In viaggio sulla gru

Quando ho visto quel migrante in cima alla gru che si é messo il cappio al collo, come minaccia di un gesto estremo, molti pensieri mi hanno affollato la mente.
Ma una cosa in particolare non mi lasciava in pace, io quella scena l’avevo già vista, già vissuta. Ma dove? Allora mi sono messo a giocare con la mia memoria, così, per capire.
Subito un volto, faccia paciosa, sorridente, cappelli lunghi e giovane, quella di Bobby Sands, irlandese, cercò di evadere dalle carceri dell’oppressore, non con una fuga da romanzo, ma semplicemente chiedendola, mettendo in gioco la sua stessa vita. Morì Bobby insieme ai suoi compagni, a modo loro frantumarono quei muri umidi delle carceri d’Irlanda.
Un altra Vita un altro volto, oggi troppo abusato, lo trovi ovunque, mi è tornato alla mente, quello del Che, anche lui cercava di evadere da un carcere, quello in cui è rinchiusa l’Umanità tutta, pure lui inseguiva un sogno che si spostava un ogni giorno un passo in avanti, fu breve il suo viaggio verso la libertà, morì il Che, lo uccisero, come Bobby aveva intrapreso un viaggio ma qualcuno decise che la meta per loro era arrivata.
Giocare con la Memoria produce uno strano effetto, sai da dove parti ma non dove arrivi. Lo devi scoprire ogni volta e così scavando scavando mi è apparsa un immagine antica, molto lontana nel tempo: un Uomo dentro ad una grotta che a malapena si reggeva in piedi, unico tra gli animali a guardare il mondo diritto negli occhi, unico sulla Terra a scrutare l’orizzonte e a chiedersi cosa ci fosse al di là.
Molti di loro si misero in viaggio, chi affrontando i mari su fragili barche, chi a piedi scalzi verso terre sconosciute, tutti in viaggio, quelli che arrivarono ci hanno raccontato la Storia, molti, forse, non arrivarono e la Storia la conoscono solo loro.
Il Migrante sulla gru è in viaggio, noi possiamo solamente stare qui a guardare e salutare con i nostri fazzoletti solidali e aspettare che lui ci racconti la Storia del suo Viaggio e sopratutto ci ricordi che noi tutti siamo in viaggio e anche noi lo dobbiamo raccontare a qualcuno.