Sbarchi ‘di lusso’: immigrati in barca a vela per evitare i controlli

Immigrati in barca a vela per evitare i controlli

Un gruppo di pachistani è approdato a Portopalo di Capo Passero

Al comando del natante, battente bandiera turca, un ucraino e un bielorusso. È su una barca a vela battente bandiera turca che sono approdati sulle coste siracusane 55 immigranti pachistani, oltre ai due scafisti, un ucraino e un bielorusso, la cui posizione è al vaglio della Procura locale.

Il natante, chiamato “Doga”, ieri è stato bloccato e sequestrato dal personale del Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina (Gicic) e della Guardia costiera a Portopalo di Capo Passero, dove è avvenuto lo sbarco.

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L’intercettazione.

La barca a vela in difficoltà per le condizioni proibitive del mare era stata intercettata al largo da una motovedetta della Guardia costiera di Pozzallo, che l’ha poi scortata fino a Portopalo. Sulla banchina hanno operato i carabinieri della locale stazione e gli uomini della Capitaneria di Porto.

Quattro migranti, che hanno reso dichiarazioni sul viaggio e sullo sbarco, sono rimasti nel Siracusano, mentre gli altri, su disposizione del ministero dell’Interno, sono stati trasferiti all’hotspot di Messina. I due presunti scafisti sono stati invece portati in carcere.

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Non è la prima volta che si registrano sbarchi ‘di lusso’ con immigrati disposti a pagare diverse migliaia di euro pur di arrivare in Italia. E proprio le barche a vela vengono usate per tentare di aggirare i controlli.

Fonte: IL GIORNALE D’ITALIA

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