Chi succederà a Silvio Berlusconi? Un nuovo incubo all’orizzonte per l’Italia?

La voce circolava da mesi nei palazzi e nei salotti buoni, ed adesso la notizia è in Rete in un redazionale che titola “L’incubo: Marina for President”. Sarà veramente un nuovo incubo nel caso che la notizia si rivelasse fondata visto che non c’è nessuna smentita da parte dell’interessata?
In attesa di sapere qualcosa di più ufficiale su questo nuovo incubo all’italiana, leggiamo al link calce quanto è per il momento la news, e sempre sperando in Libertà arrivederci al prossimo post dal sempre Vostro affezionato Cartapazio Bortollotti.

L’incubo: Marina for president from L’Espresso.it 15 Nov.2010

C’era una volta un gatto ed un caimano…

Per la serie “incredibile ma vero”, oggi il vostro mago delle fiabe ed anche delle belinate in Rete, vi porge un bel Video a sorpresa “strepitoso”.
Ovvero, si racconta che nel lontano Novembre 2010, mentre il sole non splendeva all’orizzonte in Italia perchè forti piovaschi di belini stavano avvolgendo il Bel Paese ed anche il Cavalier Cortese, si racconta di un gatto, ovvero di un felpato alle prese con un caimano.
Ora qualcuno ci vorrà vedere un risvolto con il volto sconvolto, ma e però, nonchè per perduncue, se ce lo volete vedere, bene. Se non c’è lo volete vedere meglio!
Ma e però, al di là della fiaba in Video, che non è una fiaba, al di là delle opinioni e dei limiti del mondo, quanto vedrete non è solo un Video ma è un segnale di speranza perchè secondo me, Noi cittadini siamo il caro amico felpato, ed il caimano è…Ovvero vi lascio alla vostra fantasia vederci un risvolto con il volto sconvolto e guardate bene quel gatto!
Indi e percui, buona Rete, buona comunicazione, non vi dico abbiate fede, ma vi dico abbiate la speranza che prima o poi avverrà una grande magia che tutto e tutti porterà via, nessun colore escluso a Palazzo, e sarà una gran festa in ogni dove, paese, contrada e città.
Cuindi e concludendo, concludendo, ripeto concludendo, stiamo in campana questa settimana perchè sarà densa di emozioni, densa di colpi di scena e qualcuno ci lascerà “politicamente le penne”.
Buon Video, buon tutto, buone castagne, state in allegria perchè la situazione è grave, non è seria, ma e però, un felpato può esserci di sprone a sperare in un mondo migliore.
Facciamo come quel gatto che è coraggioso perchè purtroppo ci aspettano tempi molto bui. Anzi e “diggiamolo”…Sarà buio pesto se andiamo avanti cusì, e cuindi armiamoci di coraggio tanto anche Coloro i Quali sono di passaggio!
La favola è finita andate in Rete e condividete. FratelMaghetto se ne vola via di cuà perchè Fratel RobertoAldo è in ansia perchè non vede che sto trafficando nel cucinotto dato che oggi sono io di botte. Volete sapere il menù? Belin siete sempre curiosi come dei ricci. Ovvero, vi svelo il gran menù…Frittata con boraggine fresca dell’orto di NonnaMaria, patate aglio e rosmarino saltate in padella, e per primo maccheroncini a modo mio. Frutta e caffè d’orzo per concludere e perchè porta bene, nonchè peronde, toglie anche la sfiga di torno che ci arriva da Palazzo ogni giorno, da sempre, da secoli e “Non se ne può proprio di più“.

Italia Bella mostrati Gentile con Pane e Coraggio

 

http://www.skande.com/wp-content/uploads/2010/04/gianlucapetrella3elioguidi.jpg

Forse  sono troppe le cose che vorrei passare e non sono tutte belle, forse a volte  amareggia  e non solo a me,  sapere che ciò che è stato scritto prima della nostra riapertura dal 2007 è andato perso, compresi i commenti,  tolgo il forse e pubblico quanto avevo già scritto poco più di un anno fa e recuperato da altro sito che mi ospitava: Ricordi al Bel Sole di Tripoli. Tra le ultime notizie “nuove” che arrivano dall’Africa, una: Un Nuovo Muro, Contro i Migranti. “Avrà inizio a novembre la costruzione della barriera fra Israele ed Egitto. Servirà a fermare gli africani che provano ad entrare nello Stato ebraico”. Tutto questo l’avevo in bozza da luglio 2010. Oggi è il 13 novembre, non so se il nuovo Muro è iniziato, so che oggi a Brescia c’è una Manifestazione con Corteo fino a una Gru, dove stanno appesi degli Umani che cercano e danno Pane e Coraggio proprio come una Musica di Ivano Fossati ci ricorda.

E alla fine c’è un video dove parla uno di noi, uno che ha deciso di dirle le cose che vede e sente, da anni, da quando è nato in terra di Sicilia ed è emigrata non solo in Italia…la Nuova Mafia.


Italia Bella Mostrati Gentile, cantavano alla fine dell’800 …Torno indietro quindi, come si fa da vecchi, e vi offro uno spaccato che mi sembra sempre dolorosamente attuale, aggiungo qualche video e foto “amarcord“. Concludo con il profumo dell’Africa  e la Sun Ra Arkestra, che ci ispira sempre speranza e forza negli umani e nelle creature che abitano la Terra, perchè “Pane e coraggio ci vogliono ancora che questo mondo non è cambiato pane e coraggio ci vogliono ancora sembra che il tempo non sia passato…”.

Doriana Goracci

Ricordi al bel sole di Tripoli

Ce l’ ha messa tutta mia madre, una vita, a fare intendere alle mie sorelle e a me che nonno non era un fascista. Era nata a Tripoli, lei, il padre e il nonno. Da parte materna, avevano avuto i natali in Egitto e in Marocco da almeno tre generazioni. Racconti partiti  da quel magnifico affabulatore di nonno Umberto, per fare omaggio col nome al re, come la sorella che si chiamava Italia: i viaggi sul Rex, i caffè di Nizza, la bisnonna che disse no all’ altare, le vergate della maestra sulle mani per fare i pesciolini‚  a tutte tranne alla nipote reale, i matrimoni , la casbah con i martelli che battono  rame e argento, le nuotate al porto, il calesse,  feste da ballo,  aromi di¬  spezie e cuscus, Venera la balia, gli amori degli ufficali, la lavandaia araba, i maltesi,  corse a cavallo, il terremoto…


Ma quali colonizzatori, erano commercianti di legname gli uni e laterizi gli altri, qualcuno prima degli anni ’40 aveva esagerato, si narra di uno zio che conservava un orecchio nel portafoglio staccato ad un capo arabo, il battesimo di mia madre con Graziani come padrino, la capacità di mio nonno cresciuto in una famiglia di atei che nascose battesimo e comunione e  poi diventò l’ interprete di Balbo‚mia madre scrisse un libro per sè e per noi di memorie, con gli occhi dell’ infanzia, il diario di una piccola italiana fuggita per sempre da Tripoli, dalla Libia: gli inglesi bombardavano, divenne una piccola giovane profuga, italiana.


Il riscatto avvenne a Roma quando la sua famiglia fascista, erano  in tre, ospitò in casa  per un anno una famiglia di quattro persone: erano ebrei.

Insieme alla musica che ha amato quanto le figlie e il marito, per fortuna riposa e non vede e non sente: non ha avuto mai  voce e dignità di pubblicazione il racconto della sua Tripoli.

Si è affannata lei e loro e tutti a farci capire quanto gli italiani si sentivono rappresentati dal Duce, attaccati a una radio a sentire il Verbo, sentirsi parte dell’ Italia, sentirsi dentro.

Andò sotto il Balcone mio nonno e disse a Tripoli di ascoltarlo: urlò prima di tutti Viva l’ Italia!

Fu la¬† liberazione, un tripudio di massa. Proseguì lei con l‚Äôamica Renata a camminare giù verso Roma, da Monteverde per andare al Conservatorio di Santa Cecilia, con timori non da poco‚c’ erano soldati e truppe di colore‚ magari alle faccette nere lei c’ era un po’  più abituata.

Era rimasta sola a raccontare in famiglia quell’ incrocio spettacolare di arabo spagnolo francese e siciliano, la vitalità degli italiani, il riscatto dalla vergogna dell’ occupazione e il postumo odio di Gheddafi: noi io non capivo, non sapevo, non vedevo, non avevo mai vissuto il disonore‚ e digitando oggi il suo nome , tante volte chissà‚ scopro che è rimasta traccia di lei sulla rete, per aver partecipato come oratrice ad un convegno, dal nome emblematico: Quasi tutto ancora da vivere‚ è una presentazione di una gustosa divagazione fantastico-poetica sui piaceri dell’ immaginazione o, se volete su sussurri e grida della fantasia .

Ho ascoltato per almeno venti anni il Racconto,  alternato a quello asciutto e fatto di terra dai nonni contadini toscani, profughi a Roma per un portierato, comunisti. Tutti questi  intimismi li avevo già chiamati  Fascismo di ritorno.

Mi affanno, ci affanniamo a mostrare le Odierne Vergogne, di una Tripoli che spedisce e ci manda, di un’ Italia che rimanda e spedisce il Razzismo , la Mafia, il Fascismo, e continua a campare con gli Affari internazionali.

Dicono che si comincia a superare un passato fatto di sangue e stragi, di intolleranze e odio, che stiamo diventando sempre più buoni e comprensivi, dicono  e ancora dicono e ci mostrano il sole dell’ Avvenire. Un presente mai diventato così chiaro.

Ce la dicono e ce la mettono tutta per farci capire quanto siamo comprensivi e giusti, quanto sia doveroso punire chi sia profugo, chi scappa.

Ce la mettono tutta e pubblicano tutto, quello che possa farci scordare, cosa significa essere umani e vivere in Terra come tali.

Quasi tutto ancora da vivere, forse c’ è una speranza per i sussurri e le grida della fantasia.

Doriana Goracci

10 maggio 2009



http://2.bp.blogspot.com/_TDOKmFHsTtU/Sqe3KOr0dCI/AAAAAAAAACI/LMptE6JDz-g/s1600/La%2Bfiera%2Bdi%2BTripoli%2Bnel%2B1927.jpg