Frenkel goes to Albania

In rapida continuità col post precedente, diamo una spolverata al nostro palantìr, l’identità dei saldi settoriali, per mettere nel corretto contesto la notizia del giorno: il prezzo di una vacanza in Albania è pari al -248% di quello di una vacanza in Italia. Non ci credete? Malfidati! Lo dicono la Stampa e il Messaggero:

e apprezzerete che il Messaggero ha interiorizzato la regola principe della “comunicazzione credibbile”: non dare mai cifre tonde, che trasmettono un senso di approssimazione. Bisogna sempre dare il numero esatto: 248, non 250!

(…la Stampa poi ha corretto il tiro, sputtanando la legione di sciagurati imbecilli che si erano affrettati, con lo zelo del neofita, ad avvalorarne la fantasiosa tesi secondo cui esisterebbero prezzi negativi – se non la capite, siete in buona compagnia, e ve la spiego dopo – mentre il Messaggero ad oggi mi risulta ancora attestato su questa bislacca posizione: tenete presente che questi vi informano sulle dinamiche economiche, e questo, come ci siamo sempre detti, spiega tante cose…).

Lascerei per un attimo da parte questo folklore (ma, ripeto, poi dovremo tornarci) e andrei allora a vedere che cosa succede in Albania, quale sia la spiegazione del miracolo albanese, di questo nuovo giardino dell’Eden dove ti pagano per andare. In effetti, la nostra “legge di Lavoisier”, come l’ho chiamata nel post precedente, cioè l’identità dei saldi settoriali, ci fa immediatamente capire che, tanto per cambiare, a pagare siamo noi, e, come al solito, non v’è certezza di rivedere i soldi indietro.

Mi piacerebbe potervela fare corta, e basterebbe questo grafico:

ma siccome oggi sono generoso, vi regalo un altro grafico:

Ecco: ora i più anziani dovrebbero essere in grado di spiegarci che cosa sta succedendo in Albania. I meno esperti potrebbero aiutarsi con questo post, che (ri)spiega come funziona il primo grafico (e quindi aiuta, ad esempio, a capire come mai il fatto che la linea rossa superi quella nera nel secondo grafico è coerente col fatto che la linea azzurra sia negativa nel primo).

Aggiungo un dettaglio. Come tutti i miracoli, anche quello albanese può essere letto in diversi modi. Avrei voluto leggerlo come lessi a suo tempo quello lettone, ma… purtroppissimo Eurostat non fornisce i dati su salari e profitti necessari per esplicitare i riflessi distributivi di questa dolce vita coi soldi altrui. Cercherò nelle statistiche nazionali, se avrò tempo, oppure potrete farlo voi. La dinamica della quota salari però diventerà interessante dopo, quando la riga azzurra dovrà tornare positiva.

E ora vi lascio: chi ha capito spieghi, chi non ha capito chieda, di percentuali parliamo un’altra volta: si sono svegliati tutti e mi saturano la banda, devo (per fortuna) smettere…

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“Frenkel goes to Albania” è stato scritto da Alberto Bagnai e pubblicato su Goofynomics.