Contro le emozioni preconfezionate

Il futuro di noi nati negli anni novanta è un mistero; cresciuti in un contesto sociale degno del miglior romanzo fantasy-apocalittico, ci rapportiamo a questo scenario distopico in così tanti modi che è impossibile dare una valutazione generale. √à tuttavia lecito notare che una maggioranza non si rende conto dello stato di degrado (o forse se ne rende conto e alza le spallucce) e trascorre le giornate della sua vita lasciandosi vivere piuttosto che vivendo, lasciando che gli altri gli indichino e gli forniscano ciò di cui c’è bisogno, insomma una maggioranza di cittadini passivi.
Questa passività è alimentata da un grande sistema fatto di vestiti creati in serie a misure standard e pronti all’uso, fast food dove il pranzo è servito in venticinque secondi, apparecchi hi-tec hi-fi slim smart da usare un mese e gettare quando diventano ruderi. Problema trascurabile, suggerisce qualcuno, se ti crea problemi questa merce non la compri e tutto è risolto, giusta osservazione, ma il problema diventa grande quando la logica del fast food invade spazi che non le appartengono come ad esempio i sentimenti.
Scrittori cantanti e registi hanno deciso di prendere la strada che li porterà al successo, è molto semplice: film, libri e canzoni devono essere solo dei contenitori da cui ragazzi e ragazze possano prendere frasi, atteggiamenti, intere scene da riprodurre nella vita reale, i rapporti con le persone non sono veri spontanei, originali, sono dei surrogati.
Ovunque in giro, sui muri, sui banchi di scuola, nei social network, gli adolescenti usano frasi fatte scritte da pseudo-artisti, cantanti e scrittori, perdendo di originalità, creando falsi miti e false icone.
Il motivo di tutto ciò? √à più facile, per farlo non c’è bisogno di pensare.
Una ragazza può molto semplicemente andare al negozio e chiedere una storia d’amore con una coca cola light e il tutto per soli 4,99.
Ogni mese da libri e canzoni vengono tratte frasi d’amore, situazioni romantiche, personaggi stereotipati, invece di trovare le parole per esprimersi basta cercare qualcuno che abbia detto qualcosa di simile e fare ‚Äúcopia e incolla‚Äù, o meglio ‚Äúcondividi‚Äù.
Nonostante ciò c’è tutt’ora qualcuno che dice ‚ÄúNo, grazie‚Äù.
Andrea Di Tillo ha deciso di cercare tra le sue conoscenze tutti quei giovani che hanno scelto di dire ‚ÄúNo, grazie‚Äù; chi pensa con la sua testa, chi spegne la televisione per stare con la famiglia o con gli amici, chi non comunica solo per sms o chattando, chi non ha la faccia a forma di XD, chi è padrone della sua vita e vive ogni momento fino in fondo.
Nel suo corto Generazione Zero Di Tillo fà domande ai suoi coetanei, parla con loro e li ascolta, chiede la loro opinione dicendo ‚Äúio mi interesso‚Äù.
Il giovane regista si interessa dei problemi della generazione che non si sente rappresentata da ciò che è commerciale, la generazione che pensa con la sua testa.
Chi non produce frasi da ripetere davanti a un tramonto o da scrivere sul banco ma dei pensieri completi e aperti alla discussione civile ora sa a chi rivolgersi, generazione zero.

5 Risposte a “Contro le emozioni preconfezionate”

  1. Benvenut* e bentrovat*…mi sono permesso, essendo di turno, inserire il Video. Indi e percui, piacere di…e che la buona comunicazione sia sempre con Noi perch√® √® una grande magia…Saluti da FratelMaghetto

  2. Io mi permetto di mettere un altro video…che fa vedere dei "pezzetti" di Generazione Futura…Grazie perch√® √® un modo per conoscervi, viviamo a volte come in un acquario. Tornate, e raccontate, √® un piacere conoscere, oltre che leggere.
    http://www.youtube.com/watch?v=mt0s05K-tfI

  3. Ringrazio Generazione Zero per la obiettiva e puntuale analisi della situazione di degrado della società in cui,loro malgrado,si sono trovati a vivere. Concordo perfettamente ed esprimo la mia gratitudine per questa ventata di ossigeno che alimenta e conferma la mia fiducia nei giovani.- Dobbiamo abbandonare una volta per tutte le divisioni ideologiche prive di fondamento, che in passato hanno alimentato contrapposizioni, lotte,discriminazioni e morte; e che attualmente persistono nelle banali polemiche scandalistiche alimentate strumentalmente dai media. A noi il compitio della memoria (per evitare il ripetersi degli stessi errori del passato)alla forza vitale dei giovani la costruzione del LORO futuro.- Un augurio ed un affettuoso saluto, Giuliano '32

  4. Grazie Giuliano, se vuoi sul sito http://www.generazionezerocorto.com ci sono tutti i nuovi dettagli e tutte le News del secondo corto che il giovane regista Andrea Di Tillo girerà a Febbraio 2011.

    News Generazione Zero 2:

    "Andrea Di Tillo torna con la sua Generazione Zero, raccontando e zommando questa volta, la Generazione Romana dei licei e delle scuole della Capitale, con i tagli Gelmini. Una critica dura al Ministro che questa volta sarà zommata dall'occhio del ciclone del cortometraggio piu' atteso dell'anno.

    Le riprese sono previste per Febbraio 2011. Federico Moccia sarà sempre criticato dal giovane regista che intende però soffermarsi su tematiche di tipo politico e ideologico."

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