPE – PdL)

19 – Paolo DE CASTRO ( S&D – PD)

20 – Luigi Ciriaco DE MITA ( PPE – UDC)

21 – Herbert DORFMANN ( PPE – SVP)

22 – Carlo FIDANZA ( PPE – PdL)

23 – Lorenzo FONTANA ( EFD – Lega Nord)

24 – Elisabetta GARDINI ( PPE – PdL)

25 – Roberto GUALTIERI ( S&D – PD)

26 – Salvatore IACOLINO ( PPE – PdL)

27 – Vincenzo IOVINE ( ALDE/ADLE – IdV)

28 – Giovanni LA VIA ( PPE – PdL)

29 – Clemente MASTELLA ( PPE – UDE)

30 – Barbara MATERA ( PPE – PdL)

31 – Mario MAURO ( PPE – PdL)

32 – Erminia MAZZONI ( PPE – PdL)

33 – Claudio MORGANTI ( EFD – Lega Nord)

34 – Alfredo PALLONE ( PPE – PdL)

35 – Pier Antonio PANZERI ( S&D – PD)

36 – Aldo PATRICIELLO ( PPE – PdL)

37 – Mario PIRILLO ( S&D – PD)

38 – Gianni PITTELLA ( S&D – PD)

39 – Vittorio PRODI ( S&D – PD)

40 – Fiorello PROVERA ( EFD – Lega Nord)

41 – Licia RONZULLI ( PPE – PdL)

42 – Oreste ROSSI ( EFD – Lega Nord)

43 – Potito SALATTO ( PPE – PdL)

44 – Matteo SALVINI ( EFD – Lega Nord)

45 – Amalia SARTORI ( PPE – PdL)

46 – David-Maria SASSOLI ( S&D – PD)

47 РGiancarlo SCOTTÀ ( EFD РLega Nord)

48 – Marco SCURRIA ( PPE – PdL)

49 – Sergio Paolo Francesco SILVESTRIS ( PPE – PdL)

50 – Francesco Enrico SPERONI ( EFD – Lega Nord)

51 – Salvatore TATARELLA ( PPE – PdL)

52 – Iva ZANICCHI ( PPE – PdL)

Anche questa è Venezia

E’ incredibile come¬†a Venezia il tempo sfugga alle ordinarie e relative regole della società, ma anche metereologiche. In una giornata di pieno agosto, ti rechi a Venezia in tenuta selvaggiamente estiva e ti accoglie l’acqua piovana autunnale, mentre in una giornata di settembre ti rechi in tale mistica città in tenuta post-estiva e ti accoglie un gran sole di piena estate.

Anche questa è Venezia.

Per non parlare del tempo in quanto tale. Minuti, ore, sembrano fermarsi come d’incanto ed imprigionate tra le vie lagunari e le fondamenta di questa misteriosa città.

Anche questa è Venezia.

Giungi alla stazione di Santa Lucia ed una folla impressionante ti trascina via innanzi al piazzale che costeggia il ponte del “bacio”. Cerchi di fuggire da quel caos. Basta percorrere qualche traversa , giungi in una calle laterale , ti rifugi in un sottoportego ed ecco all’improvviso il silenzio.
Ti chiedi ma come è possibile ciò?
Andare oltre le vie convenzionali, andare oltre le vie tipiche e tipizzate dal consumismo commerciale veneziano e scopri la vera Venezia.

Ecco ponti in legno,che congiungono vie collegate , apparentemente senza alcun senso logico, dal desiderio di cercar un piccolo angolo di quiete circondato dalle finestre colorate veneziane, dall’odore tipico dei canali, e dal canto sublime degli uccellini.

Silenzio.

Sei nell’essenza del labirinto veneziano alla ricerca del filo d’arianna che condurrà il tuo animus vivendi nella profondità delle radici di madre natura.

Ecco l’albero con le sue foglie verdi dominanti i gradini in pietra d’Istria che scivolano lentamente in acqua, per favorire l’attracco delle barche dell’amore, sulla terra divenuta ferma e solida grazie alla foresta sottomarina che sorregge Venezia.

Anche questa è Venezia.

Vedi scorrere lentamente un ramoscello sulle acque ora verdi, ora trasparenti , della città lagunare che coccolato dalla brezza del vento che sfiora ed accarezza con dolcezza il sorriso della vita , si addormenta nel grande letto del cuore del “pesce” per essere raccolto dal messaggero viaggiatore.

Messaggero che condurrà sulla riva dei partigiani, nella quiete della borghesia veneziana che il tempo della lotta non è mai giunto al termine.

Ecco sorgere dal nulla il monumento alla Partigiana veneta opera di Carlo Scarpa con statua di Augusto Murer, che con la sua fragilità elargisce l’emozione del senso rivoluzionario del desiderio di essere liberi.

E come d’incanto riscopri una delle tante storie affascinanti ma vive che hanno caratterizzato la storia presente di Venezia.

La beffa del Teatro Goldoni.

“La sera del 12 marzo 1945 vi fu un‚Äôoperazione di guerra da parte di uomini provenienti dalle formazioni di montagna e di pianura e del Fronte della Gioventù, al Teatro Goldoni: alle 21,16 precise, mentre andava in scena una rappresentazione di Luigi Pirandello Vestire gli Ignudi, un gruppo di partigiani mascherati e con armi in pugno, entrarono in scena e uno di loro incitò:
¬´Veneziani, l‚Äôultimo quarto d‚Äôora per Hitler e i traditori fascisti sta per scoccare. Lottate con noi per la causa della Liberazione nazionale e per lo schiacciamento definitivo del nazifascismo. La Liberazione è vicina! Stringetevi intorno al Comitato di Liberazione Nazionale e alle bandiere degli eroici partigiani che combattono per la libertà d‚ÄôItalia dal giogo nazifascista. Noi lottiamo per poter garantire, attraverso la democrazia progressiva e l‚Äôunità di tutti i partiti antifascisti, l‚Äôavvenire e la ricostruzione della nostra Patria. A morte il fascismo! Libertà ai popoli! Viva il Fronte della Gioventù!¬ª
In seguito fecero distribuire dei volantini di propaganda antifascista. Questa operazione è conosciuta come la “Beffa del Teatro Goldoni” ( fonte)

Anche questa è Venezia.

Vita, emozione, tempo smarrito nella sensazione di essere immortali, tempo catturato dall’emozione del bacio sospirato dalla musa amata, tempo imprigionato dalle catene del desiderio di non voler partire.

Eppure giunge il momento di dover partire.

Ecco il caos. Ecco il silenzio celato dal velo del mistero del senso della vita volar via per i canali veneziani, ecco le vetrine colorate che circondano la frenesia del tuo cammino, ecco il treno che lentamente ti condurrà verso la solita ordinarietà.
Ma non è più solita ordinarietà. Perchè Venezia ha elargito il sogno di coltivar l’amore.

L’amor rivoluzionario.

La Laika Repubblica dell’Avvenire che si mostri Gentile

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Se i due,¬† tre quattro…il codazzo delle retrovie è lungo…insieme vanno, vanno anche gli editoriali in merito alla visita del capo arabo Gheddafi. Mi ha colpita uno in particolare, della Repubblica che è sempre pronta negli scoop come pronto è l’Avvenire, che richiama realisticamente all’ Aldilà da venire: su Italia bella mostrati gentile!


Stando ai titoli e ai sottotitoli, sembra che siano tutti d’accordo e probabilmente è così: ” I vescovi sulla visita di Gheddafi “Uno show che diventa boomerang”Il giorno dopo i festeggiamenti per il trattato di amicizia tra Libia e Italia, non si placano le critiche. L’Avvenire “Incresciosa messa in scena”. Zaia (Lega): “Inviti a islamizzazione? Vada a farli a casa sua”.

Gheddafi è un furbo e l’altro gli bacia le mani…vergogna. Poi andando avanti e alle conclusioni ecco bello cotto il piattino finale, ripeto proposto dalla Repubblica¬† made Avvenire: ” Direi che farebbe meglio ad attenersi ai temi dell’accordo economico commerciale sottoscritto tra Italia e Libia” Zaia, comunque, riserva parole di elogio per lo scambio economico tra i due Paesi. “√à un buon accordo – dice Zaia – vantaggioso e il Governo ha lavorato bene, basti pensare che Maroni ha convinto Tripoli a fermare gli sbarchi clandestini”. Al di là delle osservazioni su quanto organizzato per la visita di Gheddafi in Italia, Zaia racconta del suo incontro con Gheddafi: “√à una persona di straordinario acume – rileva -. Saranno quegli occhi da beduino, ma esercita un carisma eccezionale”.

Pensate che va avanti? No l’articolo finisce così, su questa frase ad effetto, perchè colpisca dentro e sono tutti colpiti dal beduino e le sue vergini ancelle.

Quanto a Tripoli avevo già scritto poco più di un anno fa e recuperato da altro sito che mi ospitava: Ricordi al Bel Sole di Tripoli. Tra le ultime notizie “nuove” che giunsero poco tempo fa, ne era arrivata una, dall’Africa: Un Nuovo Muro, Contro i Migranti.¬† “Avrà inizio a novembre la costruzione della barriera fra Israele ed Egitto. Servirà a fermare gli africani che provano ad entrare nello Stato ebraico”.

Italia Bella Mostrati Gentile, cantavano alla fine dell’800 …Torno indietro quindi, come si fa da vecchi, e vi offro uno spaccato che mi sembra sempre dolorosamente attuale, aggiungo qualche video e foto “amarcord“. Concludo con il profumo dell’Africa¬† e la Sun Ra Arkestra, che ci ispira sempre speranza e forza negli umani e nelle creature che abitano la Terra.

Doriana Goracci

Ricordi al bel sole di Tripoli

Ce l‚Äôha messa tutta mia madre, una vita, a fare intendere alle mie sorelle e a me che nonno non era un fascista. Era nata a Tripoli, lei, il padre e il nonno. Da parte materna, avevano avuto i natali in Egitto e in Marocco da almeno tre generazioni. Racconti¬† partiti¬† da quel magnifico affabulatore di nonno Umberto, per fare omaggio col nome al re, come la sorella che si chiamava Italia: i viaggi sul Rex, i caffè di Nizza, la bisnonna che disse no all‚Äôaltare, le vergate della maestra sulle mani per fare i ‚Äúpesciolini‚Äù¬†¬† a tutte tranne alla nipote reale, i matrimoni , la casbah con i martelli che battono¬† rame e argento, le nuotate al porto, il calesse,¬† feste da ballo,¬† aromi di¬† spezie e cuscus, Venera la balia, gli amori degli ufficali, la lavandaia araba, i maltesi,¬† corse a cavallo, il terremoto‚Ķ

 

Ma quali colonizzatori, erano commercianti di legname gli uni e laterizi gli altri, qualcuno prima degli anni ‚Äò40 aveva esagerato, si narra di uno zio che conservava un orecchio nel portafoglio staccato ad un capo arabo, il¬† battesimo di mia madre con Graziani come padrino, la¬† capacità di mio nonno cresciuto in una famiglia di atei che nascose battesimo e comunione¬† e¬† poi diventò¬† l‚Äôinterprete di Balbo‚ĶE mia madre scrisse un libro per sè e per noi di ‚Äúmemorie‚Äù, con gli occhi dell‚Äô infanzia, il diario di una piccola italiana fuggita per sempre da Tripoli, dalla Libia: gli inglesi bombardavano, divenne una piccola¬† giovane profuga, italiana.Il riscatto avvenne a Roma quando la sua famiglia fascista, erano¬† in tre, ospitò¬† in casa¬† per un anno una famiglia di quattro persone: erano¬† ebrei. Insieme alla musica che ha amato quanto le figlie e il marito, per fortuna riposa e non vede e non sente: non ha avuto mai¬† voce e dignità di pubblicazione il racconto della sua Tripoli. Si è affannata lei e loro e tutti a farci capire quanto gli italiani si sentivono rappresentati dal Duce, attaccati a una radio a sentire il Verbo, sentirsi parte dell‚Äô Italia, sentirsi dentro. Andò sotto il Balcone mio nonno e disse a Tripoli di ascoltarlo: urlò prima di tutti Viva l‚ÄôItalia! Fu la¬† liberazione, un tripudio di massa. Proseguì lei con l‚Äôamica Renata a camminare giù verso Roma, da Monteverde per andare al Conservatorio di Santa Cecilia, con timori non da poco‚Ķc‚Äôerano soldati e truppe di ‚Äúcolore‚Äù‚Ķmagari alle faccette nere lei c‚Äôera un po‚Äô più abituata. Era rimasta sola¬† a raccontare in famiglia quell‚Äôincrocio spettacolare di arabo spagnolo francese e siciliano, la vitalità degli italiani, il riscatto dalla vergogna dell‚Äôoccupazione e il postumo odio di Gheddafi: noi io non capivo, non sapevo, non vedevo, non avevo mai vissuto il disonore‚ĶE digitando oggi il suo nome , tante volte chissà‚Ķscopro che è rimasta traccia di lei sulla rete, per aver partecipato come oratrice ad un convegno, dal nome emblematico: ‚ÄúQuasi tutto ancora da vivere‚Äù e¬† una presentazione di¬† ‚Äúuna gustosa divagazione fantastico-poetica sui piaceri dell‚Äô immaginazione o, se volete su sussurri e grida della fantasia‚Äù . Ho ascoltato per almeno¬† venti anni il Racconto,¬† alternato a quello asciutto e fatto di terra dai nonni contadini toscani, profughi a Roma per un portierato, comunisti. Tutti¬† questi¬† intimismi¬† li avevo già chiamati¬† Fascismo di ritorno. Mi affanno, ci affanniamo a mostrare le Odierne Vergogne, di una Tripoli che spedisce e ci manda, di un‚Äô Italia che rimanda e spedisce il Razzismo , la Mafia, il Fascismo, e continua a campare con gli Affari internazionali. Dicono che si comincia a superare un passato fatto di sangue e stragi, di intolleranze e odio, che stiamo diventando sempre più buoni e comprensivi, dicono¬† e ancora dicono e ci mostrano il sole dell‚Äô Avvenire. Un presente mai diventato così chiaro. Ce la dicono e ce la mettono tutta per farci capire quanto siamo comprensivi e giusti, quanto sia doveroso¬† punire chi sia profugo, chi scappa. Ce la mettono tutta e pubblicano tutto, quello che possa farci scordare, cosa significa essere umani e vivere in Terra come tali. Quasi tutto ancora da vivere, forse c‚Äôè una speranza per i sussurri e le grida della fantasia.

Doriana Goracci 10 maggio 2009


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Da Arcore all’isola dei festini proibiti

image from Corriere.it

Anche oggi la stampa ritorna sulla vicenda che coinvolge di riflesso e non solo Villa San Martino ad Arcore. Una storia che lasciò di stucco l’Italia e fece il giro del mondo!
Oggi il Corriere della Sera pubblica la storia dei festini proibiti in una villa dove al posto delle porte sembra che vi fossero enormi falsi specchi da cui i marchesi Casati Stampa di Soncino potevano vedere gli amplessi degli ospiti. Cogliamo l’occasione anche per rileggere la vera storia di Villa San Martino ad Arcore. Una storia conosciuta, ed anche sconosciuta nel suo particolare, che è la truffa che la contessa Rangoni Macchiavelli ha nuovamente raccontato dopo tanti anni e che potete leggere al seguente link. Truffa che forse ci riguarda? Lasciamo rispondere alla Storia!
La Storia è molto lenta, ma risponde sempre alle domande che le vengono poste.
Chissà cosa risponderà fra 20 o 30 anni alle domande che ci poniamo sulla Democrazia e sulla Libertà che, oggi più che mai, sono in pericolo perchè avvengono nel nostro paese.
Nella Patria del Diritto, tutto è diventato rovescio. Nella Patria del Diritto forse ci vorrebbe nuovamente un personaggio come Giacomo Matteotti che abbia coraggio.
Il coraggio di dire basta a questo incredibile scempio. E noi cittadini dobbiamo trovare il coraggio di trovare un nuovo Giacomo Matteotti. Un nuovo Giacomo Matteotti che questa volta sia difeso e non annientato come nel 1924. Se il fascismo è ritornato, può anche ritornare dalla Storia un Giacomo Matteotti? Nel Terzo Millennio nulla è impossibile!
In attesa di news su questa infinita storia italiana che lambisce il Palazzo, sempre sperando in Libertà, ed aspettando un Giacomo Matteotti del Terzo Millennio, arrivederci al prossimo post dal Vostro affezionato Cartapazio Bortollotti.

G8 2001 Genova Ti vanno Trenette al pesto?

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Non so davvero quale  giovane abbia voglia di sapere  Com’ è andata a Genova nel 2001: A GENOVA C’E’ L’ACQUARIO “Mio nipote, due anni fa quindicenne, all’ ennesimo racconto di ciò che successe a Genova nel luglio 2001, mi disse che dovevo farmene una ragione: i suoi compagni sapevano tutto dell’ 11 settembre di quell’ anno e di Genova conoscevano l’ esistenza dell’ Acquario…”. Vieni…guarda…Da Youtube, la carica della polizia in piazza Manin.

Io non dimentico, tantopiù quando leggo una notizia che mi è stata inviata da un caro amico che a Genova ci vive: Arresti illegali al G8, smascherati gli abusi di Manin.

Come fossi tornata da Creuza de Ma, una mulattiera di mare…ho ripescato: “…Sempre meno si trova qualcuno che chieda Com’è andata? Come ti va? A noi…Quando sono tornata a casa, domenica mattina, altro che magie, il mio bagno mi è sembrato un grand hotel, mi sono concessa anche la lettura del giornale che mi ha raccontato com’ è andata a Genova, secondo lui, il giornale.”

“In quelle strade ci sono stata con una figlia allora di sedici anni e i suoi compagni, con i giorni di  “ferie” che chiesi allora, gli stessi che mi fecero “guadagnare” dopo alcuni anni il premio della pubblicazione con tanti altri, in un libro Genova, luglio 2001: io non dimentico  a sostegno del Comitato Verità e Giustizia per Genova.”

Giorni di Ferie , da pag.57 a pag.62 ” …oggi si prevede qualcosa di duro perchè è la giornata della disobbedienza civile. Le dieci.Piazza Manin. Tra i banchi del commercio equo e solidale si aggirano gruppi bene affiatati. Ci sono tanti della mia età……Dobbiamo decidere se rimanere in piazza a collaborare alle iniziative dei gruppi pacifisti, o andare a “disobbedire civilmente” in qualche punto della zona rossa. Non ho scelta : mia figlia non vuole  fermarsi, e i suoi amici neppure… siamo in più di duecento a camminare verso Piazza Portello…Le quattro e mezza del pomeriggio …vogliamo ritornare a Brignole per il corteo finale. Ripercorriamo  l’unica strada possibile: quella dell’andata. Sei giovani armati di  catene e mazze sbarrano la strada minacciando i pochi passanti. Sono a trenta metri dai poliziotti, che li guardano senza  intervenire….Piazza Manin, piazza tematica dei non violenti ad oltranza, è devastata. Perchè loro? Quando? Come facciamo a tornare a casa? Nel corteo improvvisato si diffonde la notizia che un ragazzo è  morto. Cantiamo per farci coraggio e la gente dalle finestre ci saluta…Loro i genovesi sanno da che parte sta la verità…”

Non fatevi illusioni, la storia siamo anche noi, e continuo, continueremo a raccontarla, come fece un’amica che conobbi poi, Adriana De Mitri, e metto nome e cognome per tutte le altre madri , altre compagne altre amiche… nessuna nota, ma che rammentano.”…Per tenere vivo il ricordo di quei giorni, per non dimenticare Genova, e perché quanto successo in quei giorni non debba più accadere…”

Non hai visto un Blob di  Trenette al Pesto? Ripassale. Se te ne vai…potresti rimpiangere di non aver capito Genova 2001.

Doriana Goracci

Arresti illegali al G8, smascherati gli abusi di Manin

FALSA la circostanza secondo cui gli arresti dei due spagnoli sarebbero avvenuti in un contesto di scontri tra manifestanti e polizia. Dai filmati si vede benissimo come gli arrestati si siano diretti a mani nude contro i blindati della polizia. Lo sostengono i giudici della Corte d’ appello nella motivazione della sentenza di condanna per quattro poliziotti accusati di aver arrestato illegalmente due studenti iberici durante le manifestazioni del G8 di Genova 2001. In primo grado i quattro, in forza al VII Reparto Mobile di Bologna, erano stati assolti mentre il 13 luglio scorso, in Appello, sono stati condannati a 4 anni ciascuno, per falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici. Si tratta di Antonio Cecere, Luciano Beretti, Marco Neri e di Simone Volpini. Da Youtube, la carica della polizia in piazza Manin.Per le accuse di calunnia e abuso d’ ufficio è stata dichiarata la prescrizione. L’ inchiesta riguardava gli scontri avvenuti il 20 luglio 2001 in piazza Manin dove manifestavano varie associazioni religiose e pacifiste. I quattro poliziotti furono inviati in piazza dove era stato segnalato che alcuni black bloc si erano infiltrati. In quel contesto furono arrestati i due spagnoli con l’ accusa di aver lanciato una bottiglia incendiaria l’ uno e di essersi scagliato contro gli agenti impugnando una sbarra di ferro il secondo. Nella motivazione i giudici, parlando dei testi a difesa, si riferiscono anche alla testimonianza di un funzionario del reparto mobile di Bologna che parlò di scontri in corso in un altro lato della piazza. Oltre a quello dei due spagnoli – affermano – nessun altro arresto è avvenuto in piazza Manin. Per lui i giudici d’ appello hanno trasmesso gli atti alla Procura con l’ ipotesi di falsa testimonianza. La sentenza di primo grado – dice la Corte – parla di una commistione inscindibile tra i manifestanti pacifici e gli appartenenti al blocco nero e di una azione di disturbo dei pacifisti verso le forze dell’ ordine che cercavano di arginare le violenze dei black bloc. Non corrisponde al vero perché dai filmati è possibile vedere come i manifestanti violenti si opponessero solo brevemente alla polizia per poi scappare. I filmati confermano la versione data dalle vittime: l’ arresto non avvenne durante scontri o lancio di lacrimogeni ma molto dopo, quando la situazione dell’ ordine pubblico era ormai ristabilita. Inoltre confermano che i due spagnoli non avevano alcun oggetto in mano, non avevano lanciato molotov e non si opponevano alla polizia.



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Piper Bill “L’uomo della cornamusa che sfid√≤ i nazisti √® morto”

Un Video per onorare l’uomo della cornamusa, quello che suonava imperterrito tra proiettili ed esplosioni. √à morto a 88 anni Bill Millin, leggendario “piper Bill” che con il suo strumento accompagnò lo sbarco delle truppe britanniche in Normandia, durante le sanguinose ore del D-day.
Millin, scozzese, era una leggenda tra i reduci e gli appassionati di Seconda guerra mondiale: mentre i suoi commilitoni tentavano di stabilire una testa di ponte sulla Sword Beach, lui suonava tra le cannonate e le pallottole, armato solo di un pugnale infilato nel calzino.

Viveva da tempo in una casa di riposo, ed è morto in un ospedale di Torbay in Devon. Il 6 giugno del 1944 suonò la sua cornamusa circondato dalla battaglia, su ordine del comandante della 1st Commando Brigade, Lord Lovat.
Ken Sturdy, 90 anni, un altro reduce che quel giorno combatteva con la marina, ricorda così il suo sbarco: “In mezzo a tutto quel rumore, io sentivo la cornamusa. Penso fosse la mia immaginazione, poi ho capito che era vera. Bill marciava con la sua cornamusa in una situazione incredibile. Era al centro della battaglia, disarmato, solo con un coltello. Era una cosa eroica, la gente moriva attorno a lui, la situazione era spaventosa… doveva essere un ragazzo che non perdeva la testa”.

Fonte testo e Notizia from PeaceReporter 19 Ag. 2010

Addio a Piper Bill from Corriere.it

Eva Mama Africana e gli Umani

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“La mamma di tutti gli umani sarebbe vissuta circa 200.000 anni fa” Nella notizia mi ci impiglio, un dato statistico che non parla di morte ma di vita…vado avanti¬† è una notizia che conforta: gli Umani che ancora restano e resistono come tali. Il posto giusto per una donna non l’hanno ancora trovato ma una data d’inizio, sembra di si.

E una volta tanto vi dico buona lettura e se potete condividete con i Bianchi.  Non scordate di dirlo anche a lui: Adamo.

Mama Africa, grazie.

Doriana Goracci

Madre umani vissuta 200 mila anni fa

Data unica di progenitrice confermata da un vasto studio statistico

“La conferma viene da una delle più vaste ricerche statistiche sull’argomento, che ha confrontato gli studi di genetica delle popolazioni basati sull’analisi del Dna mitocondriale, il materiale genetico che si eredita esclusivamente per via materna. La ricerca, coordinata dalla Rice University di Houston (Texas) e pubblicata sulla rivista Theoretical Population Biology, precisa per la prima volta la data in cui sarebbe vissuta l’Eva Africana, la cui esistenza è stata proposta in una teoria pubblicata nel 1987 su Nature. L’ipotesi si basava su dati di genetica delle popolazioni raccolti in tutto il mondo e dimostrava che il Dna mitocondriale dell’uomo moderno deriva da una donna vissuta circa 150.000-200.000 anni fa in Africa. Adesso lo studio della Rice University è riuscita a raggiungere una maggiore precisione nella datazione, basandosi su nuovi modelli che considerano i fattori casuali collegati alla crescita e all’estinzione delle popolazioni. “I modelli classici che cercano di datare l’Eva Africana – osserva uno degli autori, l’esperto di statistica Marek Kimmel – non tengono conto di questi processi casuali”.

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Chi ha paura di Mussolini e di Che Guevara?

A 25 Km da Krakovia nel confine basso della Polonia giace un paese piccolo che in polacco si chiama Oswiecim. Il paese letto sulla carta non dice niente ma se lo pronuncio in tedesco o italiano fa rabbrividire tutti quanti noi. Auschwitz!

Contrariamente a quanto si pensi la creazione del campo di sterminio di Auschwitz era vista nell’ottica di sterminare i Polacchi e non gli ebrei.
La soluzione finale venne in seguito.
Entrare attraverso la triste porta “Arbeit Macht Frei” fa un certo effetto, e consiglierei a tutti di andare a visitare questo centro di dolore universale.
Auschwitz, Birkenau I e Birkenau II facevano parte della “Cittadella del dolore” creata per eliminare sistematicamente gli oppositori del regime nazista e prigionieri di guerra.
Ancora di più fa impressione entrare attraverso la porta ferroviaria che portava a Birkenau, porta tristemente famosa vista in moltissimi films, dove si potevano vedere i carri bestiame che vomitavano prigionieri deportati.
In questi lager, la visita è gratuita. Se volete la guida in Italiano la pagate, ma vi consiglio di prendere la guida.

Particolarmente toccante è la visita a Birkenau I dove si trovano le macerie dei forni crematori così come sono rimasti quando i tedeschi li fecero saltare in aria con la dinamite prima di ritirarsi alla fine della guerra.

Le baracche dove si trovavano i prigionieri sono un fulgido esempio di quanto sia stata grande la crudeltà nei confronti di tutti coloro che stavano dalla parte dei perdenti.

Le camerate avevano giacigli a tre piani, ed i più fortunati erano quelli che si trovavano al piano superiore in quanto mano a mano che i prigionieri degradavano di un livello si avvicinavano alla morte certa, in quanto il livello al pian terreno era direttamente sulla nuda terra e terreno di conquista dei topi.
Venivano letteralmente mangiati dai topi durante la notte.
Quelli che si trovavano ai livelli superiori durante la notte non si muovevano nemmeno per andare ai “servizi” in quanto perdevano il proprio posto e dovevano trasferirsi ai piani inferiori.
Il risultato era di quelli che vi lascio immaginare!

Ancora nel campo non cresceva erba in quanto se la mangiavano i prigionieri.

Tutto questo e molte altre amenità imparerete, se non ci siete ancora stati, se visiterete questo centro di dolore.
Per inciso il paese di Auschwitz si trova ubicato a meno di 100 Km da Czestokowa dove è sito il santuario di Jasna Gora. Questo santuario detto della Madonna Nera è considerato un simbolo della libertà del popolo polacco e secondo me non a caso Auschwitz è stato ubicato così vicino ad un centro di pace come Jasna Gora.
Comunque una cosa fa pensare, nonostante l’odio che i tedeschi nutrivano per i polacchi durante la guerra, il santuario non è stato toccato.

Non credo ai casi e questo non fa eccezione.

Ma è comunque ancora il caso di dire che le fughe da Auschwitz erano molto frequenti e gli ex prigionieri riportavano alle forze alleate le immagini del campo, dei campi, e le descrizioni delle situazioni disperate in cui versavano i prigionieri.
L’invito a bombardare i campi era stato inoltrato al comando alleato moltissime volte senza che un solo bombardiere facesse il benchè minimo intervento su una zona dove non esistevano nemmeno le antiaeree.

E’ appena il caso di dire che la maggior parte delle grandi aziende tedesche del periodo si serviano di operai prigionieri di Birkenau I e Birkenau II, conoscendo perfettamente le situazioni reali.

Me ne sono andato da Auschwitz quella estate con il cuore gonfio di angoscia e mi ponevo una sola domanda, perchè tanta crudeltà e tanta sofferenza.

Non smetto più di pensare a quanto ho visto e la sera della visita ho avuto gli incubi notturni.

Poco tempo fa lessi un libro ” Diario di Prigionia in Istria 1945-46″
E’ un libro che si legge in poco più che 3 ore.
Di 120 pagine, è il racconto di un italiano istriano di Pola un insegnante di scuola media.

Per chi non conoscesse la storia Istriana, probabilmente pochi la conoscono se non l’hanno vissuta personalmente, ve la riassumo brevemente.
Io anche se non personalmente l’ho vissuto, sono figlio di una istriana che ha subito le vicissitudini del dopoguerra.
L’istria dell’occupazione di Tito ha visto devastazioni e massacri indicibili, solo per il fatto che erano italiani.
Le campagne erano abitate prevalentemente da croati mentre chi abitava in città era prevalentemente italiano.
I “titini” istigavano i contadini a denunciare gli italiani in quanto dicevano loro avrebbero avuto un premio e avrebbero vissuto meglio dopo.
Le denuncie sono piovute a pioggia e migliaia di italiani sono stati imprigionati dai croati titini.

Torture e interrogatori venivano condotti da persone che fino a un mese prima erano amici e vicini di casa.
Persone che impazzivano per non aver la possibilità di dormire, giorni e giorni impossibilitati a non chiudere occhio, nonchè altre torture fisiche.
I più fortunati venivano condannati ai lavori forzati.
I meno fortunati venivano legati al vicino con il fil di ferro ai polsi e infoibati.Le foibe sono voragini nel terreno carsico d’istria profondi anche centinaia di metri.
Era ovviamente morte certa!

Una delle scene più toccanti del libro è descritta dall’autore quando seduto sui gradini della baracca del campo, riceve la confessione di un suo compagno di sventura un ingegnere minerario sloveno.
Il suo unico torto era stato quello di aver ripreso due operai in miniera,in quanto non lavoravano. Questi lo hanno denunciato e i titini hanno prelevato tutta la famiglia chiudendo lui e la moglie in una baracca, mentre i figli sono stati portati via, senza darne più notizia.
Dopo una settimana al buio completo e senza mangiare, arrivano due aguzzini e portano ai due un piatto di stufato a testa.
Questo ne mangiano con voracità ed alla fine gli aguzzini dicono loro che lo stufato era la carne dei propri figli.

Mi venne da piangere a leggere queste cose! Giuro che piansi di rabbia e di desolazione, non 40 anni fa ma una settimana fa!

Ora mi chiederete perchè mai vi abbia raccontato tutte queste cose!
C’è una morale in tutto ciò che vi ho scritto ma pare che la maggior parte degli italiani non ci vuole pensare.

La domanda che mi pongo da parecchio tempo è molto semplice: Che senso ha che l’uomo sia così crudele contro il suo prossimo?
Perchè l’uomo deve prevaricare e devastare il rapporto con il prossimo e portarlo ad un livello di bestialità simile?
Altro non si può parlare che di bestialità.E da qualunque parte venga è sempre bestialità.
Non voglio nemmeno parlare di bestialità di destra o di sinistra, è bestialtà e basta.
Ho fatto due esempi che sono ovviamente da guardare da due direzioni differenti ma all’uomo non è chiesto di giudicare chi sia più bestiale, la destra e la sinistra sono stereotipi creati da noi stessi per esorcizzare la nostra paura di scegliere una linea di condotta retta e coerente.
E’ molto più semplice poter scegliere l’anticominismo nel dire che i comunisti si mangiavano i bambini, e l’antifascismo criminale.
Bene che differenza c’è?
C’è forse differenza su quello che è successo ad Auschwitz e quello che è successo in Istria, e non mi si venga a dire che le proporzioni non sono le stesse!
C’è forse differenza tra un morto italiano uno russo o uno polacco, per non dire ebreo?

Allora criminale è colui che fa distinzioni, colui che infarcisce la nostra testa di slogan idioti, tipo i comunisti al potere o i fascisti che sono ritornati.
Quando due anni fa, assessore alla cultura, mi venne voglia di approfondire la vita di Che Guevara venni tacciato di Comunista e quando allo stesso modo volli approfondire la vita di Benito Mussolini venni tacciato di Fascista.

Purtroppo in Italia la verità ha due facce che sono ben distinte la destra e la sinistra. E viene alimentata giornalmente, ora dopo ora, minuto dopo minuto, anno dopo anno,
da questo dualismo pervicace e idiota in cui tutto quello che è di destra è fascista e tutto quello che è di sinistra e comunista.
Abbiamo riempito l’italia di monumenti al partigiano come se non essere partigiani fosse la più immonda delle bestemmie!
Abbiamo taciuto e sussurrato tante volte il nome di Benito Mussolini come se a pronunciarlo avessimo dovuto essere condannati al rogo.

Per 55 anni abbiamo vissuto una doppia anima del comunismo che si mangiava i bambini ed ancora ora il grande statista Berlusconi evoca lo spettro del cannibalismo atavico rosso.

Fino a che non avremo il coraggio di parlare di Mussolini e di Che Guevara in un contesto culturale scremandolo e pulendolo dalle colorazioni politiche non faremo nessuna strada in avanti.

Chiediamoci chi era Benito Mussolini e diamo un senso a quello che ha fatto, analizzando serenamente il suo operato, chi era Hitler e perchè ha fatto quello che ha fatto anche a costo di superare il senso di smarrimento di fronte al campo di Auschwitz. E’ li che troveremo la nostra serenità per parlare del nostro passato.
Non è dimenticando o nascondendo la testa sottoterra che si risolveranno i nostri problemi umanitari.
Chiediamoci chi era Che Guevara e perchè ha fatto quello che ha fatto, e non lasciamoci influenzare dalle esternazioni di parte di tanti americanismi dozzinali!

Quando riusciremo a parlare serenamente di Hitler, Mussolini e Che Guevara o Fidel Castro senza porre pregiudiziali allora avremo fatto un grande passo in avanti nella maturità del nostro popolo.
Fino ad ora mi spiace dirlo il popolo italiano continua ad essere ostaggio di questa classe politica che si fa paravento di dogmi idioti per poter vivere alle spalle di noi gonzi, che continuerà a votare PDL PD, e Rifondazione comunista nonchè o altre amenità senza sapere perchè lo fa!

Quando apriremo gli occhi su quanto sia nudo il nostro re,allora avremo il coraggio di buttare a mare questa classe politica, non prima.
Io per questo non saluto ne con il pugno chiuso tantomeno con la mano alzata!

Passaggi e Committenze delle Anime Salve

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Inizio¬† dove finisce la vita del Caravaggio: “Caravaggio infatti venne a sapere della possibilità che la sua condanna a morte fosse revocata dal Papa Paolo V. Si imbarcò segretamente su un traghetto diretto a Porto Ercole, in Toscana: voleva arrivare a Palo, in territorio papale. Ma, per errore, venne arrestato.Rilasciato, tornò a Porto Ercole nel tentativo di recuperare i suoi beni, compresa la tela che gli era necessaria come merce di scambio per la sua libertà. Ma purtroppo la sua nave era già ripartita. In preda alla febbre e alla disperazione per veder svanire le sue speranze di salvezza, Caravaggio vagò delirante sulla spiaggia di Porto Ercole dove morì, a soli 39 anni, il 18 luglio del 1610. Pochi giorni dopo, giunse a Napoli la lettera che lo sollevava dalla condanna.”

Quante ore sono dedicate alla storia dell’arte, alla musica ad esempio, nella scuola dell’obbligo e del piacere poi, in Italia? La scuola secondaria di primo grado, in precedenza scuola media inferiore, è l’istituzione che rappresenta il primo grado dell’istruzione secondaria…:Le materie studiate sono (in media): Italiano (5 ore settimanali), Storia e Geografia (con Cittadinanza e Costituzione) (4 ore), approfondimento in discipline letterarie (1 ora), Matematica (4 ore),¬† Scienze (2 ore), Tecnologia (2 ore), Lingua Inglese(3 ore), Seconda lingua comunitaria (2 ore),¬†Arte e Immagine(2 ore), Musica (2 ore), Scienze motore e sportive (2 ore), Religione Cattolica o attività alternativa (1 ora).

Lascio quindi intatta una pagina scritta e riassunta per Caravaggio che ho ritenuto¬† gemellare con Anime Salve dove Fabrizio De Andrè lo incontra : “Passaggi di Tempo. Michelangelo Merisi detto Caravaggio, usava come modelli persone prese dalla strada. Le facce raffigurate nei suoi capolavori appartengono quindi a quella gente invisibile, molto spesso persone emarginate…le “Anime Salve” che Fabrizio De Andrè racconta in questa ed altre sue celeberrime canzoni. Ecco che tutto coincide e si sovrappone…”.

Non hanno mai compilato pagelle e non si sono seduti certamente in poltrona confutando di bocciature. Maestri di Vita e Anima. Questo è il mio doppio infinito, invisibile, caro Vaticano spa e Governo.it. Ti sembrano tempi in cui parlare di Anime? Si.

Doriana Goracci

“…io l’ho vista una volta la mia anima mi era uscita di bocca come il fumo di un sigaro mi ha chiesto se ero stanco di vivere ho detto: si ma vorrei insistere…si piange un attimo poi ci si lava l’anima e si dimentica.” Stefano Benni – Anima

Una vita movimentata come poche, vissuta intensamente e senza sosta.
Ottenne gloria ed onori, si guadagnò l‚Äôaffetto e la protezione dei potenti e dovunque andava la fama di un talento non comune lo precedeva. Ma affondò spesso, e volontariamente, tra la gente più semplice. Conobbe la fuga, la paura, il disonore, il disprezzo. Cercò la rissa, la violenza e lo scontro. E la sua morte sembra uno scherzo della storia.


Michelangelo Merisi nacque nel 1571. Non è certo se il luogo di nascita sia stato Milano o Caravaggio, un paese in provincia di Bergamo, dove la famiglia si era trasferita per sfuggire alla peste. E‚Äô sicuro comunque che egli si firmò sempre Michelangelo Merisi da Caravaggio, per questo meglio conosciuto semplicemente come Caravaggio.
Perse il padre prestissimo e la madre quand‚Äôera ancora un giovane ventenne. Dopo essersi liberato dei beni di famiglia e dopo i primi contatti con la pittura, nel 1592 lasciò definitivamente la Lombardia e si trasferì
a Roma.Qui trascorse qualche tempo come apprendista, presso la bottega di Lorenzo il Siciliano e poi in quella del pittore Antiveduto Grammatica. Entrambe si rivelarono esperienze economicamente poco redditizie e soprattutto poco stimolanti: Caravaggio imparò solo a dipingere velocemente ed in serie. A questi primi anni, risale una delle sue opere più famose: il Bacchino Malato (1593). A 23 anni entrò nella bottega del Cavalier d‚ÄôArpino: un pittore molto apprezzato nella Roma del tempo. Qui Caravaggio dipinse una grande quantità di nature morte con fiori e frutta. Ma l‚Äôapprendistato presso il Cavalier d‚ÄôArpino non durò a lungo: i due pittori si scontrarono presto a causa del carattere irrequieto di Caravaggio. Il 1595 è l‚Äôanno della svolta. La vita di Caravaggio cambiò quando conobbe il Cardinale Francesco Maria del Monte, il primo a comprendere il grande talento del pittore. Sotto la sua protezione, Caravaggio otterrà numerose committenze e la sua fama si diffonderà per tutta la capitale. Il Cardinale non solo gli commissionò un gran numero di opere private, per sé e per gli amici, ma gli fece anche ottenere le prime committenze pubbliche. Il rapporto di Caravaggio con le committenze pubbliche e con i soggetti sacri fu però sempre controverso: moltissime pale d‚Äôaltare e opere a tema sacro che gli erano state commissionate furono poi rifiutate. Il modo in cui egli dipingeva affascinava i suoi contemporanei ma ciò che egli dipingeva, la vividezza e la schiettezza con cui lo faceva era troppo ‚Äúumana‚Äù per essere accettata come oggetto di devozione e venerazione. Così accadde anche per le prime committenze pubbliche con La Conversione e il Martirio di San Matteo. La sua attività artistica fu sempre ostacolata dal carattere del pittore. Assiduo frequentatore di taverne e luoghi poco raccomandabili, era spesso al centro di risse e schiamazzi. La sicurezza con cui ostentava un talento non comune e la facilità con cui scivolava nella violenza gli procurarono non pochi problemi. Molti erano i suoi nemici anche tra i colleghi. In molti casi, riuscì a venir fuori da situazioni difficili solo grazie all‚Äôintervento dei suoi potenti amici ed ammiratori. Ma nel 1606, durante una rissa in cui anch‚Äôegli rimase ferito, Caravaggio uccise Ranuccio Tommasoni, con cui aveva già avuto altre discussioni precedenti. L‚Äôomicidio gli procurò la condanna alla decapitazione. L‚Äôunica cosa che potè fare fu fuggire immediatamente da Roma. Tra il 1606 e il 1607 Caravaggio è a Napoli. Qui venne accolto con tutti gli onori che accompagnavano la sua grande fama di pittore. Molti furono i committenti e gli ammiratori, notevole la sua influenza sulla pittura napoletana. Tra le tante opere di questo periodo, vale la pena di ricordare i Sette Atti di Misericordia e il Davide con la Testa di Golia. Nel 1607 Caravaggio parte per Malta. Qui conosce il Gran Maestro dell‚ÄôOrdine dei Cavalieri, che gli fece anche da modello per alcune tele. Nel luglio del 1608 riesce ad entrare anch‚Äôegli nell‚Äôordine. Si trattò però soltanto di una breve parentesi. Il 1 dicembre dello stesso anno ne fu allontanato: probabilmente giunse a Malta la notizia della condanna a morte che pendeva sulla sua testa. L‚Äôespulsione fu motivata definendo Caravaggio un uomo‚Äù foetidum et putridum‚Äù( fetido e putrido). Caravaggio si spostò allora in Sicilia. Tra il 1608 e il 1609 fu a Messina, a Catania e a Palermo. Marco Minniti, un vecchio amico del periodo romano, lo aiutò a trovare delle committenze. In Sicilia Caravaggio lavorò molto e molto velocemente. E‚Äô probabile che egli non si sentisse sicuro. La condanna a morte infatti diceva che chiunque avrebbe potuto decapitarlo in qualsiasi momento: sull‚Äôisola egli temeva per la sua vita. In questo periodo dipinse il Seppellimento di Santa Lucia e la Resurrezione di Lazzaro.Lasciata la Sicilia, ritornò a Napoli, ospitato dalla Marchesa Costanza Colonna. L‚Äôultimo periodo della vita di Caravaggio è alquanto rocambolesco, in linea, del resto, con tutta la sua vita. Caravaggio infatti venne a sapere della possibilità che la sua condanna a morte fosse revocata dal Papa Paolo V. Si imbarcò segretamente su un traghetto diretto a Porto Ercole, in Toscana: voleva arrivare a Palo, in territorio papale. Ma, per errore, venne arrestato. Rilasciato, tornò a Porto Ercole nel tentativo di recuperare i suoi beni, compresa la tela che gli era necessaria come merce di scambio per la sua libertà.
Ma purtroppo la sua nave era già ripartita. In preda alla febbre e alla disperazione per veder svanire le sue speranze di salvezza, Caravaggio vagò delirante sulla spiaggia di Porto Ercole dove morì, a soli 39 anni, il 18 luglio del 1610. Pochi giorni dopo, giunse a Napoli la lettera che lo sollevava dalla condanna.

da La Vita del Caravaggio

Mille anni al mondo mille ancora
che bell’inganno sei anima mia
e che bello il mio tempo che bella compagnia
sono giorni di finestre adornate

canti di stagione
anime salve in terra e in mare
sono state giornate furibonde
senza atti d’amore

senza calma di vento
solo passaggi e passaggi
passaggi di tempo
ore infinite come costellazioni e onde

spietate come gli occhi della memoria
altra memoria e no basta ancora
cose svanite facce e poi il futuro
i futuri incontri di belle amanti scellerate

saranno scontri
saranno cacce coi cani e coi cinghiali
saranno rincorse morsi e affanni per mille anni
mille anni al mondo mille ancora

che bell’inganno sei anima mia
e che grande il mio tempo che bella compagnia
mi sono spiato illudermi e fallire
abortire i figli come i sogni

mi sono guardato piangere in uno specchio di neve
mi sono visto che ridevo
mi sono visto di spalle che partivo
ti saluto dai paesi di domani

che sono visioni di anime contadine
in volo per il mondo
mille anni al mondo mille ancora
che bell’inganno sei anima mia

e che grande questo tempo che solitudine
che bella compagnia

Anime Salve Fabrizio De Andrè 1996


http://uploads.trovanome.it/maestrimaes.it/images/maestrimaes_it_1220278513.jpg

Affrettati, c’è da Rifare la Famiglia e l’Unità d’Italia

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/9/93/La_ciociara%2C_screenshot.gif

Forza Venite Gente, ci ritroviamo Uniti con le Nostre Foto in Rete per l’Evento! Un album con le foto delle famiglie italiane dall’Unità d’Italia agli Anni 60: è  l’iniziativa della Presidenza del Consiglio dei ministri. In occasione della Conferenza nazionale della Famiglia (dall’8 al 10 novembre a Milano), il Dipartimento per le politiche della famiglia invita gli italiani a partecipare alla raccolta delle foto, che saranno utilizzate per il sito web dedicato all’evento. Ognuno potrà  spedire le foto, entro il 15 settembre, compilando un modulo sul sito www.governo.it.

Pensate…:“Indiscusso successo dell’ iniziativa di raccolta fotografica “Foto-famiglia” ad opera del Dipartimento politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Molti gli italiani che stanno partecipando con i loro ricordi personali alla promozione della Conferenza nazionale della Famiglia che si svolgerà a Milano nei giorni 8,9,10 novembre prossimi. In pochi giorni più di 500 le foto inviate che ritraggono le famiglie dal 1861 ai primi anni ’60. Foto di momenti di vacanza, di eventi privati, compleanni e comunioni, stanno arrivando all’e-mail [email protected] che sino al 15 settembre sarà l’ indirizzo a cui inviare le foto inerenti l’ iniziativa.”

Questa è l’Offerta eccellente e tecnologicamente avanzata:” Le fotografie degli italiani su Internet.Un album fotografico con le immagini delle famiglie italiane dall’Unità d’Italia agli anni Sessanta.”

“Il Dipartimento per le politiche della famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in occasione della Conferenza nazionale della Famiglia, in programma dall’8 al 10 novembre prossimi a Milano, spiega:”Tutte le famiglie  sono invitate a partecipare alla raccolta delle fotografie, che saranno utilizzate sia per il sito internet dedicato all’evento, sia per eventuali attività promozionali. Per partecipare alla raccolta, le foto dovranno essere rappresentative di momenti significativi della vita familiare, come matrimoni, nascita dei figli, scene di vita casalinga, gite, feste, cerimonie. L’iniziativa istituzionale mira a raccogliere ritratti di famiglia recuperati dai cassetti degli anziani, ereditati in vecchie scatole di latta: immagini che costituiscono la memoria familiare, dalla data storica dell’Unità d’Italia sino ai primissimi anni ’60 (1861-1961). Ogni partecipante potrà spedire un massimo di cinque fotografie entro il 15 settembre, compilando un modulo sul sito www.governo.it.

Commovente, è la mia infanzia e adolescenza…io figlia del dopoguerra classe 1950, dopo il 15 settembre sono sessanta di anni leggo con sincera commozione  dal Governo.it…: “Simbolo della seconda conferenza nazionale della famiglia è un “doppio infinito”, a rappresentare il senso di legame di una coppia di genitori con i loro due figli. Motto della conferenza: ”Famiglia, storia e futuro di tutti”. Nel corso della conferenza stampa, alla presenza del sottosegretario Gianni Letta, il titolare del dipartimento per la Famiglia ha sottolineato che si farà riferimento al “caposaldo della Costituzione”, che riconosce la famiglia fondata sul matrimonio. Ma la Conferenza autunnale ha anche l’obiettivo di poter esaminare a 360 gradi le materie relative alla famiglia, a partire dall’inclusione sociale, per poi affrontare i temi del lavoro, del ruolo educativo, dei figli e delle adozioni, della prima infanzia, dell’accoglienza della vita. E su questi temi sviluppare un approfondito dibattito tra tutti i protagonisti coinvolti e acquisire elementi in grado di costruire un Piano capace di risposte politiche adeguate.”

Anche oggi è una festa se la ciociara si marita, allora ne arrivò una sugli schermi, arrivò La Ciociara nel 1960:
“Che importa a noi della loro guerra, vero Rosetta?”.


La Lunga notte dello Stupro è stata avviata e allora  datecela questa Risposta Adeguata al Saccheggio Generalizzato degli Indigeni: Chi l’ha sfatta dal 1960 in poi questa Famiglia Italiana? Marocchinate come quelle del  generale Alphonse Juin che avrebbe dato ai suoi soldati cinquanta ore di “libertà”? Chi sarà stato nè?  Sarà stata Gatta Mammona? Evviva l’Italia.

Doriana Goracci

Nella piazza dei nove gatti il primo scoppiò
Il primo gatto non fu allora chi fu…
secondo gatto, secondo gatto non fu allora chi fu
il quinto gatto, il quinto gatto non fu allora chi fu
il sesto gatto, Il sesto gatto non fu allora chi fu
l’ ottavo gatto, l’ ottavo gatto non fu allora chi fu
il nono gatto, il nono gatto non fu allora chi fu
il quarto gatto, il quarto gatto non fu allora chi fu
secondo gatto, secondo gatto non fu allora chi fu

A jatta mammona  A jatta mammona
A jatta mammona A jatta mammona
A jatta mammona non fu non fu non fu
e allora chi fu

il primo gatto, il primo gatto non fu allora chi fu

secondo gatto, secondo gatto non fu allora chi fu

il quinto gatto, il quinto gatto non fu allora chi fu
l’ ottavo gatto, l’ ottavo gatto non fu allora chi fu
il quinto gatto, il quinto gatto non fu allora chi fu
secondo gatto, secondo gatto non fu allora chi fu

il nono gatto, il nono gatto non fu allora chi fu
il terzo gatto, il terzo gatto non fu allora chi fu
il primo gatto, il primo gatto non fu allora chi fu
il quarto gatto, il quarto gatto non fu allora chi fu
secondo gatto, secondo gatto non fu allora chi fu

decimo gatto, decimo gatto non fu allora chi fu

A jatta mammona A jatta mammona
A jatta mammona A jatta mammona
A jatta mammona non fu non fu non fu
e allora chi fu

Chi è stat nè?

Chi è stat nè?

Chi è stat nè?

Chi è stat nè?

Fenomeno Fenomeno Fenomeno fenomenalla
so’  tutti quanti onesti e bravi evviva l’ Italia

Fenomeno Fenomeno Fenomeno fenomenalla
ce sta chi zompa in aria chi va ‘n galera e chi magna
evviva l’ Italia evviva l‚’ Italia


Matrimonio di Angelina Guiducci e Severo Palla

1960 Matrimonio di Angelina Guiducci e Severo Palla

Quando i Servizi Segreti controllavano quei terribili comunisti di Wanda Osiris, Vittorio De Sica, Bartali e Tito Schipa

image from MediaPolitika.com

Ed in questa giornate di caldo bestiale e di “intercettazioni“, nel senso che “pioveranno belini sui Blogger“, e per evitare che piovano, questo è il link per leggere tutto e di più¬†per quanto in argomento. Ovvero e pertanto perchè non rileggere qualche vecchio brano in tema di intercettazioni del bel tempo che fù? Era Febbraio e si parlava dei servizi segreti che controllavano i personaggi dello spettacolo e non solo. Pareva che fossero ‚ÄúComunisti‚Äù e quindi‚ĶTrullallero, trullallଆ, ora ti controllo anche la Carrà? FratelMaghetto, vi ‚Äúconsente‚Äù una pausa per una risata!
Leggiamo quel vecchio post per ridere un pò, ma sopratutto per comprendere come eravamo messi e come siamo messi? Certamente, perchè, se non ve ne siete accorti, ormai¬†è caccia aperta ‚Äúai cattivoni comunisti‚Äù. Ovvero, se non la pensi come quando fuori piove, sei un comunista!
Il post celebra la storia dell‚ÄôImpero Romano, quel pregiato sottofascismo che sta ritornando a galla e‚ĶControlla tu, che controllo io, andiamo a rivedere quel post ed anche i Video di due stelle del firmamento italiano. Erano tra i controllati, Wanda Osiris e Tito Schipa. Due Terribili cattivoni Comunisti. Si prega di non ridere più del consueto ed andiamo a farci due Belinate di ridere Online,¬†ed emozionatevi con i due Video imperdibili del bel tempo che fu e che non ritorna mai più!

Ed eccoci a rileggere quel post che faceva così‚Ķ

Direbbe FratelMaghetto, Belandi…ma non raccontarmi delle Fubale!
Invece è storia vera‚ĶOramai tutto spunta fuori!
Spunta fuori tutta la Stupiditଆ, che fino ad oggi ci ha controllato?
Quel “SottoFascismo” dell’Impero Romano, che gira sempre in tondo e comanda nel profondo?
Quell‚ÄôImpero, che come la Torre di Pisa‚Ķche pende, che pende e non viene mai giù?
Andiamo a leggere queste storie vere, pubblicate sia dal celeberrimo “Corrierone” che da “Repubblica”, ed anche pure dal SuperSconosciutissimo Reset.
E alla fine delle notizie…I video imperdibili di due “controllati”.
Lei la Divinitଆ del nostro Varietଆ. Wanda Osiris‚ĶLa Wandissima!
Lui Tito Schipa a cui non riesco ad appiccicare uno slogan tanto era “superbo”.
Buona lettura, buoni Video e state attenti a come parlate perchè la caccia al ‚Äúcomunista‚Äù è aperta. Occhio al comunista, perchè mangia anche i bambini!
Negli anni 50 c‚Äôerano degli italiani che ci credevano e quindi anche adesso faranno in modo di farvelo credere. Un pò come i bambini cinesi bolliti. Ve lo faranno credere!
Ogni giorno una punturina, e la cura certamente sarà sopraffina per il plagio globale del Cavalier Cortese che si accinge a lavorar tutta l’estate per rivoluzionare il partito!

Eccoci a cominciare cari Lettori. Si apre il sipario e via con lo Show…

Spoleto, Festival dei due mondi, 1964, l’anno del “tintinnar di sciabole” e dei progetti golpisti.
Michele L. Straniero, leader del Nuovo Canzoniere italiano, non ha ancora finito di cantare quella strofa di O Gorizia -Traditori signori ufficiali / che la guerra l‚Äôavete voluta /distruttori di carne venduta / e rovina della gioventù ‚Äì quando un gruppo di ufficiali dell‚ÄôEsercito dଆ l‚Äôassalto al palco. Una giovane cantante del gruppo, Giovanna Marini, reagisce prendendoli a chitarrate in testa. Interviene la forza pubblica. E’ un grande scandalo!
“Fu un fatto clamoroso” dice lo storico Aldo Giannuli, uno dei maggiori esperti in materia di archivi dei Servizi segreti, “anche se nessuno aveva idea che l’allarme per lo spostamento a sinistra del mondo dello spettacolo non riguardava solo quel gruppetto di militari, ma i Servizi per intero.
L’anno prima, all’interno dell’Ufficio affari riservati del Viminale, era stata istituita un’apposita sezione incaricata di vigilare sulla “penetrazione comunista negli ambienti dell’arte”.
Pausa di riflessione‚ĶMa non vi¬†è giଆ venuto da ridere al pensare alla‚ĶPenetrazione Comunista? Ed il manifesto che racconta se vuoi essere santo e beato vota scudocrociato quanto vi sfagiola? O forse preferite la visione di questo manifesto cuà sconosciuto ai più?
Proseguiamo cuindi in piacevole allegria che è una grande magia se fatta in Rete ed in compagnia!
Uno dei primi documenti¬†è del 12 maggio del 1946. Si tratta di una lista elaborata dal Sis (che era la divisione Servizi informativi e speciali, subentrata all‚ÄôOvra, la polizia segreta di Mussolini) dei vip dello spettacolo e dello sport che nel referendum istituzionale previsto per il successivo 2 giugno si sarebbero schierati con la monarchia.
Ci sono il ciclista Gino Bartali, i tenori Beniamino Gigli e Tito Schipa, Amedeo Nazzari e tutti e tre i fratelli De Filippo: Eduardo, Peppino e Titina.
Naturalmente non esiste la prova che tutti i nomi della lista abbiano veramente votato per il re. I documenti top secret non raccontano la veritଆ, ma ciò che i nostri 007 erano venuti a sapere o ipotizzavano. Spesso, infatti, le ‚Äúinformative‚Äù sono contraddette da documenti successivi.
A volte semplicemente perchè erano errate, altre perchè il personaggio tenuto sotto osservazione cambiava orientamento politico.
Ed ecco che una nota riservata del 1955 segnala con preoccupazione una tournee di Eduardo De Filippo in Unione Sovietica.
La cosa appare sospetta: Eduardo era considerato vicino alla Democrazia cristiana. Allora cosa ci fa a Mosca? Secondo i Servizi, la spiegazione va cercata in un faraonico cachet messo a disposizione alle autoritଆ sovietiche. Cachet che, oltretutto, potrebbe comprendere una quota destinata alle casse del Partito comunista.
Seconda pausa‚ĶBelin Eduardo cosa combinava a Mosca, aveva l‚Äôamante e si chiamava Olga Tecocimelova? Ma orsù, riprendiamo il Gran Varietà e non fermiamoci‚ĶProseguiamo con i colpi di scena, anzi con i colpi a suon di ‚ÄúBelinate Incredibili‚Äù.
Una “segnalazione” del 26 giugno 1950 era intitolata “Lo scandalo dei premi letterari” e dedicata all’assegnazione del mezzo milione di lire dello Strega “al comunista Cesare Pavese”.
Anche Vittorio De Sica, alla fine degli anni Cinquanta, finisce nel mirino. Ma per motivi familiari. I Servizi si sono accorti che la moglie, Mari¬≠a Mercader, è sorella nientemeno che di Ramòn Mercader, l‚Äôassassino di Lev Trotsky. Il sospetto che De Sica abbia qualcosa a che fare con lo spionaggio sovietico viene da sè. Forse aggravato da un altro fatto: per sposare la Mercader è andato in Messico, patria dei matrimoni e dei divorzi facili. I Servizi, infatti, coniugano la difesa della sicurezza dello Stato con quella della morale cattolica. Anche se poi, spesso e volentieri, fanno un uso spregiudicato delle informazioni raccolte.
“Esaminando gli archivi” racconta Giannuli “mi ha sorpreso trovare vero e proprio gossip, notizie di nessun interesse per la sicurezza dello Stato.
Per esempio, il fatto che Wanda Osiris avesse dei problemi economici.
Pausa doverosa…Avranno anche controllato con quale essenza la Wanda, profumava le rose che donava al suo pubblico, lanciandole dal proscenio?
NdA…Ho visto Wanda Osiris da piccolo e lasciatemelo dire…Era divina. Una Vera Star!
Ma concludiamo con…Maurizio Corgnati, sembrava avesse avuto un alterco con uno spasimante di sua moglie, la cantante Milva.
Il mistero si è risolto quando hanno trovato, spillati assieme, l‚Äôinformativa del Servizio e la pagina del giornale scandalistico che l‚Äôaveva ripresa e pubblicata.
Le informative-gossip erano evidentemente merce di scambio per i contatti con gli informatori-giornalisti‚Äù. Ovvero‚ĶCos‚Äôè, cos‚Äôè che va andare la filanda, è questa la faccenda son quelli come‚Ķ
La filanda va, come per, ai giorni nostri, i vari Pio Pompa e compagnia cantando!
La Grande Rivista che ogni tanto rimanda in onda il solito spettacolo dal titolo…
Quando c‚Äôera Lui, caro Lei ed andava molto di moda il nero perchè stava bene su tutto?
Vinse la Repubblica al Referendum, ma tutto il sottogoverno, il sottofascismo rimase al suo posto. Ed è ancora lì? Una bella domanda, quindi è più che opportuno, per concludere questo spettacolo, un omaggio alla Wandissima, in una delle sue ultime esibizioni.
Erano gli anni 70 ed era ospite a MilleLuci con Mina e Raffaella Carrà!
Ora vi devo salutare, perchè devo preparare due Belinate in salsa verde, chi le mangia nulla perde‚ĶPonponporompompon…Mi fermo Cuଆ, perchè credetemi sto scrivendo e morendo dal ridere. Cuindi, Nonchè e Perdunque, nonchè e pertanto vi saluto rotolando…
Guardatevi i 76 secondi di magia, dell‚ÄôIndimenticabile Wanda Osiris, mentre canta ‚ÄúA Copacabana‚Äù. Chissଆ, come la controllavano, per qualche intrigo sudamericano, magari le mettevano le microspie nelle rose, che lei profumava, mentre cantava sui palchi dei teatri italiani‚Ķ
A Copacabana…A Capocabana ti rubano il cuor…A Capocabana si vive d’Amoooor…PonponponPoromponpon…PonponponPoromponpon…PonponponPoromponpon…

E per la serie “belin che bei tempi” ricordiamo anche il link della notizia originale da Repubblica.it

Wanda Osiris “Milleluci”

Video dell’altro controllato eccellente. Un “comunista” da pelle d’oca.
Tito Schipa…E lucevan le Stelle, dalla Tosca di Giacomo Puccini!

La religione cristiana è vera religione?

San Ignacio's Retablo Mayor
Creative Commons License photo credit: bleak!
Ovvero delle contraddizioni della religione cattolica

Ultimamente ho affrontato con una certa serietà gli studi sulle religioni e sulle conseguenze del pensiero religioso sullo sviluppo sociale dell’Europa.

Indubbiamente la religione cattolica cristiana si presenta molto diversamente dalle altre due religioni monoteiste che si affacciano sullo scacchiere europeo e mondiale.
Intendo dire le religioni Ebraica e mussulmana.
Una delle grandissime diversità è stata il differente porsi rispetto alla società.

E’ sicuramente un dato di fatto che la religione cattolica è, fra le tre, l’unica che tenta di fare proselitismo e indirizza missionari per convertire la gente.
Né l’ebraismo ne l’islam praticano proselitismo.
In particolare l’ebraismo è considerata una casta chiusa e tale i romani la considerarono sempre, tant’è che agli ebrei venne sempre assicurato un trattamento
di riguardo con permessi ,ad esempio commerciali, che invece ai cristiani non veniva concesso.

Fu questo tentativo costante dei cristiani di coinvolgere sempre più gente che veniva considerato pericoloso dai romani in quanto destabilizzante e come tale proibito e perseguitato.

Sappiamo che il vero cristianesimo nacque al concilio di Nicea del 325 DC. grazie ai maneggi di Costantino il grande.
In realtà Costantino era un pragmatico ed aveva intuito la portata di una religione monoteista che si apriva alla società anziché richiudersi su se stessa.
A Costantino interessava essere il Pontifex Maximus e per avere dalla parte sua i cristiani concesse libertà di culto. Ma fece di più, con il concilio di Nicea si gettarono le basi del cristianesimo moderno, che in realtà non è più cambiato, segno evidente di un becero e oscurantista conservatorismo inutile quanto dannoso.
In nome della religiosità cristiana si fecero stragi e dolori di ogni genere. Non che la religione Ebraica sia stata meglio ma quella cristiana insistette nei secoli e trasformò la vita dei suoi stessi sudditi sulla terra in un coacervo di regole molto spesso astruse e contorte e piene di contraddizioni.

Ora mettere sullo stesso piano le tre religioni è un po‚Äô azzardato.
I presupposti sono differenti e a mio avviso le finalità sono anche differenti.
La religione ebraica, capostipite di tutte le altre, parte da una storia antichissima come il mondo.
Il rapporto tra Dio ed il popolo ebraico è stato molto travagliato. Una storia di amore ed odio continuo.
Di salvataggi e punizioni. E nei 6000 e passa anni di esistenza il popolo ebraico ha avuto solo unicamente un solo credo, occupare la terra promessa che Dio aveva dato loro.
Ancora oggi se ne parla. Ma la storia passa attraverso profeti che hanno guidato il popolo eletto attraverso deserti e terreni inospitali occupando e menando stragi dovunque arrivassero, al punto che ancora oggi gli ebrei ( nome dispregiativo derivante da Heber = che abita al di la del fiume ) combattono per la terra che a loro detta Dio avrebbe loro assegnato. E’ un rapporto tra Dio e il popolo eletto, un rapporto molto umano di un Dio fatto di piccinerie e scatti d’ira e punizioni affibbiate quando il popolo usciva dalla retta via. Ed in tutti questi anni questo popolo ha atteso un Messia.
Ci si potrebbe chiedere: come mai l‚Äôarrivo di Gesù, che per i cristiani ( ebrei a tutti gli effetti ) è stato interpretato come un fenomeno sovrannaturale, non è stato interpretato dagli ebrei come il Messia tanto agognato?

Non può essere che una cosa così eclatante non sia stata notata dal popolo ebraico visto che ci viveva in mezzo.
Ma risposta è molto semplice.
Probabilmente perché non c‚Äôè mai stato!

In realtà studi di storici identificherebbero la figura di Gesù in un certo Giovanni di Gamala, tale imbonitore di gente.

La furbizia degli scrittori dei vangeli o degli amanuensi che li riscrissero fu proprio nello storpiare e ingigantire le storie.
La maggior parte dei vangeli fu scritta circa 70 -120 anni dopo la morte di cristo e la stesura definitiva avvenne dopo il concilio di Nicea ed è un po‚Äô come scrivere la rivoluzione francese ora..

Ora la trovata più fantasiosa fu la invenzione del figlio di Dio fattosi uomo. E qui a mio avviso c‚Äôè una serie di storpiature eclatanti.

Gesù era uomo oppure era Dio. Ma se era uomo aveva sentimenti di uomo come sesso, amore, ira e sconforto?
Parrebbe di si in quanto scacciando dal tempio i mercanti lo aveva fatto con uno scatto d’ira.
Ma se era Dio come poteva avere sentimenti umani. Ed allora quanto era Dio e quanto era uomo?

Passo ora ad esaminare la nascita di Gesù.
In realtà questo è un passo estremamente scandaloso del pensiero cristiano. In esso è raccolto il massimo della contraddizione della religione cattolica.
Analizziamo con ordine i fatti.
Si narra che Maria era sposata ma il marito non poteva toccarla per un anno quando un angelo le apparve e le disse che sarebbe stata ingravidata.
Ora in questo passo si assiste a delle azioni di rottura eclatanti con quanto asserisce in realtà la religione cristiana.
Una vergine ingravidata. Come può essere che una vergine sia ingravidata? Allora ne deriva che una vergine ingravidata è una persona diversa. Non è normale in quanto nella vita normale una donna per essere ingravidata perde la sua verginità.
Questo passo lo considero molto importante. La chiesa impone la diversità ma non la accetta.
Se io devo accettare che mi venga imposto di credere una diversa naturalità perché non posso accettare una natura diversa per gli omosessuali?

A questo punto io aggiungerei che se debbo accettare che una donna venga ingravidata dall‚Äôesterno di una famiglia ancorché vergine si può assimilare ad una ingravidazione extrauterina che la chiesa ha sempre osteggiato. Anche questo punto mi viene imposto ma la chiesa non accetta.

Un altro punto fondamentale che ritengo contraddittorio è il fatto che Giuseppe di fatto è un uomo tradito. La moglie ha commesso adulterio anche se non se ne è accorta.
Di fatto la Chiesa ci impone un adulterio ma di fatto non lo accetta.

Ora se Gesù è cresciuto in una famiglia in cui è stato commesso un adulterio come può essere cresciuto questo bambino? Avrà avuto turbe psichiche? Il marito può aver avuto turbe psichiche per dover accettare di fatto di allevare un figlio non suo.
Al giorno d’oggi si uccide per molto meno.
Ora se debbo accettare un menage familiare di questa fatta perché non dovrei accettare che una famiglia fatta di omosessuali non possa allevare un figlio adottato?

Si potrebbe inoltre obiettare che Gesù avrebbe detto di dare a Cesare quel che è di Cesare ma che in realtà la chiesa non lo fa in quanto non paga le tasse, ma questo nulla ha a che fare con il dogma. ( almeno spero che sia così)

In realtà ove si inizi la serie di domande pericolo la chiesa impone la fede. Non si può pensare bisogna credere.
Ma se l‚Äôuomo è dotato di intelligenza e di raziocinio, non è un controsenso non usare la mente per capire Dio?
Dunque se non posso usare l‚Äôintelletto per capire il sovrannaturale o non esiste o qualcosa non mi è dato di capire e quindi è falso.

Ed a questo punto io pertanto contesto apertamente il Papa che sostiene, ( avrebbe dovuto farlo alla Sapienza ) che si deve arrivare alla fede attraverso la ragione.
Questa è la cosa più ridicola che abbia sentito da un rappresentante del clero.

Prima mi si impone di credere per fede quando non si riesce a dimostrare con il ragionamento e poi si cerca di coinvolgere la ragione quando ci si rende conto che la ragione può contrastare in modo vittorioso il dogma della fede!

Cogito ergo sum, credo ergo non sum.
Molta gente è andata al rogo per aver pensato.

Wikileaks non conosce bavagli

Wikileaks è un sito straordinario, una spina nel fianco ai poteri forti dei governi mondiali, in quanto rappresenta una piattaforma che raccoglie e pubblica materiale inedito, censurato, scomodo, che riguarda violenze e soprusi che ha come obiettivo dichiarato combattere le dittature non occidentali (per quelle occidentali evidentemente ci sarà da attendere). La versione italiana risulta ancora priva di documenti, ma spiega bene gli scopi del progetto e le strategie di difesa dai contrattacchi.

Tra i contributi proposti, nel mese di aprile ha ricevuto e decifrato un video inedito ripreso da un elicottero americano Apache nel 2007. Oggi su youtube ha superato i 7 milioni di visite.
Il documento video¬†mostra la giornalista della Reuters, Namir Noor-Eldeen, l’autista Saeed Chmagh, e molti altri uccisi in una pubblica piazza a Baghdad est dagli spari provenienti dall’elicottero USA.

I malcapitati sono evidentemente stati scambiati per ‘insorti’ (leggi: partigiani che difendono la propria terra¬†contro gli invasori americani). Dopo la sparatoria iniziale, un gruppo disarmato di adulti e bambini in un minivan arriva sulla scena e tenta di trasportare i feriti. Anche per loro la fine è stata tragica. La dichiarazione ufficiale dell’esercito americano ha mentito sulla verità. Il sito Wikileaks il 5 aprile 2010 ha rilasciato questo video con trascrizioni e un pacchetto di documenti giustificativi sul sito www.collateralmurder.com

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Guzzanti sostiene: Falcone e Borsellino ammazzati perché indagavano su riciclaggio di fondi KGB e PCUS

Falcone e Borsellino
Falcone e Borsellino

In questi giorni si terrà l’evento di commemorazione dei magistrati Falcone e Borsellino assassinati dalla mafia. Ieri il triste sfregio al monumento commemorativo da parte di ignoti. A palazzo si gira il solito melodramma italiota circa la partecipazione (o la non partecipazione) di alcuni accastati del PdL. Si riaccende lo scontro fra finiani e berluscones. Intanto l’ex PdL Paolo Guzzanti, ora indipendente (unico rappresentante del PLI) nel suo blog Rivoluzione Italiana, com’è solito fare, sostiene una tesi sconvolgente. Fantapolitica o realtà? Eccola.

GUZZ- L‚ÄôAMBASCIATORE SOVIETICO, E POI RUSSO, ADAMISHIN ANDO‚Äô da Francesco Cossiga (all’epoca presidente della Repubblica) e disse: Fermate questa rapina, i soldi russi del KGB e del PCUS stanno transitando in Italia per essere riciclati. Fate qualcosa.
Cossiga chiamò Massimo D‚ÄôAlema e gli chiese: State per caso riciclando per conto del KGB su conti gestiti da Cosa Nostra?
Ohibò, disse D‚ÄôAlema, assolutamente non io, ma posso dire che un grandissimo finanziere ‚Äì che se ti dicessi il nome cadresti dalla sedia ‚Äì mi ha offerto l‚Äôaffare del riciclaggio e io ho detto di no. Dunque il fatto esiste, ma non sono io.
Allora Cossiga disse a Giulio Andreotti, all’epoca primo ministro: Volete fermare questa porcheria che sta dissanguando la Russia?
E Andreotti rispose: NO, perché un gesto del genere sarebbe vissuto dal PCI come aggressivo nei loro confronti e io devo preservare l‚Äôequilibrio nel governo. Ma ho un‚Äôidea: chiama Falcone e digli di fare qualche passo informale che soddisfi i russi.
Cossiga chiamò Falcone e gli spiegò la situazione. Falcone disse: ma io sono ormai soltanto un direttore generale del ministero della giustizia, che cosa posso fare?
E Cossiga: incontra questi russi, tranquillizzali, fai vedere che stiamo facendo qualcosa.
Falcone incontrò i giudici russi e organizzò meeting riservati, coperto dalla Farnesina che gestì l‚Äôaffare.
Poi chiamò Paolo Borsellino e gli spiegò il problema che si era creato.
Borsellino, vecchio militante del MSI e anticomunista intransigente disse: tu sei un impiegato al ministero, ma io no. Io posso indagare. Aprirò una mia Agenda Rossa su questa faccenda e discretamente cercherò di capire di più.
Bum !! Capaci.
Borsellino qualche settimana dopo si dette una manata sulla fronte e disse: cazzo, ho capito chi e perché ha ammazzato Giovanni:
BUM! Via D’Amelio.

Il PCI che sapeva perfettamente la storia, si avventò come un branco di jene sui due morti santificandoli alla svelta con un rito abbreviato e intenso di processioni popolari mummificandoli nella sua glassa mediatica affinché NESSUNO MAI potesse rivangare la verità. E‚Äô come il ‚Äúmissile‚Äù inesistente di Ustica. E‚Äô come la strage ‚Äúfascista‚Äù di Bologna. Quando il partito copre la merda, tutti devono dire: che profumo di violette.
Giancarlo Lehner voleva scrivere questa storia avendo una moglie russa che aveva parlato con Stepankov, il procuratore di tutte le Russie che aveva trattato con Falcone e che si era subito dimesso per paura: ‚ÄúIo ho famiglia, ho visto quel che hanno fatto a Giovanni‚Äù. Giovanni in russo si dice Ivan, e i giornali russi alla morte di Falcone avevano scherzato su ‚ÄúChi ha fatto fuori il povero Ivan‚Äù, sulla falsariga di una filastrocca popolare. Tutti a Mosca sapevano chi e perché aveva fatto fuori il povero Ivan. In Italia nessuno sapeva spiegare perché fosse stato ucciso il povero Ivan. Non era un pericolo attuale per la mafia. E la mafia non uccide ‚Äúalla memoria‚Äù o per vendetta a posteriori. E allora: perché e chi ha ucciso il povero Ivan.
Lehner disse a un settimanale del suo progetto di libro sulla morte di Falcone. Andreotti lo mandò a chiamare nel suo studio di piazza in Lucina e gli disse: Voglio aiutarla, spero di recuperare i fonogrammi riservati con cui la Farnesina ha preparato gli incontri segreti con i giudici russi. Quella è la prova del fatto che Falcone indagava, senza averne un mandato, ma era andato molto più avanti del semplice contatto diplomatico con i russi, tanto per far vedere che in Italia il riciclaggio del tesoro sovietico era tenuto sotto osservazione. Poi Andreotti chiamò il giornalista e gli disse: Caro Lehner, butti nel cestino il suo progetto di libro, se non vuole lasciarci la pelle.
Come sarebbe a dire?, fece quello. Sarebbe a dire, disse Andreotti, che dalla Farnesina mi hanno risposto che i dispacci si sono persi e che non si trovano più. Questo vuol dire che l‚Äôoperazione è stata cancellata e le sue tracce distrutte. Dunque ci troviamo di fronte a un nemico più grande di noi due. Lasci perdere la morte di Falcone, dia retta.
Alla Camera, in un giorno di votazioni a Camere congiunte, io Lehner e Andreotti abbiamo rivangato il fatto. Giancarlo parlava, Giulio annuiva con un sorriso tirato.
Nessuno avrebbe potuto attivare il pulsante di Capaci con la certezza di fare il botto al momento giusto, se non ci fosse stato un emettitore di impulsi sulla macchina. Le due operazioni Capaci e D’Amelio sono operazioni di guerra condotte con tecniche di guerra, del tutto ignote alla mafia siciliana.
Il resto sono chiacchiere da bar dello sport.

Reset Italia non si assume responsabilità per le dichiarazioni qui riportate che sono state rilasciate dal Sen. Paolo Guzzanti sul suo blog paologuzzanti.it visitato il 17 luglio 2010 alle ore 22.30.


Vuvuzela la straziante voce che non abbiamo ascoltato

http://2.bp.blogspot.com/_ydjzIsIyCQI/TB6r4doMt2I/AAAAAAAABcc/MwOt8zh89VE/s1600/vuvuzela.pngDa un amico della Rete, maglia Facebook, ricevo… si parla di calcio? Forse. Anche della voce¬† delle Las tribus del valle del Omo. Troppo straziante? Forse è meglio far vedere Cristiano¬† Ronaldo che Sputa alla telecamera dopo Spagna – Portogallo?

O forse volessimo ascoltare La vita secondo Galeano-Guerre silenziose?

L’amico che osa scrivere e accostare questi suoi pensieri, conclude con un Lux Aeterna, requiem for a dream. E non mi è dolce naufragare in questo deserto dove le vuvuzela sono e rimangono una voce straziante ma passo l’Informazione, senza Ordine alcuno, come dettato dallla testa in unione col cuore.

Grazie Amico caro, che oggi scrivi di te: ” Sto facendo un viaggio alle sorgenti del mio tempo per scoprire quando sono diventato un fiume“.¬†¬† Is this love cantava Bob Marley e questo è un video mandato da un’ amica. Oh Come sono fortunata…in italiano dice : “Sono volonteroso e capace¬† Così metto le carte in tavola¬† Voglio amarti e trattarti bene¬† Voglio amarti ogni giorno e ogni notte¬† Staremo insieme con un tetto sulla testa¬† Divideremo il rifugio del mio letto singolo¬† Divideremo la stessa stanza, Jah provvederà al pane Divideremo il rifugio del mio letto singolo”. Capito Africa?

Saranno gocce, c’è sete.

Doriana Goracci

Vuvuzela la straziante voce che non abbiamo ascoltato

I mondiali sono finiti, gli Dei in mutande sono tornati a casa, nella loro casa, nell’Olimpo dove un Umanità assetata dell’effimero li ha collocati.
Io personalmente ho seguito con occhio distaccato questo evento, non per supponenza o per senso aristocratico ma semplicemente perché questi mondiali sono stati un insulto alla ragione,

Il Sud Africa é uno dei Paesi più poveri al mondo ma ha organizzato i “giochi” più ricchi di sempre. Si muore di fame nei sobborghi di Soweto, il 17% della popolazione infantile é siero positiva. ¬†

” Le donne che hanno contratto l’AIDS sono segregate nei villaggi e oggetto di violenze e discriminazioni.

il Presidente della Repubblica e colpevole di violenza sessuale.

Nel periodo precedente ai mondiali c’è stato un incremento delle operazioni di polizia nei confronti di venditori ambulanti, cittadini sudafricani senza fissa dimora, rifugiati e migranti che vivono in insediamenti informali o in quartieri poveri ad alta densità abitativa.

La polizia si è resa responsabile di irruzioni, arresti arbitrari, maltrattamenti, estorsioni e distruzioni di insediamenti informali. Queste ultime sono state effettuate senza preavviso, predisposizione di un alloggio alternativo adeguato e risarcimento, in violazione delle leggi nazionali che proibiscono gli sgomberi forzati.”

Ma a noi tutto questo non appare, o non deve apparire, a noi arriva solamente il rimbalzare gioioso di una pallone inseguito da miliardari in mutande
.
Ora il gioco è finito il pallone non c’è più, tacciono le assordanti e fastidiose vuvuzeala.

In quelle poche volte che mi sono avvicinato a questi mondiali percepiva qualcosa di stonato,
un dettaglio che era sfuggito agli abili architetti dell’inganno, un qualcosa che solo li e che in nessun altro stadio al mondo trva dimora.

Ora che tutto è finito resta solo il silenzio, e di colpo mi rendo conto che questi mondiali non erano da vedere ma semplicemente da ascoltare.

Le vuvuzela non hanno taciuto un attimo, i telecronisti, i giornalisti e miliardi di persone davanti alla TV se ne sono lamentati trovandole oltrmodo fastidiose e irritanti.

Ma se c’è qualcosa che ha reso unici questi giochi sono proprio loro, le fastidiose vuvuzela.
Il loro suono non era un coro intonato, ma piuttosto un orrenda cacofonia di voci.

Le voci che noi non ascoltiamo, non vogliamo ascoltare le voci di un continente che chiede a noi soccorso ma che scacciamo con fastidio come facciamo con le mosche.

Ora il mondiale è finito, le TV ci hanno vomitato nelle case un Africa moderna, stadi super tecnologici, abbiamo ascoltato la sua musica, abbiamo spalancato la bocca davanti alle loro danze trascinanti, abbiamo visto un Africa al passo con i tempi, così ci sentiamo tutti un pò meglio perché il nostro ipocrita senso di colpa è stato un pò sopito, questo mondiale ci ha detto che in fondo non stanno poi così male.

Allora mi piace immaginare che le odiate vuvuzela diventino le ambasciatrici di una miriadi di villaggi di cui ignoriamo l’esistenza ma ne deprediamo le ricchezze.

Mi piace pensare che le vuvuzela si insedino nelle nostre case quando facciamo riunioni di famiglia sfogliand un depliant patinato per decidere dove sarà il prossimo safari.

Come vorrei che il fragoroso suono si infilasse sotto sotto le morbide lenzuola e si agitasse come una serpe che cerca di mordere alla cieca e ci si risvegliasse con l’orrore negli occhi.

Come mi piacerebbe, che per un attimo, ma solo per un attimo il loro suono squarciasse il silenzio che ci protegge dalla nostra coscienza.

Ma ora tutto tace, la festa è finita, se la vostra squadra del cuore ha vinto brindate con Stok, se ha perso consolatevi con Stok.

In fondo la morale di questi mondiale e sempre la stessa, c’è chi vince e c’è chi perde, di certo l’Africa non ha vinto.

E non solo a pallone

Vladimiro Cordone

( PS. Perdonatemi un po di retorica, ma come si dice :quando il troppo è troppo…)