La tendenza: Immigrati? Sì, purché colti

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Un’indagine dell’Irpps-Cnr rileva la percezione degli italiani verso i lavoratori dell’Est europeo: i laureati sono meglio accetti. Ma finiscono per occupare posti inferiori ai loro titoli di studio. I dati della ricerca, pubblicati su ‘Studi emigrazione’, presentati domani a Roma.

In Italia il flusso migratorio costituito da laureati provenienti dai paesi dell‚ÄôEst europeo è rilevante, ma la percentuale di quanti svolgono professioni intellettuali è molto bassa: un caso di ‚Äòspreco di cervelli‚Äô (‚Äòbrain waste‚Äô). L‚ÄôIstituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpps-Cnr), che svolge da tempo studi sulle ‚Äòskilled migrations‚Äô, presenta una recente ‚ÄòIndagine sull’inserimento lavorativo delle immigrazioni qualificate provenienti dai Paesi dell’Est europeo‚Äô, pubblicata su ‚ÄòStudi emigrazione‚Äô, il prossimo martedì 16 novembre presso la sede centrale del Cnr (piazzale Aldo Moro 7, Roma – ore 16.00) durante una tavola rotonda su ‚ÄòLe migrazioni qualificate dall‚ÄôEuropa dell‚ÄôEst verso l‚ÄôItalia‚Äô.

Lo studio dell‚ÄôIrpps-Cnr si è articolato in un‚Äôindagine telefonica sulla percezione della popolazione italiana riguardo agli immigrati qualificati, effettuata su un campione di 1.500 adulti ripartiti proporzionalmente per genere, classi d’età e aree geografiche. ‚ÄúIl 30% degli intervistati considera positivo il ruolo svolto dagli immigrati per alcuni settori della nostra economia e il 26% circa lo ritiene tale anche per la nostra cultura, mentre il 23,7% dichiara che genera insicurezza e il 15,4 teme che aumenti la disoccupazione‚Äù, spiega la curatrice dell‚Äôindagine, Maria Carolina Brandi. ‚ÄúSolo il 9,8% ritiene che l‚Äôimmigrazione costituisca un ‚Äògrave problema‚Äô mentre molti la ritengono eccessiva, specialmente le persone meno istruite (il 47%). Inoltre il 13,5%, soprattutto tra i più anziani, teme che tale presenza dai paesi dell‚ÄôEst aumenti la criminalità. Peraltro, è diffusa (62%) l‚Äôopinione che su questo tema giornali e televisioni riportano una realtà falsata e appena il 16% crede ai mass media, specialmente tra i laureati ed i giovani‚Äù.

In questo quadro, l‚Äôatteggiamento degli italiani verso gli immigrati ad alta qualificazione è molto più favorevole rispetto a quello sull‚Äôimmigrazione in generale. ‚ÄúAnche se il 54% degli italiani non sa quanti siano i laureati dell‚ÄôEst Europa‚Äù, prosegue la ricercatrice dell‚ÄôIrpps-Cnr, ‚Äúla quasi totalità (93,1%) ritiene che debbano essere pagati quanto gli italiani e l‚Äô87% pensa che un laureato esteuropeo debba potere esercitare la propria professione in ogni paese dell‚ÄôUe. Tuttavia il 68,2% ritiene giusto che un laureato di qualsiasi paese accetti lavori inferiori ai suoi titoli e più della metà disapprova norme per incentivarne l‚Äôingresso: da notare che tra i laureati e tra i giovani la quota cala sensibilmente nel primo caso ma aumenta nel secondo, evidentemente per la preoccupazione della possibile ‚Äòconcorrenza‚Äô sul mercato del lavoro qualificato‚Äù.

L‚ÄôIrpps-Cnr ha inoltre svolto, in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia dell‚ÄôUniversità di Torino e l‚ÄôIres Piemonte, un‚Äôindagine mediante un questionario rimasto on line sul sito dell‚ÄôIstituto durante tutto il 2009, cui hanno risposto 547 immigrati dell‚ÄôEuropa Orientale ad alta qualificazione. Il 30,4% degli uomini ed il 33,8% delle donne è impiegato in un lavoro operaio, assimilato o di bassa qualificazione, nonostante non l‚Äôavesse mai svolto nel paese di origine.

‚ÄúLo studio conferma‚Äù, conclude Brandi, ‚Äúcome il mercato del lavoro qualificato italiano sia molto meno ampio di quello della maggioranza dei paesi Ocse, tanto che anche gli stessi laureati italiani scelgono la migrazione, mentre sono disponibili posti non qualificati per i quali la manodopera nazionale è insufficiente. Tuttavia, una volta che l‚Äôimmigrato laureato occupa per necessità questa fascia del mercato del lavoro, non viene più riconosciuto come appartenente all‚Äôemigrazione di élite a cui, pure, larga parte degli italiani concede fiducia, finché non riesce a collocarsi in una posizione che lo renda riconoscibile come ‚Äòintellettuale‚Äô e quindi accettato‚Äù.
Una ricerca dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpps-Cnr)

Una risposta a “La tendenza: Immigrati? S√¨, purch√© colti”

  1. E' sempre un problema enoreme. Oramai non c'è più trippa per gatti, si devono creare posti di lavoro nel Paese di appartenenza e non ci credo che gli italiani non vogliono più fare certi lavori. Hanno mai provato a pagarli bene certi lavori??? Magari i nregola e senza precariato???

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