In Cile il popolo continua a protestare contro il neoliberismo nonostante il governo del fascio-liberista  Sebastián Piñera fino a questo momento abbia risposto solo con una feroce repressione andata intensificandosi di pari passo con le manifestazioni di un popolo messo in ginocchio da oltre quanta anni di neoliberismo selvaggio. 

 

Ben poco è cambiato in Cile dalla dittatura fascista del generale Pinochet. Finanche le forme e le espressioni sembrano le stesse. 

 

Come dimostrano le parole di Enrique Bassaletti, generale dei Carabineros che arriva a paragonare i manifestanti a un cancro da estirpare. Costi quel che costi. Con buona pace di chi ritiene il Cile un’oasi di democrazia. 

 

«La nostra società ha il cancro e quando viene fatta la chemioterapia, le cellule buone e le cellule cattive vengono uccise nel trattamento. Questo è il rischio dell’uso di armi da fuoco». 

 

Parole che non leggerete sui media mainstream. Il Cile è un regime neoliberista e vassallo di Washington, quindi va preservato. Il cattivo da demonizzare è uno solo: il socialista venezuelano Nicolas Maduro. Ma ormai il castello di menzogne costruito dal circuito mainstream cade inesorabilmente sotto i colpi della realtà che smentisce la narrazione fasulla dei media dominanti. 

General Enrique Bassaletti, Carabineros de Chile, sobre manifestantes heridos y muertos producto de la represión:

“Nuestra sociedad tiene cáncer y cuando se hace quimioterapia, en el tratamiento se matan celulas buenas y células malas. Ese es el riesgo de usar armas de fuego” pic.twitter.com/inYSwILNdj

— Misión Verdad (@Mision_Verdad) November 22, 2019