Demografia ed educhescion (che sarebbe l’istruzione)

 (…alla fine la risorsa più preziosa del blog siete voi. Parliamo allora di risorse…)

Ciao Alberto

Il grafico è quello degli studenti per anno scolastico e livello scolastico, compilato con i dati dei rapporti statistici annuali del Ministero, dal 2013/14 (che viene assunto come base=100) fino al 2023/24.

Si vede un forte calo delle iscrizioni alla primaria che inizia nel 2017-18 (ragionevole, visto che i bambini la iniziano a 6 anni e quelli che la iniziavano nel 2016 avrebbero dovuto essere concepiti nel 2010-11 e magari “messi in cantiere” almeno un anno prima).

Dopo 3 anni, nel 2020-21, il forte calo comincia a trasferirsi sulla media, ragionevole visto che un po’ di calo c’era stato anche prima del 2017-18 e dopo una metà del ciclo della primaria ci si può aspettare che l’effetto in uscita si avverta sul ciclo successivo.

I dati sono reperibili nei rapporti disponibili qua https://www.miur.gov.it/web/guest/pubblicazioni. Non sono dati consolidati, perché i rapporti vengono stilati all’inizio dell’anno scolastico, ma se ci sono errori o approssimazioni, è ragionevole assumere che si ripercuotano nello stesso modo su tutti gli anni, per cui le tendenze non dovrebbero essere alterate.

La domanda: perché non si vede un calo sulla superiore? Da dove vengono gli studenti che non ci sono più nel sistema negli anni precedenti? Non ho un’ipotesi ma è certamente un fatto curioso.

La constatazione agghiacciante: se togliamo dal conto degli studenti quelli con cittadinanza non italiana, che in questo periodo di tempo sono aumentati, abbiamo perso in 10 anni 600 mila studenti italiani, la dimensione di una città tipo Genova o Palermo.

Ovviamente è un fenomeno che conosci bene, ma volevo condividere il dolore di aver toccato con mano la misura di questo (ennesimo) orrore (tra l’altro, si tratta di una cosa in cui mi sono imbattuto abbastanza per caso, perché cercavo sul sito del Ministero tutt’altri dati…).

In effetti in quel grafico qualquadra non mi cosa. Le superiori, fino a prova contraria, sono ancora scuola dell’obbligo, quindi non è pensabile che ad esse acceda una “clientela” schermata dalle conseguenze economiche della crisi, e in quanto tale capace di riprodursi!

Voi avete un’idea di che cosa significhino queste tendenze? In particolare, forse sarebbe utile aggiungerci il dettaglio della cittadinanza, ma anche qui non si capirebbe come mai il livello delle iscrizioni alle superiori sarebbe sostenuto da studenti non italiani, mentre alle medie e alle elementari no. Io però devo occuparmi di altro. Se il tema interessa, ci torniamo con più calma.

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“Demografia ed educhescion (che sarebbe l’istruzione)” è stato scritto da Alberto Bagnai e pubblicato su Goofynomics.