Anche in Italia lo spot pro-eutanasia. E ripartono le polemiche

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cc Lo spot sulleutanasia censurato in Italia   Video photo credit: dumplife (Mihai Romanciuc)

L’Associazione Luca Coscioni insieme al Partito radicale hanno diffuso il 9 novembre scorso la versione italiana dello spot pro-eutanasia già censurato in Australia nelle scorse settimane. Realizzato dal gruppo “The Works” di Sidney per l’Associazione Exit international, in Italia il filmato ha riaperto il dibattito sul tema:

GLI ITALIANI: nello spot si sottolinea un dato dal rapporto Eurispes 2010, secondo cui il 67% degli italiani sarebbe favorevole alla legalizzazione dell‚Äôeutanasia. Il commento del Vaticano: “Questi dati ci lasciano molto, ma molto perplessi se non addirittura scettici per quanto riguarda l‚Äôinterpretazione di un vero sentire a livello nazionale che non è assolutamente a favore dell‚Äôeutanasia“.

L’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI: per il segretario dell‚Äôassociazione, Marco Cappato, “Stare a fianco a una persona malata nelle fase terminale della propria vita e assistere alla sua sofferenza fa parte del vissuto della gente. Sono soltanto i politici a rifiutarsi anche semplicemente di pronunciare la parola. √à il ceto politico che non riesce ad affrontare il tema. Nessuno dei partiti, al di fuori dei radicali, lo fa. Né a destra né a sinistra.‚Äù

I CATTOLICI: Secondo i vescovi e il quotidiano Avvenire si tratta di “pubblicità mortale e provocatoria. Permettere che si pubblicizzi un reato attraverso i mezzi di comunicazione a noi pare inammissibile: ed è lecito attendersi che l‚ÄôAutorità garante delle comunicazioni, alla quale i radicali si sono rivolti per chiedere il via libera allo spot della morte, faccia il proprio dovere senza esitazioni fermando questa inutile provocazione

LE TELEVISIONI: anche se l‚ÄôAutorità garante per le comunicazioni concedesse l‚Äôautorizzazione prevista dalla legge, nessuna emittente sarebbe disposta a trasmetterlo tranne Telelombardia, Antenna 3 e Telemilano (che fanno tutte capo allo stesso editore). L’Associazione Luca Coscioni ha avviato una raccolta fondi per finanziare una più ampia programmazione televisiva, anche a livello nazionale.

I POLITICI: PdL e PD sono schierati contro la messa in onda dello spot. Il Senatore Ignazio Marino (PD): “Come uomo, come medico e ora anche come politico” ha voluto esprimere la sua “assoluta opposizione all’eutanasia, ovvero a somministrare un veleno per fermare in un momento predeterminato la vita di un’altra persona“.

I MEDICI: Per l’oncologo Umberto VeronesiL’eutanasia è un argomento che non si può più ignorare: i pazienti la chiedono e spesso viene praticata in modo sotterraneo e nascosto perché la legge la vieta”. “Confesso che io non l‚Äôho mai fatto ma capisco che è un problema che va dibattuto anche se è difficile avere una posizione definitiva. Ma non si può ignorare che quello che hanno già fatto Olanda, Belgio e Lussemburgo, o Germania e Scandinavia dove l‚Äôeutanasia è stata depenalizzata, cosa che sta per accadere anche in Spagna‚Äú.

LA RETE: molti i blog che hanno diffuso il video ma in pochi danno la loro lettura della faccenda. Secondo TeleipnosiL’eutanasia è una questione evidentemente molto delicata, ma è anche uno di quei temi per i quali il meccanismo democratico non funziona, perché a fronte di una maggioranza assoluta di italiani favorevoli (che nel caso dell’introduzione del testamento biologico si fa quasi unanimità), esiste da sempre una maggioranza in parlamento appiattita sulle posizioni medievali della Chiesa cattolica, secondo la quale la vita è un dono del Signore che non può essere rifiutato, neppure quando provoca solo sofferenza e tortura“.

Credo che su temi come l’eutanasia sia davvero importante che qualcuno ogni tanto si preoccupi di riaccendere il dibattito, che nonostante la difficoltà di affrontarli bisogna smetterla di lasciare che passi la buriana per rimetterli in archivio senza aver preso una decisione. Un paese civile deve prendersi le proprie responsabilità. Con un referendum, con una legge? Non lo so, non è il mio lavoro. Se legge sarà dovrà essere molto precisa nell’indicare in quali casi è permessa l’eutanasia e con quali metodi, e nell’indicare in modo inequivocabile le pene per chi ne abuserà.

Detto questo è giusto che ognuno si crei una sua opinione. Io l’ho fatto chiedendomi “Se toccasse a me, cosa vorrei? Vorrei davvero continuare a soffrire e costringere la mia famiglia a soffrire con me?“.

2 Risposte a “Anche in Italia lo spot pro-eutanasia. E ripartono le polemiche”

  1. Non mi √® servito nessun pensiero e nessuna domanda. E'stato per m√® naturale assistere mia madre nei dieci anni di infermit√† (in seguito ad un ictus)e nello stato di coma che ne segu√¨. Altrettanto non mi ha creato sofferenza,anche se l'impegno era notevole,quando mio padre si ammal√≤ di leucemia,al mattino accudivo e sistemavo la mamma per la giornata,e la sera,dopo il lavoro giornaliero mi recavo all'ospedale a venti Km. da casa per trascorrere la notte a fianco del letto di pap√† durante le ultime sue settimane di vita. La vicinanza e la gratitudine delle persone che ci sono care e dalle quali abbiamo ricevuto amore e insegnamenti ci ripagano sempre abbondantemente di ogni sacrificio. Non dico sempre,ma, molte volte certe scelte drammatiche sono dettate pi√π dall'egoismo e dall'interesse personale,che dall'altruismo. Anni f√†,un mio carissimo amico,si √® tolta la vita impiccandosi; mettiamo il caso che fossi capitato a casa sua in quel preciso momento: come avrei dovuto comportarmi? Tagliare la corda cui era appeso oppure dare un calcio allo sgabello per rispettare la sua libera decisione????????………

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