Le savianate e la ‘ndrangheta.

audience

Scrivo questo articolo mentre apprendo che in Calabria, a Palmi un povero operaio è stato ucciso per errore, in agguato mafioso. L’obiettivo era un avvocato .
La vittima, operaio incensurato e nessun contatto con ambienti malavitosi, originaria di San Martino di Taurianova, nella Piana di Gioia Tauro, era residente a Isolabona, in provincia di Imperia.
Invece Nizzari, operato d’urgenza all’ospedale di Gioia Tauro subito dopo l’agguato, è un avvocato penalista del foro di Palmi molto conosciuto in città anche per essere il coordinatore del circolo cittadino della lista Scopelliti.
Da quello che emerge dai primi riscontri della magistratura Calabrese il vero obiettivo era proprio l’avvocato.
Quindi la ‘ndrangheta ha sbagliato mira?

Veniamo ora al dunque della mia riflessione.
Una cosa è certa.
Parlare di ‘ndrangheta, che fino a poco tempo addietro era per la legislazione esistente in tema di contrasto alle mafie inesistente, oggi giorno procura audience, interesse, curiosità.
Nelle librerie ad esempio non ho mai visto tanti libri sul fenomeno ‘ndrangheta come quelli che si possono trovare oggi giorno.
Per non parlare dei media.
Ad esempio la puntata di ieri ha registrato picchi superiori a 10.400.000 spettatori (10.430.000 alle 21.46) e al 40 per cento di share (40,61 per cento alle 23.27). I contatti sono stati circa 20 milioni (19.983.000), con una permanenza record del 45,20 per cento.

Cifre se confermate enormi per il popolo televisivo.

Certamente emerge grande curiosità su tale fenomeno.
Beh inviterei tutti, ma proprio tutti quelli che vogliono capire cosa è la ‘ndrangheta a contattare uno dei tantissimi giornalisti minacciati quotidianamente in Calabria dalle ‘ndrine.
A parlare per esempio con Pino Masciari o Ruello testimoni di giustizia che aspettano l’esecuzione della loro sentenza a morte già scritta dalla ‘ndrangheta.
Ma inviterei tutti a vivere per qualche tempo in Calabria, per capire cosa è la ‘ndrangheta.
Radicata a livello sociale, culturale da oltre 150 anni in quella che potrebbe essere per le potenzialità che la connotano la Lombardia del Sud Italia.

Quindi, Saviano, ora si occupa da tuttologo anche di ‘ndrangheta.
Saviano, che andando oltre Gomorra ove era la Camorra la mafia più potente del mondo, ora, per ragioni tutte da comprendere sostiene che è la ‘ndrangheta la più potente organizzazione mafiosa mondiale o quasi. Cosa in verità sostenuta da circa dieci anni da vari magistrati, ma ciò poco importa nella classifica tutta italiana delle mafie che determinano la loro grandezza e potere sull’ignoranza e sulla disperazione delle persone.

No no attenzione, dico che si deve parlare di ‘ndrangheta, si deve far conoscere tale fenomeno.
Ma non venite a dirmi che le cose ascoltate in quella trasmissione sono sconvolgenti perchè non ha detto nulla di più e nulla di meno di quello che da anni emerge in tutte le inchieste condotte dai magistrati sulla ‘ndrangheta, e non solo.

A parte la questione politica che è scaturita in merito alla vicenda del presunto rapporto tra la ‘ndrangheta e la Lega nord, tutta raccontanta nelle 3000 pagine dell‚Äôinchiesta Crimine ove emergono i rapporti diretti che il consigliere regionale leghista da sempre, ebbe con l‚Äôavvocato Pino Neri, massone dichiarato e soprattutto boss di primissimo piano finito in carcere. Nella primavera del 2009 i due sono stati filmati dai carabinieri mentre si incontravano per discutere dello scambio di voti da effettuare spostandoli su un candidato gradito alle cosche,ed alle parole di Maroni che dichiara che “mi ha definito uno tra i migliori ministri nella lotta alla mafia e ora vorrei che ripetesse le accuse di ieri guardandomi negli occhi: è facile lanciare il sasso senza il contraddittorio”
http://www.repubblica.it/politica/2010/11/16/news/maroni_saviano-9164864/?ref=HREA-1

beh per questioni di audience e popolarità la porta dell’opportunismo è sempre dietro l’angolo;
il Saviano, ha anche detto praticamente che Platì come Casal di Principe e Corleone sono luoghi pieni di bunker dove si nascondono uomini che vivono in condizioni terribili ma dai quali esercitano il loro potere che arriva fino a Milano. ¬´In quei bunker si decide il destino di questa parte d’Italia ‚Äì dice Saviano – nella Lombardia, regione capitale degli investimenti criminali. Altro che terroni¬ª.

Beh forse Saviano è rimasto indietro con qualche pagina d’inchiesta o non è molto aggiornato su tale punto.
Il bunker inteso da Saviano, almeno per come è passato all’immagine collettiva sembrerebbe un qualcosa di invivibile, di orribile,tremendo, un luogo sotterraneo degradante ecc.
Ma in verità…i boss della ‘ndrangheta oggi giorno proprio per manifestare il loro potere si nascondono dentro ville svolgendo vita tutt’altro che in condizione terribile….
Ad esempio la polizia ha fatto irruzione in una VILLA in località Perretti di Reggio Calabria dove Giovanni Tegano, boss della ‘ndrangheta, è stato sorpreso mentre era in compagnia di altre persone ; ma c’è anche una villa ispirata a quella del film ‘Scarface’ (interpretato da Al Pacino) tra gli immobili sequestrati dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria alla cosca Alvaro di Sinopoli….destinata all’uso del boss e suoi diretti parenti affiliati; Ma anche Salvatore Torcasio, presunto boss della ‚Äòndrangheta di Lametia Terme aveva una villa dal valore di 850 mila euro; oppure l‚Äôarresto di Antonino Gallico, quarantaduenne originario della Calabria, esponente di spicco dell‚Äôomonima famiglia alleata con quelle dei Morgante-Sgrò-Sciglitano, che da anni portano avanti una guerra di mafia con gli esponenti di altre due famiglie calabresi, quelle dei Bruzzise-Parrello. La Polizia di Latina lo ha scovato all‚Äôinterno di una VILLA lungo il litorale di San Felice Circeo.

Ciò evidenzia il reale status di avanzamento di tale organizzazione, il fatto che non hanno necessità di nascondersi sottoterra, il fatto che sono protetti dalla cultura dell’omertà, dal non vedo, non sento , non parlo.
Ad esempio quante denunce contro il racket sono state fatte in Calabria? Quante?
Quanti collaboratori di giustizia, veri , ci sono?

Ripeto, si è fatto bene in quella trasmissione a parlare di ‘ndrangheta, ma lo si è fatto in modo incredibilmente superficiale,facendo cenno a questioni conosciute da decenni, a questioni emerse in pagine e pagine d’inchiesta giudiziaria, e senza sfiorare minimamente il che cosa è veramente la ‘ndrangheta in Calabria ed oltre i confini del sud Italia. Che cosa è la ‘ndrangheta a livello umano e sociale, a livello di cultura e radicamento nel e sul territorio.
Peccato perchè si è sprecata una grande occasione che poteva essere utile per la comprensione della ‘ndrangheta.
Ma probabilmente ciò non poteva essere detto, perchè oltre riportare quanto letto in atti giudiziari forse non si conosce altro della ‘ndrangheta.
Peccato perchè visto che si voleva spiegare tale fenomeno alla società Italiana tramite un canale Rai, si è preferito spettacolarizzare tale realtà sistemica.
Ma d’altronde chi non conosce la Calabria, chi non conosce la consistenza della ‘ndrangheta credo farebbe cosa giusta a non spiegare la ‘ndrangheta a chi vuole capire, conoscere, apprendere, ma a limitarsi con umiltà, cosa mai vista da Saviano nella serata di ieri, e con rispetto di chi oggi giorno per scrivere quelle cose da lui raccontate,e ripeto raccontate, è sotto scorta, rischia veramente la vita , semplicemente a manifestare una propria opinione.
Perchè alla fine si rischia solo di mediatizzare e strumentalizzare per altri fini, quel fenomeno sociale, culturale, che devasta la Calabria ed è infiltrato da decenni in varie regioni Italiane, in Germania, in Colombia ed in tutti quei paesi ove può trarre profitto.
Ed attenzione la mediatizzazione di tali fenomeni umani e reali e storici,può avere effetto boomerang nel contrasto concreto ed effettivo alla mafia in genere.

Domanda: a quando il primo film sulla ‘ndrangheta?

Un bambino semplice

Dove sono finiti i bambini?
Quelli che andavano a scuola al mattino, quelli che i genitori li andavano a prendere all’uscita di scuola e si andava a pranzo, ogni tanto a mangiare la pizza o un panino veloce ma quasi sempre a casa propria, e che nel pomeriggio facevano prima i compiti e poi si poteva giocare, dove sono finiti?
Ci sono ancora, eccome! Fortunatamente ci sono ancora anche se un po‚Äô acciaccati dalle novità evolutive di questo mondo e dalla moda. Si perché alcuni di loro guardano i propri simili in tv e rimangono perplessi, si chiedono come mai loro devono studiare e fare una vita ‚Äúnormale‚Äù quando nel piccolo schermo vedono alcuni compagni che fanno le pubblicità o che addirittura cantano e vengono osannati come fossero navigate star.
Quanto c‚Äôè di vantaggioso e ottimale dietro la presentazione ‚Äúoscena‚Äù di bambini che vengono dati in pasto ai telespettatori così come si “donavano” i cristiani in pasto ai leoni nelle grandi arene?
‚ÄúChe schifo‚Äù dico io. Ma sarò l‚Äôunico a pensarla così?
Ho sempre odiato la mercificazione dei bambini sotto ogni forma, non a caso già dall‚Äôetà di 4 anni e mezzo gridai davanti alla commissione dello zecchino d‚Äôoro: ‚Äúper questi signori non canto perché non li conosco‚Äù aggiungendo anche un‚Äôaltra piccola frase che è meglio non dire.
Personalmente non mi sembra ‚Äúnaturale‚Äù che i bambini vengano ‚Äúutilizzati‚Äù per scopi commerciali. Né quando vengono buttati davanti ad una telecamera per fare un spot pubblicitario né tanto meno quando diventano protagonisti inconsapevoli di programmi dove devono cantare brani di altrettanti interpreti famosi, entrando già in tenera età in una competizione assurda, subdola e che non gli appartiene.
Probabilmente la storia di Nikka Costa, (figlia del celebre e compianto produttore discografico Don Costa) che da bambina prodigio è stata scaraventata in un mondo terribile che l‚Äôha divorata in ogni senso, e che non guarda in faccia a nessuno pur di fare soldi, non ha insegnato nulla. Non solo, ma come sempre vige il menefreghismo mescolato con il narcisismo e il meismo, il volere apparire sempre belli e bravi e primeggiare ad ogni costo per raggiungere sogni effimeri. Colpevoli di questo sono i genitori nel 99% dei casi. Ovviamente parliamo di genitori di merda eh, anche qui nel 99% dei casi.
Non lo scopro io e non è una novità che dietro le quinte del mondo dello spettacolo vi sono tutte le peggio cose del sistema, è un mondo a parte e non lascia possibilità di pentimento, una volta nel vortice non se ne esce più, o perlomeno non se ne esce più dall‚Äôessere ‚Äúnormali‚Äù.
Non molto tempo fa per un genitore era motivo di orgoglio e di vanto se il proprio figlio riusciva negli studi e di conseguenza nel lavoro, è anche vero che il lavoro scarseggia parecchio mentre di mignotte e rimbambiti c’è sempre bisogno. E’ un mercato florido che non conosce crisi.
Si dovrebbero fare solo ed esclusivamente programmi musicali con adulti, cabaret, programmi di politica e di informazione, di denuncia, film e cartoni animati, ma lasciamo stare i bambini, lasciamoli vivere, lasciamoli fare una vita da bambino semplice, senza stellette e gradi sulle spalline e senza medaglie, avranno tutto il tempo di combattere quando saranno adulti, ma solo se li facciamo diventare adulti mentre possono e devono guardare il mondo con occhi da bambino, costruendosi la propria personalità e carattere giorno dopo giorno, giocando e piangendo per cose che appartengono ai sogni e desideri e amarezze che attraversano ognuno in base all‚Äôetà. Stupidaggini per noi, ma problemi veri per loro, e a volte insormontabili, per i quali hanno bisogno di aiuto e di rispetto.
Ecco, poi però abbiamo il coraggio di scandalizzarci quando sentiamo parlare del dilagare di piaghe orribili come la pedofilia, quando vediamo e leggiamo di adulti che senza ritegno e vergogna alcuna si lanciano addosso a minorenni come se l‚Äôetà non contasse più, perché in questa lurida società abbiamo ‚Äúlivellato‚Äù ogni credo, abbiamo gettato acido muriatico su ogni censura tranne quelle che dovrebbero fare riflettere.
Per forza succedono porcherie inimmaginabili, i bambini vengono rapiti dalla loro vita privata e portati sul palcoscenico degli orrori, e le menti malate (troppe ormai) non li vedono più per quello che sono, bambini, ma li catalogano così come una macchina, un divano, un quadro, un vestito, oggetti usa e getta.
Siamo una società finita, morta, all‚Äôinterno di una cattedrale spoglia di immagini, la quale per riempire gli immensi spazi vuoti non calcola più i confini tra ciò che è lecito e ciò che è idolatria, e ogni giorno sempre più si sventra il canone del buon senso che per secoli ha tenuto in piedi l‚Äôunione dei popoli, la famiglia.
Se sei un genitore, non chiedere a tuo figlio cosa vorrà fare da grande, aiutalo solo a diventarlo.
Se sei un bambino, prendi per mano i tuoi genitori e digli: “mi piacerebbe essere un bambino, un bambino semplice”.