Polemiche per la nuova ambasciata Usa in Libano. È la più grande del Medio Oriente

 

La “città-ambasciata” che gli Stati Uniti stanno costruendo in Libano da più di due anni sta suscitando ampie polemiche per le sue enormi dimensioni.

Infatti, è la più grande della regione dell’Asia occidentale, occupando un’area di circa 180.000 metri quadrati ad Awkar, a nord di Beirut, secondo quanto riportato ieri dal quotidiano Raialyoum.

Questa sede diplomatica è infatti più grande dell’ambasciata costruita dagli USA da quella edificata Baghdad dopo l’invasione diretta del Paese arabo nel 2003 e la successiva occupazione militare.

Secondo il rapporto, il progetto di espansione dell’ambasciata è iniziato più di due anni fa e dovrebbe concludersi nel 2023 con un costo stimato di 1,2 miliardi di dollari.

Un’ambasciata per gestire le operazioni militari statunitensi

Secondo un documento del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, il progetto prevede la costruzione di un aeroporto all’interno del complesso dell’ambasciata, nonché luoghi di intrattenimento, edifici consolari e unità abitative.

Raialyoum indica che questa ambasciata sarà un hub per la gestione delle operazioni militari e di sicurezza statunitensi in Libano e Siria, nella Palestina occupata e a Cipro , mostrando il livello di sfida che la Resistenza dovrà affrontare nel territorio libanese, dove Washington svolge molte attività di interferenza.

Inoltre, è naturale che ci siano linee dirette di coordinamento tra questa ambasciata e Israele contro il Movimento di resistenza islamica libanese (Hezbollah), tanto più che la sicurezza del regime di Tel Aviv è tra le massime priorità della politica estera di Washington.

Tutto ciò ha suscitato diffuse polemiche e critiche sui social media da parte di cittadini libanesi che mettono in dubbio lo scopo di stabilire un’ambasciata delle dimensioni di una città a Beirut.