Macron vuole unire i paesi mediterranei contro la Turchia. Ankara: “Vecchi riflessi coloniali”

 

Tensione sempre più alta nel Mediterraneo orientale e in seno alla NATO che vede suoi rilevanti membri ormai sull’orlo di un conflitto aperto. 

 

La Francia, intanto, pesantemente schierata con la Grecia in funzione anti-turca nella controversia tra Atene e Ankara sulle zone economiche esclusive contestate – con relative risorse naturali da poter sfruttare – riunisce ad Ajaccio, in Corsica, Giuseppe Conte, lo spagnolo Pedro Sanchez, il greco Kyriakos Mitsotakis, il portoghese Antonio Costa, il cipriota Nikos Anastasiades e il maltese Robert Abela. 

 

Il vertice in Corsica termina con una dichiarazione dove i partecipanti affermano solidarietà e sostegno alla Grecia e a Cipro. 

 

La Turchia “non è più un partner”, afferma Macron in apertura del vertice con tono tutt’altro che conciliante. Per poi rincarare la dose affermando che la Turchia tiene “comportamenti inammissibili” e di fronte al presidente Erdogan “noi europei dobbiamo essere chiari e fermi”.

 

Da Ankara giunge pronta la risposta a Macron. 

 

“Il presidente francese Macron ha fatto di nuovo una dichiarazione arrogante, cercando di dare lezioni dall’alto con i suoi vecchi riflessi coloniali. In realtà, le dichiarazioni di Macron sono una manifestazione della sua incompetenza e disperazione.

 

Ormai sono lontani i tempi in cui facevano ciò che volevano in tutto il mondo. Macron, i cui piani insidiosi e giochi sporchi in politica estera sono stati rovinati da noi, attacca la Turchia e il nostro Presidente Recep Tayyip Erdogan ogni giorno con un sentimento di rancore.

 

Il presidente Erdogan è uno dei leader eletti con il maggior numero di voti in Europa. Il nostro presidente ha sempre ricevuto il suo potere dal popolo turco. Il popolo turco e il governo si sono sempre uniti e continueranno a unirsi contro questo tipo di sciocchezze.

 

Non spetta a Macron determinare la giurisdizione marittima di qualsiasi paese del Mediterraneo o in qualsiasi area geografica. La Francia dovrebbe essere a favore della conciliazione e del dialogo invece di difendere ciecamente la Grecia e l’amministrazione greco-cipriota, che prendono misure unilaterali e provocatorie, e che prendono in ostaggio l’Unione europea (UE) per i loro ristretti interessi. Questo è un requisito della nostra Europa e della nostra Alleanza NATO.

 

Macron alimenta la tensione con il suo approccio individualista e nazionalista, e mette anche in pericolo i grandi interessi dell’Europa e dell’UE.

 

Il fatto che la Francia, che non ha confini con il Mediterraneo orientale e agisce ancora con uno spirito coloniale, critica la Turchia per la sua associazione, sincerità, cooperazione e la sua politica estera umanitaria e imprenditoriale nella regione è una totale incoerenza. Lasciamo al popolo francese a giudicare da sé l’incapacità in cui si trova Macron”, si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri turco riportata dall’emittente TRT

 

Intanto dalla Francia, il politologo e arabista François Burgat, ricercatore presso il Centro nazionale francese di ricerca scientifica e a capo dell’Istituto francese del Vicino Oriente accusa Macron di utilizzare le tensioni nel Mediterraneo e in Medio Oriente per mere questioni elettorali.

 

“L’uso di tutti gli aspetti dell’islamofobia che divide la società francese è miseramente centrale nell’agenda elettorale di Macron”, afferma il politologo secondo quanto riporta il quotidiano Aydinlik.

 

L’agenda di Macron, secondo Burgat, si muove “lungo l’asse Emirati Arabi Uniti (EAU) – Arabia Saudita – Israele. Macron è strettamente legato ad esso”.