Un dato significativo

 (…su di voi…)

Vi vedo su Twitter tutti pervasi da sacro furore per il post precedente, tutti animati da un nuovo spirto guerrier che entro vi rugge, o, data la contingenza gastronomica, rutta, tutti invasati da un frenetico ottimismo della volontà, il cui sbocco is the new “Americano, facce Tarzan!”, ovvero: “Borghi, facce li dieci punti!”, e tutta questa frenesia, questo entusiasmo, questa sovrabbondanza di maschio vigore, per aver riletto cose che qui dovreste aver letto decine di volte (o almeno dovreste averle guardate come una mucca guarda un cartello stradale, che in questo caso sarebbe anche sufficiente, perché alla fine si tratterebbe in primis et ante omnia di capire che la direzione è sbagliata!), e questo entusiasmo è senz’altro positivo (forse!)…

ma…

…com’è che su Twitter non c’è nessuno, letteralmente un [REDATTO] di nessuno che abbia fatto la più semplice e ovvia delle operazioni: usare l’hashtag #goofynomics nel citare il precedente post di Goofynomics?

Se il problema è avvicinare le persone alla consapevolezza, allora rendiamo virale la fonte della consapevolezza, no? O almeno proviamoci? O almeno citiamola?

No, troppo difficile!

Aspettiamo invece che Claudio, novello Tarzan, sguazzi “ne la marana” di Twitter coi dieci punti (modulo comunicativo che io esecro, e lui molto più di me: immagino la sua sofferenza interiore nel vedere che purtroppo funziona! 😂), così di dieci punti in dieci punti fra dieci anni dovremo ancora rispiegare da capo il divorzio fra Tesoro e Banca d’Italia!

Per carità, io vi capisco, ormai vi conosco meglio dei vostri genitori: voi avete tanto bisogno di un John Keating, di qualcuno che sappia affidare alla plastica catarsi “der gesto eclatante” eversivo il compito di mettervi in pace con l’idea di aver fatto qualcosa: vi vedo lì, tutti bellini, coi calzoncini corti in piedi sul banco. Perché alla fine non avete esattamente bisogno di com-battere, ma piuttosto di com-muovervi. Per poi andare a nanna tranquilli.

Ma non funziona così. Qui c’è il sergente Foley, è un altro film, e a quanto pare voi non siete esattamente Zack Mayo, che è quello di cui da inquadratore avrei tanto bisogno io (ma mi accontenterei anche del pinguino Private). Quando vedo una simile devastante assenza de #lebbasi mi viene da pensare che siamo ancora lontanucci, e che in fondo siamo sempre alle prese coi soliti atavici mali: il gestoeclatantismo, l’attesa che qualcuno, dopo, faccia qualcosa di decisivo, attesa il cui fine ultimo è dispensarci dal fare noi, ora, qualcosa di utile: utilizzare un [REDATTO] di hashtag: #goofynomics.

A proposito: buon anno [REDATTISSIMO]!

(…volevate combattere? Benvenuti all’AOCS. Alla prossima che fate siete fuori, ovviamente…)

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“Un dato significativo” è stato scritto da Alberto Bagnai e pubblicato su Goofynomics.