Essere Roberto Napoletano (il potere e la retorica dell’urgenza)

Aggiungo una rapida postilla.

La vittoria (effimera? Feconda? Lo dirà la storia…) sul MES ci insegna che le cose vanno costruite. I pericoli della ratifica ci vennero comunicati a novembre 2018 da un allarmato funzionario, e cinque anni dopo siamo riusciti a scongiurarli. Un percorso non istantaneo, da cui traiamo, appunto, la lezione che le cose avvengono nel tempo, nel tempo vanno gestite, e nel tempo vanno accompagnate al loro esito.

Quando si fa presente questa cosa sui social, invariabilmente salta fuori il tipo che, dichiarandosi astrattamente dalla nostra, prorompe in accorati accenti “sì, va bene, ma intanto laggente soffrono, non abbiamo tempo di aspettare, FATE PRESTO!”

Ecco, appunto:

Questo vi ricorda qualcosa?

Massimo rispetto per tutte le persone (incluso l’autore del pezzo qua sopra) e per tutte le posizioni. Ma a chi, fingendo o credendo di essere dalla nostra parte, ci incalza con la retorica dell’urgenza, opporrei un cortese ma fermo: abbiamo già dato!

E voi?

(…laggente che soffrono vanno aiutati, siamo qui per questo. I poveri da uno a quattro milioni li ha portati Monti, sull’onda del FATE PRESTO qui sopra riportato. In quei quattro milioni qualcuno che votava PD ci sarà stato: per resistere alla frustrazione di non poter mandare avanti le cose più in fretta penso che in fondo c’è un senso nel fatto che il PD se lo goda anche chi l’ha voluto! Il primo pensiero e la prima urgenza è per chi il PD, cioè l’austerità, lo sta subendo senza averlo voluto. Ma anche qui, non capire che le cose avvengono nel tempo, e adottare la retorica dell’urgenza e dell’eccezionalità, che da sempre è quella del potere, non è segno di particolare lucidità e in alcuni casi non è segno di particolare buona fede. Tanto vi dovevo…)

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“Essere Roberto Napoletano (il potere e la retorica dell’urgenza)” è stato scritto da Alberto Bagnai e pubblicato su Goofynomics.