Russia, sanzioni, guerra: in caso di sopravvivenza nessun prezzo è troppo alto

di PIERGIORGIO MOLINARI

Le sanzioni contro la Russia stanno funzionando? Non stanno funzionando? Dipende: rispetto a cosa? In funzione di quale obiettivo stanno / non stanno funzionando?

Perché se – come gli illuminati leader occidentali avevano dichiarato sei mesi fa – lo scopo era costringere Putin a interrompere l’azione militare in Ucraina e indurlo alla ritirata, allora è di per sé evidente che non hanno funzionato, altrimenti non staremmo qui a parlarne. Se invece lo scopo era rendere più miserabile l’esistenza del Russo medio, probabilmente stanno funzionando. Ma quale sarebbe il vantaggio per l’Occidente nel far vivere peggio Ivan? Compiacimento sadico per i tanti pervertiti che abbiamo al potere e che guardano la scena sorseggiano champagne a bordo dei loro yacht?

Oppure ancora, le sanzioni hanno come vero obiettivo l’indebolimento geostrategico della Russia? In tal caso stiamo partecipando surrettiziamente a una guerra di attrito usando gli ucraini come carne da cannone – cosa moralmente discutibile, oltre che vietata da quasi tutte le costituzioni democratiche, specie quella italiana, laddove recita che l’Italia “ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

O magari l’ambizione è far cadere il perfido Putin? Di nuovo, le sanzioni non stanno funzionando: non soltanto perché nella storia nessuna sanzione ha mai portato alla caduta di alcun dittatore (tra i tanti, basti vedere il caso di Cuba, isoletta caraibica ben più debole della Russia, dopo settant’anni di ferocissime sanzioni). Come assunto iniziale, si sono negate tutte le vie di uscita diplomatica. Poi, grazie all’astuzia dei leader occidentali – e in particolare alle reiterate dichiarazioni dii vecchi pedo-satanisti e di certe sciacquette del Nord Europa – si è reso questo conflitto una questione non solo di prestigio, ma di sopravvivenza per Mosca. Indipendentemente da chiunque la governi oggi o domani, ormai la Russia non potrebbe più tornare indietro neppure se lo volesse: sarebbe la sua fine non solo come potenza, ma come nazione indipendente. E va da sé che quando è in gioco la sopravvivenza, nessun prezzo è troppo alto.

Parlando di prezzi, l’altra domanda cruciale, ovvero se valga la pena per noi occidentali pagare il prezzo del massacro economico e sociale per mantenere suddette sanzioni, è solo una variante dell’interrogativo iniziale.

Tutto ciò giusto per riaffermare quanto vado ripetendo da due anni e mezzo: siete un branco di imbecilli vigliacchi e obbedienti, guidati da un manipolo di criminali pervertiti. E nel dirvelo, ho già sprecato troppo tempo.

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