Secondo l’Unit√† Berlusconi e Dell’Utri sarebbero indagati per le stragi del 1993

Articolo Unità

Dal quotidiano l’Unità si apprende in data odierna (cronaca nazionale, pag. 8, articolo di Claudia Fusani) che Silvio Berlusconi e il suo vecchio amico Marcello Dell‚ÄôUtri, senatore del PdL¬†fresco di condanna per mafia, sarebbero iscritti nel registro degli indagati della Procura di Firenze per strage. Il presidente del Consiglio e il senatore Pdl comparirebbero infatti nel fascicolo numero 11531 del 2009 con generalità protette, ‚ÄúAutore Uno‚Äù e ‚ÄúAutore Due‚Äù, come già successe nella prima indagine sulle stragi del 1993, poi archiviata nel 1998.

La Procura di Firenze dall’epoca della strage, 17 anni fa, indaga sui mandanti ancora ignoti delle bombe che uccisero sette persone, ferendone decine e mettendo in ginocchio l‚ÄôItalia, che in quella stagione nera in piena tangentopoli, culminata da una crisi economica, dopo gli attentati che un anno prima uccisero in Sicilia i giudici antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sfiorò il golpe…

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La notizia cade nel giorno in cui, probabilmente, cadrà anche il governo e con esso l’ultima pagina del berlusconismo in Italia, come qualche (fanta)politologo sostiene. Ma il berlusconismo purtroppo non è Berlusconi, è ben altro, la metastasi dell’immoralità che esso ha rappresentato ha coinvolto l’intero arco parlamentare, escluse piccole realtà eternamente minoritarie se non extraparlamentari. Satira a parte, antiberlusconismo a parte, il dramma italiano è la cronica incapacità rivoluzionaria strategicamente realizzata dopo in decenni di subdole manovre di papponi.

Se la politica diverrà un luogo di fatica e non più di immani privilegi, i sigg. nessuno che si muovono nell’ombra, alle spalle dei soliti noti fatti fuori come niente da un anno all’altro (o da un articolo all’altro) sapranno riconvertire le loro immani ricchezze coltivate sul suolo pubblico, con risorse pubbliche.

Lo stato è divenuto da anni un monopolio privato da anni, la prova lampante, della ferita immane alla società italiana sono le sue eterne inefficenze, i quotidiani soprusi ai danni delle classi più deboli, impoverite e rese ignoranti ad arte, per far di esse una fucina di manovalanza a buon mercato e di voti sotto ricatto.¬†I tartassati sono i nuovi schiavi che garantiscono tutto ciò. e non si godranno neppure la pensione. Mentre gli agiati vivono vite parallele, non conoscono la necessità di contare gli spiccioli nel portamonete (si ingozzano gratis) o di quanto costi un pieno per andare al lavoro visto che non vi sono mezzi di trasporto efficienti (tanto viaggiano gratis con tanto di autista) o non hanno mai viaggiato in seconda classe, che considerano roba da plebei, i plebei pagano tutto, più di dieci volte il costo e si beccano anche multe e salassi puntuali. In Italia non c’è una cosa che si possa predire, non c’è mai un alto responsabile che abbia pagato, un ponte finito entro il tempo prestabilito, mai un licenziamento in tronco di uno dei sigg. nessuno, mai che uno di essi fosse caduto sul lastrico… mai cazzo!

pm

Pensateci. Sarebbe ora di fare un girotondo perenne intorno ad ogni autoblu che si incontra, uno sciopero generale alla faccia di ogni eventuale precetto, finché non vedremo tutti i dirigenti pubblici, i parlamentari, i loro lacché fare una vita normale, con uno stipendio normale, evitando gli odiosissimi teatrini televisivi di ostentazione del potere e lasciando il posto ad altri dopo un mandato.

E i committenti della pubblicità elettorale abusiva, che finanzia inquinamento, sprechi, mafie e lavoro nero,abbruttendo le disastrate strade ad ogni elezione sarebbe ora di sbatterli in galera, in celle sovraffollate.

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