Perchè Federico Moccia racconta una generazione falsa e ipocrita?

A chi non farebbe piacere lasciarsi trasportare dall’Amore e dal fascino della moto di un giovane intrigante di nome Step che promette Amore eterno non preoccupandosi di trovarsi un lavoro, non studiando, non pensando al proprio futuro ma solamente ad un presente fatto di lucchetti, Ponte Milvio, una ragazzina di nome Baby e un’altra di nome Gin?
Il Sig. Federico Moccia, da cui deriva ormai il termine ‚Äúmoccioso‚Äù , ha avuto la grande fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto; fortuna per lui ma non tanto per questa generazione, che ha al suo interno una piccola cerchia di giovani pensanti che intendono ribellarsi ai princìpi che propina.
Il contesto è quest’Italia sommersa dall‚Äôignoranza, dal non progresso, da crisi di governo e, d’altra parte, caratterizzata dal desiderio da parte dei giovani di farsi sentire, non solo con la scuola ma anche con la fantasia, l‚Äôarte, lo scrivere, il cinema e la musica‚Ķ
Quest’epoca appartiene ad una Generazione che non è solo quella che viene riprodotta fedelmente dal marchio Moccia, ma soprattutto non vuole essere etichettata in quel modo e sta tirando fuori la testa dalla sabbia.
Se negli anni ‚Äô70 i nostri genitori manifestavano per la loro libertà e i loro diritti, ora questi diritti -che abbiamo dalla nascita- sono stati trasformati in un sistema che ci vuole assonnati, molto ignoranti, quasi privi di ideali, insomma morti.
Sarebbero bello, lo ammetto anch‚Äôio, sognare ad occhi aperti e pensare ad una vita priva di problemi, di disagi, di complicazioni, ma non è il nostro caso, il sig. Federico Moccia ha scelto di raccontare una Generazione che invece si trova a dover combattere con un gran numero di problemi e complicazioni.
Secondo un articolo del New York Times, gli italiani sono il popolo meno felice dell‚ÄôEuropa occidentale e secondo i rapporti dell‚ÄôEURISPES, almeno due milioni di italiani soffrono di anoressia e bulimia, problemi molto diffusi soprattutto tra i giovani che prendono come esempio una società basata sull‚Äôapparire e sull’essere perfetti.
A Roma, tuttavia, molti preferiscono trascorrere un pomeriggio sul Ponte Milvio per attaccare il lucchetto, darsi un bacio, chiudere gli occhi e dirsi: ‚ÄúNon ci lasceremo mai‚Äù; in una Roma sempre piu‚Äô grigia e assonnata il pensiero di avere un futuro all‚Äôestero sarebbe un sospiro di sollievo per quei giovani ancora attivi e brillanti, che si sentono rappresentati così poco da questa letteratura contemporanea italiana che avere la doppia cittadinanza potrebbe addirittura liberarli dall‚Äôagonia di dover appartenere ad una società mocciosa e completamente controllata dai media, dai giornali, dai film e dai libri.
Caro Moccia non hai capito niente. Oppure sì‚Ķ?

Una risposta a “Perch√® Federico Moccia racconta una generazione falsa e ipocrita?”

  1. Grazie per il post che condivido pienamente. Cordialmente Giuliano (diversamente giovane)

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