“Per evitare il burocratese”, lo spiega l’Ittig-Cnr e l’Accademia della Crusca


Dopo il manuale ‚ÄòRegole e suggerimenti per la redazione degli atti amministrativi‚Äô, presentato recentemente dall’Istituto di teoria e tecniche dell‚Äôinformazione giuridica (Ittig) del Cnr e liberamente scaricabile dal sito www.pacto.it, viene ora proposto un ciclo di corsi di formazione sulle ‚ÄòTecniche per la redazione e la comunicazione degli atti amministrativi‚Äô, organizzati in collaborazione con l‚ÄôAccademia della Crusca e l‚ÄôUniversità di Firenze dal 7 ottobre 2010 al 15 gennaio 2011 (in quattro cicli di corsi: giovedi 7 – venerdi 8 – sabato 9 ottobre 2010 / lunedì 25 – martedì 26 – mercoledi 27 ottobre 2010 / lunedì 15 – martedì 16 – mercoledì 17 novembre 2010 e giovedi – 13 venerdi 14 – sabato 15 gennaio 2011) presso la sede fiorentina dell‚ÄôIttig-Cnr, polo universitario delle scienze sociali (zona Novoli).

I corsi, suddivisi in 4 moduli da 18 ore ciascuno nell’arco di 3 giorni, prevedono nozioni sulle tecniche di redazione degli atti normativi e amministrativi nei contesti regionali, statali ed europei, sull’uso corretto del linguaggio tecnico e approfondimenti sulle tecnologie digitali di supporto alla redazione di atti amministrativi.

I docenti universitari e ricercatori dell‚ÄôIttig-Cnr, dell‚ÄôAccademia della Crusca, insieme a dirigenti e funzionari pubblici, assicurano la interdisciplinarietà funzionale a una formazione di alto livello in questo campo.

Finalità: fornire conoscenze e strumenti per redigere atti amministrativi in modo chiaro e nel rispetto dei contenuti tecnici.

Modalità di ammissione: il corso è indirizzato al personale delle Regioni e degli enti locali (province, comuni, comunità montane, aziende sanitarie ecc.). E‚Äô comunque d‚Äôinteresse anche per i dipendenti di altri enti pubblici, per studenti e per chi sta preparandosi ad entrare nella pubblica amministrazione. L‚Äôiscrizione per l‚Äôintero ciclo dei corsi è di 120 euro a persona e il termine per l‚Äô iscrizione al primo corso è fissato per il 4 ottobre 2010.
Per informazioni: tel. 055/43995, [email protected], www.ittig.cnr.it

Luigi Berlinguer risponde su Facebook e spiega il suo voto a favore della direttiva europea per la vivisezione

Luigi Berlinguer che ha votato la direttiva europea a favore della vivisezione risponde su Facebook che pubblichiamo integralmente…

Vivisezione, il mio voto per una legge migliore
Luigi Berlinguer risponde su Facebook: tutti noi impegnamoci per migliorare sempre più la tutela dei nostri amici animali.

http://www.luigiberlinguer.it/dettaglio/110644/fb/vivisezione_il_mio_voto_per_una_legge_migliore

Mi avete scritto in tanti per contestare il mio voto sulla questione vivisezione. Cari amici, io ho votato sì ma non a favore della vivisezione. Dopo un anno di negoziati tra la commissione agricoltura, la Commissione europea e il Consiglio oggi abbiamo una legge migliore di quella di ieri perché introduce limiti più severi e controlli più rigorosi nell‚Äôutilizzo di animali per la sperimentazione medico scientifica. Lo dimostra il fatto che la maggiore organizzazione animalista europea Eurogroup for animals (che raggruppa tutte le associazioni europee, tra cui anche la nostra LAV) si è espressa a favore di questo testo.

Spesso su questi argomenti circola disinformazione. Come sapete, la sperimentazione sugli animali esiste in Europa solo a scopo medico, tant‚Äôè che esiste un regolamento europeo del 2009 che ne vieta l‚Äôuso per i cosmetici. Fino ad oggi la questione è stata normata da una direttiva obsoleta risalente addirittura al 1986. Una direttiva che creava situazioni molto differenziate da Paese in Paese con il risultato che in qualche posto, come in Spagna e in Romania, era più facile fare esperimenti sugli animali. Mi sembra quindi logico ed evidente come la necessità di armonizzare le regole sia una questione comune a tutti i cittadini europei affinché non accada più che in un Paese si possa scendere al di sotto di determinati standard. Fermo restando che gli Stati membri che hanno una legislazione più severa degli altri potranno continuare a conservarla. Con la nuova direttiva, sarà ogni esperimento dovrà avere ben tre autorizzazioni preventive che dovranno valutarne la reale necessità e verificare che non ci siano metodi alternativi. Avremo finalmente delle ispezioni, la presenza in ogni stabilimento di un veterinario esperto e sarà anche istituito un comitato nazionale per il benessere animale.

Quel che voglio dirvi è che l‚ÄôEuropa ha oggi la migliore legislazione al mondo in materia di tutela e benessere degli animali. E‚Äôcerto che si può sempre migliorare, e lo faremo. Questa direttiva non è assolutamente un passo indietro ma un miglioramento rispetto al passato. Ora tocca ai Paesi membri adottare leggi per recepirla nel modo migliore possibile. La direttiva approvata, infatti, permette ai singoli Paesi di introdurre norme più restrittive. Spetta ora al Parlamento italiano fare la sua parte e sfruttare a fondo tale possibilità. Tutti noi dovremo impegnarci in questo, per migliorare sempre più la tutela dei nostri amici animali.

Malattie cardiovascolari: fatale pi√π per le donne che uomini, lo dice il Cnr

Nonostante il maggior rischio, la prevenzione cardiovascolare nel sesso femminile è minore. In occasione della ‚ÄòGiornata Mondiale del cuore‚Äô, un documento congiunto redatto dal Servizio di prevenzione e protezione del Cnr e dalla Società italiana per la prevenzione cardiovascolare
Se è vero che la donna in età fertile ha un rischio cardiovascolare inferiore a quello dell‚Äôuomo grazie all‚Äôombrello estrogenico, cioè agli ormoni femminili che la proteggono, è anche vero che con la menopausa – aumentando il colesterolo dannoso (Ldl) e diminuendo quello protettivo (Hdl) e con il contestuale aumento di peso, ipertensione arteriosa e rischio di sviluppare il diabete ‚Äì i nuovi casi d‚Äôinfarto e di ictus cerebrale nelle donne aumentano progressivamente, fino a raggiungere e, intorno ai 75 anni, superare quelli maschili.

“Gli ultimi dati Istat confermano che le malattie cardiovascolari rappresentano ben il 44% delle cause di morti femminili, contro il 33% negli uomini”, spiega Roberto Volpe, ricercatore presso il Servizio di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Spp-Cnr). “Eppure, sebbene siano oltre 120.000 le donne italiane che muoiono ogni anno per tali patologie, esse sono ancora considerate tipiche del sesso maschile”.

Da questa necessità di istituire un‚Äôefficace strategia di prevenzione è nato un vademecum dedicato alla ‚ÄòPrevenzione dell‚Äôinfarto del miocardio nella donna‚Äô, frutto della collaborazione tra Spp-Cnr e la Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), di cui fanno parte cardiologi e internisti delle principali Università italiane.

‚ÄúIl documento intende fornire al pubblico e agli operatori sanitari uno strumento completo e pratico e la prevenzione è un obiettivo spesso raggiungibile, poiché la corretta informazione è la base della prevenzione‚Äù, aggiunge Maria Grazia Modena, direttore di Cardiologia dell‚ÄôUniversità di Modena-Reggio Emilia e past-president della Società italiana di cardiologia. ‚ÄúUn dato allarmante in tal senso è che le donne colpite da infarto acuto hanno una maggiore mortalità poiché, per via di una sottostima del loro rischio da parte dei medici curanti, ricevono un minor numero di indagini diagnostiche come la coronarografia e vengono trattate meno con farmaci fondamentali per prevenire le recidive come l‚Äôaspirina, i betabloccanti e le statine. Senza dimenticare che esistono malattie cardiovascolari tipiche delle donne, come la dissecazione spontanea delle coronarie e delle carotidi‚Äù.

‚ÄúLe donne sono poi svantaggiate nella tutela della loro salute‚Äù, afferma Massimo Volpe, presidente della Siprec e direttore di Cardiologia del Policlinico Sant‚ÄôAndrea dell‚ÄôUniversità ‚ÄòLa Sapienza‚Äô di Roma, ‚Äúper alcuni fattori sociali, culturali e caratteriali, quali: il doppio lavoro domestico e fuori casa, la propensione a occuparsi prima dei problemi altrui che dei propri, un interesse prevalentemente orientato alla cura degli aspetti riproduttivi, la limitata partecipazione agli studi clinici sui nuovi farmaci, in cui se le donne non sono più escluse come poteva avvenire nelle sperimentazioni condotte negli anni ‚Äô70-‚Äô80, ancora oggi difficilmente rappresentano il 50% delle casistiche ‚Äù.

Il documento, oltre a ribadire l‚Äôimportanza di un corretto stile di vita e di una terapia farmacologica mirata in caso di presenza di fattori di rischio cardiovascolare quali ipertensione arteriosa, diabete e ipercolesterolemia, fornisce indicazioni su patologie specifiche da menopausa come le malattie autoimmuni, endocrinologiche o l‚Äôipercolesterolemia. ‚ÄúIn quest‚Äôultima una dieta alimentare a basso contenuto di grassi deve però tenere in conto il fabbisogno di calcio, fondamentale contro l‚Äôosteoporosi‚Äù, sottolinea il dottor Roberto Volpe. ‚ÄúL‚Äôassunzione di alimenti a ridotto contenuto lipidico ma ad adeguato tenore calcico, un appropriato apporto di vitamina D e una regolare attività fisica possono permettere di prevenire sia le malattie cardiovascolari che l‚Äôosteoporosi‚Äù.

La Scheda
Chi: Servizio di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Spp-Cnr)
Che cosa: documento congiunto di esperti del Cnr e della Siprec per la prevenzione dell’infarto del miocardio nella donna.
Per informazioni: Roberto Volpe, ricercatore Spp-Cnr, tel. 06/49937630

“12mila No alla Vivisezione” – Vergognoso Black out mediatico – Scrivete alle redazioni dei Tg – In contemporanea su Canale 5 Iva Zanicchi dava “spettacolo”

Posso dire con orgoglio ‚ÄúIo c’ero‚Äù, insieme ad altri 10-12 mila in quella che è stata la più grande manifestazione animalista che si sia svolta in Italia (con rabbia, con gioia di essere in tanti, con commozione, e grande e civile democratica partecipazione). Anche se la Questura dice 5mila persone, posso dimostrare con la logica dei numeri e dello spazio più del doppio.
Scrivo soltanto oggi, perchè mi illudevo ieri di raccogliere una bella Rassegna Stampa della manifestazione del 25 settembre 2010 a Roma contro la Vivisezione e la Direttiva Europea dell’8 settembre 2010. Ho sfogliato decine di quotidiani (massimo un paio di trafiletti di dieci righe), ho ascoltato tutti i TG: Black out assoluto.
La cosa che più mi indigna, in contemporanea con la manifestazione Iva Zanicchi aveva il suo grande spazio mediatico (immeritato) su Canale 5 a ‚ÄúVerissimo‚Äù condotto da Silvia Toffanin (nuora di Silvio), premeditato ?.
Ero sicuro, mentre ero impegnato nella manifestazione e nei trasferimenti, che Doriana Goracci avrebbe informato tempestivamente sulla stessa e così è stato. Per poi chiudere il cerchio, come sopra ho spiegato, il tutto con una bella Rassegna Stampa. Peccato.
Circola in rete una lettera di protesta da inviare a tutte le Redazioni dei Tg, pubblicata da Valentina Schettino domenica 26 settembre 2010, che condivido, che segue:

Spettabile redazione,
ieri 25 settembre 2010 in Piazza del Popolo a Roma si sono riuniti gli animalisti d’Italia, più di 10.000 voci per dire NO alla pratica sperimentale più barbara e crudele: la vivisezione. Abbiamo urlato, strepitato, pianto …. ma non ci avete sentito? Abbiamo parlato della Direttiva Europea approvata l’8 Settembre dall’UE che ci rimanda indietro anni luce. Cani e gatti randagi potranno finire sul tavolo operatorio di qualche ricercatore esaltato, che potrà aprire loro il torace o il cervello senza nemmeno l’anestesia‚Ķ potrà farli a pezzi e torturarli a suo piacimento col beneplacito delle case farmaceutiche e della comunità scientifica ammantando il suo sadismo di scopi umanitari. E i primati, le grandi scimmie dall’intelligenza umana, potranno essere tenute in isolamento e in condizioni che generano angoscia, paura e stress senza che i loro carnefici possano essere accusati di crudeltà. E noi animalisti cosa faremo? Noi che già ci disperiamo ogni giorno dovremmo accettare il fatto che ogni animale che vive sulla strada potrebbe finire fatto a pezzi in un laboratorio? Dovremmo tollerare che i canili possano cedere i loro ospiti ai laboratori di ricerca, autorizzati a procurarsi con ogni mezzo le loro “cavie”? Dovremmo riuscire a dormire pensando che a due passi da casa nostra potrebbero esserci centinaia di animali che soffrono e agonizzano senza che nessuno possa sentirli perché gli hanno tranciato le corde vocali? Questo è il peggiore degli incubi, è la più atroce e turpe tra le realtà possibili, questo è l’offuscamento della ragione che si nasconde dietro paravento della scienza. Noi animalisti siamo delusi, amareggiati, arrabbiati, possibile che una tematica così importante non sia stata neanche accennata dal vostro telegiornale? Ci chiediamo perché si continua a disinformare ogni giorno, censurando notizie di fondamentale importanza! Noi animalisti continueremo a battagliare nonostante tutti tentino di tarparci le ali‚Ķ confidiamo nel tam tam telematico per fare vera e giusta informazione. Semmai voleste dedicare anche un solo minuto del vostro prezioso telegiornale noi siamo qua e siamo migliaia, abbiamo materiale in abbondanza e tanto tanto da raccontare.

Pdl e Lega Nord lottizzano Inran e Inea “Un ex calciatore diventa presidente…di un Ente di Ricerca”

Una comunicazione di Rocco Tritto, Segretario Nazionale di Usi-Rdb Ricerca, mi ha lasciato sconcertato.

Su proposta del Ministro Giancarlo Galan, oggi il governo ha avviato la procedura per la nomina del sig. Tiziano Zigiotto (dal 1979 al 1988 è stato calciatore professionista e semiprofessionista) a presidente dell’Inea e del prof. Mario Colombo a presidente dell’Inran.

Mentre Colombo (Lega Nord), assessore alla cultura della Provincia di Como era già stato designato il 28 ottobre 2009 dal Governo alla successione di Romualdo Coviello (Pd) alla presidenza del Cra, degnazione mai giunta in Parlamento, Zigiotto (PdL), veronese, titolare dell‚Äôagenzia della Banca Mediolanum di San Bonifacio, già consigliere regionale del Veneto, braccio destro dell‚Äôex governatore Galan, con un passato da calciatore professionista, rappresenta un novità assoluta alla guida di un ente di ricerca. La decisione del governo rappresenta l‚Äôennesima dimostrazione di nefasta politica spartitoria, che non risparmia neppure la Ricerca.

C’è solo da chiedersi che fine abbia fatto il dottor Fabrizio Mottironi che, sempre nella seduta del governo del 28 ottobre 2009 era stato designato al vertice dell’Inea.

La fine della Ricerca pubblica è, invece sotto gli occhi di tutti.

Scorie Nucleari: non a caso stoccaggi di massa in Toscana e Puglia (tanto sono “comunisti”)


image from EcoBlog.it

Governatore della Toscana Enrico Rossi ‚ÄúMi opporrò ad ogni ipotesi di nucleare‚Äù.
Governatore della Puglia Nichi Vendola ‚ÄúAvranno la più civile, pacifica e partecipata reazione popolare della storia pugliese‚Äù.
La migliore analisi (esposizione dei fatti), dopo la pubblicazione del Sole 24 ore del 23 settembre 2010 dei nomi dei siti di stoccaggio è del quotidiano gratuito DNews del 24 settembre 2010, articolo di Paola Pentimella Testa. In Italia si torna a parlare di nucleare. Dopo un anno di lavoro la SOGIN, la società controllata dal Tesoro per la gestione degli impianti nucleari, ha individuato le aree con le caratteristiche giuste per ospitare il sito per le scorie radioattive. Ne ha prese in considerazione 52, sparse su tutto il territorio italiano, tutte con dimensioni di 300 ettari, che oltre ad accogliere i depositi per le scorie di varia gradazione, potranno ospitare il parco tecnologico che a regime avrà oltre mille ricercatori. L‚Äôelenco delle zone individuate è top secret in attesa della creazione dell‚ÄôAgenzia per la sicurezza del nucleare, che doveva già essere pronta prima dell‚Äôestate e che slitterà ancora. Come pure la ‚Äúprima pietra‚Äù per la costruzione di centrali nucleari di nuova generazione annunciata dall‚Äôallora ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, prevista per il 2013, sarà poggiata l‚Äôanno dopo. L‚Äôopposizione e i presidenti delle Regioni, a partire da Nichi Vendola, spingono ora perché l‚Äôelenco di siti di stoccaggio delle scorie diventi pubblico quanto prima. Quel che si sa per adesso è che le aree individuate si trova no nel Viterbese, in Maremma, al confine tra la Puglia e la Basilicata, sulle colline emiliane e in alcune zone del Piacentino e del Monferrato. Come pure si sa che la scelta del deposito nazionale per le scorie non sarà imposta, ma avverrà d‚Äôaccordo proprio con le Regioni in base l‚Äôarticolo 27 del decreto 31 di febbraio, con una sorta di asta: la comunità che accetterà i depositi radioattivi sarà infatti compensata con forti incentivi economici. Insomma, ci sono ancora molti passi da fare prima che il nucleare ritorni in Italia. Il primo dei quali riguarda proprio la nomina del ministro competente, assente ormai da 5 mesi. Motivo per cui la stessa SOGIN, commissariata da tempo, non riesce a nominare i 5 membri del nuovo consiglio di amministrazione. Bisognerà poi adottare 34 provvedimenti prima di procedere con il nucleare. Come pure sarà necessario sciogliere i nodi strategici per lo start up, che sono la creazione appunto dell‚ÄôAgenzia per la sicurezza nucleare, la strategia nucleare (rispetto al piano energetico nazionale), i parametri per individuare le aree in base alla normativa europea. E rispetto a questo ultimo punto ¬´non è pensabile una decisione top-down come avvenuto nel caso del deposito unico di Scanzano¬ª, fa notare il direttore per lo Sviluppo Sostenibile del Ministero dell‚ÄôAmbiente Corrado Clini. Rispetto alla scelta dei siti, infine, bisognerà affrontare le questioni che riguardano il territorio: l‚Äôalta densità di popolazione, la fragilità idrogeologica e sismica, la disponibilità variabile dell‚Äôacqua, le caratteristiche dei corpi idrici ricettori degli scarichi termici.

ESPERTI A CONFRONTO

Sì. ¬´Le norme europee danno le garanzie necessarie¬ª
Giorgio Rostagni, presidente del Consorzio RFX Padova.
La normativa europea sulle procedure per l‚Äôindividuazione e la realizzazione dei siti di stoccaggio delle scorie nucleari tiene conto di ogni fattore di rischio, e individua le soluzioni per rendere sicuro l‚Äôimpianto o il sito di stoccaggio. L‚ÄôItalia non ha ancora recepito la normativa europea, quindi non abbiamo una legge che dà indicazioni su come procedere. Questo però non significa che nel frattempo non si possano individuare le zone dove conservare le scorie. Tra queste poi alla fine se ne sceglierà solo una, quella che sarà in grado di dare tutte le garanzie in termini di sicurezza.
No. ¬´Da noi è pericoloso è elevato il rischio idrogeologico¬ª
Nicola Armaroli, ricercatore ISOF-CNR di Bologna.
Non esiste un Paese al mondo che abbia trovato una soluzione convincente al problema delle scorie. Neppure un Paese come gli Stati Uniti. Oltreoceano hanno lavorato per 30 anni al deposito del Nevada e poi hanno deciso di non utilizzarlo perché troppo costoso e perché comunque pericoloso. Il nostro è per giunta un Paese ad alta densità di popolazione e che ha soprattutto un altissimo rischio idrogeologico. Due fattori che dovrebbero far riflettere. In Italia si possono fare depositi temporanei di scorie. Non altro. Se la SOGIN incaricata di individuare i siti non ha reso pubblica la lista, qualcosa vorrà dire.

SOGIN, SOCIETÀ GESTIONE IMPIANTI NUCLEARI

Nata nel 1999, ex società ENEL, oggi è una società del Ministero del Tesoro che ne possiede il 100% del capitale. Ha oltre 600 dipendenti ed è commissariata (il commissario è Francesco Mazzuca e il suo vice Giuseppe Nucci). Di cosa si occupa? Smantellamento degli impianti nucleari, recupero dei materiali, recupero e riutilizzo dei siti oggi occupati dagli impianti dismessi.

AL REFERENDUM VINSE IL “SÌ” (CHE VOLEVA DIRE NO AL NUCLEARE)

Con il referendum del 1987 fu sancito l‚Äôabbandono da parte dell‚ÄôItalia del nucleare come forma di approvvigionamento energetico, e di lì a poco le 4 centrali nucleari furono chiuse. Ancora oggi i rifiuti radioattivi sono custoditi in più località. E resta ancora da effettuare il totale smantellamento, rimozione e decontaminazione di strutture e componenti degli impianti.

Test del Dna per diagnosticare i tumori, lo dice il Cnr e non solo

Il gruppo di ricerca costituito da due istituti del Cnr, Università di Milano e Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo ha messo a punto un test molecolare per la diagnosi dei tumori, basato sull‚Äôidentificazione di biomarcatori molecolari.

Un test molecolare per la diagnosi oggettiva dei tumori è stato messo a punto da un gruppo coordinato dal biologo molecolare Graziano Pesole, direttore dell‚ÄôIstituto di biomembrane e bioenergetica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibbe-Cnr) e professore presso l‚ÄôUniversità di Bari. I risultati dello studio – cui oltre all‚ÄôIbbe-Cnr hanno partecipato ricercatori dell‚ÄôIstituto di tecnologie biomediche (Itb) del Cnr di Bari, dell‚ÄôUniversità di Milano e della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo – sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Molecular Cancer.

Durante la prima fase sono stati analizzati al computer, ricorrendo ad apposite banche dati, i profili di espressione di tutti i geni umani in diversi tessuti normali e tumorali. ‚ÄúPer ‚Äòprofilo di espressione‚Äô si intende l‚Äôinsieme dei geni attivamente tradotti in proteine, una sorta di impronta digitale della cellula che consente di determinare il tessuto di appartenenza e, come dimostra lo studio, di distinguere tra le cellule sane e quelle vittime di degenerazioni patologiche, ad esempio cancerose‚Äù, spiega Pesole. ‚ÄúIn particolare ci siamo concentrati sull‚Äôanalisi dello ‚Äòsplicing alternativo‚Äô, un meccanismo di maturazione dell‚Äô Rna che interessa oltre il 90% dei nostri geni e che consente, tramite un processo di ‚Äòtaglia e cuci‚Äô, di ampliarne il potenziale di espressione, ottenendo più proteine da uno stesso gene.‚Äù

La comparazione dei diversi profili di espressione, in parte prodotti dallo splicing alternativo, ha consentito di identificare proteine biomarcatori, indicative di una condizione tumorale. Durante la seconda fase dello studio l‚Äôattendibilità dei biomarcatori è stata confermata in vivo su pazienti affetti da glioblastoma, un‚Äôaggressiva forma di cancro al cervello.

“I risultati di questa ricerca pongono i presupposti per una diagnosi semplice, accurata e veloce dei tumori e per la messa a punto di terapie personalizzate ed efficaci”, sottolinea il direttore dell’Ibbe-Cnr. “Le piattaforme di sequenziamento di nuova generazione, una delle quali recentemente messa in esercizio presso l’Itb-Cnr di Bari, consentiranno infatti di identificare in tempi e costi contenuti biomarcatori, che renderanno possibile la diagnosi delle diverse forme tumorali e costituiranno il bersaglio di nuovi farmaci, in grado di riconoscerli ed eradicare selettivamente le cellule neoplastiche, nelle quali sono espressi”.

La Scheda

Chi: Istituto di biomembrane e bioenergetica (Ibbe) e Istituto di tecnologie biomediche (Itb) del Cnr di Bari; Università di Milano; Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Che cosa: messa a punto di un test molecolare per la diagnosi dei tumori basato sull’identificazione di biomarcatori.
Per informazioni: Graziano Pesole, Direttore dell‚ÄôIstituto di Biomembrane e Bioenergetica del Cnr di Bari, e-mail: [email protected] http://www.pesolelab.it

Pietro Mirabelli: è morto un vero eroe

“Quante discussioni sulla sicurezza sul lavoro, quando lavorava alla TAV in Mugello …..”. E’ morto un vero eroe, non di quelli patinati e con regole d’ingaggio da migliaia di euro. Pretendiamo tutti le giuste onoranze e spazi nei tg servili.

Ho ricevuto pochi minuti fa la notizia della morte di Pietro Mirabelli. Un eroe da vivo perchè da Rls, si batteva per i diritti dei lavoratori, litigava, si scontrava anche con i sindacati amava la vita, amava la sua famiglia e voleva che i diritti venissero rispettati perchè bisognava lasciare un esempio per chi sarebbe venuto dopo di lui. Pietro ci ha lasciati per una morte sul lavoro. Stava lavorando in Svizzera, aveva lasciato la ditta di Carlo Toto alla ricerca di un‚Äôimpresa che rispettasse la dignità di lavoratore. Un masso si è staccato e Pietro adesso lo dobbiamo ricordare e portare avanti i suoi insegnamenti! Un eroe da morto.

dal libro “Morti bianche” di Samanta Di Persio (samantadipersio’s Blog)

‚ÄúSono Pietro Mirabelli, operaio della TAV e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Da dodici anni sono presente sul cantiere del Cavet (Consorzio Alta Velocità Emilia e Toscana) l‚Äôimpresa che ha vinto l‚Äôappalto per la realizzazione del tratto che permetterà di collegare Bologna a Firenze. In questi anni ho visto decine e decine di operai infortunarsi, diventare invalidi e morire. Manca poco alla fine della realizzazione. Molti uomini e donne saliranno sui treni e non immagineranno quanto sangue è stato versato, quante madri hanno pianto per i loro figli e quante mogli sono rimaste sole. L‚Äôattenzione sugli infortuni sul lavoro è forte quando ci sono incidenti nei luoghi di lavoro, se ne parla una settimana, e poi tutto viene messo nel conservatorio della dimenticanza. Ma ogni giorno muoiono lavoratori in aziende sconosciute, nell‚Äôedilizia, nell‚Äôagricoltura. Poi, quando accadono ad esempio stragi come quella di Torino, allora qualcuno se ne occupa. In uno dei tanti incidenti avvenuto nella realtà dove lavoro, ci fu un infortunio mortale nel tratto emiliano. Sull‚Äôarticolo di giornale non ne è stato riportato nemmeno il nome. Il problema principale non lo affronta nessuno. Sulle procedure di sicurezze presenti sui piani operativi di sicurezza (POS) c‚Äôè scritto ciò che si può fare e ciò che non si può fare. Un lavoratore consapevole del rischio che va ad affrontare, volendo potrebbe rifiutarsi di eseguire un incarico pericoloso. Ma a pericolo identificato si pensa alla famiglia, non si vuole mettere a rischio il posto di lavoro considerando quanto è difficile oggi trovarne uno. L‚Äôex Presidente del Consiglio Romano Prodi nella trasmissione di Fazio ‚ÄúChe tempo che fa‚Äù, ricordò il collegamento veloce fra Bologna-Firenze sottolineando 17 gallerie. Non un accenno ai lavoratori che hanno lasciato la vita per dare la possibilità a tutti gli italiani di accorciare le distanze. Pasqualino Giordano, 20 anni, è morto al primo giorno di lavoro, vogliamo ricordarlo? Io mi sento parte fondamentale della nostra società. Oggi però, televisione e giornali parlano dell‚ÄôIsola dei famosi, mentre noi lavoriamo nel sottosuolo, dove il pericolo può arrivare da qualsiasi parte: dall‚Äôalto, dal basso, da destra e da sinistra. Ci sono macchine in movimento, esplosione di mine, fango, ecc. Un RLS o un RSU dovrebbe essere presente per ogni squadra. A volte i preposti alla sorveglianza o sono poco formati, o sono parenti dei datori di lavoro. Cosa significa? Se venisse riscontrata una situazione di rischio non si può fermare subito la produzione, si va avanti piano, piano cercando di fare attenzione. Si deve sempre sperare che non succeda niente. Quando ci vengono consegnati gli ordini di servizio,li firmiamo per ricevuta consegna. Poi ci viene data una mascherina antipolvere, un elmetto, guanti e tute ad alta visibilità. Oggi facciamo un corso su come utilizzare quanto ci viene fornito, ma solo dopo pressioni fatte dai RLS e RSU. Mi domando se queste protezioni siano sufficienti. Mio padre era minatore come me, l‚Äôho visto ammalarsi di silicosi, l‚Äôho visto spegnersi giorno dopo giorno all‚Äôetà di 70 anni, un‚Äôagonia lenta. Io sono calabrese, della provincia di Crotone, dalle nostre parti non c‚Äôè occupazione. Metà del mio paese lavora nelle galleria. Un lavoro che non vuole fare più nessuno ed è comprensibile. Un lavoro usurante. Nel cantiere non è presente solo la ditta Cavet, alcuni lavori sono stati subappaltati. Ci sono più squadre che lavorano insieme. Io mi sono trovato a fare sopralluoghi per la sicurezza, dove c‚Äôerano squadre di piccole aziende subappaltatrici e non venivano rispettate le norme di sicurezza. Inoltre non c‚Äôè solo un problema di coordinamento fra squadre di operai che non si conoscono, ma anche di lingua. Perché ci sono molti extracomunitari, secondo me sfruttati perché li ho visti lavorare anche per 12/13 ore per turno.Spesso non conoscono i loro diritti. Io nella mia esperienza di RLS, ho fatto piccole conquiste, ma è presumibile che il pericolo non finisca una volta che il consorzio Cavet riconsegnerà il lavoro terminato. Il Cavet ha capito l‚Äôesigenza di fare corsi, anche se di poche ore, sulla sicurezza e sulla formazione. Mi consola l‚Äôidea di aver insegnato a qualcuno l‚Äôimportanza del rispetto delle leggi per la sicurezza di noi operai. Purtroppo l‚Äôapplicazione delle norme è fondamentale e i sindacati devono impegnarsi. Noi operai non solo siamo dimenticati presto, ma neanche ci viene data giustizia. Nel 2001 l‚Äôoperaio Pasquale Adamo perse la vita mentre stava perforando il monte Morello con l‚Äôausilio di uno speciale macchinario. Il suo giubbotto si è impigliato nella trivella, lo ha avvolto e stritolato. La condanna per i responsabili è stata una multa. Non si può pagare una multa per una vita umana. Non è possibile che per omicidio colposo il massimo della pena siano 5 anni. Proviamo a pensare che il nostro lavoro non è stato scelto per piacere, ma perché non c‚Äôera alternativa. Quando un giovane laureato del mio paese si trova in un cantiere a fare una mansione obbligata da questa società, dove solo i figli dei ministri devono fare i consulenti, possiamo pensare che lavora in uno stato di malessere? L‚ÄôItalia paga milioni di euro a causa di infortuni sul lavoro. Più sicurezza e denunce rappresenterebbero, non solo un costo inferiore per lo Stato, ma anche un beneficio sulla qualità produttiva.‚Äù

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!

Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiero in gran tempesta,
non donna di province,
ma bordello!
(Dante)

James Walston, professore di relazioni internazionali all‚ÄôAmerican University di Roma, ha definito l‚ÄôItalia un ‚Äúbordello state‚Äù. Ci spiega il perché su CityCorriere.it¬†

Lo ha intervistato Davide Casati. Da non perdere.

In un articolo sulla prestigiosa rivista Foreign Policy ha descritto l‚ÄôItalia come ‚ÄúBordello State‚Äù. Perché?

Quella parola è tratta da una citazione di Dante‚Ķ

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”: l’ha messa in testa all’articolo.

Esatto. Ma l‚Äôidea di bordello è importante non tanto perché ci sono state storie di sesso – dalla D‚ÄôAddario alle altre – quanto per la prostituzione politica, di princìpi.

Giorni fa la deputata finiana Angela Napoli alludeva alla “prostituzione” che potrebbe esser servita ad alcune parlamentari per avere un seggio…

Io non ho prove, ma la signora Lario e FareFuturo (fondazione vicina a Fini, ndr.) l‚Äôhanno detto abbastanza esplicitamente. Ma mi sembra più dannoso per il sistema politico italiano che un Bondi faccia dei versi da terza media per lodare il capo. Il corpo si può recuperare, la mente è più difficile…

Lei estende l‚Äôaccusa anche, più in generale, alla società italiana.

C‚Äôè un rispetto verso il potere che è molto pericoloso, specie quando è diffuso in una parte della società che dovrebbe controllarlo, cioè il giornalismo.

Per Berlusconi, però, la stampa è in grande maggioranza di sinistra.

C‚Äôè una parte della carta stampata che gli è avversa. Ma anche nel Venezuela di Chavez c‚Äôè una stampa d‚Äôopposizione. Il peccato originale nell‚ÄôItalia di Berlusconi è il conflitto d‚Äôinteressi. Non è normale in una democrazia che un politico, specie quando diventa premier, sia non solo uno degli imprenditori più ricchi del Paese, ma anche il padrone, anche se non esecutivo, di metà delle tv e condizionatore di altri 2 canali pubblici.

Berlusconi replicherebbe: e Annozero?

√à vero, ci sono programmi critici in tv. Ma la maggior parte degli italiani guarda il tg: e soprattutto in Italia, dove il tasso di lettura di quotidiani è basso, il peso relativo del tg è molto importante.

Il conflitto di interessi, però, c‚Äôè dal ‚Äò94. Perché gli italiani continuano a votare per Berlusconi?

All‚Äôestero se lo chiedono in molti. Le ragioni sono parecchie: è bravissimo in campagna elettorale, viene aiutato dal controllo di buona parte dei mass media televisivi, e riesce a vendere un sogno. Sia personale ‚Äì una giovinezza eterna e sfrenata: invecchiando si possono avere più capelli, meno rughe e più ragazze ‚Äì sia di successo economico altrettanto falso quanto i capelli. Infine, l‚Äôopposizione non riesce a consolidarsi.

Il professor Maurizio Viroli, di Princeton, dice che in Italia si è riusciti a ‚Äútrasformare, senza violenza, una repubblica democratica in una corte‚Äù. Concorda?

Berlusconi ha uno strapotere basato su media, potere politico e risorse finanziarie che sicuramente rende molti dei suoi collaboratori più cortigiani che servitori dello Stato. Ma non sono d‚Äôaccordo con chi parla di dittatura. L‚ÄôItalia ha ancora ‚Äì e bisogna ringraziare chi ha scritto la Costituzione ‚Äì punti di potere che mantengono una democrazia. Questi punti di potere ‚Äì come la Corte Costituzionale, o la carta stampata ‚Äì sono ancor più importanti da quando si è passati dalla spartizione partitocratica della prima Repubblica alla struttura maggioritaria, dove di fatto chi vince si prende tutto.

Lei parla anche dell‚ÄôItalia come ‚Äúnave sanza nocchiero‚Äù: manca un ministro dello Sviluppo, l‚Äôeconomia stenta, la disoccupazione giovanile è al 29,2%, l‚Äôuniversità perde finanziamenti, la competitività è ferma‚Ķ

Questa è la vera emergenza. Ma mi sembra che sia quasi percepita come la norma. Se si mette una rana in una pentola di acqua bollente, quella salta fuori. Ma se la si mette in una pentola di acqua fredda e poi la si riscalda, sta lì e viene bollita. L‚ÄôItalia è un po‚Äô come quella povera creatura…

Ma come viene vista dagli altri Paesi?

Chi la conosce bene si preoccupa della sostanza politica del problema. Al grande pubblico si presenta invece lo spettacolo di un buffone, di un clown. Da un lato è triste, perché non fa bene all‚Äôimmagine dell‚ÄôItalia; dall‚Äôaltro è pericoloso, perché non si può pensare a Berlusconi solo come al maleducato che insulta un deputato al parlamento europeo, o solo come un magnate con ville e piscine, dove ci sono ragazze nude come mostrato dalle foto di Zappadu.

I rapporti con gli altri Paesi possono risentirne?

L‚ÄôItalia è nel G7: gli altri Paesi trattano con l‚ÄôItalia indipendentemente da chi sia il premier. √à vero che Berlusconi riesce a tessere amicizie: aveva un rapporto buono con Bush e Blair. Ma ora i rapporti personali sono pochi. E questo tipo di politica è davvero importante solo con persone che democratiche non sono, come Putin e Gheddafi.

La situazione che lei descrive assomiglia a un circolo vizioso. Come se ne esce?

Nel ‚Äò900, ogni generazione di italiani ha vissuto una crisi. Le guerre mondiali, le rivolte del ‚Äô68 e il terrorismo, Mani pulite. Ogni volta si pensa che sarà il momento giusto per ‚Äúfare l‚ÄôItalia‚Äù, ma non si coglie l‚Äôoccasione per riforme profonde né si fanno le riforme incrementali fra una ‚Äúrivoluzione‚Äù e l‚Äôaltra. Anche quando Berlusconi se ne andrà si ripresenterà l‚Äôoccasione di una ‚Äúrivoluzione‚Äù, tra molte virgolette. Ci sarà la volontà di cogliere l‚Äôopportunità di cambiare davvero le cose?

Su lo stesso argomento scrive Giovanni Percolla

Foreign Policy racconta il crollo del paese nell’era di Berlusconi, tra le boutade in politica estera e l’economia in grande affanno. Italia: lirresistibile declino dello Stato bordello“Ahi, serva Italia, di dolor ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello“. Comincia con un riadattamento dalla Divina Commedia di Dante l’articolo di Foreign Policy dedicato al declino del nostro paese nell’era di Berlusconi.

LA PROFEZIA DI SYLOS LABINI ‚Äì E l‚Äôautore James Walston ricorda che la frase di Dante era anche l‚Äôincipit di un‚Äôopera pubblicata postuma di Paolo Sylos Labini, economista ma soprattutto uomo di grande moralità e sempre in guerra, nell‚ÄôItalia di ieri contro gli andreottiani, in quella di oggi contro i berluscones. ‚ÄúPerché siamo caduti così in basso? Io esorto i miei concittadini a rifletterci‚Äù, scriveva Sylos Labini all‚Äôepoca, in un appello a favore dell‚Äôeconomia di mercato e della pluralità nell‚Äôinformazione, contro il miliardario Berlusconi. Oggi la nave italiana è ancora più in difficoltà nelle acque internazionali, soprattutto dopo una crisi economica mondiale che l‚Äôha colpita duramente, e quindi la profezia di Dante sembra ancora più attuale.

L‚ÄôESTATE TRAGICA ‚Äì Scrive FP che la crisi si è acuita a partire dalla fine di luglio, ma nel corso degli ultimi quindici giorni la mancanza di direzione è diventata parossistica. Per la maggior parte di agosto, Berlusconi ha minacciato le elezioni per schiacciare Gianfranco Fini, l‚Äôex alleato ribelle che ha rotto con il premier e ha formato un suo partito, e ai suoi seguaci di tacco. Poi, quando i sondaggi hanno mostrato che l‚Äôunico vero vincitore in un voto anticipato sarebbe stato Umberto Bossi e la sua Lega Nord, che favorisce l‚Äôautonomia per l‚ÄôItalia del nord ‚Äì e, peggio, che c‚Äôera una buona possibilità che Berlusconi non avrebbe avuto una maggioranza nel Senato ‚Äì ha iniziato a marcia indietro. In questi pochi giorni, le sue dichiarazioni pubbliche hanno fatto riferimento a ‚Äútre anni in più per realizzare le grandi riforme‚Äù. L‚Äôobiettivo immediato è quello di adottare una mozione di sostegno ad un piano in cinque punti riguardanti l‚Äôeconomia, il Sud, federalismo fiscale, giustizia e sicurezza. La questione più controversa è ‚Äúla giustizia‚Äù, che per Berlusconi significa darsi l‚Äôimmunità da procedimenti giudiziari (‚Äúper andare avanti con il compito di governare‚Äù, dice). I poteri di spesa decentrati sono fondamentali per la Lega Nord, ma altri nel centro-destra sono preoccupati che le parti più povere del paese perdano il sostegno.

LA LINEA INTERNAZIONALE – FP poi ricorda la recente conferenza stampa in cui Berlusconi ha definito Putin un dono di Dio, e attaccato Fini parlando di ‚Äúaziendine‚Äù (in italiano nel testo), e le polemiche per la visita di Gheddafi. Nel frattempo i suoi guai si moltiplicano, con i sondaggi in calo e la campagna acquisti tra senatori e deputati, oltre al caso P3. Il tutto viene inquadrato all‚Äôinterno dell‚Äôattuale declino italiano. Iniziato quasi 20 anni fa, quando divenne chiaro che l‚Äôeconomia non era in grado di affrontare le nuove sfide della globalizzazione. Ma ogni anno le cifre della produzione scendono rispetto all‚ÄôEuropa e, naturalmente, la Cina e le altre economie emergenti. La scorsa settimana, l‚ÄôOCSE ha calcolato che il PIL del paese diminuirebbe dello 0,3% nel terzo trimestre (facendo dell‚ÄôItalia l‚Äôunico paese del G-7 con una crescita negativa) e di crescere da un misero 0,1 per cento nel quarto trimestre. Una ripresa vera e propria non è iniziata e l‚ÄôItalia è al 48esimo posto per competitività a livello mondiale, dietro la Lituania e la prima del Montenegro. La disoccupazione giovanile è cresciuta al 29,2 per cento in maggio, in crescita del 4,7 punti percentuali a partire dal maggio dello scorso anno. Il ministro per lo sviluppo economico si è dimesso quattro mesi fa e ancora non è stato sostituito. E mentre l‚Äôanno scolastico inizia, gli insegnanti sono sul piede di guerra per tagli di bilancio, così come le forze di polizia. Ci sono un sacco di problemi reali, ma l‚ÄôItalia è ‚Äúuna nave senza timoniere‚Äù.

Non per, ma Reset lo scrive da tempo.

Vivisezione, no grazie

Parole, inutili. Prima di ogni parola, guardate i due video

PER MEMORIA

Roma – Sabato 25 settembre 2010 Ore 15.00 – Piazza della Repubblica – ROMA Corteo Nazionale contro la Vivisezione.

Bizzarra l’esternazione dell’europarlamentare Iva Zanicchi: ‚ÄúHo detto sì alla vivisezione perché non sapevo quello che votavo‚Äù , pubblicata da “Condividi la conoscenza” il giorno venerdì 17 settembre 2010 alle ore 9.27. La parlamentare europea ha votato un provvedimento che non gradisce affatto. ‚ÄúNon posso mica seguire i lavori di tutte le commissioni‚Äù, si giustifica. E dà la colpa ai collaboratori.
Animalista convinta ma favorevole alla direttiva UE sulla vivisezione che inserisce anche cani e gatti randagi sugli animali da sottoporre ad esperimenti. Un’intervista di Patrizia Pertuso alla parlamentare Europea Iva Zanicchi per l’edizione romana del quotidiano free-press Metro svela che la cantante non sapeva nemmeno cosa stava votando. Ribadisco Iva Zanicchi, parlamentare europeo per il Partito Popolare, ha votato a favore della direttiva UE sulla vivisezione.
D: “Ma lei non era un’amante di cani e gatti??”
R: ‚ÄúAssolutamente sì!!‚Äù
D: ‚ÄúPerò ha votato a favore della direttiva UE sulla vivisezione‚Ķ‚Äù
R: “Era necessario migliorare la legge esistente dell’89″
D: “Inserendo nella lista degli animali da vivisezionare anche cani e gatti randagi?”
R: “No, questo no…”
D: “Questo prevede la legge che ha votato.”
R: “Comunque, adesso passa tutto in mano al Governo…”
D: “un po’ comodo, non le sembra?”
R: ‚ÄúAvrei dovuto essere più forte ed astenermi‚Ķ. Mi sono fidata dei miei assistenti‚Ķ. Non posso mica seguire i lavori di tutte le commissioni!‚Äù
D: “Mi sta dicendo che non sa cosa ha votato?”
R: ‚ÄúBeh‚Ķ adesso comunque voglio rimediare: spingerò per sperimentare in vitro, tanto i risultati sono gli stessi‚Ķ.‚Äù
Patrizia Pertuso – Metro (quotidiano free-press) edizione romana – 15.09.10
Insomma,la Zanicchi mica può seguire i lavori delle commissioni. Queste cose fatele fare a un parlamentare europeo. Lei è soltanto una cantante. No?
Fonte:http://www.giornalettismo.com/archives/82179/zanicchi-detto-si-vivisezione/.

Altra voce del coro: PAOLO BARTOLOZZI

Esperimenti sugli animali: un po’ di chiarezza sulla Direttiva approvata dal Parlamento Europeo
pubblicata da Paolo Bartolozzi il giorno sabato 11 settembre 2010 alle ore 12.39
Estratto della Sessione 6-9/9/2010.
Dal sito del Parlamento Europeo http://www.europarl.europa.eu/news/public/default_it.htm

MENO TEST SUGLI ANIMALI PER ESPERIMENTI SCIENTIFICI: ECCO LE NUOVE REGOLE
In futuro gli esperimenti scientifici dovrebbero utilizzare meno animali, a seguito dell’approvazione da parte del Parlamento di una nuova legislazione che traccia un punto d’equilibrio fra protezione degli animali e necessità della ricerca scientifica. Il testo è frutto di un compromesso con il Consiglio dei ministri.
La direttiva, approvata ora in via definitiva, prevede l’obbligo per le autorità nazionali di valutare le implicazioni sul benessere degli animali per ogni test scientifico effettuato. L’obiettivo della nuova legislazione è anche la promozione di metodi alternativi di ricerca scientifica e la riduzione dei livelli di dolore inflitti alle cavie. Essa stabilisce infine limiti più severi per l’uso di primati e un regime di ispezioni per assicurare il rispetto delle regole. Gli Stati membri avranno ora due anni per conformarsi alle nuove regole.
Elisabeth Jeggle (PPE, DE), relatrice per il Parlamento, ha affermato, durante il dibattito mercoledì, che il compromesso raggiunto é un buon accordo e ha detto ai deputati: “se volete proteggere il benessere degli animali, sostenete la relazione”.
Priorità a metodi alternativi
Tutti gli Stati membri dovranno garantire l’utilizzo, ove possibile, di una procedura alternativa, scientificamente soddisfacente e riconosciuta dalla legislazione europea, che non comporti l‚Äôuso di animali. Un’altra disposizione garantisce che potranno essere approvate solo le procedure di sperimentazione che implicano metodi di soppressione che provocano il minimo di dolore, sofferenza e angoscia.
L’utilizzo di animali è pertanto consentito per la ricerca di base e per la cura di malattie, i test di efficacia dei farmaci, ma anche per l‚Äôinsegnamento superiore e le indagini medico-legali.
Una serie di clausole di salvaguardia sono state introdotte per lasciare la possibilità ai governi nazionali di derogare ad alcune specifiche disposizioni per rispondere a situazioni di emergenza, ma solo nel caso che tale deroga sia scientificamente giustificabile e dopo aver informato la Commissione. L’eventuale utilizzo di tali clausole deve comunque essere approvato dagli altri Stati membri.
Ridurre l’uso di primati senza ostacolare la ricerca
Il divieto proposto dalla Commissione sull’uso di grandi primati quali lo scimpanzé, il gorilla o l’orangotango, è stato in linea generale confermato dal testo approvato. Tuttavia, la proposta della Commissione avrebbe anche limitato l’uso di altri tipi di primati, quali ad esempio i macachi e gli ustiti, con il possibile effetto, secondo i deputati, di ostacolare la ricerca europea a fini medici per malattie neurodegenerative quali l’Alzheimer.
Pertanto, il Parlamento ha deciso di permettere l’uso di tali primati, finché sia scientificamente provato che è impossibile raggiungere lo stesso risultato utilizzando specie diverse.
Classificazione della gravità delle procedure
La nuova legislazione introduce una serie di categorie del dolore inflitto alle cavie (“non risveglio”, “lievi”, “moderate” o “gravi”), secondo un emendamento approvato dal Parlamento durante la prima lettura della legge.
Per evitare la ripetizione della sofferenza infitta alle cavie, la Commissione aveva proposto di permettere il riutilizzo dell’animale solo per le procedure di sperimentazione con un livello di dolore al massimo classificato come “lieve”. I deputati hanno invece ritenuto che tale limite potesse risultare troppo severo e avere l’effetto indesiderato di richiedere l’uso di un maggior numero di animali per il raggiungimento dei risultati scientifici. Pertanto, in accordo coi governi nazionali, i deputati hanno deciso di consentire il riutilizzo delle cavie per esperimenti classificati come “moderati”, dopo aver consultato un veterinario.
Ispezioni e clausola di revisione
Per assicurare il rispetto delle nuove regole, i deputati europei hanno insistito sulla necessità di ispezioni regolari dei laboratori che effettuano esperimenti scientifici con l’uso di animali.
L’accordo raggiunto con il Consiglio prevede che siano ispezionati, annualmente, almeno un terzo dei laboratori, con una porzione di tali ispezioni da effettuarsi senza preavviso. La Commissione dovrà vegliare al rispetto di tale disposizione.
Infine, la Commissione dovrà presentare una relazione sull’efficacia della nuova legislazione, insieme a una proposta di revisione, 5 anni dopo la su entrata in vigore.
Interventi dei deputati italiani
Giancarlo Scottà (Lega, EFD) ha sottolineato che il testo trova un punto di equilibrio che permette di “utilizzare metodi che provocano il minor dolore possibile … senza ostacolare la lotta contro le malattie”.
Paolo De Castro (PD, S&D), presidente della commissione per l’agricoltura, ha ricordato che la votazione arriva dopo un anno e mezzo di “difficili negoziati”, affermando che il testo in esame “migliora la direttiva del 1986, ormai obsoleta” e rappresenta “un avanzamento rispetto alla legislazione attuale”.
Cristiana Muscardini (PdL, PPE) ha espresso la speranza che l’accordo sia presto rivisto per smettere di “esercitare esperimenti inutili e ripetitivi”, aggiungendo che con esprimenti in vitro o con simulatori del metabolismo umano “si possono raggiungere obiettivi più certi di quelli delle sperimentazioni animali”.
Elisabetta Gardini (PdL, PPE) ha invece sostenuto che “purtroppo, la ricerca sugli animali resta fondamentale e non esistono ancora alternative… a detta dei ricercatori”. “Grazie a questi metodi, abbiamo cure contro leucemia, diabete e certi tipi di tumori”, ha concluso.
Prima dell’inizio della votazione, Sonia Alfano (IdV, ALDE) ha criticato l’accordo, poiché permette “l’esperimento per scopi didattici e il riutilizzo degli animali anche con metodi che provocano dolore” e “non incentiverà l’uso di metodi alternativi”. Ha quindi chiesto il rinvio del testo in commissione parlamentare ma l”Aula ha respinto a maggioranza tale richiesta e dato il suo via libera al testo.

Intervista alla relatrice, Elisabeth Jeggle dal sito del Parlamento Europeo

PROTEZIONE DEGLI ANIMALI SI’, MA NON A SCAPITO DELLA RICERCA SULLE MALATTIE GRAVI

Elisabeth Jeggle, 63 anni, è parlamentare dal 1999 e vicepresidente del gruppo sul benessere degli animali
Sui cosmetici, siamo tutti d’accordo: gli esperimenti sugli animali si possono evitare. Ma quando in gioco c’è la vita umana, e la ricerca potrebbe aiutare a guarire gravi malattie come l’HIV, l’Alzheimer o la sclerosi multipla, è giusto mettere in primo piano il rispetto degli animali? Secondo Elisabeth Jeggle, gli esperimenti sugli animali devono essere limitati, ma questo principio non può in nessun modo costituire un ostacolo alla ricerca scientifica sulle malattie gravi. La Commissione europea ha proposto di mettere al bando gli esperimenti su alcune categorie di animali, inclusi i primati. Ma in maggio il Parlamento ha approvato una relazione che riduce le categorie di animali su cui la ricerca scientifica potrebbe applicarsi, sostenendo che un tale bando penalizzerebbe i ricercatori europei rispetto a quelli asiatici o americani. Lunedì di questa settimana, Commissione, Consiglio e Parlamento hanno trovato vari punti di compromesso sulla questione, che potrebbe essere definitivamente vagliata dall’Aula a febbraio 2010. La tedesca Elisabeth Jeggle, PPE, guida la delegazione parlamentare nei negoziati.

Onorevole Jeggle, di che cosa tratta questa direttiva?
La prima direttiva sulla tutela degli animali usati per ragioni scientifiche risale al 1986. A quei tempi, avevamo tutti legislazioni diverse in materia. Ora dobbiamo adattarla all’entrata di nuovi Paesi e alle nuove conoscenze. Il concetto chiave della nuova legge deve essere il principio delle tre “R”: rimpiazzare, ridurre e raffinare l’uso degli animali negli esperimenti scientifici. La legge riguarda soprattutto la ricerca scientifica per produrre medicine contro malattie sempre più diffuse a causa dell’invecchiamento della popolazione, come l’Alzheimer, la sclerosi multipla e il Parkinson.

Perché i negoziati sono così complicati?
Perché è un tema sensibile e molto emotivo. Ed è anche una questione importante: la protezione degli animali è un principio condiviso nella nostra società. D’altra parte, a nome della delegazione del Parlamento, io ho insistito sul rispetto della dignità umana, soprattutto degli anziani e dei malati. Questo era anche il senso del rapporto del Parlamento: la dignità umana è per noi una priorità . E’ difficile mettere insieme i due punti di vista, da un lato ho le associazioni di animalisti che vorrebbero mettere completamente al bando la ricerca sugli animali, ma dall’altro dobbiamo garantire che in Europa la ricerca possa andare avanti. Se siamo troppo restrittivi, la ricerca e l’industria andranno all’estero, e non avremo nessun impatto sulla protezione degli animali.

A che punto della procedura siamo?
La proposta della Commissione era più a favore degli animali. Il Parlamento ha votato il suo rapporto a maggio, ed eravamo tutti d’accordo che si trattava un compromesso ragionevole. Il mio compito, ora, è di introdurre quanti più elementi possibili della posizione del Parlamento nel testo finale. Ieri abbiamo affrontato una serie di questioni con il Consiglio e la Commissione. Ora dobbiamo riportarle ai nostri gruppi politici e vedere cosa ne pensano. Secondo me si potrà votare su un testo finale fra febbraio e marzo.

PER MEMORIA

elenco dei parlamentari italiani che hanno votato la legge europea:

1 – Gabriele ALBERTINI ( PPE – PdL)
2 – Magdi Cristiano ALLAM ( PPE – Io Amo l’Italia)
3 – Roberta ANGELILLI ( PPE – PdL)
4 – Antonello ANTINORO ( PPE – UDC)
5 – Alfredo ANTONIOZZI ( PPE – PdL)
6 – Pino ARLACCHI ( ALDE/ADLE – IdV)
7 – Raffaele BALDASSARRE ( PPE – PdL)
8 – Paolo BARTOLOZZI ( PPE – PdL)
9 – Sergio BERLATO ( PPE – PdL)
10 – Luigi BERLINGUER ( S&D – PD)
11 – Mara BIZZOTTO ( EFD – Lega Nord)
12 – Vito BONSIGNORE ( PPE – PdL)
13 – Mario BORGHEZIO ( EFD – Lega Nord)
14 – Antonio CANCIAN ( PPE – PdL)
15 – Carlo CASINI ( PPE – UDC)
16 – Sergio Gaetano COFFERATI ( S&D – PD)
17 – Giovanni COLLINO ( PPE – PdL)
18 – Lara COMI ( PPE – PdL)
19 – Paolo DE CASTRO ( S&D – PD)
20 – Luigi Ciriaco DE MITA ( PPE – UDC)
21 – Herbert DORFMANN ( PPE – SVP)
22 – Carlo FIDANZA ( PPE – PdL)
23 – Lorenzo FONTANA ( EFD – Lega Nord)
24 – Elisabetta GARDINI ( PPE – PdL)
25 – Roberto GUALTIERI ( S&D – PD)
26 – Salvatore IACOLINO ( PPE – PdL)
27 – Vincenzo IOVINE ( ALDE/ADLE – IdV)
28 – Giovanni LA VIA ( PPE – PdL)
29 – Clemente MASTELLA ( PPE – UDE)
30 – Barbara MATERA ( PPE – PdL)
31 – Mario MAURO ( PPE – PdL)
32 – Erminia MAZZONI ( PPE – PdL)
33 – Claudio MORGANTI ( EFD – Lega Nord)
34 – Alfredo PALLONE ( PPE – PdL)
35 – Pier Antonio PANZERI ( S&D – PD)
36 – Aldo PATRICIELLO ( PPE – PdL)
37 – Mario PIRILLO ( S&D – PD)
38 – Gianni PITTELLA ( S&D – PD)
39 – Vittorio PRODI ( S&D – PD)
40 – Fiorello PROVERA ( EFD – Lega Nord)
41 – Licia RONZULLI ( PPE – PdL)
42 – Oreste ROSSI ( EFD – Lega Nord)
43 – Potito SALATTO ( PPE – PdL)
44 – Matteo SALVINI ( EFD – Lega Nord)
45 – Amalia SARTORI ( PPE – PdL)
46 – David-Maria SASSOLI ( S&D – PD)
47 – Giancarlo SCOTTÀ ( EFD – Lega Nord)
48 – Marco SCURRIA ( PPE – PdL)
49 – Sergio Paolo Francesco SILVESTRIS ( PPE – PdL)
50 – Francesco Enrico SPERONI ( EFD – Lega Nord)
51 – Salvatore TATARELLA ( PPE – PdL)
52 – Iva ZANICCHI ( PPE – PdL)

Bonanni (cisl): finche’ c’e’ crisi si scioperi solo di sabato o di sera (!)


Creative Commons License photo credit: quatar

Raffaele Bonanni o il fumogeno gli ha dato alla testa o ancora non ha capito che è un sindacalista.

Leggete il comunicato Adnkronos.

(Adnkronos) – Finche’ perdurera’ una situazione di crisi via libera agli scioperi solo di sabato o di sera. A rilanciare la proposta il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. “Non faremo piu’ perdere soldi ai lavoratori”, spiega presentando la manifestazione sul fisco indetta assieme alla Uil per il 9 ottobre prossimo, sabato appunto. “Certo dipendera’ dalla gravita’ della situazione che ci troveremo davanti perche’ non si puo’ dire che aboliamo gli scioperi”, si affretta a spiegare ribadendo come la proposta, “una esercitazione dialettica”, serva essenzialmente “a differenziare il sindacato da chi proclama, in un momento di crisi, 11 scioperi di fila”, prosegue con un chiaro riferimento alla Fiom, le tute blu della Cgil. “Finche’ potremo lo faremo solo di sabato o di sera ma dipendera’ dalla situazione”, insiste.

Nelle scuole europee si respira una cattiva aria, lo dice il Cnr e lo studio Hese

Lo studio HESE, al quale ha partecipato l‚ÄôIfc-Cnr, ha monitorato la qualità dell‚Äôaria in alcune scuole europee rilevando un‚Äôesposizione di PM10 e CO2 superiore ai limiti consigliati. Gli alunni di tali scuole soffrono di problemi respiratori con maggiore frequenza. Necessario provvedere a un‚Äôadeguata ventilazione dei locali.
Valutare la qualità dell‚Äôaria nelle aule scolastiche e le possibili implicazioni sulla salute respiratoria degli alunni. Questo l‚Äôobiettivo dello studio pilota HESE (Effetti dell‚Äôambiente scolastico sulla salute), coordinato dal prof. Piersante Sestini dell‚ÄôUniversità di Siena e condotto su un campione di scuole situate a Siena e Udine, Aarhus (Danimarca), Reims (Francia), Oslo (Norvegia) e Uppsala (Svezia) frequentate da più di 600 alunni con età media di 10 anni. I primi risultati riportati in un articolo dall‚ÄôEuropean Respiratory Journal, la più importante rivista europea di settore, di cui è primo autore Marzia Simoni, collaboratrice dell‚ÄôUnità di epidemiologia ambientale polmonare dell‚ÄôIstituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc) di Pisa, indicano che, in mancanza di una adeguata ventilazione, vi è una esposizione di PM10 e CO2 superiore ai limiti consigliati in due terzi delle aule (nelle quali i bambini soffrono di problemi respiratori con frequenza maggiore).

‚ÄúSono stati misurati all‚Äôinterno e all‚Äôesterno delle scuole fattori ambientali quali temperatura, umidità relativa, polveri respirabili, anidride carbonica, biossido d‚Äôazoto, composti organici volatili, ozono, allergeni, muffe, focalizzandosi sulla concentrazione, nelle aule, di un inquinante (PM10, polveri respirabili con diametro fino a dieci micron) e di un indicatore di scarsa qualità dell‚Äôaria da affollamento in ambienti poco ventilati (anidride carbonica)‚Äù, spiega Giovanni Viegi, direttore dell‚ÄôIstituto di biomedicina e immunologia molecolare (Ibim) del Cnr di Palermo e Past President dell‚ÄôEuropean Respiratory Society (ERS). ‚ÄúInoltre sono state raccolte informazioni su sintomi e malattie respiratorie, in particolare la presenza, nell‚Äôultimo anno, di sibili, tosse secca notturna e rinite e la pervietà nasale, cioè il grado di apertura delle narici. Un sottocampione di bambini è stato sottoposto ad alcuni test clinici (tra cui spirometria, test allergologici cutanei, rinometria acustica, raccolta di secrezioni nasali, valutazione dell‚Äôirritazione degli occhi‚Äù.

‚ÄúPer la concentrazione di PM10, la soglia suggerita dall‚ÄôEpa (Environmental Protection Agency) per esposizioni a lungo termine, 50 microgrammi (mg) per m3, risulta superata nel 78% delle aule monitorate. La maglia nera spetta alla Danimarca (circa 170 mg/m¬≥), seguita dall‚ÄôItalia (circa 150 mg/m¬≥): in questi due Paesi le PM10 risultano spesso superiori persino allo standard Epa per esposizione a breve termine (150 mg/m3)‚Äù, prosegue Marzia Simoni. ‚ÄúPer quanto riguarda la CO2, il valore standard suggerito dall‚ÄôAshrae (American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers) per esposizione a lungo termine (mille ppm, parti per milione) viene superato nel 66% delle aule europee con Italia, Francia e Danimarca prime a quasi 1900 ppm. Le concentrazioni di PM10 e CO2 risultano correlate, cioè all‚Äôaumentare di un inquinante corrisponde un aumento dell‚Äôaltro‚Äù.

Il ruolo di un‚Äôadeguata ventilazione per mantenere una buona qualità dell‚Äôaria nelle aule risulta evidente. ‚ÄúDove è installato un sistema di ventilazione meccanica (in tutte le aule svedesi e in parte delle norvegesi), la concentrazione di inquinanti risulta sempre sotto i livelli di guardia‚Äù, dichiara la ricercatrice. ‚ÄúSecondo l‚ÄôAshrae, il ricambio d‚Äôaria minimo nelle scuole dovrebbe essere di 8 litri al secondo per persona. In circa il 70% delle aule questo valore non viene raggiunto: nel 100% in Francia, nel 94% in Italia e nell‚Äô86% in Danimarca. Il ricambio è insufficiente nel 97% delle aule con ventilazione naturale (apertura delle finestre), rispetto al 13% di quelle con ventilazione meccanica‚Äù.

‚ÄúI circa due bambini su tre esposti a livelli elevati, rispetto agli altri, riportano sibili e tosse secca notturna con maggior prevalenza di circa 3,5 volte e rinite in frequenza doppia, anche considerando gli effetti dell‚Äôesposizione a fumo passivo a casa, oltre a una pervietà nasale significativamente minore‚Äù, conclude Viegi. ‚ÄúPer la prima volta lo studio HESE ha permesso un corretto confronto della situazione ambientale nelle scuole europee, grazie anche alla standardizzazione delle misurazioni eseguita ad Uppsala, e sottolinea la necessità, da parte delle autorità di sanità pubblica, di promuovere la consapevolezza dell‚Äôimpatto che la qualità dell‚Äôaria può avere sulla salute dei bambini: sarebbe auspicabile effettuare future ricerche in un campione più esteso e in altri Paesi dell‚ÄôUnione Europea. All‚Äôinterno degli edifici anche basse concentrazioni di inquinanti possono avere effetti dannosi sulla salute se l‚Äôesposizione è prolungata e i bambini sono particolarmente vulnerabili poiché respirano una quantità di aria superiore, in proporzione al peso, e i loro meccanismi di difesa sono ancora in fase di crescita‚Äù.

Ulteriori risultati dello studio HESE verranno presentati al 20° Congresso ERS, Barcellona, 18-22 settembre 2010.

Per informazioni: Giovanni Viegi, direttore dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare (Ibim) del Cnr di Palermo.

Corteo Nazionale contro la Vivisezione sabato 25 settembre 2010 a Roma – Per memoria l’elenco dei parlamentari italiani che hanno votato la legge europea

Roma – Sabato 25 settembre 2010 Ore 15.00 – Piazza della Repubblica – ROMA Corteo Nazionale contro la Vivisezione.
Per chiudere Green Hill e tutti gli allevamenti di animali destinati ai laboratori e protestare contro la nuova legge europea.
Milioni di animali ogni anno vengono torturati nei laboratori di vivisezione, sottoposti ad esperimenti crudeli, sfigurati, ingabbiati, incatenati, legati ai tavoli operatori, avvelenati e lasciati soffrire e morire. Questa è la ricerca medico-scientifica portata avanti dai baroni della medicina, finanziata e avvallata dal governo. Una ricerca che prevede lo sterminio di un milione di esseri viventi nella sola Italia, ogni singolo anno. Giorno dopo giorno, agonia dopo agonia. Questi esseri viventi sono prodotti su scala industriale dentro allevamenti specializzati, cresciuti in condizioni asettiche e creati come oggetti su cui accanirsi nella ricerca di non si sa quale soluzione ai mali che noi stessi umani abbiamo provocato. Green Hill di Montichiari è l‚Äôunico allevamento di cani ‚Äúda laboratorio‚Äù rimasto in Italia, uno dei più grandi d‚ÄôEuropa.

PARTENZE DA ALTRE CITTA’ 

Pullman
Sono previsti pullman da varie città italiane.
Se avete intenzione di organizzare un pullman dalla vostra città contattateci alla mail [email protected] grazie.
Potete contattare i gruppi che li stanno organizzando alle seguenti e-mail:
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MILANO: [email protected]
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PUGLIA: [email protected]
NAPOLI/CASERTA: [email protected]
RIMINI: [email protected]

Per memoria l’elenco dei parlamentari italiani che hanno votato la legge europea:

1 – Gabriele ALBERTINI ( PPE – PdL)
2 – Magdi Cristiano ALLAM ( PPE – Io Amo l’Italia)
3 – Roberta ANGELILLI ( PPE – PdL)
4 – Antonello ANTINORO ( PPE – UDC)
5 – Alfredo ANTONIOZZI ( PPE – PdL)
6 – Pino ARLACCHI ( ALDE/ADLE – IdV)
7 – Raffaele BALDASSARRE ( PPE – PdL)
8 – Paolo BARTOLOZZI ( PPE – PdL)
9 – Sergio BERLATO ( PPE – PdL)
10 – Luigi BERLINGUER ( S&D – PD)
11 – Mara BIZZOTTO ( EFD – Lega Nord)
12 – Vito BONSIGNORE ( PPE – PdL)
13 – Mario BORGHEZIO ( EFD – Lega Nord)
14 – Antonio CANCIAN ( PPE – PdL)
15 – Carlo CASINI ( PPE – UDC)
16 – Sergio Gaetano COFFERATI ( S&D – PD)
17 – Giovanni COLLINO ( PPE – PdL)
18 – Lara COMI ( PPE – PdL)
19 – Paolo DE CASTRO ( S&D – PD)
20 – Luigi Ciriaco DE MITA ( PPE – UDC)
21 – Herbert DORFMANN ( PPE – SVP)
22 – Carlo FIDANZA ( PPE – PdL)
23 – Lorenzo FONTANA ( EFD – Lega Nord)
24 – Elisabetta GARDINI ( PPE – PdL)
25 – Roberto GUALTIERI ( S&D – PD)
26 – Salvatore IACOLINO ( PPE – PdL)
27 – Vincenzo IOVINE ( ALDE/ADLE – IdV)
28 – Giovanni LA VIA ( PPE – PdL)
29 – Clemente MASTELLA ( PPE – UDE)
30 – Barbara MATERA ( PPE – PdL)
31 – Mario MAURO ( PPE – PdL)
32 – Erminia MAZZONI ( PPE – PdL)
33 – Claudio MORGANTI ( EFD – Lega Nord)
34 – Alfredo PALLONE ( PPE – PdL)
35 – Pier Antonio PANZERI ( S&D – PD)
36 – Aldo PATRICIELLO ( PPE – PdL)
37 – Mario PIRILLO ( S&D – PD)
38 – Gianni PITTELLA ( S&D – PD)
39 – Vittorio PRODI ( S&D – PD)
40 – Fiorello PROVERA ( EFD – Lega Nord)
41 – Licia RONZULLI ( PPE – PdL)
42 – Oreste ROSSI ( EFD – Lega Nord)
43 – Potito SALATTO ( PPE – PdL)
44 – Matteo SALVINI ( EFD – Lega Nord)
45 – Amalia SARTORI ( PPE – PdL)
46 – David-Maria SASSOLI ( S&D – PD)
47 – Giancarlo SCOTTÀ ( EFD – Lega Nord)
48 – Marco SCURRIA ( PPE – PdL)
49 – Sergio Paolo Francesco SILVESTRIS ( PPE – PdL)
50 – Francesco Enrico SPERONI ( EFD – Lega Nord)
51 – Salvatore TATARELLA ( PPE – PdL)
52 – Iva ZANICCHI ( PPE – PdL)

La diffusione dei risultati della ricerca: tra diritto d’autore e accesso aperto alla conoscenza, ne parla il Cnr

‚ÄúL’Accesso Aperto alla Scienza e la Proprietà Intellettuale: Incentivi, principi, regole e modelli‚Äù Seminario a cura dell’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Firenze, in via de’ Barucci 20. Aula Telematica (piano 1) ‚Äì venerdi 24 settembre 2010, ore 10.30.

Facendo leva sul metodo interdisciplinare di Law and Technology, il seminario si propone di offrire una panoramica sugli attuali scenari e sulle tendenze evolutive del fenomeno dell’ Open Access (Accesso Aperto) ai risultati della scienza. La rivoluzione delle tecnologie digitali muta radicalmente l’economia (il sistema degli incentivi) e il diritto (i principi e le regole) deputati a governare la produzione e la diffusione della conoscenza scientifica.
La prima parte del seminario sarà dedicata a ricostruire il quadro giureconomico di riferimento. In particolare, verrà analizzata l’interazione tra Accesso Aperto e Proprietà Intellettuale.
Nella seconda parte si passeranno in rassegna alcuni modelli e alcune esperienze applicative straniere ed italiane (ad es., l’esperienza dell’Università di Trento). Più in dettaglio, si effettuerà una ricognizione degli strumenti di gestione dell’Accesso Aperto: norme sulla proprietà intellettuale, policies e contratti. Relatore il Prof. Roberto Caso.

Roberto Caso è Professore associato di Diritto Privato Comparato presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche e la Facoltà di Giurisprudenza dell‚ÄôUniversità di Trento, dove insegna Diritto Privato dell‚ÄôInformatica e Diritto Comparato della Proprietà Intellettuale. √à autore di numerosi volumi e saggi nelle materie della Proprietà Intellettuale, del Diritto dei Contratti, e della Privacy.

Tra le recenti pubblicazioni si segnalano:

‚Ä¢ Caso R., Puppo F. (a cura di), Accesso aperto alla conoscenza scientifica e sistema trentino della ricerca: atti del Convegno tenuto presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento il 5 maggio 2009, Università degli Studi di Trento, Trento, 2010, disponibile all’URL:

‚Ä¢ Caso R. (a cura di), Pubblicazioni scientifiche, diritti d’autore e Open Access: atti del convegno tenuto presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento il 20 giugno 2008, Università di Trento, Trento, 2009, disponibile all‚ÄôURL:

‚Ä¢ Caso R. (a cura di), Digital Rights Management: problemi teorici e prospettive applicative: atti del Convegno tenuto presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento il 21 ed il 22 marzo 2007, Università di Trento, Trento, 2008, disponibile all‚ÄôURL:

‚Ä¢ Caso R. (a cura di), Ricerca scientifica pubblica, trasferimento tecnologico e proprietà intellettuale, Il Mulino, Bologna, 2005

‚Ä¢ Caso R., Digital Rights Management. Il commercio delle informazioni digitali tra contratto e diritto d’autore, Cedam, Padova, 2004, ristampa digitale Trento 2006 disponibile all‚ÄôURL:

• Caso R., Pascuzzi G. (a cura di), I diritti sulle opere digitali, Cedam, Padova, 2002

Per informazioni: Dr.ssa Ginevra Peruginelli
[email protected]

La scheda

Che cosa: Seminario ‚ÄúL’Accesso Aperto alla Scienza e la Proprietà Intellettuale
: Incentivi, principi, regole e modelli”
Chi: Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica del Cnr (Ittig-Cnr)
Dove: Firenze, in via de’ Barucci 20. Aula Telematica (piano 1)
Quando: venerdi 24 settembre 2010, ore 10.30
Per informazioni: 0554399664; Dr.ssa Ginevra Peruginelli [email protected] ; Ezio Gensini, [email protected] ;

Prostituzione e onnipotenza legislativa dei Comuni “In provincia di Firenze si vieta cio’ che la legge consente, lo dice Vincenzo Donvito, presidente Aduc”

Il Comune di Fucecchio (Fi) ha vietato la prostituzione. Nell’ordinanza emanata dall’amministrazione (1) si legge: ‚Äúin tutto il territorio comunale di Fucecchio e’ vietato a chiunque esercitare l‚Äôattivita’ di meretricio sul suolo pubblico, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nonche’ sostare negli stessi luoghi in atteggiamento, abbigliamento e modalita’ comportamentali che connotino inequivocabilmente l‚Äôattivita’ di meretricio…‚Äù.
Potenza di questo Comune: decide di vietare cio’ che la legge consente. Infatti non ci risulta che la prostituzione sia vietata dai nostri codici, che invece sanzionano l’adescamento. Il Comune fiorentino avrebbe potuto usare strategie piu’ sibilline per cercare di ottenere il medesimo risultato, ma ha preferito essere esplicito ignorando di non essere una repubblica a se stante ma una comunita’ amministrativa della Repubblica Italiana, con tanto di codici. Comprendiamo e condividiamo l’esasperazione di chi ha ispirato questi amministratori ad intervenire (la prostituzione per strada e’ sempre foriera di disordini, incivilta’ e delinquenza), ma al ‚Äúdovere‚Äù di rispondere hanno ottemperato in modo decisamente improprio e sostanzialmente dannoso. Per l’improprio abbiamo gia’ detto: un Comune non puo’ vietare cio’ che la legge consente. Per sostanzialmente dannoso, invece, pensare che il proprio orto possa essere piu’ verde di quello del vicino estirpando le erbacce e buttandole in questo orto del vicino, e’ un metodo sconsigliato anche dal piu’ dilettante dei giardinieri. Nello specifico: chi si prostituisce andra’ a farlo fuori dei confini del Comune di Fucecchio, e faranno altrettanto i clienti di questo mercato, creando un muro virtuale intorno al paese che non potra’ non essere valicato da abitanti che si ritroveranno a qualche centinaio di metri i medesimi problemi che credevano di aver risolto. I metodi per far fronte in modo non ‚Äúmascellare‚Äù a questi problemi ci sono, basta solo avere la volonta’ di applicarli. Partendo dal presupposto che sono inutili tutti i tentativi di agire sulla domanda (il piu’ antico mestiere del mondo… etc.), sarebbe sufficiente offrire a chi si prostituisce un posto sicuro in cui farlo: qualcuno li chiama ‚Äúparchi o quartieri del sesso‚Äù e dove ci sono funzionano, nel senso che non cancellano tutte le problematiche legate al fenomeno ma ne attenuano l’impatto sulla comunita’. Basterebbe farsi un giretto in Germania o in Olanda, parlare con gli amministratori delle citta’ di questi Paesi e capire come fare altrettanto. Tutto sta nel volerlo fare, perche’ crediamo che agli amministratori di Fucecchio -e non solo- non manchi l’intelligenza per capire che l’ordinanza che entrera’ in vigore il prossimo 20 settembre e’ solo un volantino mediatico contro legge, civilta’, rispetto dei vicini e dei desideri degli umani… tutte questioni in cui, invece, un’amministrazione dovrebbe cercare di essere utile ai propri cittadini.

(1) http://www.comune.fucecchio.fi.it/upload/Ordinanza253_2010.pdf

Info-line: Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
URL: http://www.aduc.it – Email [email protected]

Vivisezione: per il Parlamento Europeo effettuata su cani e gatti randagi e nonsolo è legale “Elenco parlamentari italiani che hanno approvato”

Oggi, mentre la scienza compie progressi con continui passi avanti, la civiltà regredisce facendo un ennesimo passo indietro sui diritti degli esseri senzienti non umani con una direttiva pro-vivisezione, fatta su misura per non recare alcun minimo disturbo e limite ai vivisettori. Questa legge non obbliga affatto il vivisettore ad utilizzare nessun tipo di metodo sostitutivo ai test sugli animali neppure laddove esistano e siano paritariamente efficaci.
Non solo, concede una serie di tristi libertà quali:
1) riutilizzare più volte lo stesso animale anche in procedure che gli causano intenso dolore, sofferenza e angoscia, anche di seguito.
2) sperimentare anche su cani e gatti randagi
3) eseguire toracotomie, ovvero l‚Äôapertura del torace, senza anestesia né analgesici che limitino in alcun modo la sofferenza del malcapitato.
4) Costringere animali a isolamento forzato, nuoto forzato o altri esercizi che portano inevitabilmente all’esaurimento, quindi morte.

Respinta la richiesta di rinvio alla Commissione presentata da Sonia Alfano e dai Verdi che hanno espresso: “ in Europa ogni anno dodici milioni di animali vengono utilizzati nei laboratori di ricerca, e moltissimi animali che continueranno a soffrire inutilmente anche quando test scientifici alternativi sono a portata di mano”. Siamo di fronte a una occasione mancata, hanno scritto. E noi siamo d’accordo.

Cita http://www.ilsussidiario.net: Non solo animali randagi ma anche grandi scimmie, come lo scimpanzé. Questa, più di tutte, è stata la decisione che ha fatto abbandonare l‚Äôaula a 40 deputati. La normativa arriva dopo 2 anni di emendamenti, modifiche e discussioni. In principio avrebbe dovuto regolamentare e limitare l‚Äôuso di cavie animali a scopi farmaceutici e di ricerca. In proposito, il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha dichiarato: ¬´Credo che l’Europa potrà dichiararsi un luogo civile quando saremo riusciti ad evitare la sofferenza di animali senzienti nei laboratori di ricerca¬ª. ¬´E da questo punto di vista ‚Äì ha aggiunto – la direttiva è assai poco incisiva. In Italia comunque siamo un passo avanti e non intendiamo certo tornare indietro: non consentiremo la sperimentazione su cani e gatti¬ª. Alle polemiche, replica Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, che ricorda come senza la sperimentazione sugli animali, tutti i bambini malati di leucemia avrebbero una speranza di vita di 6 mesi.

Altre citazioni e interventi:

La direttiva europea sulla vivisezione: una vergogna europea! A quanto pare ai primi di settembre, nel silenzio più totale, potrebbe essere emanata una nuova direttiva A FAVORE DELLA VIVISEZIONE. Un‚Äôoscenità legislativa che permetterebbe a chi pratica questa ignobile attività di continuare a torturare e… (franzblog)

Legge europea sulla sperimentazione cosmetica e farmacologica Se la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta i propri animali, l¬í‚ÄôEuropa corre il rischio di fare un balzo indietro di molti secoli¬î. Così esordisce Valentina Coppola, Presidente del CODICI Ambiente citando una famosa frase di Gandhi… (petpassiontv)

La direttiva sulla vivisezione: una vergogna europea A quanto pare ai primi di settembre, nel silenzio più totale, potrebbe essere emanata una nuova direttiva A FAVORE DELLA VIVISEZIONE. Un‚Äôoscenità legislativa che permetterebbe a chi pratica questa ignobile attività di continuare a torturare e… (franzblog)

La direttiva sulla vivisezione: una vergogna europea! A quanto pare ai primi di settembre, nel silenzio più totale, potrebbe essere emanata una nuova direttiva A FAVORE DELLA VIVISEZIONE. Un‚Äôoscenità legislativa che permetterebbe a chi pratica questa ignobile attività di continuare a torturare e… (franzblog)

VERGOGNA EUROPEA: APPROVATA LA VIVISEZIONE PER GLI ANIMALI RANDAGI Il vostro cane o il gatto, se vi scappano e vengono catturati dalle istituzioni, rischiano adesso di fare una bruttissima fine, perchè potranno essere usati come cavie da laboratorio e vivisezionati ! Con la direttiva europea sulla sperimentazione… (pruiti)

Elenco dei parlamentari italiani che hanno votato la legge:

1 – Gabriele ALBERTINI ( PPE – PdL)

2 – Magdi Cristiano ALLAM ( PPE – Io Amo l’Italia)

3 – Roberta ANGELILLI ( PPE – PdL)

4 – Antonello ANTINORO ( PPE – UDC)

5 – Alfredo ANTONIOZZI ( PPE – PdL)

6 – Pino ARLACCHI ( ALDE/ADLE – IdV)

7 – Raffaele BALDASSARRE ( PPE – PdL)

8 – Paolo BARTOLOZZI ( PPE – PdL)

9 – Sergio BERLATO ( PPE – PdL)

10 – Luigi BERLINGUER ( S&D – PD)

11 – Mara BIZZOTTO ( EFD – Lega Nord)

12 – Vito BONSIGNORE ( PPE – PdL)

13 – Mario BORGHEZIO ( EFD – Lega Nord)

14 – Antonio CANCIAN ( PPE – PdL)

15 – Carlo CASINI ( PPE – UDC)

16 – Sergio Gaetano COFFERATI ( S&D – PD)

17 – Giovanni COLLINO ( PPE – PdL)

18 – Lara COMI ( PPE – PdL)

19 – Paolo DE CASTRO ( S&D – PD)

20 – Luigi Ciriaco DE MITA ( PPE – UDC)

21 – Herbert DORFMANN ( PPE – SVP)

22 – Carlo FIDANZA ( PPE – PdL)

23 – Lorenzo FONTANA ( EFD – Lega Nord)

24 – Elisabetta GARDINI ( PPE – PdL)

25 – Roberto GUALTIERI ( S&D – PD)

26 – Salvatore IACOLINO ( PPE – PdL)

27 – Vincenzo IOVINE ( ALDE/ADLE – IdV)

28 – Giovanni LA VIA ( PPE – PdL)

29 – Clemente MASTELLA ( PPE – UDE)

30 – Barbara MATERA ( PPE – PdL)

31 – Mario MAURO ( PPE – PdL)

32 – Erminia MAZZONI ( PPE – PdL)

33 – Claudio MORGANTI ( EFD – Lega Nord)

34 – Alfredo PALLONE ( PPE – PdL)

35 – Pier Antonio PANZERI ( S&D – PD)

36 – Aldo PATRICIELLO ( PPE – PdL)

37 – Mario PIRILLO ( S&D – PD)

38 – Gianni PITTELLA ( S&D – PD)

39 – Vittorio PRODI ( S&D – PD)

40 – Fiorello PROVERA ( EFD – Lega Nord)

41 – Licia RONZULLI ( PPE – PdL)

42 – Oreste ROSSI ( EFD – Lega Nord)

43 – Potito SALATTO ( PPE – PdL)

44 – Matteo SALVINI ( EFD – Lega Nord)

45 – Amalia SARTORI ( PPE – PdL)

46 – David-Maria SASSOLI ( S&D – PD)

47 РGiancarlo SCOTTÀ ( EFD РLega Nord)

48 – Marco SCURRIA ( PPE – PdL)

49 – Sergio Paolo Francesco SILVESTRIS ( PPE – PdL)

50 – Francesco Enrico SPERONI ( EFD – Lega Nord)

51 – Salvatore TATARELLA ( PPE – PdL)

52 – Iva ZANICCHI ( PPE – PdL)

L’Avvocato informatico e le “prove digitali” La tecnologia “invade” la vita delle persone: come prepararsi, lo spiega il Cnr

“Prove digitali e Digital Forensics: problematiche tecnico-giuridiche e processuali connesse alla presentazione ed uso di dati informatici in giudizio” Seminario a cura dell’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Firenze, in via de’ Barucci 20. Aula Telematica (piano 1) – lunedì 27 settembre 2010, ore 10.00. L‚Äôera elettronica che stiamo vivendo è caratterizzata dalla massiccia diffusione di dispositivi elettronici in grado di elaborare dati. Cambia il significato e la portata di sistema informatico e telematico, tradizionalmente riservato ai personal computers ed alle reti telematiche da essi costituite. La tecnologia ‚Äúinvade‚Äù la vita delle persone con smartphone, tablet pc, fotocamere e sistemi di navigazione satellitare, circostanza che riduce gradualmente il ricorso all‚Äôuso della carta quale supporto per la conservazione dei documenti. L‚Äôabbandono della carta e l‚Äôuso delle nuove tecnologie per la conservazione dei documenti digitali, crea nuove sfide per gli studiosi di diritto e informatica, chiamati a risolvere i problemi tecnico-giuridici legati all‚Äôidentificazione, analisi, conservazione e presentazione in giudizio di documenti elettronici. Nasce, quindi, la Digital Forensics, disciplina che studia il valore probatorio del documento elettronico stante l‚Äôinapplicabilità, allo stesso, di gran parte delle regole che definiscono i requisiti di forma ed il valore legale da attribuire ad un documento cartaceo. Il seminario avrà come scopo quello di fornire una conoscenza delle principali tematiche legate alla Digital Forensics e, tra queste, le problematiche tecnico-giuridiche, affrontate ogni giorno da tecnici e giuristi operanti nel campo delle nuove tecnologie, relative alla corretta acquisizione, gestione ed uso in giudizio di prove digitali. Relatore del Seminario l’Avvocato Alessandro Lazari.
L’avvocato Alessandro Lazari è Dottorando di Ricerca in “Ingegneria Informatica, Multimedialità e Telecomunicazioni” presso l’Università degli Studi di Firenze. Ha tenuto corsi presso l’Università degli Studi di Lecce dove collabora con il Prof. Giovanni Pellerino ed è cultore della materia in Informatica Giuridica e Diritti dell’Uomo. Si occupa di Prove Digitali, Investigazioni Informatiche e Tutela delle Infrastrutture Critiche.
Che cosa: Seminario “Prove digitali e Digital Forensics: problematiche tecnico-giuridiche e processuali connesse alla presentazione ed uso di dati informatici in giudizio”
Chi: Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica del Cnr (Ittig-Cnr)
Dove: Firenze, in via de’ Barucci 20. Aula Telematica (piano 1)
Quando: lunedì 27 settembre 2010, ore 10.00
Per informazioni: 05543995; Dr Francesco Romano [email protected] ; Ezio Gensini, [email protected] ;

Dalla scuola ‘Ferrari’ il motore del futuro, lo dice il Cnr

Un veicolo ibrido e una bicicletta a pedalata assistita con alimentazione fotovoltaica, un tutore per disabili e scarpe che producono energia. Queste le creazioni degli studenti premiate oggi, a conclusione del concorso ‚ÄòINVFactor‚Äô dedicato dall‚ÄôIrpps-Cnr ai giovani inventori. Si chiama ‚ÄòFuel Buster‚Äô l‚Äôinvenzione vincitrice del concorso ‚ÄòINVFactor-anche tu genio!‚Äô ed è il prototipo di un veicolo ibrido, alimentato tramite un pannello fotovoltaico e una cella a combustibile idrogeno, realizzato dagli allievi dell‚ÄôIstituto professionale statale per l‚Äôindustria e l‚Äôartigianato ‚ÄòA. Ferrari‚Äô di Maranello.

INVFactor è il concorso organizzato dall‚ÄôIstituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irpps-Cnr), dal Ministro della Gioventù e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, con l‚Äôadesione del Presidente della Repubblica, a cui hanno partecipato 38 invenzioni realizzate dagli studenti-inventori delle scuole superiori italiane, in particolare degli istituti tecnici, di tutta Italia.

La giuria di ‚ÄòINVFactor‚Äô, riunita questa mattina a Roma presso lo Spazio Europa della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, dopo aver esaminato i nove progetti finalisti ha premiato le tre proposte più interessanti e innovative. Insieme a ‚ÄòFuel Buster‚Äô si sono classificate, rispettivamente al secondo e terzo posto: ‚ÄòSoftline‚Äô, un supporto ortopedico per i disabili dell‚ÄôIstituto tecnico industriale ‚ÄúG. Galilei‚Äù di Bolzano, e la bicicletta solare ‚ÄòSYV‚Äô dell‚ÄôIstituto tecnico industriale statale G. Riva‚Äô di Saronno. Il premio ‚ÄòCreatività femminile‚Äô è andato alle scarpe a recupero energetico del Liceo scientifico ‚ÄòC. Salutati‚Äô di Montecatini Terme.

‚ÄúFuel Buster nasce dal lavoro del nostro reparto prototipi ‚ÄòSenza Benza‚Äô‚Äù, spiega Matteo Camuzzi studente dell‚Äôistituto di Maranello e direttore tecnico del team in concorso. ‚ÄúNel corso dell‚Äôanno scolastico 2009-2010 sono stati migliorati la carrozzeria e il telaio, ma soprattutto il sistema di propulsione. Infatti, lo ‚Äòsporco‚Äô motore a scoppio ha lasciato posto a un nuovo tipo di alimentazione: un pannello fotovoltaico alimenta una batteria al litio di nostra costruzione, la quale alimenta a sua volta un motore elettrico brushless. A questo apparato è stata aggiunta una sofisticata fuel cell a hidronite, una miscela sicura che reagisce in maniera controllata, producendo idrogeno, che verrà poi trasformato in corrente elettrica per sopperire al calo di energia prodotta dal modulo fotovoltaico in caso di mancanza di luce‚Äù.

La scuola ‚ÄòA. Ferrari‚Äô svolge da oltre quindici anni attività nell‚Äôambito degli ZEV (veicoli a zero emissioni). ‚ÄúDurante l‚Äôanno scolastico, gruppi di alunni hanno lavorato ad alcuni prototipi elettrici, ibridi e solari‚Äù, spiega il professore Filippo Sala, coordinatore del laboratorio nel quale ‚Äústudenti, docenti, ditte ed esperti esterni hanno potuto fare formazione, didattica e sperimentare le diverse idee di una già possibile mobilità futura‚Äù. Il prototipo è stato già testato con successo nel circuito di Fiorano cortesemente messo a disposizione dalla Ferrari.

Un incontro speciale ha invece spinto i ragazzi dell‚ÄôIstituto tecnico industriale ‚ÄòG. Galilei‚Äô di Bolzano a costituire il laboratorio d‚Äôimpresa ‚ÄòH3-Help the human hope‚Äô per l‚Äôideazione di ‚ÄòSoftline‚Äô, un collare regolabile, tecnologicamente avanzato, per il sostegno dei disabili. Racconta l‚Äôesperienza lo studente della scuola bolzanina Riccardo Laini: ‚ÄúL‚Äôemozione profonda provata conoscendo Klaus Marsoner, un giovane di 30 anni colpito da un grave handicap motorio a seguito di un incidente stradale, ha suscitato in noi il desiderio di mettere a disposizione le conoscenze per la creazione di supporti specifici per persone con disabilità o difficoltà, acquisite nel corso di meccanica‚Äù. ‚ÄúIl prodotto realizzato è dotato di un sistema di cuscinetti gonfiabili che garantiscono un corretto sostegno per il capo ed è un‚Äôinnovazione radicale in quanto sintesi tra utilità, praticità e comodità, elementi che attualmente non sono sempre presenti sul mercato in un unico prodotto‚Äù, aggiunge il professore Mauro Chiarel.

Dall‚ÄôIstituto tecnico industriale statale ‚ÄòG. Riva‚Äô di Saronno arriva invece una proposta contro la mobilità soffocante e inquinante delle auto nelle città. Si tratta di ‚ÄòSYV-Solar hybrid vehicle‚Äô, una bicicletta solare con pedalata assistita, dotata di un motore brushless, pannelli solari e speciali batterie agli ioni di litio. ‚ÄúSYV è stato oggetto di diverse prove su strada‚Äù, dichiara l‚Äôinsegnante Maurizio Alberti, ‚Äúpuò percorrere un tragitto casa-scuola o casa-lavoro, fino a 40 chilometri, alla media di 25 Km/h senza consumare altro che energia solare. Il bilancio energetico è ottimale e il costo del viaggio è pari a zero‚Äù. ‚ÄúLe città devono solo dotarsi di piste ciclabili sicure, al resto pensa SYV‚Äù, concludono orgogliosi gli studenti del ‚ÄòRiva‚Äô.

La giuria ha inoltre conferito il premio ‚ÄòCreatività femminile‚Äô a un gruppo di studentesse del Liceo scientifico Salutati di Montecatini Terme che, con la collaborazione di Vincenzo Palleschi, ricercatore dell‚ÄôIstituto per i processi chimico-fisici (Ipcf) del Cnr di Pisa hanno realizzato delle scarpe al cui interno è inserito un dispositivo che converte l‚Äôenergia meccanica prodotta dalla camminata in energia elettrica. ‚ÄúAbbiamo pensato a una calzatura che unisse comodità, resistenza e recupero dell‚Äôenergia‚Äù, spiega Irene Chirico, una delle ragazze. ‚ÄúOggi è fondamentale cercare di sfruttare fonti energetiche rinnovabili, unendo magari questo aspetto a un‚Äôattività salutare. Le ‚ÄòHermes‚Äô, ispirate alle mitiche calzature alate del dio greco, permettono di ottenere energia elettrica per ricaricare cellulari, ‚ÄòiPod‚Äô o altri dispositivi elettronici, sfruttando i principi dell‚Äôelettromagnetismo‚Äù.

‚ÄúINVFactor è un‚Äôaltra importantissima testimonianza del genio creativo dei giovani italiani‚Äù, dichiara il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. ‚ÄúIl talento della nostra ‚Äòmeglio gioventù‚Äô rappresenta un vero e proprio patrimonio nazionale, di valore inestimabile, e una garanzia per il futuro dell‚ÄôItalia. Per questo ‚Äì conclude il Ministro ‚Äì sono fermamente convinta che si debba difendere e promuovere con ogni mezzo questa grande fucina di giovani idee, investendo in essa con spirito di mecenatismo‚Äù.

‚ÄúCreatività e tecnica, ma soprattutto tanta volontà, al servizio della scienza, dell‚Äôambiente e della solidarietà. Gli inventori in erba di ‚ÄòINVFactor‚Äô hanno dimostrato che a scuola, oltre ai libri e alle interrogazioni, c‚Äôè anche spazio per il talento innovativo e la tecnologia‚Äù, commenta Rossella Palomba dell‚Äô Irpps-Cnr, coordinatrice dell‚Äôiniziativa.

Il direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Lucio Battistotti aggiunge: ‚ÄúQuello che vediamo oggi è il ‚Äòtriangolo della conoscenza‚Äô che unisce gli elementi cardine del progresso: istruzione, ricerca e innovazione. Lo Spazio Europa, creato per far incontrate i giovani italiani e il loro desiderio di sapere, è lieto di ospitare questa cerimonia‚Äù.

La giuria di INVFactor è composta da Sveva Avveduto, direttore dell‚ÄôIrpss-Cnr, Paola Bertolazzi, direttore dell‚ÄôIstituto di analisi dei sistemi ed informatica (Iasi-Cnr), Romano Pagnotta dell‚ÄôIstituto di ricerca sulle acque (Irsa-Cnr), Massimiliano Lucchesi del Ministero della Gioventù ed Elisabetta Olivi della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

Tutti i premiati avranno l‚Äôopportunità di mostrare i loro lavori al pubblico di ‚ÄòLight ‚Äò10-Accendi la luce sulla scienza‚Äô, evento organizzato dall‚ÄôIrpps-Cnr nell‚Äôambito della ‚ÄòNotte europea dei ricercatori‚Äô, che si terrà venerdì 24 settembre al Planetario di Roma dalle ore 17 alle 01.00.

INVFactor-anche tu genio “Giovani inventori in vetrina, lo dice il Cnr”

In mostra il 7 settembre, a Roma, le creazioni degli studenti che hanno partecipato al concorso organizzato dall‚ÄôIrpps-Cnr in collaborazione con il Ministro della Gioventù e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea. L‚Äôiniziativa mira a stimolare la creatività dei giovani e a favorire il loro avvicinamento al mondo della ricerca.

√à una giornata dedicata agli studenti-inventori delle scuole superiori italiane, in particolare degli istituti tecnici, ‚ÄòINVFactor-anche tu genio!‚Äô. L‚Äôevento, che conclude la competizione lanciata in marzo dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e accolta con entusiasmo da ragazzi e docenti, si svolgerà martedì 7 settembre a Roma presso lo Spazio Europa (via IV Novembre, 149) e prevede l‚Äôesposizione al pubblico delle invenzioni finaliste dalle ore 10.00 alle 14.00, mentre la premiazione dei vincitori avrà luogo alle 12.30.

Quest‚Äôanno ‚ÄòINVFactor‚Äô ha visto la partecipazione di 38 invenzioni provenienti da tutta Italia, frutto dell‚Äôingegno creativo di giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Tra queste, nove proposte sono le finaliste selezionate da un team di ricercatori e rappresentanti delle istituzioni: ‚ÄúI progetti pervenuti denotano una spiccata sensibilità, in particolare verso le tematiche dell‚Äôambiente, della mobilità e del sociale‚Äù, spiega Rossella Palomba dell‚ÄôIstituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Cnr, coordinatrice dell‚Äôiniziativa con la consulenza di Leo Sorge. ‚ÄúTra i più interessanti, alcuni prototipi di veicoli a basso impatto energetico e tecnologie di supporto ai disabili‚Äù.

La giuria premierà i vincitori al termine della mattinata, nel corso della quale i ragazzi e gli insegnanti autori dei progetti finalisti illustreranno alla giuria le tappe fondamentali della progettazione e realizzazione dei lavori, mostrandone dal vivo la funzionalità e le caratteristiche innovative. Interverrà, tra gli altri, il Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Lucio Battistotti.

‚ÄòINVFactor‚Äô, organizzato dall‚ÄôIrpps-Cnr, dal Ministro della Gioventù e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea con l‚Äôadesione del Presidente della Repubblica italiana, nasce con l‚Äôintento di valorizzare il talento e le intelligenze delle nuove generazioni, incoraggiando e stimolando il loro sempre maggiore avvicinamento al mondo della scienza. L’iniziativa si inserisce così nel cosiddetto ‚Äòtriangolo della conoscenza‚Äô che lega in maniera forte i tre elementi cardine del progresso: istruzione, ricerca e innovazione.

‚ÄúINVFactor è un‚Äôaltra importantissima testimonianza del genio creativo dei giovani italiani‚Äù, dichiara il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. ‚ÄúIl talento della nostra ‚Äòmeglio gioventù‚Äô rappresenta un vero e proprio patrimonio nazionale, di valore inestimabile, e una garanzia per il futuro dell‚ÄôItalia. Per questo ‚Äì conclude il Ministro ‚Äì sono fermamente convinta che si debba difendere e promuovere con ogni mezzo questa grande fucina di giovani idee, investendo in essa con spirito di mecenatismo‚Äù.

Il Direttore della Rappresentanza della Commissione Lucio Battistotti ha dichiarato: “Giovani e innovazione sono simboli entrambi di una proiezione verso il futuro e del costante desiderio di migliorare la nostra vita. Non a caso, questo binomio è alla base della nuova strategia di sviluppo economico Europa 2020, presentata dalla Commissione quest’anno, che punta proprio sui giovani per promuovere un’economia più sostenibile, competitiva, qualificata e inclusiva. ‚ÄòINVFactor‚Äô rappresenta al meglio tali importanti obiettivi e testimonia il genio di questi ragazzi”.

Gli autori delle tre invenzioni vincitrici, selezionati dalla giuria, prenderanno parte – in un apposito settore denominato ‚ÄòYoung talents on display‚Äô – a ‚ÄòLight ‚Äò10-Accendi la luce sulla scienza‚Äô, la manifestazione organizzata dal Cnr nell‚Äôambito della ‚ÄòNotte europea dei ricercatori‚Äô per avvicinare i giovani al mondo della ricerca scientifica. L‚Äôevento ‚ÄòLight‚Äô si terrà venerdì 24 settembre al Planetario di Roma dalle ore 17.00 alle 01.00.
Che cosa: “INVFactor-anche tu genio!”. Chi: Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr (Irpps-Cnr). Dove: Roma, Spazio Europa, via IV Novembre, 149. Quando: 7 settembre dalle ore 10.00 alle 14.00. Per informazioni: Rossella Palomba, Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr (Irpps-Cnr),

Max Biaggi e il “Mugello”

Conversazione tra Riccardo Benvenuti (Ufficio Comunicazione – Mugello Circuit S.p.A) e Max Biaggi, argomento il Circuito del Mugello.

“Ho corso ininterrottamente al Mugello dal 1992 al 2005, qui ho conquistato il mio primo podio, qui ho colto alcune fra le vittorie della mia carriera. E‚Äô un circuito davvero affascinante”. Max Biaggi, a ruota libera durante una pausa del suo test all’Autodromo Internazionale del Mugello in preparazione dell‚Äôappuntamento iridato del mondiale Sbk che si corre in Germania al Nurburgring, domenica prossima 5 settembre. Un test nel quale il campione romano ha ripreso confidenza con la sua Aprilia dopo che il campionato ha avuto una pausa di oltre un mese (l‚Äôultima gara a Silverstone si è, infatti, disputata il 1 agosto scorso).In un‚Äôintervista per il nostro sito tutta incentrata sul Mugello, Biaggi ha ‚Äòbattezzato‚Äô quelli che sono i punti più emozionanti della pista. “Direi il Correntaio, l‚ÄôArrabbiata 1 e 2, la Bucine, una curva veloce che ti immette sul rettilineo dei box dove superi tranquillamente i 300 kmh. Con i suoi saliscendi, le montagne verdi, è un tracciato misto veloce che diverte chi guida e chi assiste alle gare”. Parlare di spettatori significa anche ricordare le maree umane che, proprio con Biaggi, caratterizzarono al Mugello tante gare nella 250 e nella 500/MotoGP del Motomondiale e che videro il pilota romano grande protagonista. “Effettivamente al Mugello c‚Äôè sempre stata un‚Äôatmosfera speciale: ricordo che il sabato andavo ad incontrare i tifosi alla Casanova Savelli, c‚Äôerano sempre delle grigliate fantastiche. Erano cose molte belle che si facevano solo qui”. Max si prepara a lasciare il Mugello, ma torna indietro e lancia una proposta. “Speriamo che anche qui presto si corra la Superbike, credo che ci sarebbe una grande partecipazione perché qui gli spettatori hanno grandi visuali, grandi possibilità di assistere davvero alla gara. Sono convinto che vi assisterebbero in gran numero. Speriamo ci si arrivi alla svelta perché io non è che possa correre all‚Äôinfinito‚Ķ.”