20 Novembre All’ Aquila Non C’ è Posto per Macerie e Manganellate di Democrazia

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“Sono passati quasi due anni dal terremoto e quì all’ Aquila va sempre peggio, per questo abbiamo deciso di tornare ancora una volta in piazza. Lo faremo il 20 novembre, invitando i movimenti a partecipare e a farsi carico di una situazione drammatica. Sulla nostra pelle si è fatto e si sta facendo di tutto, la nostra città sta morendo, tra il disinteresse generale: vi invitiamo a stare un giorno con noi, per capire, per lottare.”

Stavolta chi scrive questo, non è Luigia o Laura Tarantino o Miss Kappa, all’ anagrafe Anna Pacifico Colasacco o tante altre e altri che ho proposto e conosciuto in rete e nella vita, ma Epicentro Solidale. Lo dice la parola stessa, quanto sia importante esserlo e insieme, da qualunque parte provenga l’aiuto e come è possibile e un po’ anche se ci sembra impossibile. Andando avanti nell’articolo si legge. ” Oggi L’ Aquila è una città fantasma, svuotata, senza più abitanti, dove si sopravvive senza diritti, senza lavoro, senza casa, con una crisi economica e sociale che colpisce sempre più persone. Ma la crisi di questa città è la crisi di un intero sistema e quanto viviamo noi è un modello che rischia di riproporsi, in dimensioni e modalità ancora più drammatiche. Manifestare a L’ Aquila non significa solo essere a fianco di circa centomila persone. Significa soprattutto capire che le catastrofi oggi rappresentano sia la nuova frontiera dell‚Äôarricchimento, sia la forma di governabilità, il modello con il quale imporre l‚Äôordine attraverso lo stato di emergenza. Il terremoto ha rappresentato il varco oltre il quale ciò che prima non era politicamente conveniente è diventato condivisibile, “necessario”. Si sta distruggendo un territorio e si sta riducendo una città ad un’ unica strada, ad un centro commerciale, ad una serie di dormitori, ad una miriade di baracche. Contemporaneamente ci vengono rubati i diritti: prima del terremoto nessun@ avrebbe accettato la limitazione delle proprie scelte, persino nell’ agire quotidiano, nessun@ avrebbe accettato di essere trattato non più come un cittadino ma come un mendicante costretto a ringraziare. Nessun@ avrebbe accettato di essere licenziato dall’ oggi al domani, di perdere la propria attività lavorativa, di vivere tra transenne, cancelli, colonne di mezzi militari e divise di ogni genere. Nessun@ avrebbe tollerato che i morti, i crolli, le difficoltà, la miseria, diventassero oggetto di speculazione per le grandi imprese o di propaganda per i politicanti. Questo è il vero volto del “miracolo” aquilano: un disastro! Si sono serviti di operazioni ciniche e violente: la militarizzazione del territorio, i sistemi di controllo, i campi, la sovraesposizione del G8, la Protezione Civile, i commissariamenti, le menzogne, il buonismo, la creazione di falsi nemici e di falsi miti. Vogliono produrre una società priva di ogni capacità critica, decisionale, resistenziale, frantumata in tante microscopiche nicchie; una società che rinunci alla propria dignità in cambio di quattro baracche con il televisore al plasma. E vogliono un territorio ridotto a merce. E’  quanto sta accadendo qui, in quella che era una tranquilla cittadina di provincia, è quanto potrebbe accadere ovunque! Epicentro Solidale.”

Questa volta riporto altre voci come le Donne in nero dell’Aquila, non so quante siano ma spiegano chiaramente: “…la nostra resistenza è quotidiana anche senza riunioni e striscioni… Questa manifestazione nazionale per noi significa opporci a tutto ciò che abbiamo sempre contrastato: militarizzazione, razzismo e violenze, occupazioni di territori, guerre, ma oggi significa partire ancora più in profondità da noi stesse, che abbiamo dentro le ferite, gli strappi e le perdite, che il terremoto ci ha provocato.”
E altre da Vicenza, dove ancora si lotta contro l’allargamento della base militare, e da Novara, dove sarà sede della linea di assemblaggio finale dei cacciabombardieri F35, che con molt chiarezza dicono: “Ci indigna il fatto che il centro de L’Aquila sia ancora pieno di macerie e vuoto di vita, mentre il governo prosegue nel progetto F35, già costato a noi cittadini italiani 2 miliardi di euro, che prevede l’acquisto di 131 bombardieri, al costo di almeno 100 milioni di euro ciascuno. …Per questo simbolicamente e provocatoriamente vi regaliamo per il 20 novembre almeno 25 di quei cacciabombardieri: con i corrispondenti 2,5 miliardi di euro si potrebbe “ristrutturare il centro storico dell’Aquila, 5.000 case inagibili, l’ospedale e la casa dello studente”.

Sempre le stesse Persone che sono contro la Malarazza, la Tav, il Ponte, il Vat, le Macerie di Democrazia.

Se non fossi stata chiara, spesso mi disperdo: la  Manifesta Azione Nazionale è sabato 20 novembre a L‚’ Aquila. Non rido e non dimentico neanche io…i Terremotati Manganellati a Roma il 7 luglio 2010 nel Bel Paese dallo Stivale Sfondato.

La voce di Alessandra Cora ancora vive.

Doriana Goracci


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SOS L’AQUILA chiama ITALIA
20 novembre 2010
L’AQUILA – MANIFESTAZIONE NAZIONALE
PARTENZA ORE 14 da PIAZZA D’ARMI

Guarda la lista delle adesioni!

Per adesioni scrivere a anno1aq[at]gmail.com

Come arrivare, il percorso, dove parcheggiare

E’ consigliata l’uscita autostradale (A24), L’Aquila Ovest. Di li gli autobus procedono per poche centinaia di metri, fanno scendere le persone nel punto di inizio della manifestazione (Piazza D’Armi – Via Corrado IV) e proseguono vuoti fino all’area designata per il parcheggio (viale Gran Sasso)

Guarda la mappa del percorso e dei parcheggi

Prenotazione autobus: Trento – Marina 339.8918578 | Verona – Eugenio 340.3228533 | Vicenza Nord Est – Olol 338.1212235 | Torino – Ezio 333.7640360, Silvia 349.2189851 | Val di Susa – Maurizio 334.8655120 | Milano – Andrea 346.3989550, Luca 335.7633967 | Bologna – Ludovica 389.6874064, Martina 333.4867501 | Firenze – Doretta 333.9938910 | Perugia – Ermelinda 349.1441295, Antonio 320.4407552 | Roma – Bartolo 320.0855289, studenti università Stefano 328.9073489, altri numeri Roma: 320.0855289 – 334.3358006 – 329.9565127 | Ciampino – Fabio 349.7863626 | Marche – Marianna 333.1295984 | Pescara – Renato 338.1195358 | Napoli – Laura 338.3031201 | Matera – Sandro 349.1894737 | Palermo – Radio Aut 333.6394387

Per dormire all’Aquila: 348.9953458


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2 Risposte a “20 Novembre All’ Aquila Non C’ è Posto per Macerie e Manganellate di Democrazia”

  1. ….terribile,tutto terribile….non riesco a dire altro,st√≤ male…

    e scusa la rabbia ma di pietro si è fatto dare il video,ha denuciato i poliziotti pestatori di gente inerme e pacificamente incazzata ???

  2. Giuseppina io c'ero e ci andai per deliberata scelta e ho anche parlato con Di Pietro, sceso dal Parlamento fu la giornata di sbruffonerie fisiche anche nel Transatlantico e disse che cos√¨ si andava alla guerra civile e parlai con i poliziotti, che dopo sostavano a Largo Chigi e dicevano che dovevano rispondere agli Ordini e gli dissi che le prossime cariche sarebbero state sulle loro famiglie …i Media come Repubblica, fino a che non sono partite le manganellate e gli Incidenti, avevano taciuto TOTALMENTE sulla manifestazione a Roma. Di pacifico c'√® solo il connubio del potere tutto e degli affari. E nei link che ho messo, se credi ti vedi tutta la giornata che riportai, con video e altro ma sembra non bastare mai: Terrore a Roma per la Polizia in 38 secondi di un 7 luglio
    http://www.reset-italia.net/2010/07/13/terrore-a-

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