Binario unico, tragedia doppia….

La democrazia moderna basata sul tripode : “coercizione fiscale, elargizioni di spesa pubblica, consenso elettorale” manifesta in occasione delle tragedie come i terremoti, gli atti terrorististici come gli ultimi episodi di Dacca, le sciagure come quella dei treni in Puglia, uno dei suoi peggiori elementi distintivi: l’intrusività.

L’intrusività è un fine strumento di propaganda e manipolazione delle masse.

L’intrusività della partitokrazia demokratica è sul palcoscenico da ieri mattina, giusto da quando ignari passeggeri a bordo di due treni in corsa l’uno contro l’altro, hanno incontrato la morte.

Sul palcoscenico della catastrofe, sono passati già i big. Il grullo degli uffizi, il rio-mare ministro sott’olio, del ministero competente si fa per dire, mentre maruzzella l’altro sott’olio in scatoletta, gli ha fatto eco con il monito d’ordinanza usato in queste circostanze.

Il grullo è atterrato in mezzo alle sequoie e i baobab con un elicottero, si sarà reso conto che esistono anche i treni locali, che la maggior parte della gente per vivere deve lavorare e studiare, come quei viaggiatori di quel dannato binario unico, come quel contadino che zappava la sua proprietà e che ironia della sorte è stata ucciso proprio dai treni dopo l’impatto.

Riomare il sott’olio fatto ministro, è arrivato perchè nella demokrazia dei ministeri competenti, sulla scena delle tragedie deve subito arrivare l’incompetente di turno a fare la comparsata di stato. E’ nel copione.

Di maruzzella, personalmente ricordo che era un ottimo tonno in scatola, di cui si sono perse le tracce nei banconi dei supermercati, come avviene per tante cose buone mentre purtroppo schifo e scarti te li trovi sempre tra i piedi. “Disastro inammissibile”, ha dichiarato dalla scatoletta il maruzzella di palazzo. Due parole, una cazzata priva di significato, inammissibile appunto. Per il resto, anche lui un fuoriclasse della retorica statalese.

Ora a parte le solite frasi di rito per esercitare il potere d’intrusione, emergono due tragedie. Una accanto all’altra.

La prima è quella delle lamiere aggrovigliate, delle vittime e dei loro congiunti, che a pochi giorni da quelli dei 9 morti a Dacca, sono a piangere i loro cari. Questa prima tragedia è vera, è concreta, è drammaticamente di fronte ai nostri occhi con le scene della morte, della disperazione, della distruzione. Vera come è vero che ieri, sono usciti di casa e ignari sono andati incontri all’appuntamento fatale.

incidente puglia

La seconda tragedia che invece si consuma senza mai estinguersi, e dietro i microfoni e davanti alle telecamere pronte alle bisogna. Il copione è collaudato da anni e anni di sciagure a partire da quella del Vajont, la sicumera è stucchevole, sicumera degli stolti di palazzo, riconosciuto mondialmente è il servilismo dei giornali e delle televisioni allineate e sussidiate. Questa è una tragedia nazionale, permanente, dannosa per tutti, di cui non si accorge quasi nessuno. L’unica tragedia che si conclude e si rinnova senza che uno, dico uno almeno, dei suoi ineffabili protagonisti possa finire sotto terra a marcire coi vermi.

sepolcri imbiancati

Binario unico tra Bari e Barletta, ma tragedia doppia per l’Italia.

Per i morti di Dacca, il grullo degli uffici aveva proclamato “siamo tutti una famiglia”. Stavolta ha evitato perchè qualcuno deve avergli fatto presente che l’espressione “siamo tutti una famigghia” circola in altri ambienti vicini alla politica, da cui tuttavia è sempre meglio marcare uno scarto. Pubblicamente si intende.

La tragedia è nei personaggi in grisaglia d’ordinanza, che invocano commissioni d’inchiesta e ricerca dei responsabili, giusto perchè essi fanno parte dell’unica categoria al mondo che non risponde mai delle proprie responsabilità e non subisce mai le conseguenze di queste. Sempre colpa del governo precedente, dell’opposizione, di qualcun’altro insomma, Angela Merkel compresa. La tragedia permanente di un paese in cui le commissioni d’inchiesta dopo anni e anni di gettoni di presenza, presidenze e nomine di boiardi, budget milionari andati in fumo, dichiarano quasi sempre che la tal strage, il tale disastro non ha colpevoli, o che i colpevoli dato il tempo trascorso dai fatti, sono già morti.

Per il disastro ferroviario di Viareggio del 29.6.2009 (32 morti), le indagini e le commissioni d’inchiesta anche allora costituite e foraggiate, sono a lavoro !!! E’ attesa per la fine di quest’anno la sentenza della procura di Lucca, mentre per alcuni capi di imputazione (incendio e lesioni colpose) sono scattete le prescrizioni dato che sono passati oltre 7 anni dall’incidente. Una nota di “colore”: lo stato per quella sciagura non si è costituita parte civile, scoprite voi stessi perchè.

Sono addolorato come tutti noi per le vittime e i loro familiari. E non è una frase di circostanza. Io come chiunque mi legge, poteva essere su quel treno o su un tram o in una metropolitana.

Sono totalmente schifato dalla seconda tragedia, quella dei politici e della politica che non potevano certo trovarsi nè in treno, nè in tram, nè in metropolitana come le vittime che adesso compiangono.

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“Binario unico, tragedia doppia….” è stato scritto da Antonino Trunfio e pubblicato su Rischio Calcolato.