Pubblicato dal Giornale dossier Marcegaglia

Il Giornale oggi ha pubblicato il ¬´dossier di quattro pagine¬ª sul presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Oggi questo dossier si rivela formato da articoli de l’Unità (di Rinaldo Gianola), la Repubblica, l’Espresso e il Fatto. Oltre ad articoli del Corriere de la Sera, de la Stampa, un comunicato del cdr del Sole 24 ore. Servizi che danno conto di problemi, giudiziari e no, o di scelte dell’azienda Marcegaglia. Ma che sono servizi di cronaca e commenti. Nulla di misterioso.

Fonte & Notizia integrale from L’Unità.it 9 Ott.2010

G8 Affare privato “Una storia italiana dimenticata” from Reset 8 Ott.2010

G8 affare privato “Una storia italiana dimenticata”

In giornate di dossier e macchine del fango, nell’estate 2009 in Rete c’era un redazionale che illustrava di alcuni affari privati al G8 della Maddalena, e le opere costruite per il summit, affidate al gruppo Marcegaglia. Una delle tante storie italiane a volte dimenticate.
Cogliamo quindi l’occasione per rileggere di quei “settemila metri cubi” che il progetto dell’architetto Stefano Boeri non aveva previsto, ma che sono stati inseriti nel contratto per la gestione della grande area affidato alla società Mita Resort di Emma Marcegaglia.
In attesa di leggere domani quanto è stato annunciato sul dossier tutto dedicato ad Emma Marcegaglia, cogliamo anche l’occasione per fare una riflessione?
Forse è meglio non riflettere, tanto come di consueto pagheremo Noi cittadini come è da sempre.
Arrivederci al prossimo post, sempre sperando in Libertà, dal Vostro affezionato Cartapazio Bortollotti.

Adesso ci divertiamo, per 20 giorni romperemo il cazzo alla Marcecaglia…

Il titolo lo fornisce una delle intercettazioni che fanno capo al nuovo polpettone che sta scoppiando sul fronte delle fabbriche del fango. Infatti in un breve copia/incolla e corsivo blu…

Di particolare rilievo, secondo i magistrati, l’sms inviato il 16 settembre dal vicedirettore Porro a Rinaldo Arpisella, responsabile dei rapporti con la stampa della Marcecaglia: “Ciao Rinaldo domani super pezzo giudiziario sugli affari della family Marcecaglia”.
Pochi minuti dopo intercorre una telefonata tra i due. Porro: “…adesso ci divertiamo, per venti giorni romperemo il cazzo alla Marcecaglia come pochi al mondo!”. Aggiungendo che non si trattava di uno scherzo e di aver “spostato i segugi da Montecarlo a Mantova” con riferimento – spiegano i pm – alla città centro di riferimento degli interessi economici e familiari del presidente di Confindustria.

Quindi è doveroso che leggiate al completo tutta la faccenda sul “romperemo il cazzo”, di cui mi prendo licenza di scrivere la parola del gatto ed anche con il consenso del Fratellino fiabologo con cui ho concordato di scrivere nel titolo quanto uscito fuori dalle intercettazioni per evitare che dopo litighiamo perchè secondo l’etica in famiglia certe parolacce sono severamente proibite.
Anche se il fratellino sul fronte dell’etica spara a zero con i suoi “Belin, abelinato, belini” e compagnia bella. Ma lui dice che non sono parole del gatto perchè fanno allegria essendo un “must alla genovese”. Ovvero, lo dice lui e guai se lo si contraddice!
Ora Fratel Roberto Aldo vi saluta, riflettiamo sui polpettoni che stanno scoppiando in Italia, e nel frattempo riflettiamo due volte perchè andremo a breve nuovamente a votare.
Nel caso,¬†sappiate che con il fratellino citrullo stiamo organizzando un nuovo partito che scende, scenderà, o si vedrà in campo a breve. Se vi foste persa la notizia, ed è di piacere non solo sapere, cliccate dove c’è scritto “Partito del Pesto“.
Inoltre dovreste vedere il fratellino fiabologo che sta studiando la sigla musicale del partito che accompagnerà la preSupposta campagna elettorale.
Io gli ho dato un consiglio, dato che siamo in tema prettamente genovese perchè non usare il celebrato “Ma se ghe pensu” che sarebbe decisamente in tono con il Pesto ed anche con le Trenette.
Concludendo, e nell’attesa di sapere news sulla fabbrica del fango e chi sarà il prossimo protagonista dopo Emma Marcegaglia, rilassiamoci un istante e imbucatevi tutti a Genova. Dove noi genovesi con quella faccia un pò così e quell’espressione un pò così amiamo il Pesto, clicchiamo a più non posso e non molliamo l’osso come dice quel citrullo di FratelMaghetto.
Ora vi saluto che vado a controllare in laboratorio il fratellino perchè sento strani rumori ed un terribile odore di bruciato sta appestando la casa. Buon Video, e se potete oggi o domani, fatevi due belle Trenette con il Pesto ed anche le patate, perchè dovete sapere che mangiare è bene, ma due Trenette con il Pesto tolgono la sfiga di torno che arriva da Palazzo ogni giorno anche se non è mezzogiorno, ma sono le 12:30!

NdA…Il Video è nell’interpretazione originale dell’autore Mario Capello

Minacce a Emma Marcegaglia “Perquisita sede del Giornale” Indagati Sallusti e Porro

In corso perquisizioni nella sede de ‘Il Giornale’ e nelle abitazioni di alcuni giornalisti del quotidiano.
I provvedimenti sono stati disposti dalla Procura di Napoli nell’ambito di una inchiesta su presunte minacce, attraverso la raccolta di un dossier, nei confronti del presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, dopo che l’imprenditrice aveva formulato critiche nei confronti del Governo.
L’indagine sarebbe scaturita da alcune intercettazioni disposte nell’ambito di una diversa inchiesta condotta dai magistrati. Dalle conversazioni e da un sms sarebbe emersa la presunta intenzione di una campagna di stampa nei confronti della Marcegaglia.

Fonte & Notizia integrale Repubblica.it & Indagati Sallusti e Porro 7 Ott.2010

No al bavaglio della rete. Reset Italia sostiene la battaglia nazionale


Reset Italia, nonostante non sia più un blog italiano in quanto si è trasferito all’estero, si associa alla protesta nazionale contro il bavaglio alla rete in solidarietà ai tanti bloggers che svolgono quotidianamente quello che molti giornalisti asserviti al potere di editori collusi con il potere politico ed economico (per fortuna non tutti) non fanno: informazione, opinione, critica, crescita civile. Il ddl intercettazioni è un colpo mortale alla libertà, siamo contro l’obbligo di rettifica, insieme a migliaia di blog ci opporremo con la disobbedienza civile a oltranza.

Al Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini Al Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati On. Giulia Bongiorno Ai Capi-gruppo alla Camera dei Deputati A tutti i Deputati

La decisione con la quale, lo scorso 21 luglio, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall‚ÄôOn. Roberto Cassinelli (PDL) e dall‚ÄôOn. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell‚Äôart. 1 del c.d. ddl intercettazioni costituisce l‚Äôatto finale di uno dei più gravi ‚Äì consapevole o inconsapevole che sia ‚Äì attentati alla libertà di informazione in Rete sin qui consumati nel Palazzo.

La declaratoria di inammissibilità di tali emendamenti volti a circoscrivere l‚Äôindiscriminata, illogica e liberticida estensione ai gestori di tutti i siti informatici dell‚Äôapplicabilità dell‚Äôobbligo di rettifica previsto dalla vecchia legge sulla stampa, infatti, minaccia di fare della libertà di informazione online la prima vittima eccellente del ddl intercettazioni, eliminando alla radice persino la possibilità che un aspetto tanto delicato e complesso per l‚Äôinformazione del futuro venga discusso in Parlamento.

Tra i tanti primati negativi che l‚ÄôItalia si avvia a conquistare, grazie al disegno di legge, sul versante della libertà di informazione, la scelta dell‚ÄôOn. Bongiorno rischia di aggiungerne uno ulteriore: stiamo per diventare il primo e l‚Äôunico Paese al mondo nel quale un blogger rischia più di un giornalista ma ha meno libertà.

Esigere che un blogger proceda alla rettifica entro 48 ore dalla richiesta ‚Äì esattamente come se fosse un giornalista ‚Äì sotto pena di una sanzione fino a 12.500 euro, infatti, significa dissuaderlo dall‚Äôoccuparsi di temi suscettibili di urtare la sensibilità dei poteri economici e politici.

Si tratta di uno scenario anacronistico e scellerato perché l‚Äôinformazione in Rete ha dimostrato, ovunque nel mondo, di costituire la migliore ‚Äì se non l‚Äôunica ‚Äì forma di attuazione di quell‚Äôantico ed immortale principio, sancito dall‚Äôart. 19 della dichiarazione Universale dei diritti dell‚ÄôUomo e del cittadino, secondo il quale “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.

Occorre scongiurare il rischio che tale scenario si produca e, dunque, reintrodurre il dibattito sul comma 29 dell’art. 1 del ddl nel corso dell’esame in Assemblea, permettendo la discussione sugli emendamenti che verranno ripresentati.

L’accesso alla Rete, in centinaia di Paesi al mondo, si avvia a divenire un diritto fondamentale dell’uomo, non possiamo lasciare che, proprio nel nostro Paese, i cittadini siano costretti a rinunciarvi.

Antonio Di Pietro annuncia: il 29 luglio presenteremo le firme dei referendum in Cassazione

pescara
Creative Commons License photo credit: Carlo Costantini

Nel corso di un incontro coi giovani tenuto nella serata di mercoledì 14 luglio presso il Ristotheatre di Roma, il leader dell’ Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha annunciato che il prossimo 29 luglio saranno presentate presso la Corte di Cassazione le 500.000 firme necessarie a chiedere l’organizzazione di una consultazione referendaria per tre quesiti: abrogazione del legittimo impedimento (leggasi impunità per la casta di governo), abrogazione della legge che privatizza l’acqua (acqua pubblica!) e abrogazione delle norme che re-istituiscono la generazione di energia nucleare in Italia.

Tre referendum contro politiche del governo lontane dalla volontà popolare, tant’è che la campagna referendaria è stata un successo (firme raccolte in pochi mesi). Ora si spera che la Cassazione non bocci i quesiti.

L’eventuale (secondo molti ormai imminente) caduta del governo Berlusconi (che Di Pietro etichetta come il quarto referendum, il più importante) farebbe slittare le consultazioni referendarie.

Nel corso dell’incontro Di Pietro ha festeggiato anche il superamento di 100.000 fans su Facebook (primo politico in Italia, un numero maggiore dei fans di Berlusconi e Bersani sommati), inoltre con il prof. Tranfaglia, storico e responsabile del settore cultura dell’IdV ha annunciato l’avvio di una nuova Scuola di Comunicazione Politica per 200 giovani.¬†Festeggiamenti e brindisi anche per le dimissioni (forzate) di Nicola Cosentino, l’esponente campano del PdL su cui pende un mandato di arresto per coinvolgimento con la camorra.

Unica nota stonata della serata la presenza in prima linea di Gianfranco Mascia il quale, oltre a presentare l’evento, parlava apertamente a nome dell’IdV. Solo pochi giorni fa invece incontrava il vicepresidente del Partito Democratico, Ivan Scalfarotto, in qualità di rappresentante del Popolo Viola, facendo andare su tutte le furie gli stessi componenti del Popolo Viola i quali non gli riconoscono alcuna autorità a parlare a loro nome – non è la prima volta che accade.