Quanto durerà ancora?


La crisi è finita, anzi non c’è mai stata, ma l’abbiamo superata meglio
degli altri. Questo è il motto berlusconianao e tremontiano che ormai
passerà alla storia. Ma in realtà tutto il mondo sta galleggiando nel
liquido melmoso fra crolli e timide riprese del mercato borsistico e
del crollo dell’occupazione. tanto che è ormai certo, che se ripresa ci
sarà, questa sarà accompagnata sicuramente da una non altrettanta
ripresa dell’occupazione. Cioè più produzione , ma più precarietà e
aleatorietà della vita delle persone. Non è una bella prospettiva! Ma
quello che ora più preoccupa e che si prevede che questa crisi sarà
lunga e che ci presenterà ancora delle sorprese.

Sintomatico è il pensiero di Zoellick espresso il 7 novembre apparso sul
Financial Times Il nuovo sistema, ‚Äúdovrà coinvolgere il dollaro, l‚Äôeuro,
lo yen, la sterlina e un renminbi( o yuan) che si muova verso
l’internazionalizzazione” e “dovrebbe anche prendere in considerazione
di impiegare l’oro come punto di riferimento internazionale su
inflazione, deflazione e futuri valori monetari”.

Cioè un ritorno all’aggancio delle maggiori monete all’oro , una sorta
di un ritorno al sistema di Bretton Woods, crollato nel 1971, in modo da
limitare il potere discrezionale delle banche centrali (che la Federal
Reserve sta esercitando pienamente) e assicurare la stabilità dei prezzi
mondiali.

La Fed, anche per rispondere alla politica di sottovalutazione dello
yuan condotta dalla Cina, sta pompando liquidità nel sistema. Per il
secondo trimestre del 2011, la Fed inietterà nel sistema finanziario
altri 600 miliardi di dollari, mediante l’acquisto di titoli di Stato.
Di fronte a questa massa di liquidità si moltiplicano le preoccupazioni
per la stabilità monetaria e per i ‚Äúpericolosi‚Äù effetti distributivi,
favoriti dall’inflazione, a danno delle rendite finanziarie.

Il merito dell’articolo di Zoellick, indipendentemente dalla validità
della tesi dell’ancoraggio delle monete all’oro, sta nell’aver fatto
uscire allo scoperto tutti i maggiori economisti nell’affermar che
esiste ancora un fantasma che si aggira nei mercati del mondo.
L’eccessiva liquidità e pompaggio di moneta circolante che viene immessa
nel tentativo di non far crollare la produzione e per sopperire ai ( non
si sa ancora a quanto ammonta) quantità di titoli picks che ancora
circolano , che non si sa come smaltirli e che le banche ancora oggi
mettono in circolazione per liberarsi di quelli vecchi.

Quanto ancora durerà?