Legge Bacchelli al “Califfo” ma vogliamo scherzare?

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Il momentaccio del Califfo: è caduto e guadagna “poco”
Notizia del 8 novembre 2010 – 16:30 su LIBERO NEWS
Franco Califano non riesce più a fare serate e di Siae prende “solo” 10.000 euro a semestre. Il suo legale: un momento difficile ma non chiederà aiuto allo Stato
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Vorrei proprio vedere: dieci mila euro ogni sei mesi sono 1.667 euro al mese, ben oltre un buon stipendio di un operaio che si ammazza di lavoro. E per ammazza è compreso nel prezzo anche morire sul lavoro.

Hanno esagerato, il maestro sta poco bene e ora è in via di miglioramento. Più che altro si trova in difficoltà emotiva ma sicuramente non ci sono le condizioni per chiedere la legge Bacchelli“. Questo quanto dichiarato dall’avvocato di Franco Califano Marco Mastracci all’ADNKRONOS. “√à vero – ha aggiunto Mastracci – che è caduto e si è rotto tre vertebre e quindi non può lavorare, però ha tanti amici che gli stanno dando una mano, soprattutto per far fronte alle sue necessità primarie. Il maestro è stato frainteso, sicuramente non si trova per strada“.

Temeva che tutto finisse per diventare una noia terribile. Franco Califano è invece finito a combattere contro un nemico ancora più temibile, la miseria. O almeno è ciò che il cantautore 72enne sostiene, invocando l’aiuto di Stato per il suo caso “disperato”: ¬´Il 15 luglio di quest’anno – racconta al Corriere – sono caduto dalle scale e mi sono rotto tre vertebre. Questo incidente ha fatto venir meno la mia unica consistente fonte di reddito, ovvero le serate. E mi ha messo in ginocchio¬ª.

Tanto che il Califfo ora chiede per sé l’applicazione della legge Bacchelli, quella che prevede un vitalizio per i grandi artisti, intellettuali e sportivi che versano in situazioni d’indigenza: ¬´Io non credevo che fosse possibile – ammette – Ma alcuni amici, come il mio medico curante e il senatore Domenico Gramazio del Pdl hanno preso a cuore il mio caso e mi hanno spiegato che esiste una legge, la cosiddetta legge Bacchelli, che prevede un sussidio mensile vitalizio per persone che abbiano dato lustro alla cultura italiana. Ne so poco, ma mi sembra di avere tutti i requisiti per beneficiarne¬ª.

Poco importa che Califano incassi più di 1.600 euro al mese in diritti d’autore: ¬´¬´Mah, io non so bene come funzioni la Siae, so soltanto che prendo circa diecimila euro a semestre. Sempre diecimila. Non ce la faccio. In questo momento non sono più autosufficiente¬ª. Il sostegno statale per lui è quasi dovuto: ¬´√à vero, sono stato un artista di fama, ma ho avuto anche un sacco di guai . Non dimentichiamo che fui arrestato nel 1970 per possesso di stupefacenti, nella vicenda che coinvolse Walter Chiari, e rifinii in carcere nel 1983 per lo stesso motivo e pure per porto abusivo di armi, questa volta insieme a Enzo Tortora. In entrambi i processi sono stato assolto perché il fatto non sussiste. Forse lo Stato mi deve qualcosa¬ª.

I meriti artistici, sia come autore per altri sia come interprete, non mancano al Califfo e i bisogni, ora che anni di eccessi chiedono il conto, sembrano reali. Eppure, a molti potrebbe apparire irrispettoso concedere un beneficio a una persona che ammette di aver sempre fatto la bella vita: ¬´Non ero uno che badava a spese . Quando usciva un nuovo modello di auto il primo veicolo disponibile era il mio. Per non parlare delle moto. Quando avevo storie con attrici importanti abitavo all’Excelsior o al Grand Hotel. Avevo sempre come minimo tre macchine, una Mercedes, una Jaguar decappottabile e una Maserati o una Ferrari¬ª.

Ecco, forse oggi potrebbe accontentarsi di un po’ di meno.


Pensionati di Montecitorio ai giardinetti reali

Pensionati
Creative Commons License photo credit: Monica Arellano-Ongpin

Amici, voglio segnalare alla attenzione dei lettori, una simpatica abitudine che è ormai consuetudine nei parchi, nelle piazzette o ai giardinetti nelle nostre Città!
Nonostante il gradimento di cui gode il Cavaliere in Italia, pare che si aggiri attorno al 60% così dice Lui, contro ogni insegnamento ed invito di Silvio, pare che una moltitudine di Italiani dai 55 ai 100 e più anni, preferiscono andare in pensione anziché lavorare!? Avviene così che, la moltitudine di arzilli pensionati, allontanati forzatamente dalle proprie mogli, dal talamo famigliare, si ritrovino ai giardinetti a parlare essenzialmente di tre argomenti base in questo preciso ordine: di donne, di sport e di politica !
Ora, per ovvie motivazioni legate all’età gli argomenti donne e sport trovano consenso tra i più giovani, mentre il piatto forte dei più attempati, dai settanta in su, è la politica nazionale ed internazionale!?
Le discussioni si accendono tanto vivacemente che presso il Parco di Monza, l’area bocciofila è ormai nota come Montecitorio !?
I nonnetti, il più delle volte più giovani dei nostri ministri e presidenti, hanno soluzioni quotidiane interessanti per qualsiasi problematica essa sia legata al lavoro, alla finanza, all’esportazione, all’importazione, all’industria, al commercio, all’artigianato, alla scuola, all’università, alla giustizia… insomma, una vera e propria cultura politico economica a 360 gradi !?

Consiglierei al nostro Premier, che ormai appartiene a questa categoria di età, settantaquattro anni, di mettersi una bella barba finta, una parrucca di cui è specialista, un paio di occhiali da sole con relativo nasone di silicone, scarpe da ginnastica e magari, per mimetizzarsi meglio, un bel bastardino un po’ malconcio, sai com’è, il cane assomiglia sempre al padrone ed una volta ben truccato, andare a sedersi attorno alle ore 11 del mattino, ad uno di questi Montecitorio cittadini !?
Così facendo, risparmierebbe un sacco di soldi in rilevazioni statistiche inutili, ma soprattutto si renderebbe conto, in prima persona, di cosa pensano gli italiani del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, del Suo governo ed anche della Sua opposizione!?

Garantisco caro Premier che Lei, ne resterebbe molto sorpreso e probabilmente, licenzierebbe in tronco molti di quei leccaculi che, la circondano e manderebbe a cagare tutte quelle agenzie di rilevazione statistica che gli forniscono dati assolutamente inattendibili!

Caro Premier mi sa tanto che, in questi Montecitorio nostrani i nonnetti italiani, quelli che Tu vorresti rimandare a lavorare per non pagargli la pensione, hanno le idee più chiare dei Tuoi Ministri di governo compresi quei coglioni dell’opposizione !?
Non ci credi?
Caro Silvio, Tu che sei un sostenitore della pubblicità, verifica di persona …..
…….PROVARE, PER CREDERE !!!

Esistono anche pirla che alla pensione preferiscano andare a lavorare!?

Così il vecchietto, si rifugia a Montecitorio giardinetti a parlare di…

Macelleria pensioni lavoratori dipendenti

COMBATTENTI
Creative Commons License photo credit: scarabeo150

Deve assolutamente far riflettere un comunicato CUB dello scorso luglio, “giustamente” ignorato dai media, governi, politici e quant’altro. Indecorosamente insabbiato ma che esprime in modo chiaro la dinamica.
Pensioni Inps: I contributi dei lavoratori dipendenti ripianano le perdite degli altri fondi. La CUB: Aumentare le pensioni e ricostituire il potere d‚Äôacquisto perso. I lavoratori dipendenti versano più di quanto ricevono.
In attivo risultano il fondo lavoratori dipendenti (+10.368 milioni), quello dei parasubordinati (+7.759 milioni) e quello delle prestazioni temporanee (+5.723 Milioni) malgrado il massiccio utilizzo di cig, cigs, mobilità e disoccupazioni nell‚Äôarco dell‚Äôanno. Le pensioni erogate tendono a diminuire per effetto delle ultime riforme che hanno allungato i periodi di riferimento per il calcolo, oltre ad aver peggiorato i requisiti per accedervi, la pensione media, per vecchiaia e anzianità, nel 2008 era di 13.848, è diventata di 12.460 nel 2009.
I risultati economici 2009 dell‚ÄôInps e dei suoi vari fondi confermano la tendenza in atto da diversi anni: la gestione ordinaria registra una perdita di 1.2 miliardi ma ciò è frutto delle perdite di una lunga lista di fondi e di consistenti avanzi di altri. Anche nel 2009 i fondi con i disavanzi più significativi sono quello dei coltivatori diretti (- 4100 milioni), quello degli artigiani (- 4200 milioni), quello dei commercianti (-851 milioni) quello del clero (-115 milioni) l‚Äôex fondo dirigenti d‚Äôazienda (-2100 milioni), l‚Äôex fondo trasporti (-1053 milioni), l‚Äôex fondo elettrici (-1893 milioni, l‚Äôex fondo telefonici (-711 milioni). Poiché l‚Äôinps è un corpo unico, i contributi, pagati dai lavoratori dipendenti e dai lavoratori a progetto, ripianano le perdite degli altri invece di garantire pensioni più dignitose ed anche il loro adeguamento alla dinamica delle retribuzioni dei lavoratori attivi cancellato dal governo Amato. Dai dati di bilancio si evidenzia quello che abbiamo a suo tempo previsto: le pensioni erogate tendono a diminuire per effetto delle ultime riforme che hanno allungato i periodi di riferimento per il calcolo, oltre ad aver peggiorato i requisiti per accedervi, la pensione media, per vecchiaia e anzianità, nel 2008 di 13.848, è diventata di 12.460 nel 2009 con una riduzione del 9.8%. Il calcolo contributivo e il meccanismo che aggancia l‚Äôetà pensionabile e gli indici di calcolo alle aspettative di vita, determinerà ulteriori peggioramenti se non tempestivamente contrastati. I lavoratori dipendenti versano più di quanto ricevono malgrado ciò si continua a dire che il loro costo grava sulla spesa pubblica, ciò è falso i loro contributi, per decisione dei governi, sono utilizzati per pagare pensioni ad altre categorie dei quali non si discute il diritto ma il chi paga.
La Cub rivendica l‚Äôaumento delle pensioni, ricostituendo il potere d‚Äôacquisto eroso dal 1992 e delle indennità di cig e mobilità garantendo il salario prima percepito, oggi coprono solo il 50%. Ciò è indifferibile per contrastare le condizioni di disagio di milioni di pensionati e centinaia di migliaia di cassintegrati e per rilanciare i consumi interni e quindi la produzione di beni e servizi.
Info: e-mail [email protected] – www.cub.it www.cubvideo.it