WSJ – Gli Stati Uniti minacciano sanzioni contro le banche cinesi

Gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di imporre sanzioni contro le banche cinesi che Pechino utilizza negli scambi commerciali con Mosca, ha riferito il Wall Street Journal citando alcune fonti. Secondo il giornale, la questione riguarda soprattutto le istituzioni finanziarie che presumibilmente contribuiscono all’esportazione di beni a doppio uso dalla Cina alla Russia.
 
Il Segretario di Stato nordamericano Anthony Blinken si recherà a Pechino nella speranza di convincere il Celeste Impero ad abbandonare il commercio di beni sensibili con la Russia. I funzionari statunitensi contano sulla minaccia di escludere le banche cinesi dal dollaro e sul rischio di peggiorare i legami commerciali con l’Europa per convincere Pechino a cambiare rotta. Hanno definito l’imposizione di sanzioni alle banche un’opzione se gli sforzi diplomatici non riusciranno a convincere Pechino.<br> 
“La Cina non può sedersi su due sedie. Non può affermare di voler mantenere relazioni amichevoli positive con i Paesi europei e allo stesso tempo creare la più grave minaccia alla sicurezza europea dalla fine della Guerra Fredda”, ha dichiarato Blinken in una conferenza stampa a seguito della riunione dei capi della politica estera dei Paesi del G7 sull’isola di Capri.
 
Come si legge nella pubblicazione, i funzionari statunitensi hanno recentemente aumentato la pressione sulla Cina durante incontri privati e telefonate, avvertendo di essere pronti a ricorrere a sanzioni contro le istituzioni finanziarie cinesi. In precedenza, tuttavia, scrive il WSJ, tali sforzi hanno “prodotto risultati a breve termine”: alcune banche cinesi si sono ritirate dal commercio con la Russia, ma sono state poi sostituite da istituzioni regionali che “trattano meno con il dollaro e quindi hanno meno paura delle sanzioni statunitensi”.
 
Secondo un funzionario statunitense che ha chiesto l’anonimato, gli Stati Uniti stanno anche cercando di convincere i Paesi europei a fare pressione sulla Cina, perché ritengono che l’Europa abbia maggiore influenza diplomatica sul Regno di Mezzo.
  
Nel frattempo, il Ministero degli Esteri cinese ha definito le sanzioni statunitensi contro le aziende cinesi per i legami con la Russia “coercizione economica e intimidazione”. “La Cina continuerà a fare tutto il necessario per proteggere in modo affidabile i diritti e gli interessi legittimi delle aziende cinesi”, ha dichiarato Liu Pengyu, portavoce dell’ambasciata cinese a Washington, durante una recente conferenza stampa.