Quando il Biscione aveva Falce & Martello

Navigando in Rete si trovano sempre tante cose dimenticate. Da una foto su Google è ritornata a galla questa vecchia storia del 1988. Dalla foto alla storia, come ben sappiamo, in Rete è un istante. E’ un vecchio manifesto, che affianca il marchio Publitalia accanto alla bandiera rossa con falce e martello: è il manifesto della Progress Informacjia Reklama, Progresso Informazione Pubblicità, la partnership realizzata nel 1988 tra Berlusconi e la tv di Stato dell’Unione Sovietica.
Publitalia, grazie alla mediazione di alcuni dirigenti del Pci, nell’88 ottenne l’esclusiva della raccolta pubblicitaria degli enti e aziende dell’Europa occidentale che volevano piazzare i loro spot in Urss.
Osserviamo dunque che quando c’è di mezzo il business anche “i poveri comunisti” sono una buona interfaccia commerciale. La storia però è saltata fuori esattamente per le politiche del 2006.
E dato che la memoria degli italiani è molto labile, far memoria è importante!
Una domanda prima di lasciarci. Ci sarà ancora questa partnership con la televisione sovietica?
Io non ho dubbi. Specialmente adesso che in Russia i comunisti non ci sono più.
Qualcuno però, come la buonanima di Amintore Fanfani, invece li fa apparire ancora in Italia e dicono che mangiano i bambini. Per quanto riguarda invece la Cina, qualcuno ha fatto credere che li fanno bolliti. Il punto è che qualcuno ci ha creduto perchè una “NonVerità” ripetuta 10 volte, diventa poi una Verità. Infatti tutti credono che in Italia ci sia un gran pullulare di comunisti.
In realtà il vero pullulare è a mano opposta, ove il nero fa buona compagnia con il verde e nessuno se ne accorge. Ma forse per Certi Italiani, questa è una storia che non è in argomento!
Buona lettura, sempre sperando in Libertà, ed arrivederci alla prossima storia dimenticata dal Vostro affezionato Cartapazio Bortollotti

Quando il Biscione aveva falce e martello 2 Marzo 2006

Beppe Grillo (35,9) supera nei sondaggi Silvio Berlusconi (32,4)

Ieri il Premier a Lisbona ha parlato anche di politica interna ed ha sfoderato i sondaggi: ”L’ultimo mi dà al 56% dei consensi”. Dalla rilevazione periodica Demos “Atlante Politico”, chiaramente riferito al panorama italiano, però salta fuori un dato che forse il Presidente del Coniglio non conosce, oppure qualcosa potrebbe essergli sfuggito.
Beppe Grillo si attesta al 35,9 e Silvio Berlusconi 32,4. Altri nomi risultano nei sondaggi a superare il Premier, però essere superati da un personaggio “non politico”, anzi da un comico, è non solo un segnale. Nel sondaggio Demos del 13 Settembre 2010 il Premier era al 37,6 e Beppe Grillo al 31,2.
Forse il vero contendente è proprio un Beppe Grillo, un nemico di cui il Premier non parla mai? Nell’attesa di vedere cosa succederà a questo governo, ma sopratutto cosa ci sarà dopo, sempre sperando in Libertà, arrivederci al prossimo post dal vostro affezionato Cartapazio Bertollotti.

Nov.2010 “24mo Atlante Politico” & “23mo Atlante Politico” Sett. 2010 from Demos.it

[vimeo]http://vimeo.com/400282[/vimeo]

Berlusconi & intercettazioni “Non si può più telefonare, dobbiamo rimediare”

“Non so voi, ma io sto vivendo con molta difficolta’ questa cosa che ormai non si puo’ parlare al telefono. Ormai si moltiplicano gli appuntamenti, gli incontri di persone, e’ veramente terribile…”. Silvio Berlusconi interviene al ministero dell’Economia per introdurre la riforma fiscale alle parti sociali. Con una battuta parla del problema delle intercettazioni telefoniche e avverte: “E’ terribile bisogna trovare un modo per garantire la sicurezza e l’inviolabilita’ delle conversazioni. Dobbiamo rimediare” a questo problema.

Quanto sopra il lancio stampa delle affermazioni del Premier in data odierna sull’argomento intercettazioni. Chiaramente il Premier esprime la sua opinione. Anche Noi in Rete possiamo esprimere la nostra opinione. Cogliamo quindi l’occasione per riascoltare dalla storia della repubblica italiana alcune intercettazioni per riflettere sulle affermazioni del Premier.
In attesa che il governo riparta alla carica sul tema delle intercettazioni, che lambirebbe anche il mondo della Rete, e sempre sperando in Libertà, arrivederci al prossimo post dal Vostro affezionato Cartapazio Bortollotti.

Berlusconi e la pistola

E’ in Rete un redazionale dal titolo “1977 Berlusconi e la pistola”.
Il fotografo Alberto Roveri decide di trasferire il suo archivio in formato digitale. E riscopre così i ritratti del primo servizio sul Cavaliere. Immagini inedite che raccontano l’anno in cui è nato il suo progetto mediatico. Con al fianco Dell’Utri. E un revolver sul tavolo per difendersi dai rapimenti.

1977: Berlusconi e la pistola di Gianluca Di Feo from L’Espresso.it 16 Sett.2010

L’assegno di Berlusconi a Vito Ciancimino

Sei anni dopo il colloquio in cui Massimo Ciancimino e la sorella Luciana ne parlavano al telefono, spunta l’¬´assegno del presidente¬ª destinato a Vito Ciancimino.
La fotocopia dell’assegno da 35 milioni di lire, risalente al periodo compreso tra il 1979 e il 1983, è venuta fuori dal quanto mai capiente archivio di don Vito: sfuggita a perquisizioni e sequestri, è stata ritrovata dalla vedova dell’ex sindaco di Palermo, condannato per mafia e corruzione e morto nel 2002.

“Io, Dell’Utri e Berlusconi siamo figli della stessa lupa¬ª, si legge in una pagina scritta a macchina e la cui paternità è attribuita, ma non con certezza, da Massimo Ciancimino al padre”.

Fonte stralcio testo & Notizia integrale  LaStampa.it 14 Sett.2010

Secondo l’Unit√† Berlusconi e Dell’Utri sarebbero indagati per le stragi del 1993

Articolo Unità

Dal quotidiano l’Unità si apprende in data odierna (cronaca nazionale, pag. 8, articolo di Claudia Fusani) che Silvio Berlusconi e il suo vecchio amico Marcello Dell‚ÄôUtri, senatore del PdL¬†fresco di condanna per mafia, sarebbero iscritti nel registro degli indagati della Procura di Firenze per strage. Il presidente del Consiglio e il senatore Pdl comparirebbero infatti nel fascicolo numero 11531 del 2009 con generalità protette, ‚ÄúAutore Uno‚Äù e ‚ÄúAutore Due‚Äù, come già successe nella prima indagine sulle stragi del 1993, poi archiviata nel 1998.

La Procura di Firenze dall’epoca della strage, 17 anni fa, indaga sui mandanti ancora ignoti delle bombe che uccisero sette persone, ferendone decine e mettendo in ginocchio l‚ÄôItalia, che in quella stagione nera in piena tangentopoli, culminata da una crisi economica, dopo gli attentati che un anno prima uccisero in Sicilia i giudici antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sfiorò il golpe…

Continua a leggere su Il Fatto Quotidiano o ¬†L’Unità (PDF

La notizia cade nel giorno in cui, probabilmente, cadrà anche il governo e con esso l’ultima pagina del berlusconismo in Italia, come qualche (fanta)politologo sostiene. Ma il berlusconismo purtroppo non è Berlusconi, è ben altro, la metastasi dell’immoralità che esso ha rappresentato ha coinvolto l’intero arco parlamentare, escluse piccole realtà eternamente minoritarie se non extraparlamentari. Satira a parte, antiberlusconismo a parte, il dramma italiano è la cronica incapacità rivoluzionaria strategicamente realizzata dopo in decenni di subdole manovre di papponi.

Se la politica diverrà un luogo di fatica e non più di immani privilegi, i sigg. nessuno che si muovono nell’ombra, alle spalle dei soliti noti fatti fuori come niente da un anno all’altro (o da un articolo all’altro) sapranno riconvertire le loro immani ricchezze coltivate sul suolo pubblico, con risorse pubbliche.

Lo stato è divenuto da anni un monopolio privato da anni, la prova lampante, della ferita immane alla società italiana sono le sue eterne inefficenze, i quotidiani soprusi ai danni delle classi più deboli, impoverite e rese ignoranti ad arte, per far di esse una fucina di manovalanza a buon mercato e di voti sotto ricatto.¬†I tartassati sono i nuovi schiavi che garantiscono tutto ciò. e non si godranno neppure la pensione. Mentre gli agiati vivono vite parallele, non conoscono la necessità di contare gli spiccioli nel portamonete (si ingozzano gratis) o di quanto costi un pieno per andare al lavoro visto che non vi sono mezzi di trasporto efficienti (tanto viaggiano gratis con tanto di autista) o non hanno mai viaggiato in seconda classe, che considerano roba da plebei, i plebei pagano tutto, più di dieci volte il costo e si beccano anche multe e salassi puntuali. In Italia non c’è una cosa che si possa predire, non c’è mai un alto responsabile che abbia pagato, un ponte finito entro il tempo prestabilito, mai un licenziamento in tronco di uno dei sigg. nessuno, mai che uno di essi fosse caduto sul lastrico… mai cazzo!

pm

Pensateci. Sarebbe ora di fare un girotondo perenne intorno ad ogni autoblu che si incontra, uno sciopero generale alla faccia di ogni eventuale precetto, finché non vedremo tutti i dirigenti pubblici, i parlamentari, i loro lacché fare una vita normale, con uno stipendio normale, evitando gli odiosissimi teatrini televisivi di ostentazione del potere e lasciando il posto ad altri dopo un mandato.

E i committenti della pubblicità elettorale abusiva, che finanzia inquinamento, sprechi, mafie e lavoro nero,abbruttendo le disastrate strade ad ogni elezione sarebbe ora di sbatterli in galera, in celle sovraffollate.

Berlusconi dichiara guerra alle talpe a Palazzo Grazioli

Fonte image from RepubblicaMultimedia.it

Caccia alle talpe nei Palazzi del Presidente del Coniglio. Il¬†Premier è stufo di vedere pubblicati sui giornali i virgolettati delle frasi pronunciate durante i summit a Palazzo Chigi e Palazzo Grazioli con i suoi fedelissimi. E mette una taglia milionaria sulle talpe. Tre milioni di euro a chi scopre chi nella sua cerchia ristretta va a spifferare tutto ai quotidiani ogni volta che riunisce i vertici del partito nella sua residenza romana, cinque per chi scopre i delatori degli incontri a Palazzo Chigi. Sarebbero queste le cifre stratosferiche che Silvio Berlusconi avrebbe messo a disposizione per non ritrovarsi più sui giornali informazioni e riflessioni riservate che dovrebbero, invece, rimanere nelle segrete stanze di Palazzo Grazioli e nella sede della Presidenza del Consiglio dei ministri.
A dare la notizia è Libero. Rivela il giornale diretto da Maurizio Belpietro: ‚ÄúGià si è scatenata la corsa ad accaparrarsi il duplice malloppo, che il Premier avrebbe già depositato in un apposito conto corrente bancario‚Äú.

Fonte stralcio & Notizia integrale from Giornalettismo.com

Berlusconi ritorna in piazza il 27 Luglio

Intercettazioni Day, una manifestazione lunga un giorno, il 27 luglio, in piazza di Pietra a Roma per rilanciare il partito, dando così un’immagine di unità. Silvio Berlusconi cerca di mettere alle spalle le divisioni e le polemiche interne, culminate nelle dimissioni di Nicola Cosentino da sottosegretario al ministero dell’Economia.
Il Pdl pensa a una manifestazione di piazza con la base. Il programma non è ancora definito e non c’è ancora nulla di ufficiale. La manifestazione dovrebbe iniziare di mattina e protrarsi per tutto il giorno nella piccola piazza a pochi passi da Montecitorio. Probabilmente Berlusconi farà una visita nel corso della giornata, anche se dal suo entourage non trapela nulla. Il presidente del Consiglio tornerebbe così a parlare in pubblico, dopo un lungo periodo durante il quale ha preferito affidarsi a note ufficiali e a messaggi sul web.

Fonte testo & Notizia integrale from L’Unità 15 Lug.2010

Sono qui da Marcello

Ci mancava solo che sul portone di via Senato 12 ci mettesse il cartello ‚Äúper Carboni citofonare Dell‚ÄôUtri‚Äù. Perché Flavio Carboni, l‚Äôimmarcescibile imprenditore sardo che con la sua presunta ‚ÄúP3‚Äù sta mettendo nei guai due parlamentari di spicco del Pdl come Denis Verdini e Marcello Dell‚ÄôUtri, quando doveva fare affari a Milano usava lo studio ‚Äúdel senatore‚Äù come fosse casa sua. Una circostanza che ha stupito i carabinieri e i pm di Roma, negli otto mesi in cui hanno seguito i movimenti di Carboni. Ma dalle carte dell‚Äôinchiesta guidata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo spuntano anche particolari tra il comico e il grottesco. Come il tentativo, rigorosamente fallito, di arrivare al cardinal Camillo Ruini per farlo intervenire in favore del lodo Alfano.

Quanto sopra uno stralcio della news sul fronte dell’inchiesta in atto con protagonista Flavio Carboni, uno dei quattro sfigati pensionati così come sono stati taggati dal Premier, e per la lettura completa, a questo link ove risulta evidente che non sono solo quattro pensionati sfigati, ma forse c’è qualcosa di più che ci sfugge? Il Premier oramai si sente accerchiato ed il ritorno alle urne è sempre più una possibilità a breve? Può essere, però nella personalità così complessa di Silvio Berlusconi nulla è detto. Rovescerà il tavolo, proporrà un rimpasto? Tutto è possibile in una calda estate da fine impero. Quell’impero romano di cui si aspetta oramai solo la caduta!
Nell’attesa di vedere come il nostro paese uscirà fuori da questa storia parlamentare che ogni giorno assomiglia sempre di più ad uno sceneggiato da intitolare “Una tragedia all’Italiana“, rivediamo quella performance del Premier che ha lasciato il segno non solo nella storia della Repubblica Italiana. Arrivederci al prossimo post, sempre sperando nella Libertà della Rete, dal Vostro affezionato Cartapazio Bortollotti.