Ancora sui fondi europei…

(…dedicato a quelli con la bavetta alla bocca che schiumano di livore contro chi non la pensa esattamente come loro, ai Bagnaitraditoreeeeeeee, ai Bagnailiberistaaaaaaa, ai Nonhaipassionecivileeeeeee, ai Sullebanconotecèilcopyrighttttttttt, e così via. Il mondo è lievemente – ma lievemente! – più complesso, e la prima cosa da fare per rendersene conto è darsi un’occhiata intorno e ascoltare gli altri…)

…e oggi vi propongo un bel quizzzzzzzzzzzzone, prima di darvi un altro paio di contributi sul tema “Made in” (inclusa una perla nera di autorazzismo).

Chi ha detto, e quando e dove lo ha detto:

“L’ultimo punto che vorrei trattare è cosa si potrebbe fare in alternativa con i fondi europei. Voglio partire da un’idea profondamente sbagliata. Sarete sicuramente consapevoli dell’enorme dibattito che è in corso in Italia sul fatto che il nostro Paese è quello che riesce a utilizzare meno i fondi europei stanziati. Questo viene considerato un enorme problema e una dimostrazione di incompetenza perché si crede che questi soldi stanziati siano gratis e debbano essere utilizzati. Tutto ciò è profondamente sbagliato perché questi soldi non sono gratis. Prima di tutto, anche se i fondi europei sono stati già stanziati, per utilizzarli occorre il cofinanziamento. Per ogni euro dei fondi europei che utilizziamo dobbiamo mettere un euro di cofinanziamento. L’idea che sarebbe un peccato non raccogliere per strada dei soldi gentilmente offerti dall’Unione europea è un errore perché questi non sono soldi gratis, nemmeno quelli già stanziati.
  In più, come sappiamo, l’Italia è un contribuente netto e quegli stanziamenti deve pagarli. Ogni euro che riceviamo dall’Unione europea viene a costare al contribuente italiano due euro. È cruciale cercare di capire se valga la pena spendere queste risorse oppure no. L’idea, ripetuta su tutti i giornali e nei dibattiti a tutti i livelli, che non essere capaci di spendere i soldi dell’Unione europea è un delitto perché ce li regalano è profondamente errata. Torno a ripeterlo. Questi soldi non sono gratis certamente per il contribuente europeo, ma neanche per il contribuente italiano.”

(…e ora divertitevi con Google, perché tanto da chi, dove, e quando queste cose sono state dette non lo sa nessuno di voi, tranne un membro del comitato scientifico di a/simmetrie che mi ha segnalato questo intervento. Seguirà ampia discussione, e… no: non è Romina, ma quasi…)

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“Ancora sui fondi europei…” è stato scritto da Alberto Bagnai e pubblicato su Goofynomics.