La guerra della firme che lascia tutti soli…non solo Saviano

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Riflettevo su come cominciare questo post e mi era venuto in mente un inizio che avrebbe dovuto essere pressappoco questo: “Sia chiaro, Il Giornale mi fa schifo. Non sopporto quelle teste di Feltri, né le teste di Sallusti. La campagna contro Saviano lanciata ieri da quel quotidiano è ignobile”.
Poi, continuando la riflessione mi sono detto: “Ecco, ci sto cascando…”. Stavo cadendo (e forse comunque ci sono caduto) nel trappolone mediatico delle parti contrapposte, che da una parte celebrano l’eroe del momento e dall’altra tentano di distruggerne la forza attrattiva. In queste condizioni, se non sei “pro”, rischi di essere assolutamente “contro”. Stavo, in pratica, mettendo le mani avanti per non dover stare eventualmente a spiegare le considerazioni successive, che con molta probabilità sarebbero state lette in uno stato di (anche involontario) pregiudizio. Non è poca fiducia in chi legge, la mia. Non posso permettermela, non considerandomi un intellettuale, figuriamoci così raffinato da poter ostentare una qualunque superiorità. La mia supposizione deriva dalla semplice constatazione generale.

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Dunque, andando al sodo, considero certamente la campagna contro Saviano lanciata da Il Giornale, assolutamente squallida. Sia per l’essere contro una persona e non un qualcosa, sia per la chiara volontà di zittire lo scrittore casertano colpevole di aver raccontato i legami tra mafia e imprenditoria e politica nel Nord. E la volontà di zittire è sempre deprecabile e da combattere. Non è stata la prima volta che Saviano ha accostato la criminalità organizzata al Nord, l’ha scritto e detto molte volte. Solo che lunedì 15 novembre c’erano 9 milioni di persone ad ascoltare il monologo dello scrittore casertano, che ha detto ¬´Lega Nord¬ª. Saviano ha ricordato che la mafia fa affari dove ci sono i soldi, che nel Nord Italia ce ne sono e che perciò lì la criminalità organizzata si inserisce. E’ lapalissiano. Un sillogismo perfetto e inoppugnabile. Perciò Il Giornale ha dovuto andare indietro con la memoria di qualche anno per recuperare un articolo dell’autore di Gomorra e strumentalizzarlo. Puerile e meschino.
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Ma, sapete come ho saputo di questa campagna del quotidiano del padrone? Leggendo su L’Unità la contro campagna contro Il Giornale che è contro Saviano. Una sfida a duello fatta con le biro, anzi, fatta con i polpastrelli sulle tastiere di casa o dell’ufficio. “Il Giornale fa partire una campagna contro l’autore di Gomorra ‘che dà del mafioso al Nord’. Noi non ci stiamo” si legge sul sito de L’Unità e sulla pagina Facebook appositamente creata. E’ la conferma che il senso della campagna è il contro quello che è contro quell’altro.
Sono andato su quel sito e stavo per apporre la mia firma virtuale. Poi ho chiuso la pagina che contava già oltre 40mila adesioni in quel momento, perchè mi sa tanto di autoconsolazione, di giustificazione a stare a casa. Pulsante sinistro del mouse a cliccare su “mi piace” o “invia la tua adesione”, un commento che accompagna la firma e sono una persona che ha fatto qualcosa. Avrei detto la mia al giornale del ducetto? Gliene avrei finalmente dette quattro a Feltri e Sallusti? Manco per niente. Rifletto un attimo e mi accorgo che avrei usato le parole di qualcun’altro, non le mie. Qualcuno dice e io mi accodo. Qualcuno parla per me e anzi peggio, mi dice che io sono contro la campagna contro Saviano per quel dato motivo.

Mi sono chiesto, e non avrò mai risposta, quante di quelle decine e decine di migliaia di persone hanno mai letto Gomorra, conoscano quello che succede a Scampia, si siano mai davvero interessate al giro di appalti e tangenti. E quanti di quelli sono mai scesi in piazza per una manifestazione, quanti hanno mai assistito ad un consiglio comunale dove si approvava l’ennesimo scempio ambientale. Quanti invece sono fans a pagine su Saviano, contro Berlusconi, per Vendola; oppure iscritti a gruppi a sostegno delle più disparate campagne pro o contro questo e quello. Tra i tanti firmatari e sostenitori web delle cause più disparate, chissà quanti rivoluzionari in poltrona si possono contare, quanti idealisti della ciabatta. Ovvio che il discorso vale anche dall’altra parte, con l’aggravante della stupidità dimostrata dall’adesione ad una campagna censoria e perciò indegna. Su questi nemmeno mi ci dilungo e contro i quali avrei preferito un’indifferenza che avrebbe ucciso quella ignobile campagna de Il Giornale sotto i colpi della noia.

Invece nei buoni della guerra delle firme, c’è un intento costruttivo, certamente apprezzabile ma altrettanto certamente effimero, che è quello di non lasciare solo Saviano. Che sarà nelle stesse condizioni di oggi, quando i buoni avranno fatto trionfare le loro firme su quelle dei cattivi, che invece continueranno, con questo andazzo, a vincere sul piano dell’attivismo, sulle pratiche reali di cambiamento, che quanto più si riducono tanto più ne trarranno vantaggio. Saviano non sarà solo quando culturalmente avrà l’appoggio di milioni di italiani mossi da reale consapevolezza e voglia di partecipare sul reale. Saviano non sarà solo quando, anzichè attendere un monologo in prima serata, milioni di persone diranno la loro e discuteranno in luoghi di aggregazione per produrre un’idea di cambiamento. A quel punto non solo Saviano, ma anche tanti altri giornalisti e attivisti a vario livello che lottano oggi contro la mafia dimenticati a sé stessi, non saranno più soli.

6 Risposte a “La guerra della firme che lascia tutti soli…non solo Saviano”

  1. Assolutamente nessuno deve lasciarsi strumentalizzare,Saviano compreso,per fini ideologici o politici(sia pure lodevoli) che possono distrarre dall'obiettivo unico e fondamentale! La lotta alla criminalità organizzata,è un'emergenza assoluta,essa và affrontata unitariamente da tutte le forze politiche,amministrative,militari,giuridiche,culturali e dell'informazione, in un impegno comune che non deve lasciare spazio a prese di posizioni unilaterali di alcun genere. Lo STATO al completo in guerra contro il nemico numero UNO della Patria e di tutti i cittadini!- Questo deve essere l'impegno di tutti,ogniuno nel proprio ambito.-

  2. condivido su FB con convinzione caro Carmine, anche se in questo momento sono a casa con zoccoli ortopedici e non ciabatte e ai tasti e buongiorno!

  3. Amico mio, bello ci√∂ che scrivi e, imm√§gino pensi….come sai c'e' da qualche parte una pagina di R: Saviano….ho gi√§ scritto un paio di volte, per sostenere Moralmente quell'Uomo.Vorrei farti notare che , in passato qualcuno ha scritto o, fatto un film-dal Titolo "Uomini Contro"…penso che, Non tutti gli Uomini che fanno "Resistenza o combattono" siano Armati di Bastone….alcuni lo fanno scrivendo o, firmando (Galileo e tanti altri Insegnano)….Forse, sarebbe "meglio" andare in strada a Protestare per ogni Ingiustizia…ma come ho gi√§ scritto da qualche parte, "dovremmo Accamparci in Piazza" per lungo tempo.e, come sai, non tutti hanno i Viveri o, la Tenda o, la Possibilit√§…..Infine, personalmente, Non ho niente in contrario agli Idealisti della ciabatta….quando ci√∂ che dicono , pensano e scrivono corrisponde con la mia Idea di Giustizia Sociale…..andr√∂ volentieri al loro posto in piazza o, in strada…e in special modo per alcuni che son morti ma i quali pensieri camminano ancora con le gambe di chi Vive….sono i Pensieri che muovono le azioni…..sulle azioni invece e' solo dopo tempo di parlarne….Con stima G.

  4. Bellissimo posting, Carmine. E condivisibile. E infatti lo condivido sul mio Facebook.

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