Claudio Messora chiede aiuto alla forza incredibile della Rete

E per la serie “occorre che la Rete si disbelini”, e “questa non è un fiaba del sottoscritto”, ovvero la situazione del caro amico blogger Claudio Messora è grave nel senso che un oscuro incantesimo lo ha colpito. Cosa è successo? Quale arcano sortilegio lo ha colpito? Innanzitutto non gli è caduto il gatto nel cesso. Ovvero, non ve la spiego leggete sul suo VideoBlog, e leggete alla sua pagina di Facebook in tempo reale cosa comunica Claudio. Poi, la Rete si disbelini nel senso di disbelinarsi. Ovvero aiutare per quello che è possibile e che si è a conoscenza, perchè la Rete non è solo condivisione ma è qualcosa di più. Indi e percui, diamoci una mossa e non raccontiamoci delle musse.
Aiutiamo Claudio. Chi è a conoscenza al meglio porga il suo aiuto. Magari sentite anche Pluto.
La situazione è grave ma cerchiamo di essere allegri perchè non siamo soli. Siamo in Rete e questa è una grande magia. Questo post sarà attenzionato ed aggiornato perchè la Rete non è solo navigare o condividere. La Rete è, nonchè e perciocchè, ed anche pure…Volersi bene!
Indi e percui mi fermo cuì. Post breve ma efficace. Siatelo anche Voi. Bastano pochi e semplici click per aiutare un amico. E Claudio Messora non è un amico a caso.
Buone castagne a tutti quanti specialmente ai naviganti che aiuteranno Claudio perchè lo zoccoluto peloso, con i tacchi che striscia la coda ed odora di zolfo sta attanagliando il suo blog. E se non vi è mai successo nulla, non potete comprendere cosa scoppia dentro. Un saluto a Claudio. Un saluto ad un Grande Blogger. Un blogger che è storia della Rete. Inutile aggiungere…Condividete!

Terremotati e pestati. Roma come Atene

L'AQUILA CHE RESISTE

Chi è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, ben due volte, trotterella indisturbato per le aule del Senato, fregiandosi di uno dei massimi titoli che lo Stato possa riconoscere ad un cittadino, scortato e difeso a spese dei cittadini.
Chi invece è incensurato ed esercita il sacrosanto diritto costituzionale di manifestare, per di più munito di autorizzazione, viene pestato a sangue. Non fa niente se la casa gli è appena caduta in testa. Non fa niente se ha l’età di una nonnina e neppure se possiede un utero: viene pestato perché si permette di presentarsi sotto alle mura del castello e minaccia la tranquillità anche di quell’amico di mafiosi che va tutelato.

C’è qualcosa di perverso e raccapricciante in tutto questo. Uno Stato che rivolge i suoi anticorpi contro i suoi cittadini, ovvero contro se stesso, è come un corpo ammalato di tumore che una malattia autoimmune divora dall’interno. E’ destinato a morire. E noi con lui.

I poliziotti sono i cittadini-anticorpi dell’organismo-Stato. Dovrebbero uccidere i corpi estranei e potenzialmente nocivi. Invece si avventano sugli organi sani. Cittadini che picchiano altri cittadini. Legalmente.

Non vi fa ribrezzo? L’Italia deve andare in chemio. Subito.

Da ByoBlu VideoBlog di Claudio Messora