Una precisazione e una richiesta

 (…una delle tante fatte nel corso dei decenni…)

(…all’ombra…)

Non è che perché gli altri propongono soluzioni assurde (per motivazioni ideologiche, per deficit intellettuale, per corruzione, non importa), che noi dobbiamo dire che il problema non c’è.

Il problema mi pare ci sia.

Ricordo a tutti, prima che si apra il dibattito, che il modo migliore per valutare una soluzione è vedere se è coerente con la narrazione del problema, che gli anni si vivono uno alla volta, e quindi tre  o quattro “eccezioni” di fila diventerebbero comunque difficili da gestire, sotto ogni profilo, considerato che i nostri tempi non sono quelli geologici, ma quelli della nostra effimera biologia.

Quanto detto vale per l’una e per l’altra parte: per chi è sicuro che le emissioni non c’entrino nulla, e per chi è talmente sicuro che c’entrino che per combatterle è disposto perfino… a farne di più!

(…al #midterm parleremo anche di questo, e a questo proposito ho una richiesta da farvi: quali sono, a vostro avviso, i grafici più iconici, più usati, o più abusati, per sostenere i meriti dell’una o dell’altra parte, per intenderci, degli elettricisti e dei gasati? Nella vostra frequentazione quotidiana del liquame social, quali argomenti – possibilmente riassumibili in grafici – vedete utilizzare? Io ormai non vedo neanche più, il mio filtro fa passare solo la banda dei segnali deboli, ma suppongo che ci siano grafici che dimostrano che stiamo bollendo, grafici che dimostrano che non sta succedendo nulla, grafici che pesano l’anidride carbonica, grafici che pesano i ghiacci negli oceani, ecc. Probabilmente Critica climatica è una buona fonte di immondizia – peccato che a sua volta non ne citi la fonte, rendendosi ahimè poco utile – e un motivo ci sarà! Se ne aveste e poteste suggerirli mi facilitereste di molto il lavoro e ve ne saremmo grati in due…)

Post scriptum del 31/3/2024, ore 11: cari amici, vedo che non riesco a farmi capire. A me non interessa aprire un dibattito sulle cause del riscaldamento globale! Mi interessa aprire un dibattito sulle soluzioni proposte. Voi direte: ma se non appuri la causa, come puoi trovare una soluzione? Giusto! Ma le dinamiche del dibattituccio che si è aperto su questo tema ci mostrano chiaramente che qui siamo a livello identitario e religioso. La sinistra ha fatto di questo tema la nuova lotta di classe (peccato che sia al contrario) e per convincere i suoi adepti della loro superiorità morale ha abusato, nelle forme che le sono consuete, del principio di autoritarietà. Non ha senso contestare i dogmi, a mio avviso, tanto più quando sono sostenuti da una pioggia di miliardi (nostri) spesi in propaganda. L’operazione che mi interessa è diversa: non riflettere sui cicli di Milankovic (ringrazio comunque Fabio per i suoi contributi sempre utili), ma ragionare su quanta energia servirebbe se tutto fosse elettrificato, quanto rame occorrerebbe per metter su tutte le colonnine di ricarica, come risolvere il problema dell’intermittenza, come si incrocia lo sviluppo dell’offerta rinnovabile con quello della domanda “diggital end grin”, ecc. Io credo a tutto, quindi credo anche alla cioddue, all’austerità che fa crescere, ecc. Però se guardo i dati nel secondo caso, vorrei guardarli, e farli discutere, anche nel primo. Claro?

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“Una precisazione e una richiesta” è stato scritto da Alberto Bagnai e pubblicato su Goofynomics.