7 ottimi consigli per le neo mamme (2023)

Tutti i genitori ci sono passati, e tutti i genitori possono relazionarsi con quella che è certamente una delle esperienze che ci cambiano la vita – quella di diventare un nuovo genitore.

7 ottimi consigli neo mamme
7 ottimi consigli neo mamme

Ecco 7 ottimi consigli per le neo mamme e in generale i nuovi genitori.

1. Segui il tuo istinto

Non fare paragoni, fidati solo del tuo istinto.

Ci saranno sempre informazioni contrastanti… su ogni argomento! Il meglio che possiamo fare è ascoltare/imparare da entrambe le parti e poi decidere cosa è meglio per la nostra famiglia e cosa c’è nel nostro cuore. Il più grande trucco per la maternità è non sentirsi in colpa o sentirsi come se si dovesse spiegare una qualsiasi delle decisioni che si prendono.

Abbiamo sentito così tante linee guida contraddittorie su se e per quanto tempo lasciare che il bambino “pianga” all’ora di andare a letto. Ci siamo sentiti piuttosto in colpa a lasciar piangere nostra figlia, ma una volta che abbiamo provato, è diventata rapidamente una bambina che poteva addormentarsi da sola in modo affidabile. Abbiamo dovuto imparare a fidarci del nostro istinto sulla strada giusta nella nostra situazione.

Alcune decisioni possono essere bianche o nere, ma la maggior parte dovrebbe essere guidata dalle priorità e dai valori dei genitori piuttosto che da internet o da amici benintenzionati.

2. Sii gentile con te stessa

Abbraccia il disordine e il caos, perché nessuno si ricorderà di una casa pulita o del bucato fatto, ma tu ricorderai i ricordi divertenti.

Fate molte passeggiate con il passeggino: fanno bene ai genitori e al bambino. Un ulteriore vantaggio è che i bambini dormono sempre meglio all’aria aperta.

Inizialmente ho resistito al consiglio di “dormire quando il bambino dorme” perché pensavo che mi avrebbe dato più tempo per fare le cose. Mi sono presto resa conto che l’opportunità di essere (semi)riposata era il miglior regalo che potessi fare a me stessa.

3. Cerca opportunità per legare con il tuo bambino e fare ricordi

Amali ogni volta che puoi. Sorridi molto. Fissa i loro occhi. Apprezza ogni momento.

Date ai vostri figli molti e molti ricordi.

Fate tutte le foto e assicuratevi che qualcuno faccia delle foto anche a voi. Scrivete le cose che volete ricordare.

Godetevi ogni momento possibile, anche quelli difficili. I bambini crescono troppo in fretta, e se vi preoccupate troppo delle cose che non contano, perderete le opportunità di godervi quelle che contano.

A volte i genitori si eccitano troppo per la “prossima” fase di sviluppo. Prendetevi del tempo per godervi ogni pietra miliare della crescita.

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4. Regola le tue aspettative di mamma

Imparare a stare bene con tutto ciò che richiede 10 volte più tempo di prima di avere figli. Preparati a vivere nell’incertezza e cerca di essere più flessibile con le tue aspettative. Sii d’accordo con il fatto di non essere d’accordo a volte.

Cercate di fare pace con la vostra nuova vita e il vostro nuovo ruolo – come genitore e come co-genitore. Ho sentito qualcuno dire che è come se un interruttore venisse girato da “coppia romantica” a “squadra tattica”. I soprannomi che io e mio marito ci siamo dati in quelle prime settimane erano “Sacco di cibo” e “Ragazzo delle pulizie”. Abbiamo cercato di ridere attraverso la nostra stanchezza per i nostri nuovi ruoli.

Ricorda che le mamme e i papà fanno le cose in modo diverso l’uno dall’altro e che tutti vogliamo avere successo. Mettetevi d’accordo sulle cose grandi e lasciate perdere quelle piccole.

5. Trova il tuo gruppo ideale

Ho capito presto che era importante avere una tribù di altri neo-genitori, per scambiare storie su questo periodo unico, e per aiutare con il babysitting, i pasti e le faccende di casa. A distanza di anni, sono ancora buona amica di molte di queste persone!

Delega i compiti a familiari e/o amici disponibili. Se non avete familiari/amici locali disponibili (per aiutarvi a fare la spesa, cucinare e fare il bucato), considerate la possibilità di esternalizzare questi compiti durante i primi giorni e le prime settimane.

6. Arruola l’aiuto di esperti

Prendete lezioni per genitori in anticipo e assumete un aiuto. Raccomando di fare formazione molto prima che i bambini siano qui, e lungo tutte le loro fasi di sviluppo.

Mi sono unita a un gruppo di genitori attraverso Parents Place che ha aiutato me e mia figlia a socializzare e a trovare risposte alle mie domande sui genitori.

7. Sappi che le cose diventeranno più facili col tempo

Il primo mese sembra un giorno molto, molto lungo. I mesi 2 e 3 sono piuttosto duri, ma migliora mese dopo mese. L’allattamento al seno è più impegnativo di quanto si pensi, ma anche questo diventa più facile nel corso dei primi mesi. Fare il genitore è il lavoro più difficile ma più gratificante di sempre.-Tati, MomWifeLadyLife

Ricordate: anche questo passerà. Per quanto estenuante possa sembrare questa fase, è solo una fase. Prima che tu te ne accorga, il tuo bambino ti guarderà e sorriderà… e ti renderai conto che quelle dure prime settimane ne sono valse la pena.

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Vaccino Covid non sufficiente, virus è batteriofago.Sconvolgente ricerca italiana

“Vaccino Covid19 attuale non sufficiente: ci vuole altro per debellare il virus”. Il Sars Cov 2 entra nei batteri: questo cambia tutto.

“Sars Cov 2 è anche un virus batteriofago. Significa che entra nei batteri e replica il suo RNA anche da lì. Abbiamo finalmente l’evidenza scientifica, con tanto di foto del virus mentre colonizza il batterio. Ciò significa che stiamo seguendo procedure da integrare. Per debellarlo ci vuole altro rispetto ai virus classici. Non servono solo le chiusure, serve disinfettare e prevenire. Ed ora c’è il razionale scientifico per cui funzionano gli antibiotici. Avremo bisogno di un vaccino anche contro le tossine che abbiamo trovato e producono i nostri batteri, in maniera molto simile al meccanismo della difterite. I vaccini attuali non saranno sufficienti. Fra un po’ avremo molte più varianti: la variante lombarda, veneta, di Milano e di Roma”.
La scoperta fatta da Carlo Brogna, Simone Cristoni e gli altri dottori del gruppo di ricerca con la capofila Craniomed, fondata nel 2018 per studiare le proteine, è sensazionale.

(…)

Che conseguenze ha questa scoperta su tutto quanto si sta facendo per contenerlo?

Enormi. In primis,  visto che  è anche un  batteriofago bisogna accettare l’evidenza che sta ovunque. Colonizza fogne, acque, mari. Tutto (ecco perché si aveva notizia del virus nella papaia o nel frigo, nelle fogne Olandesi o di Milano, ndr). Non credo che basti chiudere tutto periodicamente senza  disinfettare continuamente, come hanno fatto in Cina, le scuole, luoghi pubblici, mezzi di trasporto,  le strade. La disinfestazione periodica dovrebbe essere fatta con protocolli prestabiliti  e coordinati. Certo, la mascherina è una protezione, ma  non sufficiente. Il contatto e la trasmissione orofecale rappresenta una altra spiegazione agli aumenti continui dei positivi. Inoltre essendo ubiquitario e replicandosi velocemente è riduttivo parlare di variante brasiliana o inglese: fra poco avremo moltissime varianti , la variante lombarda, laziale, poi quella milanese e romana e poi quella individuale! Insomma lo avremo tutti nel giro di qualche anno. La cosa positiva è che ora abbiamo il razionale su come curarlo precocemente  e il fattore tempo risulta importantissimo.  Si può curare con gli antibiotici ed evitando alcuni farmaci”

Leggi l’articolo completo inerente la scoperta del ricercatore Carlo Brogna su Affari Italiani

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Scopriamo la Ghiandola Pineale o Terzo Occhio

Il buon funzionamento della ghiandola pineale o terzo occhio è fondamentale per il benessere psico fisico. Non solo per dormire bene ma anche per avere un umore migliore, maggiore energia, un sistema immunitario forte, combattere l’invecchiamento cellulare, avere le giuste intuizioni e molto altro.

La ghiandola pineale nota anche come terzo occhio è una ghiandola del cervello fondamentale soprattutto per la produzione di melatonina e di conseguenza per il corretto ritmo sonno veglia necessario al nostro benessere. Ma perché la pineale è considerata una ghiandola magica o sacra?

La ghiandola pineale, o epìfisi, è una ghiandola endocrina del cervello dei vertebrati.

Essa sporge all’estremità posteriore del terzo ventricolo e appartiene all’epitalamo. È collegata mediante alcuni fasci nervosi pari e simmetrici (peduncoli epifisari) alle circostanti parti nervose. Le sue cellule, dette pinealociti, producono la melatonina che regola il ritmo circadiano sonno-veglia[1], reagendo alla poca luce ed influisce sulle attività delle ovaie. Si ipotizza che l’alterazione dell’attività della ghiandola pineale (indotta da talune sostanze) possa avere un ruolo nello sviluppo della dipendenza da droghe e/o alcool.

La ghiandola è nota fin dall’era antica e si caratterizza per la sua calcificazione in età matura. Le sue dimensioni sono di circa un centimetro di lunghezza per mezzo di larghezza, e il suo peso si aggira intorno al mezzo grammo.

L’influenza della ghiandola pineale sul ritmo circadiano ha trovato conferma nell’osservazione della reazione dell’organismo dopo un volo transcontinentale: l’organismo stesso necessita di un certo tempo per adeguarsi al nuovo ritmo luce-buio nel corso delle 24 ore (fenomeno definito jet lag o discronia circadiana) e la durata del periodo di adattamento è sensibilmente ridotta a seguito di assunzione orale di melatonina

Nota anche con il nome di epifisi, la ghiandola pineale è un ghiandola endocrina del cervello deputata alla produzione di melatonina, ormone che si produce in particolare quando è buio per favorire il sonno. Si tratta di una ghiandola a forma di pigna molto piccola (misura appena un centimetro di lunghezza e mezzo centimetro di larghezza) ma fondamentale per il benessere del nostro organismo dato che agisce sul ritmo circadiano, stabilendo dunque il periodo di veglia e quello del riposo.

È facile che questa ghiandola risenta di alcuni cambiamenti come ad esempio il cosiddetto jet lag in caso di viaggi molto lunghi quando si attraversano diversi fusi orari. Le persone che viaggiano sanno che ci vogliono alcuni giorni per adattarsi alle nuove condizioni di luce e buio e ai differenti orari per riprendere il giusto ritmo di sonno. È proprio la ghiandola pineale a doversi adattare alle nuove condizioni ripristinando un nuovo equilibrio.

Fra gli altri Cartesio, il celebre filosofo francese del XVII secolo, diede un rilievo maggiore e possiamo definire metafisico alla ghiandola pineale. Descrisse infatti in alcuni sui trattati la ghiandola pineale come la sede principale dell’animo umano.

La ghiandola pineale corrisponde a quello che in certe tradizioni religiose o mistiche viene chiamato terzo occhio o sesto chakra la cui posizione è in mezzo alle sopracciglia. La conoscenza della ghiandola pineale e delle sue potenzialità metafisiche si hanno fin dai tempi remoti, già gli egizi ad esempio raffiguravano questa piccola parte del nostro corpo come un occhio (la sua forma assomiglia proprio a quella di un occhio se vista di lato).

Il terzo occhio secondo la tradizione è fondamentale in quanto si tratterebbe di una zona quasi sempre inutilizzata del cervello che sarebbe invece fondamentale imparare ad attivare ed usare al meglio. Esso avrebbe infatti la capacità di vedere cose che non “appaiono” agli altri due occhi, ovvero percepire frequenze del mondo spirituale ed essere in grado di migliorare la propria intuizione su se stessi e gli altri, soprattutto di notte attraverso i sogni quando la ghiandola pineale è più attiva.

La ghiandola pineale produce infatti anche la dimetiltriptamina (DMT), una sostanza psichedelica capace di produrre effetti molto particolari sulla nostra percezione delle cose dilatando lo spazio e il tempo. Tutto questo è possibile soprattutto durante la fase REM del sonno.

Sicuramente una delle credenze più affascinanti legate alla ghiandola pineale è quella che la associa al Santo Graal. Il calice utilizzato da Gesù nell’ultima cena assomiglierebbe infatti proprio alla forma di questa ghiandola che, se vista di fronte, può sembrare un cono rovesciato. Come il Santo Graal sarebbe stato utilizzato per raccogliere il sangue di Gesù crocifisso (essere che nella tradizione cristiana è come sappiamo considerato immortale e illuminato) così la ghiandola pineale raccoglierebbe la melatonina, un vero e proprio liquido dell’immortalità (non a caso tra le caratteristiche di questa sostanza vi è il suo potere antiossidante e dunque anti invecchiamento).

Se non si seguono buone abitudini e non si allena il terzo occhio, attraverso la meditazione, lo yoga o altre pratiche, si arriva gradualmente con l’età all’atrofizzazione della ghiandola pineale una condizione che in anzianità porta fisiologicamente a ridurre le ore di sonno o soffrire di insonnia mentre a livello spirituale si perdono quelle capacità che possiamo definire “extrasensoriali” di maggiore comprensione di se stessi, degli altri, del mondo che ci circonda e di tutto ciò che non possiamo vedere con gli occhi fisici.

Sembra che il fluoruro sia una sostanza che si accumula frequentemente nella ghiandola pineale piuttosto che altrove nel corpo generando a lungo termine una possibile calcificazione dovuta alla formazione di cristalli di fosfato. Piano piano dunque si inizia a produrre sempre meno melatonina. Per questo c’è chi consiglia di eliminare questa sostanza dalla propria quotidianità il più possibile, evitando ad esempio dentifrici che lo contengono e scegliendo acqua a basso residuo fisso.

C’è chi ritiene inoltre che la calcificazione della ghiandola pineale sia un mezzo con il quale si possano “addormentare le coscienze” e dunque manipolare le masse.

Come abbiamo detto, di notte la ghiandola pineale produce la melatonina, un ormone fondamentale nel regolare il ritmo sonno-veglia. Per favorire al meglio la sua produzione occorre il buio, anche una luce soffusa infatti va a rallentare la produzione di melatonina. È per questo che utilizzare la sera telefonini, tablet oppure guardare le televisione è altamente sconsigliato. Tutti questi dispositivi andrebbero spenti almeno 2 ore prima di andare a dormire.

Per attivare la ghiandola pineale sono necessari yoga e meditazione. Praticare regolarmente yoga e meditazione è senza dubbio uno dei metodi più efficaci per attivare la ghiandola pineale. Alcuni esercizi o mantra sono pensati proprio per favorire il buon funzionamento e il risveglio di questa ghiandola.

Dormire completamente al buio è il mezzo migliore per favorire il corretto funzionamento della ghiandola pineale che in queste condizioni riesce a produrre meglio la melatonina. Evitare quindi di lasciare accese anche piccole luci soffuse e, come già detto, spegnere tutti i dispositivi almeno due ore prima di andare a dormire.

Tanto quanto dormire al buio di notte è importante esporsi al sole di giorno. Questa buona abitudine favorisce la produzione vitamina D e di serotonina, ormone del buon umore, sostanza fondamentale anche per la pineale che necessita di serotonina per la produzione di melatonina.

Anche i metalli pesanti incidono sul benessere della ghiandola pineale e in generale su quello di tutto il nostro organismo. Il mercurio ad esempio presente soprattutto nei pesci grassi, nelle vecchie amalgame dentarie, ecc. Esistono dei rimedi naturali indicati per aiutare il corpo a disintossicarsi dai metalli pesanti tra queste la spirulina, la clorella e la zeolite.

 

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Poveri fin da piccoli

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Devastante dal punto di vista socio-economico l’articolo pubblicato da Rosanna Dassisti sull’Almanacco della Scienza n¬∞ 14 del 10 novembre 2010.

Sono oltre un milione e mezzo i bambini indigenti in Italia, più degli anziani. Lo dicono i dati Istat, presentati nel corso di un seminario organizzato dall’Unicef Italia e dal direttore dell’Istituto centrale di statistica Linda Laura Sabbadini. Dal 1997 al 2009 l’incidenza della povertà in Italia è rimasta più o meno stabile (il 10-11% delle famiglie e il 13% degli individui) anche se, nel frattempo, cresceva nelle famiglie numerose e diminuiva negli anziani, soprattutto al Nord. “Ciò dipende dal cambiamento generazionale”, precisa Sabbadini. “Gli anziani di oggi spesso hanno un titolo di studio più alto che ha garantito loro migliori condizioni economiche in età più avanzata”.

Nel periodo di riferimento, la povertà relativa è cresciuta nelle famiglie con quattro componenti (dal 12,9% al 15,8%), con cinque o più persone (da 22,3% a 24,9%) e con figli minori (dal 14% al 15%), con due o più figli minori (dal 17,7% al 18,5%), con membri aggregati (dal 14,9% al 18,2%) e con persone in cerca di occupazione (dal 22,5% al 24,9%). Al contrario, la povertà relativa è diminuita tra single (dall’11,2% al 6,5%), anziani soli (dal 16,3% al 10,2%), di coppie di anziani (dal 15,8% al 12,1%), famiglie di ritirati dal lavoro (dal 13,9% al 10,8%), soprattutto se residenti a Nord.

Le cose non vanno meglio sul fronte della povertà assoluta, misurata su un paniere di beni e servizi indispensabili per avere vita dignitosa. Nel 2009 le persone in tale condizione erano oltre tre milioni (il 5,2% del totale) di cui 649 mila minori: il 6,3% del totale dei minori e un quinto dei poveri assoluti. Il dato arriva al 9,2% tra i minori che vivono con i genitori e almeno due fratelli e tra le famiglie con membri aggregati. Inoltre, ben 401 mila minori assolutamente poveri vivono al Sud, dove rappresentano il 10,2% del totale di quelli residenti.

Tirando le somme, nel 2009 i minori poveri nel nostro Paese sono un milione e 756 mila, dei quali quasi il 70% (un milione e 179 mila) risiede al Sud. In particolare, i dati Istat attestano l’esistenza di 507 mila bambini poveri tra zero e cinque anni, 550 mila tra i sei e i dieci anni, 296 mila tra gli undici e i tredici e 403 mila tra i quattordici e i diciassette.

Cosa sapete dell’Italia Liberata su Facebook?

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In una serata iniziata il 20 novembre e conclusa 48 ore dopo, non cambia la musica,¬† perch謆 Tudo isto existe Tudo isto é triste Tudo isto é fado. Era iniziata¬† pesante o meglio sul finire della giornata, con certi stralci di cronaca come questo: “L‚ÄôAquila 20 novembre 2010, epicentro della crisi del XXI secolo, cuore dello sciacallaggio di stato… violentare la storia, il presente e il futuro degli abitanti di un territorio”


oppure: fra tre giorni trentennale del terremoto in basilicata e irpinia….fu cesura netta …ed è voragine oggi¬†¬† ti allego stasera (notte direi , vista l’ora) un link sul terremoto dell’80….è un documentario girato da Lina Wertmuller e trasmesso (se la memoria non mi inganna) un anno dopo e cioè nel 1981… il documentario comincia al minuto 0.46 …….(il link porta il numero 6 perchè chi l’ha pubblicato lo ha fatto mettendo in sequenza due documentari sul terremoto dell’80) …..http://www.youtube.com/watch?v=IwIGe1iiCsU …ti invito a guardarlo con calma , è un documento molto interessante che oltre a parlare del terremoto ne fa pretesto per ritrarre un sud italia in fuga dal passato, è un documento etnografico in un certo senso …. certe considerazioni mi ricordano pasolini e il mondo contadino…. un saluto e fammi sapere appena lo vedrai cosa ne pensi ….Risposi all’amica: Sarà colpa del Fado? ‚ÄúHa trovato la sua incubazione negli ambienti al confine della malavita e della piccola delinquenza urbana, analogamente a quanto accadde con il tango in Argentina e col samba in Brasile, e con la stessa canzone tradizionale napoletana‚Äù.

Ma il bello doveva venire, in una domenica di novembre che più piovosa non si poteva, illuminata dalla Luce del Mondo di un Don che si faceva partecipe dell’Apertura del Con Dom per Tutti! Annunciai che eravamo FORA DEL TUNNEL…!ANSA : “Il direttore del programma Unaids delle Nazioni Unite per la lotta contro diffusione del virus dell’aids, Michel Sidibe, ha definito un ”passo avanti significativo e positivo” …l’affermazione fatta da Benedetto XVI sull’uso del preservativo in particolari casi, contenuta nel libro-intervista ”La luce del mondo”. ”Questa iniziativa riconosce che un comportamento sessuale responsabile e l’uso del preservativo hanno un ruolo importante nella prevenzione di hiv/aids”, ha aggiunto.” E fu Giubilo, ci stavamo Liberando…con il Sesso Sicuro, che mi fu raccomandato in quanto delizioso spot francese.

Mandai un Secondo Aggiornamento. Il Papa: “Bisogna educare il popolo di Dio al silenzio” I COMMENTI NON SONO DISABILITATI.Tra battutacce da squola imbecille, riportai tutti all’ordine delle Armi e degli Affari, arrivava Report con Finmeccanica. Ma intanto nuove amicizie si intrecciavano tra cui una con un giovane africano, vivente…in Italia, forse…che mi manda in anteprima assoluta mondiale un video, Swèd Ellil.wmv, accompagnato così: “Mohamed Ben Hammouda dedicato a tutti gli amici… specialmente agli amici in Tunisia che non possono accedere a “Youtube” per una censura di stato”.

Mi era venuta in mente tra le altre cosette di FB, la storia AfroItaliana che avevo raccolto: “Marcus era uno smilzo di 50 chili, senza denti e veniva dal Gambia. Aveva girato mezzo mondo prima di arrivare a Rosarno.¬†Marcus aveva 35 anni ma ne dimostrava quasi il doppio e¬†viveva in un luogo che semplicemente negava la dignità umana… Ed è veramente inaccettabile che oggi esseri umani siano costretti a vivere in condizioni che di umano non hanno veramente nulla…Lo sento ieri sera: “Marcus domani vengo a trovarti”, e lui ” mi porti del riso per piacere…”Sembra proprio una storia a lieto fine, una di quelle che “e che cazzo una per il verso giusto ogni tanto…”, e invece stamattina qualcosa accade: vanno a trovarlo in ospedale alcune scout, tornano sconvolte con un borsello con dentro il telefono di Marcus e qualche effetto personale: “Peppe, Marcus sta male, è in coma!”Corriamo in ospedale e davanti a noi una scena raccapricciante: fai fatica a credere che era quello che ieri ti ha chiesto di portargli il riso. “Cos’è successo?” – “Probabilmente un ictus”, “aveva un problema serio al cuore, una¬†polmonite bilaterale e altre complicazioni…”Marcus era un piccolo grande uomo e ci lascia in eredità la sua saggezza africana, la sua dignità di lavoratore, il suo amore di padre e marito.Addio Marcus, la terra ti sia lieve…”

A serata inoltrata dopo un mare di risate di cuore e una gara a dare notizie equo solidali, mi sono trovata a scrivere, data la quantità spropositata di pioggia perchè il Tempo sappiamo che fa, quanto appresso: “pare che Paolo Conte abbia scritto solo Vieni Via Con Me DUNQUE…DICO DUE BALLE AD UN TIZIO SEDUTO PIU’ IN LA’… E ALLORA UNA GIORNATA AL MARE CHI VUOLE SE NE VA VIA CON SE’…TANTO PER NON MORIRE…DI LUNEDI’.

E stamattina si riprende a fare da ponte, con quella grande speranza che può dare una cerimonia significativa come quella che il Papa consegna gli anelli ai nuovi 24 cardinali e vedo davanti un futuro Rosso, rosso rosso come quello che ha sottolineato il Papa: “Sull’anello che oggi vi consegno, sigillo del vostro patto nuziale con la Chiesa, è raffigurata l’immagine della Crocifissione”, mentre “il color del vostro abito allude al sangue, simbolo della vita e dell’amore”.

Da ultimo da un certo Ufficio Stampa, cn cui ebbi anche un incontro privato di mail, mi sottolinea questa mia previsione di trend, con altra mail ricevuta per posta nella notte: “Pizzo, pelliccia e tanto rosso per le poltrone per top manager e leader politici griffate ‚ÄúVip‚Äù Ventata fashion per le sedute ¬†realizzate da Vittorio Pappalardo che si classificano nella top list dei regali per Natale dei Vip. Un must che è stato donato anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed al numero uno di Confindustria Emma Marcegaglia.”E come molti mesi fa Adius ma vaffan….canta Piero Ciampi: “e non ridere non conosci l’educazione?”

Non torniamo¬† dove non ci siamo mai sedute, le poltrone non fanno per noi, tranne quella al pc e registriamo sulla pelle, come la Droga e il Traffico mondiale Multimediatico, con Agenzia Importazione Cocaina , hanno devastato interi non solo “quartieri degli USA, distruggendo cervelli e la volontà di lottare, di protestare…” ma qualsiasi Buon Senso Umano per il Bene Comune, finito in centinaia di tonnellate di¬† Mondezza e Rifiuti.Come dovrei concludere questo articolo secondo voi, se mai vogliamo chiamarlo così, il Report scellerato di nullafacenti su Facebook? Solo in un modo forse…e come l’ho iniziato: Tudo isto existe Tudo isto é triste Tudo isto é fado. Non contate sul nostro silenzio, abbaiamo starnazziamo ragliamo miagoliamo becchiamo,¬† con tutta la rabbia e l’amore che c’è ed¬† avremo. E così sia. Oggi niente Tappeti Rossi: Il mondo dello spettacolo si ferma, quasi tutto, perchè nei Titoli di coda c’è gente che lavora…Mi spiace per quanto non ho potuto riportare di Giornate vietate e dedicate ai Minori, e non fate l’ Amore in chat, fatelo nella vita.
Grazie Facebook.

Doriana Goracci

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20 Novembre All’ Aquila Non C’ è Posto per Macerie e Manganellate di Democrazia

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“Sono passati quasi due anni dal terremoto e quì all’ Aquila va sempre peggio, per questo abbiamo deciso di tornare ancora una volta in piazza. Lo faremo il 20 novembre, invitando i movimenti a partecipare e a farsi carico di una situazione drammatica. Sulla nostra pelle si è fatto e si sta facendo di tutto, la nostra città sta morendo, tra il disinteresse generale: vi invitiamo a stare un giorno con noi, per capire, per lottare.”

Stavolta chi scrive questo, non è Luigia o Laura Tarantino o Miss Kappa, all’ anagrafe Anna Pacifico Colasacco o tante altre e altri che ho proposto e conosciuto in rete e nella vita, ma Epicentro Solidale. Lo dice la parola stessa, quanto sia importante esserlo e insieme, da qualunque parte provenga l’aiuto e come è possibile e un po’ anche se ci sembra impossibile. Andando avanti nell’articolo si legge. ” Oggi L’ Aquila è una città fantasma, svuotata, senza più abitanti, dove si sopravvive senza diritti, senza lavoro, senza casa, con una crisi economica e sociale che colpisce sempre più persone. Ma la crisi di questa città è la crisi di un intero sistema e quanto viviamo noi è un modello che rischia di riproporsi, in dimensioni e modalità ancora più drammatiche. Manifestare a L’ Aquila non significa solo essere a fianco di circa centomila persone. Significa soprattutto capire che le catastrofi oggi rappresentano sia la nuova frontiera dell‚Äôarricchimento, sia la forma di governabilità, il modello con il quale imporre l‚Äôordine attraverso lo stato di emergenza. Il terremoto ha rappresentato il varco oltre il quale ciò che prima non era politicamente conveniente è diventato condivisibile, “necessario”. Si sta distruggendo un territorio e si sta riducendo una città ad un’ unica strada, ad un centro commerciale, ad una serie di dormitori, ad una miriade di baracche. Contemporaneamente ci vengono rubati i diritti: prima del terremoto nessun@ avrebbe accettato la limitazione delle proprie scelte, persino nell’ agire quotidiano, nessun@ avrebbe accettato di essere trattato non più come un cittadino ma come un mendicante costretto a ringraziare. Nessun@ avrebbe accettato di essere licenziato dall’ oggi al domani, di perdere la propria attività lavorativa, di vivere tra transenne, cancelli, colonne di mezzi militari e divise di ogni genere. Nessun@ avrebbe tollerato che i morti, i crolli, le difficoltà, la miseria, diventassero oggetto di speculazione per le grandi imprese o di propaganda per i politicanti. Questo è il vero volto del “miracolo” aquilano: un disastro! Si sono serviti di operazioni ciniche e violente: la militarizzazione del territorio, i sistemi di controllo, i campi, la sovraesposizione del G8, la Protezione Civile, i commissariamenti, le menzogne, il buonismo, la creazione di falsi nemici e di falsi miti. Vogliono produrre una società priva di ogni capacità critica, decisionale, resistenziale, frantumata in tante microscopiche nicchie; una società che rinunci alla propria dignità in cambio di quattro baracche con il televisore al plasma. E vogliono un territorio ridotto a merce. E’  quanto sta accadendo qui, in quella che era una tranquilla cittadina di provincia, è quanto potrebbe accadere ovunque! Epicentro Solidale.”

Questa volta riporto altre voci come le Donne in nero dell’Aquila, non so quante siano ma spiegano chiaramente: “…la nostra resistenza è quotidiana anche senza riunioni e striscioni… Questa manifestazione nazionale per noi significa opporci a tutto ciò che abbiamo sempre contrastato: militarizzazione, razzismo e violenze, occupazioni di territori, guerre, ma oggi significa partire ancora più in profondità da noi stesse, che abbiamo dentro le ferite, gli strappi e le perdite, che il terremoto ci ha provocato.”
E altre da Vicenza, dove ancora si lotta contro l’allargamento della base militare, e da Novara, dove sarà sede della linea di assemblaggio finale dei cacciabombardieri F35, che con molt chiarezza dicono: “Ci indigna il fatto che il centro de L’Aquila sia ancora pieno di macerie e vuoto di vita, mentre il governo prosegue nel progetto F35, già costato a noi cittadini italiani 2 miliardi di euro, che prevede l’acquisto di 131 bombardieri, al costo di almeno 100 milioni di euro ciascuno. …Per questo simbolicamente e provocatoriamente vi regaliamo per il 20 novembre almeno 25 di quei cacciabombardieri: con i corrispondenti 2,5 miliardi di euro si potrebbe “ristrutturare il centro storico dell’Aquila, 5.000 case inagibili, l’ospedale e la casa dello studente”.

Sempre le stesse Persone che sono contro la Malarazza, la Tav, il Ponte, il Vat, le Macerie di Democrazia.

Se non fossi stata chiara, spesso mi disperdo: la  Manifesta Azione Nazionale è sabato 20 novembre a L‚’ Aquila. Non rido e non dimentico neanche io…i Terremotati Manganellati a Roma il 7 luglio 2010 nel Bel Paese dallo Stivale Sfondato.

La voce di Alessandra Cora ancora vive.

Doriana Goracci


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SOS L’AQUILA chiama ITALIA
20 novembre 2010
L’AQUILA – MANIFESTAZIONE NAZIONALE
PARTENZA ORE 14 da PIAZZA D’ARMI

Guarda la lista delle adesioni!

Per adesioni scrivere a anno1aq[at]gmail.com

Come arrivare, il percorso, dove parcheggiare

E’ consigliata l’uscita autostradale (A24), L’Aquila Ovest. Di li gli autobus procedono per poche centinaia di metri, fanno scendere le persone nel punto di inizio della manifestazione (Piazza D’Armi – Via Corrado IV) e proseguono vuoti fino all’area designata per il parcheggio (viale Gran Sasso)

Guarda la mappa del percorso e dei parcheggi

Prenotazione autobus: Trento – Marina 339.8918578 | Verona – Eugenio 340.3228533 | Vicenza Nord Est – Olol 338.1212235 | Torino – Ezio 333.7640360, Silvia 349.2189851 | Val di Susa – Maurizio 334.8655120 | Milano – Andrea 346.3989550, Luca 335.7633967 | Bologna – Ludovica 389.6874064, Martina 333.4867501 | Firenze – Doretta 333.9938910 | Perugia – Ermelinda 349.1441295, Antonio 320.4407552 | Roma – Bartolo 320.0855289, studenti università Stefano 328.9073489, altri numeri Roma: 320.0855289 – 334.3358006 – 329.9565127 | Ciampino – Fabio 349.7863626 | Marche – Marianna 333.1295984 | Pescara – Renato 338.1195358 | Napoli – Laura 338.3031201 | Matera – Sandro 349.1894737 | Palermo – Radio Aut 333.6394387

Per dormire all’Aquila: 348.9953458


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Da una prima elementare di Teramo

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Per il buon nome della scuola e dei bambini che “contiene”, trascrivo e racconto, che va sempre peggio o forse meglio, perch謆 trovo nel percorso accidentato della Rete, amiche ed amici sempre più attivi e preziosi e buttano lì: vedi un po’ Doriana, che ne pensi? Con alcune ci siamo elette vicine di casa, quasi fossimo vicine e ci prendiamo il caffè, con lo zucchero. Ma la vicenda che mi ha riportato Ida Sulpizi Donati, su Facebook, non posso lasciarla riposare al confino di una cronaca locale, dovete saperla, dovete conoscerla. In questi casi è d’obbligo la parola che detesto, il dovere, ma credo sia sempre un diritto anche sapere e io faccio da staffetta, qualcuno condivida e inoltri, quanto¬† Giancarlo Falconi dal blog partecipato e ideato da Lorenzo Di Pietro con ¬† Leo Nodari , Le Banane , ci descrive con estrema precisione e sensibilitଆ e che accade a Teramo.¬† E accade dunque di avere acquisito una nuova conoscenza, grazie alla Rete, a Facebook, sempre da usare con cautela, e se ce la fanno usare,¬† ma si resiste.

Grazie, perchè la Scuola sia amore per l’apprendimento e la conoscenza e non il voto, il profitto, la distruzione¬† del bene comune più grande che abbiamo: la Cultura. Dove sei Maestro Alberto Manzi, forse non è mai troppo tardi?


Che arrivi questa crisi di coscienze…: Sei andato a scuola e ti hanno detto “siedi al tuo posto”, e già lì hai smesso di credere che il tuo posto sia dappertutto. L’ha scritto Silvano Agosti , come Il¬† Ritorno di Pinocchio. Ce lo auguriamo¬† tutti e tocca dirlo e farlo.

Doriana Goracci


Teramo: Sospetti maltrattamenti a Scuola

Raccontare l‚Äôomertà. Raccontare la verità. L‚Äôossimoro della vita civile. Il resto è una conseguenza che nutre la nostra attesa. Si alzerà un polverone? Ci saranno delle querele? Denunce? Mi aspetto, ci aspettiamo questo e altro, ma in fondo essere mamma è una missione, la manna del coraggio, una forza, che travalica la vita umana e diventa filosofia emotiva. Il segreto dell‚Äôesistenza.La storia è cittadina. La voce era flebile, poi si è fatta confidenza, poi gruppo e ora denuncia pubblica. Il palcoscenico è la scuola Elementare Noè Lucidi. Un‚Äôinsegnante e gli alunni di prima elementare. Un bambino si alza per temperare la matita nel cestino, come a casa gli hanno insegnato, come vuole l‚Äôeducazione di una terra pulita, dell‚Äôordine delle cose, dell‚Äôaffetto e del rispetto per le cose in comune. Sublimazione Civica. La reazione dell‚Äôeducatrice, dell‚Äôinsegnante sarebbe stata violenta. Il racconto delle mamme si fa cupo e triste. Balbuziente. La maestra avrebbe afferrato il bimbo per i capelli e sbattuto al proprio posto. Avrebbe vietato agli altri bimbi di fare amicizia con lui. L‚Äôavrebbe isolato. Come esempio e monito per gli altri. Un‚Äôetichetta che l‚Äôinsegnante si porterebbe dietro da tempo. Cattedre cambiate, mutate nei luoghi e materie, senza macchia di provvedimenti disciplinari. La dicitura del protocollo è sempre la stessa.‚ÄùSemplicemente per il buon nome della scuola è meglio non divulgare questi episodi‚Äù. Alle presunte vittime, i bambini, chi ci pensa? Chi li tutela? Chi controlla?Le invettive verso il bimbo sono continuate per ore e ore di lezioni, fin quando un bimbo con la mano alzata, la figurazione della speranza di un mondo diverso, ha suscitato la rabbia dell‚Äôinsegnate ‚ÄúMaestra, io sono suo amico, giochiamo sempre insieme‚Äù. Eccola, la ribellione tutta infantile, che gli adulti di convenzione e vigliaccheria perdono di costume. Non vi racconto altro. Non vi racconto come la maestra avrebbe trattato il piccolo rivoluzionario, che osato reagire e violare lo stato di terrore. Chiediamo semplicemente: Alla Procura di Teramo di ascoltare la testimonianza delle mamme per raccogliere una denuncia dettagliata. Al Provveditore di Teramo di ascoltare il Dirigente scolastico della Noè Lucidi.

Chiedo scusa ai bambini‚Ķtutto ciò che le vostre mamme vi hanno insegnato, sui colori del mondo, sui profumi dei fiori, sulla bellezza dell‚Äôamicizia‚Ķè vero. ¬†Tutto Il resto è brutto e cattivo‚Ķcome la scuola degli adulti grigi.

Giancarlo Falconi


http://blog.libero.it/stelladnz/getmedia.php?*or%60zo%26imJwm5%27%7F4612619i%3A%2501%25%3Baalaemz%2Fzfadllteyc%3E%2519%27z%05kgonmghom%05jB

L’archeologia a portata di smartphone, lo dice il Cnr

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Navigare con il proprio cellulare tra musei e siti archeologici virtuali. √à una delle molte novità presentate ad ‚ÄòArcheovirtual‚Äô, mostra delle tecnologie per i beni culturali organizzata dall‚ÄôItabc-Cnr nell‚Äôambito della Borsa mediterranea del turismo archeologico. Dove l‚ÄôIstituto presenta anche la prima rete europea dei virtual museum.

Tra un sms e un mail, grazie ai dispositivi di ultima generazione, sarà possibile navigare nella topografia di Teramo antica, nella Dublino del Medioevo e nella Leicester romana. Sono alcune delle novità presentate ad Archeovirtual, vetrina delle tecnologie realizzate in Europa nel settore dei beni culturali organizzata dall‚ÄôIstituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Consiglio nazionale delle ricerche (Itabc-Cnr) e ospitata dal 18 al 21 novembre a Paestum. Archeovirtual si tiene nell‚Äôambito della XIII Borsa mediterranea del turismo archeologico, promossa e realizzata dalla Provincia di Salerno e dalla Regione Campania, in collaborazione con Leader sas, NVidia e ProjectionDesign.

‚ÄúI nuovi cellulari, grazie all‚Äôincremento di capacità di memoria e a particolari algoritmi di compressione dei dati, offrono la possibilità di navigazione in tempo reale in ambienti 3D con ingenti contenuti multimediali‚Äù, spiega Augusto Palombini dell‚ÄôItabc-Cnr. ‚ÄúTali dispositivi si avviano a divenire i protagonisti del turismo dei prossimi anni, quale supporto più efficace per i sistemi di guida dei siti di interesse culturale‚Äù.

Il Cnr ha allestito ad Archeovirtual 18 progetti in 3D. ‚ÄúIl visitatore viaggerà nel tempo, esplorando gli insediamenti della villa di Oplontis e dell‚Äôantica Cartagine‚Äù, commenta Sofia Pescarin archeologa dell‚ÄôIstituto e direttore scientifico della mostra, ‚Äúsi muoverà nel clamore della battaglia delle Termopili, entrerà in una tomba cinese del primo secolo a.C., prenderà parte all‚Äôassassinio del principe Francesco Ferdinando a Sarajevo, costruirà personalmente una nave con i carpentieri romani e osserverà l‚Äôapplicazione dei colori di Giotto. L‚Äôedizione di quest‚Äôanno comprende anche una sezione dedicata a studenti e giovani ricercatori già autori di applicazioni di notevole qualità‚Äù.

Durante un workshop (18 novembre, ore 15-19; 19 novembre, 9.30-13.30) verrà presentata ila più grande rete europea di musei virtuali (V-MusT.net). Il progetto, coordinato dall‚ÄôItabc-Cnr, sarà inaugurato a febbraio 2011 e durerà quattro anni, con la partecipazione di università e istituzioni di Italia, Belgio, Bosnia-Herzegovina, Cipro, Egitto, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Irlanda, Olanda, Spagna, Svezia.

I musei virtuali – si legge nel programma ‚Äì ‚Äúrappresentano un nuovo modello per comunicare, interagire e comprendere la realtà che ci circonda‚Äù. L‚Äôiniziativa nasce dall‚Äôesigenza di condividere il know how nel settore, affinché l‚ÄôEuropa possa acquisire ‚Äúla stessa maturità raggiunta nel cinema e nei videogames‚Äù, superare la frammentazione della propria ricerca, identificare i musei virtuali del futuro e stimolare la competitività dell‚Äôindustria nell‚Äôinformation and communication technology.

Materiale e immagini

Domani raccolgo una cartaccia da terra e poi mi consegno ai carabinieri

rifiuti

Domani raccoglierò qualche cartaccia da terra, me la porterò a casa e poi chiamerò i carbinieri. Mi autodenuncierò per raccolta abusiva di rifiuti e deposito non autorizzato sul balcone di casa. Sarà piccolo, come deposito temporaneo di rifiuti, ma sarei solo all’inizio. Non aspetterò che il deposito cresca, né che il mio vicino mi quereli: mi costituirò per quel reato che avrò commesso. E lo farò in solidarietà a Zoundi Koubdi, padre di dieci figli, residente a Caneva nel rispetto delle regole imposte dalla xenofoba legge Bossi-Fini.

Questo signore 45enne operaio, raccoglieva e depositava nel suo giardino, oltre che quanto dato in beneficenza, anche roba buttata ma ancora utilizzabile, non nel regno del consumismo e della venerazione del prodotto-sempre-nuovo, ma nei Paesi più poveri ancora utile. Precisamente Zoundi raccoglieva una quantità da riempire un container, per poi spedire tutto nel Burkina Faso, uno dei Paesi più poveri del mondo. Il suo vicino, però, lo ha denunciato, Zoundi ha ricevuto la visita delle forze dell’ordine, è stato processato per deposito non autorizzato di rifiuti e successivamente condannato a tre mesi di arresto, con la sospensione della pena.

Non è bastata la difesa dell’avvocato di Zoundi, secondo il quale quegli oggetti non potevano definirsi rifiuti, in quanto destinati ad essere riutilizzati. Quelli sono rifiuti, hanno detto i giudici. Da questa parte del mondo, quello ricco, quello dell’ottimismo consumistico, quello che non sa attendere l’inutilizzabilità di un prodotto ma che deve essere cambiato con il nuovo oggetto del desiderio; in questo mondo, quella roba deve essere buttata, scartata, nascosta, non deve essere vista e peggio è se qualcuno, con un suo gesto, ricorda la volgare opulenza consumistica che genera, dall’altra parte del mondo, quelle che Bauman ha definito “vite di scarto”.
Chissenefrega di gente ridotta a rifiuti umani, “effetti collaterali” del nostro stile di vita. E poi, perchè mostrare la faccia della condizione che ognuno di noi rischia, anche qua, anche in questo Nord del mondo: l’esclusione, la povertà, il rifiuto, dovute alla possibilità, sempre più concreta, di venire sbattuti fuori dal mercato del lavoro.

Ma alla fine, forse, nemmeno passano per la testa a molte persone tutte queste considerazioni. Magari e più semplicemente, è solo il fastidito dalla visione dei rifiuti a muovere coscienze egoiste. Chissà, il diligente cittadino rispettoso delle ferre regole del consumo, nemmeno se le farà tutte ‘ste pippe mentali, che è una bella rottura di scatole che metà basta. Magari avrà solo pensato “che palle tutta ‘sta robaccia proprio davanti a casa mia. E’ in casa di quell’altro, va bene, ma proprio vicino a me…”.
Ma allora non è detto che sarà stato meglio. Perchè senza nemmeno saperlo, quel cittadino diligente, che sembra ammaestrato secondo i metodi del Socing, sarà come tutti e come ricorda Bauman “nel e sul mercato, al tempo stesso, o in modo intercambiabile, clienti e merci”. Ma lo sarà da sciocco, senza quindi possibilità di difendersi, senza accorgersi di come anche lui è una merce che potrebbe, un giorno, essere considerata in esubero.

[fonte: postillanea.blogspot.com]

Brescia chiama Italia Su per i Gi√π dalla Gru

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Da 17 giorni aspettiamo che siano riconosciuti i diritti umani per quelli che erano in sei e sono rimasti in quattro. Stasera siamo tutti con quelli che sono giù.


Oggi abbiamo avuto notizie molto dure da mandare giù, aspettando che scendessero giù dalla Gru, perchè ” La prefettura di Brescia ha bocciato la controposta dei migranti . Nel tardo pomeriggio di lunedì, infatti, i legali che rappresentano i quattro che da 16 giorni occupano una gru del cantiere in San Faustino, si sono visti rifiutare la¬†richiesta di moratoria, e la possibilità di discutere i rigetti dei migranti bresciani uno ad uno in un tavolo prefettizio con le istituzioni. Rimangono valide le garanzie per i singoli individui, ai quali è stato assicurato che non finiranno in un Cie nè che saranno espulsi una volta scesi. Ora gli avvocati Vicini, Savoldi, Zucca e Pezzucchi, che rappresentano i manifestanti¬† hanno raggiunto la gru, per spiegare gli sviluppi della trattativa.”

Era una notizia attesa, ed è arrivata: sono tornati giù. In questa Italia che non riesce a lottare per i diritti per tutti , che scorda il suo recente passato di noi migranti,¬† di noi in cerca di pane e il coraggio non si compra e non si vende come la libertà. Grazie per questa amara lezione dove non ci sono vinti e vincitori dove sappiamo solo che la risposta è ancora soffiare nel vento senza fine e insieme…per difendere almeno la dignità di esseri umani.

Doriana Goracci



“…Potete respingere, non riportare indietro,
è cenere dispersa la partenza, noi siamo solo andata.
Faremmo i servi, i figli che non fate,
nostre vite saranno i vostri libri d’avventura.
Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino,
l‚Äôodore che perdeste, l‚Äôuguaglianza che avete sottomesso…”

Erri De Luca

I migranti sono scesi dalla gru

Era una notizia attesa, e finalmente è arrivata. I quattro immigrati che occupavano la gru da 17 giorni hanno lasciato il cantiere della metropolitana di San Faustino¬†a Brescia intorno alle 21,05. Insieme, fino all’ultimo, hanno compiuto una rampa di scale alla volta, aspettandosi l’un l’altro.
Ad accoglierli
nel cantiere, gli avvocati dell’associazione “Diritti per tutti” e gli agenti della questura, mentre gli attivisti del presidio e i rappresentanti di dell’associazione Diritti per tutti sono stati tenuti fuori, cosa che ha causato alcune tensioni (leggi qui). Intorno, una piazza festante, che ha scandito con slogan e applausi ogni passo che ha riportato i quattro a terra.
La soluzione della vicenda
è arrivata nonostante il tavolo prefettizio non abbia accolto la richiesta di una moratoria per discutere i rigetti delle domande di sanatoria fatti nel Bresciano (leggi qui), i quattro legali dei manifestanti hanno detto di aver ottenuto una serie di garanzie legate al problema degli extracomunitari che si son visti negare il permesso di soggiorno.¬†I quattro hanno anche ottenuto di non essere espulsi, nè di essere condotti in un Cie

http://claudiosala.files.wordpress.com/2010/11/pin-045.jpg?w=450&h=599

l’immagine di Pin Theon è tratta da http://claudiosala.wordpress.com/2010/11/15/pin-045/

La tendenza: Immigrati? Sì, purché colti

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Un’indagine dell’Irpps-Cnr rileva la percezione degli italiani verso i lavoratori dell’Est europeo: i laureati sono meglio accetti. Ma finiscono per occupare posti inferiori ai loro titoli di studio. I dati della ricerca, pubblicati su ‘Studi emigrazione’, presentati domani a Roma.

In Italia il flusso migratorio costituito da laureati provenienti dai paesi dell‚ÄôEst europeo è rilevante, ma la percentuale di quanti svolgono professioni intellettuali è molto bassa: un caso di ‚Äòspreco di cervelli‚Äô (‚Äòbrain waste‚Äô). L‚ÄôIstituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpps-Cnr), che svolge da tempo studi sulle ‚Äòskilled migrations‚Äô, presenta una recente ‚ÄòIndagine sull’inserimento lavorativo delle immigrazioni qualificate provenienti dai Paesi dell’Est europeo‚Äô, pubblicata su ‚ÄòStudi emigrazione‚Äô, il prossimo martedì 16 novembre presso la sede centrale del Cnr (piazzale Aldo Moro 7, Roma – ore 16.00) durante una tavola rotonda su ‚ÄòLe migrazioni qualificate dall‚ÄôEuropa dell‚ÄôEst verso l‚ÄôItalia‚Äô.

Lo studio dell‚ÄôIrpps-Cnr si è articolato in un‚Äôindagine telefonica sulla percezione della popolazione italiana riguardo agli immigrati qualificati, effettuata su un campione di 1.500 adulti ripartiti proporzionalmente per genere, classi d’età e aree geografiche. ‚ÄúIl 30% degli intervistati considera positivo il ruolo svolto dagli immigrati per alcuni settori della nostra economia e il 26% circa lo ritiene tale anche per la nostra cultura, mentre il 23,7% dichiara che genera insicurezza e il 15,4 teme che aumenti la disoccupazione‚Äù, spiega la curatrice dell‚Äôindagine, Maria Carolina Brandi. ‚ÄúSolo il 9,8% ritiene che l‚Äôimmigrazione costituisca un ‚Äògrave problema‚Äô mentre molti la ritengono eccessiva, specialmente le persone meno istruite (il 47%). Inoltre il 13,5%, soprattutto tra i più anziani, teme che tale presenza dai paesi dell‚ÄôEst aumenti la criminalità. Peraltro, è diffusa (62%) l‚Äôopinione che su questo tema giornali e televisioni riportano una realtà falsata e appena il 16% crede ai mass media, specialmente tra i laureati ed i giovani‚Äù.

In questo quadro, l‚Äôatteggiamento degli italiani verso gli immigrati ad alta qualificazione è molto più favorevole rispetto a quello sull‚Äôimmigrazione in generale. ‚ÄúAnche se il 54% degli italiani non sa quanti siano i laureati dell‚ÄôEst Europa‚Äù, prosegue la ricercatrice dell‚ÄôIrpps-Cnr, ‚Äúla quasi totalità (93,1%) ritiene che debbano essere pagati quanto gli italiani e l‚Äô87% pensa che un laureato esteuropeo debba potere esercitare la propria professione in ogni paese dell‚ÄôUe. Tuttavia il 68,2% ritiene giusto che un laureato di qualsiasi paese accetti lavori inferiori ai suoi titoli e più della metà disapprova norme per incentivarne l‚Äôingresso: da notare che tra i laureati e tra i giovani la quota cala sensibilmente nel primo caso ma aumenta nel secondo, evidentemente per la preoccupazione della possibile ‚Äòconcorrenza‚Äô sul mercato del lavoro qualificato‚Äù.

L‚ÄôIrpps-Cnr ha inoltre svolto, in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia dell‚ÄôUniversità di Torino e l‚ÄôIres Piemonte, un‚Äôindagine mediante un questionario rimasto on line sul sito dell‚ÄôIstituto durante tutto il 2009, cui hanno risposto 547 immigrati dell‚ÄôEuropa Orientale ad alta qualificazione. Il 30,4% degli uomini ed il 33,8% delle donne è impiegato in un lavoro operaio, assimilato o di bassa qualificazione, nonostante non l‚Äôavesse mai svolto nel paese di origine.

‚ÄúLo studio conferma‚Äù, conclude Brandi, ‚Äúcome il mercato del lavoro qualificato italiano sia molto meno ampio di quello della maggioranza dei paesi Ocse, tanto che anche gli stessi laureati italiani scelgono la migrazione, mentre sono disponibili posti non qualificati per i quali la manodopera nazionale è insufficiente. Tuttavia, una volta che l‚Äôimmigrato laureato occupa per necessità questa fascia del mercato del lavoro, non viene più riconosciuto come appartenente all‚Äôemigrazione di élite a cui, pure, larga parte degli italiani concede fiducia, finché non riesce a collocarsi in una posizione che lo renda riconoscibile come ‚Äòintellettuale‚Äô e quindi accettato‚Äù.
Una ricerca dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpps-Cnr)

Brescia Cronache di una domenica di novembre italiana

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Va così, che una domenica 14 novembre 2010, le famiglie italiane e le persone che non lo sono italiane ma risiedono in Italia, cercano di riposarsi, non come dice solo il buon Dio ma il Buon senso. E anche io mi sono voluta prendere una vacanza del corpo e della mente e me ne sono andata con un pezzo di famiglia mia in un bosco della Tuscia, dove si sta come d’autunno stanno le foglie, cadute a terra a formare un tappeto umido per le piogge e giallo marrone rosso. Basta guardare giù in basso¬† e¬† c’era un fermento di vita, funghi animaletti gatti selvatici, altri che occhieggiano e non li vediamo, altri sono andati già in letargo e poi insetti laboriosi, come un ragno estroso che si portava appresso una foglia…Era sospesa nell’aria e non scendeva stava a dondolare nello spazio, tenuta così da un filo di seta che reggeva miracolosamente al vento dolce e autunnale. Quando sono rientrata a casa col mio Cestino, senza funghi, state tranquille Forze dell’Ordine ‘che non ci capisco niente e non voglio avvelenarmi, sono andata a collegarmi col mondo di Facebook e ho appreso da un’amica che la situazione era molto tesa per i 4¬† Su su sulla Gru e quelli giù che non sapevano come fare per per rassicurarli e farli mangiare e farli scendere e resistere a tanto scempio della Legalità e della Sicurezza. E così, tra una passata e l’altra di informazioni da Quì Brescia Cibo e acqua per i quattro sulla gru alle 18 di domenica 14 novembre e Radio Onda d’Urto, si è fatta notte e mi ero addormentata dopo un Report di Autority dei Loro Affari, oscuri ai più e ora un po’ più noti ma siamo in Itaglia si sa, Bella e Gentile e ci vuole molta pazienza e coraggio, oltre che pane. Leggo QuìBrescia e poi un comunicato di Radio Onda d’Urto e infine è apparso un cuore fatto con delle candele, dal basso verso la Gru, perchè lo possano vedere da lassù, e me l’ha passato un’amica che non conosco nella realtà, ma è vero l’amore che ci porta a resistere contro questa Italia, che si chiede ancora se conviene: oh che sarà.¬† E¬† ho trovato un video “fatto in casa con delle diapositive” e allora passo questo, anche questo, per chi non avrà mai giudizio e per rimanere umani per un mio fratello che guardi il mondo e non la Tivù…nell’itaglietta piccola così come la provincia piccola così come certi ometti piccoli così…e un grande che comunica…cantando… Attenti al vicequestore.


Vi ricordo che i 4 rimasti su, non chiedono il VOTO o di entrare in un’URNA ma chiedono il permesso di soggiorno che hanno amaramente e inutilmente pagato e questi sono i rimasti sulla Gru:

RACHID. Marocchino, 35 anni, ha lasciato la scuola dopo la prima media. In Italia ha distribuito volantini.SAJAD. Pakistano, 27 anni, è laureato e ha un master in lingue. √à arrivato in Italia tre anni fa.ARUN. Pakistano, 24 anni, ha lavorato distribuendo volantini. JIMI. Egiziano, 25 anni, tecnico informatico, ha lavorato come metalmeccanico fino ad agosto.

Sabato 6 novembre accadeva che certi diritti distorti hanno redatto un articolo riportando: ¬´Basta truffare gli immigrati ‚Äì grida un migrante dalla gru – abbiamo pagato tutti i contributi¬ª Da ultimo un messaggio da un amico, Vladimiro Cordone, su Fb: “Ehiii….voi..sulla gru mi sentite? Siamo in tanti con voi, lo so che non ci vedete, siete troppo in alto per noi. Non ci fanno salire fin lassù, siamo in tanti. Gli Italiani non sono tutti razzisti. Avete sentito? Siamo in tanti, il nostro sogno 謆 di farvi scendere liberi. Lo sappiamo che è difficile ma noi siamo con voi. Avete sentito? ” Con tanti tanti tanti distinti saluti a chi non vede non sente non parla e carica…Oh che sarà: c’è tempo c’è spazio per tutte e tutti. Forse la Trattativa è a una svolta. In Italia

Doriana Goracci

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Ah che sarà che sarà che vanno sospirando nelle alcove¬† che vanno sussurrando in versi e strofe che vanno combinando in fondo al buio¬† che gira nelle teste e nelle parole che accende candele nelle processioni¬† che va parlando forte nei portoni e grida nei mercati che con certezza¬† sta nella natura nella bellezza quel che non ha ragione ne mai ce l’avrଆ quel che non ha rimedio ne mai ce l’avrà quel che non ha misura.¬† Ah che sarà che sarà che vive nell’idea di questi amanti che cantano¬† i poeti più deliranti¬† che giurano i profeti ubriacati che sta sul cammino dei mutilati¬† e nella fantasia degli infelici che sta nel dai e dai delle meretrici¬† nel piano derelitto dei bambini ah che sarà che sarଆ quel che non ha decenza ne mai ce l’avrଆ quel che non ha censura ne mai ce l’avrà quel che non ha ragione.¬† Ah che sarà che sarà che tutti i loro avvisi non potranno evitare¬† che tutte le risate andranno a sfidare che tutte le campane andranno a cantare¬† e tutti i figli insieme a consacrare e tutti i figli insieme a purificare¬† e i nostri destini ad incontrare perfino il Padre Eterno da così lontano¬† guardando quell’inferno dovrà benedire quel che non ha governo ne mai ce l’avrଆ quel che non ha vergogna ne mai ce l’avrà quel che non ha giudizio.¬† Ah che sarà che sarà quel che non ha governo ne mai ce l’avrଆ quel che non ha vergogna ne mai ce l’avrà quel che non ha giudizio.¬† Ah che sarà che sarà quel che non ha governo ne mai ce l’avrଆ quel che non ha vergogna ne mai ce l’avrà quel che non ha giudizio. (C. Buarque de Hollanda – I.Fossati)

Fonti:

http://dirittipertutti.gnumerica.org/

http://www.radiondadurto.org/

http://www.quibrescia.it/

http://www.dirittidistorti.it/

COMUNICATO STAMPA DELL’ASSOCIAZIONE DIRITTI PER TUTTI SUI FATTI DI SABATO 13 OTTOBRE IN VIA SAN FAUSTINO

Nel tardo pomeriggio di ieri, al termine di una manifestazione molto partecipata per esprimere sostegno ai quattro immigrati sulla gru di via San Faustino, alcune decine di persone totalmente estranee al presidio nei pressi della gru, sconosciute a noi e a tutti i partecipanti al presidio, all‚Äôimprovviso e all‚Äôinsaputa degli altri manifestanti, hanno per pochi minuti tentato di sfondare il fitto dispositivo di polizia e carabinieri che all‚Äôaltezza della chiesa di San Faustino impedisce di avvicinarsi alla gru. L‚Äôunico risultato concreto ottenuto da chi ha compiuto quest‚Äôazione è stato lo scatenare altre cariche di polizia, dopo quelle che senza alcun motivo le forze dell‚Äôordine avevano compiuto già lunedì 8 novembre. Anche ieri nel corso delle cariche polizia e carabinieri hanno operato fermi e pestaggi indiscriminati, che sono documentati dalle immagini video a disposizione di tutti. Non ci risulta che nel corso di questi fatti cose o vetrine abbiano subito danneggiamenti. Gli attivisti del presidio hanno fatto tutto quanto era nelle loro possibilità per riportare la calma fra i numerosissimi partecipanti in quel momento, mentre i pochi autori del tentativo di sfondamento subito fallito si stavano già dileguando. Ci sono volute decine di muniti e tanta fatica per riportare la calma. Soprattutto perché la tensione, anche tra i migranti, è oramai a un livello molto elevato. La responsabilità totale dell‚Äôinnalzamento costante della tensione in tutti questi giorni è da attribuire al ministro degli Interni, all‚ÄôAmministrazione comunale di Brescia, al Prefetto, ai più alti dirigenti della Questura di Brescia. Alla mancanza di qualsivoglia risposta positiva alle richieste dei migranti sulla gru da 15 giorni, si aggiunge il fatto, di inaudita gravità, che da giorni quelle quattro persone sono tenute in condizione di isolamente pressoché assoluto. Un vero e proprio stato d‚Äôassedio imposto dalle autorità appena elencate. Uno stato d‚Äôassedio che impedisce ai migranti sulla gru persino di comunicare con l‚Äôesterno, di ricevere una visita medica, indumenti. Di fatto, viene costantemente ostacolata e spesso impedita anche per più giorni consecutivi la stessa fornitura di cibo. Vengono tolte condizioni vitali che non possono essere negate a nessun essere umano, nemmeno in situazione di guerra. Contro quelle quattro persone, la loro dignità e il loro coraggio, è in atto una pressione talmente forte da diventare vera e propria vessazione. Siamo sulla soglia della barbarie. E la barbarie è impossibile da governare, per chiunque. Chiediamo con forza a tutti coloro che possono intervenire di muoversi con la massima urgenza per contribuire alla reale rimozione di questo stato d‚Äôassedio. Rinnoviamo a tutti e tutte l‚Äôappello a continuare con la massima partecipazione il presidio di sostegno in via San Faustino. Non lasceremo mai soli i ragazzi sulla gru. La loro lotta è la nostra lotta. Brescia, 14 novembre 2010 Associazione Diritti per Tutti

LA SOLIDARIETA’ E’ UN ARMA: MANDATECI I VOSTRI COMUNICATI DI SOLIDARIETA’. PARTECIPATE AL PRESIDIO.

Dopo lo sgombero del presidio in Piazzale Cesare Battisti con la violenza da parte della polizia e dei carabinieri guidati dal questore vicario di Brescia Emanuele Ricifari nella mattinata dell‚Äô8 novembre a Brescia, la lotta non si arresta e prosegue in via San Faustino, a pochi passi dalla gru occupata. Porta la tua solidarietà! Partecipa al presidio! Partecipa alla lotta! PERMESSO SUBITO PER TUTTI E TUTTE! I comunicati di solidarieta‚Äô vanno mandati a [email protected]; gli SMS al 335-1220759, per intervenire in diretta chiama al 030 45670

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Anche in Italia lo spot pro-eutanasia. E ripartono le polemiche

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cc Lo spot sulleutanasia censurato in Italia   Video photo credit: dumplife (Mihai Romanciuc)

L’Associazione Luca Coscioni insieme al Partito radicale hanno diffuso il 9 novembre scorso la versione italiana dello spot pro-eutanasia già censurato in Australia nelle scorse settimane. Realizzato dal gruppo “The Works” di Sidney per l’Associazione Exit international, in Italia il filmato ha riaperto il dibattito sul tema:

GLI ITALIANI: nello spot si sottolinea un dato dal rapporto Eurispes 2010, secondo cui il 67% degli italiani sarebbe favorevole alla legalizzazione dell‚Äôeutanasia. Il commento del Vaticano: “Questi dati ci lasciano molto, ma molto perplessi se non addirittura scettici per quanto riguarda l‚Äôinterpretazione di un vero sentire a livello nazionale che non è assolutamente a favore dell‚Äôeutanasia“.

L’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI: per il segretario dell‚Äôassociazione, Marco Cappato, “Stare a fianco a una persona malata nelle fase terminale della propria vita e assistere alla sua sofferenza fa parte del vissuto della gente. Sono soltanto i politici a rifiutarsi anche semplicemente di pronunciare la parola. √à il ceto politico che non riesce ad affrontare il tema. Nessuno dei partiti, al di fuori dei radicali, lo fa. Né a destra né a sinistra.‚Äù

I CATTOLICI: Secondo i vescovi e il quotidiano Avvenire si tratta di “pubblicità mortale e provocatoria. Permettere che si pubblicizzi un reato attraverso i mezzi di comunicazione a noi pare inammissibile: ed è lecito attendersi che l‚ÄôAutorità garante delle comunicazioni, alla quale i radicali si sono rivolti per chiedere il via libera allo spot della morte, faccia il proprio dovere senza esitazioni fermando questa inutile provocazione

LE TELEVISIONI: anche se l‚ÄôAutorità garante per le comunicazioni concedesse l‚Äôautorizzazione prevista dalla legge, nessuna emittente sarebbe disposta a trasmetterlo tranne Telelombardia, Antenna 3 e Telemilano (che fanno tutte capo allo stesso editore). L’Associazione Luca Coscioni ha avviato una raccolta fondi per finanziare una più ampia programmazione televisiva, anche a livello nazionale.

I POLITICI: PdL e PD sono schierati contro la messa in onda dello spot. Il Senatore Ignazio Marino (PD): “Come uomo, come medico e ora anche come politico” ha voluto esprimere la sua “assoluta opposizione all’eutanasia, ovvero a somministrare un veleno per fermare in un momento predeterminato la vita di un’altra persona“.

I MEDICI: Per l’oncologo Umberto VeronesiL’eutanasia è un argomento che non si può più ignorare: i pazienti la chiedono e spesso viene praticata in modo sotterraneo e nascosto perché la legge la vieta”. “Confesso che io non l‚Äôho mai fatto ma capisco che è un problema che va dibattuto anche se è difficile avere una posizione definitiva. Ma non si può ignorare che quello che hanno già fatto Olanda, Belgio e Lussemburgo, o Germania e Scandinavia dove l‚Äôeutanasia è stata depenalizzata, cosa che sta per accadere anche in Spagna‚Äú.

LA RETE: molti i blog che hanno diffuso il video ma in pochi danno la loro lettura della faccenda. Secondo TeleipnosiL’eutanasia è una questione evidentemente molto delicata, ma è anche uno di quei temi per i quali il meccanismo democratico non funziona, perché a fronte di una maggioranza assoluta di italiani favorevoli (che nel caso dell’introduzione del testamento biologico si fa quasi unanimità), esiste da sempre una maggioranza in parlamento appiattita sulle posizioni medievali della Chiesa cattolica, secondo la quale la vita è un dono del Signore che non può essere rifiutato, neppure quando provoca solo sofferenza e tortura“.

Credo che su temi come l’eutanasia sia davvero importante che qualcuno ogni tanto si preoccupi di riaccendere il dibattito, che nonostante la difficoltà di affrontarli bisogna smetterla di lasciare che passi la buriana per rimetterli in archivio senza aver preso una decisione. Un paese civile deve prendersi le proprie responsabilità. Con un referendum, con una legge? Non lo so, non è il mio lavoro. Se legge sarà dovrà essere molto precisa nell’indicare in quali casi è permessa l’eutanasia e con quali metodi, e nell’indicare in modo inequivocabile le pene per chi ne abuserà.

Detto questo è giusto che ognuno si crei una sua opinione. Io l’ho fatto chiedendomi “Se toccasse a me, cosa vorrei? Vorrei davvero continuare a soffrire e costringere la mia famiglia a soffrire con me?“.

A Firenze un cimitero per gli animali da affezione

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La proposta in una mozione dei consiglieri del Pdl della Provincia. Con una mozione che verrà sottoposta all’approvazione del Consiglio provinciale di Firenze, i consiglieri del Pdl Enrico Bosi, Samuele Baldini, Piergiuseppe Massai, con Massimo Lensi, Erica Franchi e Leonardo Comucci, invitano il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci ad individuare, attraverso il Piano territoriale di coordinamento provinciale, aree cimiteriali riservate all‚Äôinumazione di cadaveri di animali da compagnia e a promuovere, in assenza di fondi pubblici, le procedure di concessione a privati per la realizzazione del progetto del cimitero degli animali d‚Äôaffezione, anche avvalendosi della collaborazione di associazioni animaliste e/o di soggetti in grado di garantire un‚Äôadeguata gestione. A livello nazionale si profilano svariati progetti, tra i quali la decisione assunta dalla Giunta Comunale di Genova, a febbraio, di individuare un‚Äôarea per realizzare il primo cimitero pubblico per animali in una grande città dopo quello esistente ad Aulla, nonché la legge della Regione Abruzzo n.9 del 7 Maggio 2007 che detta i criteri e disciplina le modalità per l‚Äôistituzione di cimiteri per animali d‚Äôaffezione. La Regione Toscana ha approvato la legge n.20 Ottobre 2008 n.59 ‚ÄúNorme per la tutela degli animali‚Äù, nel cui preambolo si conferma ‚Äúl‚Äôesigenza di regolare le relazioni tra gli esseri umani e gli animali‚Äù, in seguito alla sensibilità crescente delle norme verso i bisogni degli animali in quanto ‚Äúesseri senzienti e non quali cose messe a disposizione del genere umano‚Äù, come riconosciuto dal Trattato dell‚ÄôUnione Europea di Lisbona, sottoscritto il 13 Dicembre 2007 da ventisette Stati. E’ stata riconosciuta pertanto alle specie zoofile domestiche una dignità che non ne dovrebbe escludere il beneficio della sepoltura in aree ad essa destinate, anche per consentire le manifestazioni di affetto che taluni desiderano esprimere in loro ricordo.

Mi duole il cuore, ma gli amici del centro-sinistra e sinistra della Provincia di Firenze “sono svegli o dormono” ?

Hai subito mobbing ? E’ colpa anche tua lo dice il Tar di Perugia

Il mobbing è sempre più arduo da dimostrare. Non ha diritto al risarcimento del danno da mobbing il lavoratore che soffre di una malattia psicosomatica dettata dai “cattivi rapporti umani” sul posto di lavoro.

Lo ha stabilito il Tar di Perugia che, con la sentenza 469, depositata il 24 settembre 2010 (Pres. Lignani, Est. Ungaro), ha respinto il ricorso di un dipendente pubblico che si era ammalato di una grave forma di gastrite a causa, aveva sostenuto, del mobbing subito sul luogo di lavoro.

Nell’esaminare i casi di preteso ‘mobbing’ – leggesi nella sentenza – il Giudice deve evitare di assumere acriticamente l’angolo visuale prospettato dal lavoratore che asserisce di esserne vittima“.

E’ possibile – prosegue il Tar – che i comportamenti del datore di lavoro, pur se oggettivamente sgraditi, non siano tali da provocare significative sofferenze e disagi, se non in personalità dotate di una sensibilità esasperata o addirittura patologica ‚Ķ E’ anche possibile che gli atti del datore di lavoro siano di per sé ragionevoli e giustificati e in particolare che abbiano una certa giustificazione o quanto meno spiegazione siccome indotti da comportamenti reprensibili dello stesso interessato, ovvero da sue carenze sul piano lavorativo, difficoltà caratteriali, etc.“.

Non si deve cioè sottovalutare – concludono i Giudici – l’ipotesi che l’insorgere di un clima di cattivi rapporti umani derivi, almeno in parte, anche da responsabilità dell’interessato‚Äù.

La strada del mobbing, dunque, è sempre più ardua da pecorrere.

Della serie: “becco e bastonato”

Legge Bacchelli al “Califfo” ma vogliamo scherzare?

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Il momentaccio del Califfo: è caduto e guadagna “poco”
Notizia del 8 novembre 2010 – 16:30 su LIBERO NEWS
Franco Califano non riesce più a fare serate e di Siae prende “solo” 10.000 euro a semestre. Il suo legale: un momento difficile ma non chiederà aiuto allo Stato
…..

Vorrei proprio vedere: dieci mila euro ogni sei mesi sono 1.667 euro al mese, ben oltre un buon stipendio di un operaio che si ammazza di lavoro. E per ammazza è compreso nel prezzo anche morire sul lavoro.

Hanno esagerato, il maestro sta poco bene e ora è in via di miglioramento. Più che altro si trova in difficoltà emotiva ma sicuramente non ci sono le condizioni per chiedere la legge Bacchelli“. Questo quanto dichiarato dall’avvocato di Franco Califano Marco Mastracci all’ADNKRONOS. “√à vero – ha aggiunto Mastracci – che è caduto e si è rotto tre vertebre e quindi non può lavorare, però ha tanti amici che gli stanno dando una mano, soprattutto per far fronte alle sue necessità primarie. Il maestro è stato frainteso, sicuramente non si trova per strada“.

Temeva che tutto finisse per diventare una noia terribile. Franco Califano è invece finito a combattere contro un nemico ancora più temibile, la miseria. O almeno è ciò che il cantautore 72enne sostiene, invocando l’aiuto di Stato per il suo caso “disperato”: ¬´Il 15 luglio di quest’anno – racconta al Corriere – sono caduto dalle scale e mi sono rotto tre vertebre. Questo incidente ha fatto venir meno la mia unica consistente fonte di reddito, ovvero le serate. E mi ha messo in ginocchio¬ª.

Tanto che il Califfo ora chiede per sé l’applicazione della legge Bacchelli, quella che prevede un vitalizio per i grandi artisti, intellettuali e sportivi che versano in situazioni d’indigenza: ¬´Io non credevo che fosse possibile – ammette – Ma alcuni amici, come il mio medico curante e il senatore Domenico Gramazio del Pdl hanno preso a cuore il mio caso e mi hanno spiegato che esiste una legge, la cosiddetta legge Bacchelli, che prevede un sussidio mensile vitalizio per persone che abbiano dato lustro alla cultura italiana. Ne so poco, ma mi sembra di avere tutti i requisiti per beneficiarne¬ª.

Poco importa che Califano incassi più di 1.600 euro al mese in diritti d’autore: ¬´¬´Mah, io non so bene come funzioni la Siae, so soltanto che prendo circa diecimila euro a semestre. Sempre diecimila. Non ce la faccio. In questo momento non sono più autosufficiente¬ª. Il sostegno statale per lui è quasi dovuto: ¬´√à vero, sono stato un artista di fama, ma ho avuto anche un sacco di guai . Non dimentichiamo che fui arrestato nel 1970 per possesso di stupefacenti, nella vicenda che coinvolse Walter Chiari, e rifinii in carcere nel 1983 per lo stesso motivo e pure per porto abusivo di armi, questa volta insieme a Enzo Tortora. In entrambi i processi sono stato assolto perché il fatto non sussiste. Forse lo Stato mi deve qualcosa¬ª.

I meriti artistici, sia come autore per altri sia come interprete, non mancano al Califfo e i bisogni, ora che anni di eccessi chiedono il conto, sembrano reali. Eppure, a molti potrebbe apparire irrispettoso concedere un beneficio a una persona che ammette di aver sempre fatto la bella vita: ¬´Non ero uno che badava a spese . Quando usciva un nuovo modello di auto il primo veicolo disponibile era il mio. Per non parlare delle moto. Quando avevo storie con attrici importanti abitavo all’Excelsior o al Grand Hotel. Avevo sempre come minimo tre macchine, una Mercedes, una Jaguar decappottabile e una Maserati o una Ferrari¬ª.

Ecco, forse oggi potrebbe accontentarsi di un po’ di meno.


Fuel cell: ridurre la taglia, aumentare la competitività lo dice il Cnr

L‚ÄôItae-Cnr presenta ad ‘H2Roma Energy&mobility show’, all‚ÄôEur dal 9 all‚Äô11 novembre, la configurazione range extender, caratterizzata da celle a combustibile di piccola misura che fungono da ‘caricabatterie’ incrementando l‚Äôautonomia del veicolo elettrico. Per il mercato futuro si lavora invece sul total fuel cell. I progetti riguardano la realizzazione di un minibus, una city car, una bicicletta a pedalata assistita, un‚Äôimbarcazione e un aereo.

Il percorso del futuro. Da oggi al 2020, dieci anni che cambieranno l‚Äôauto‘: questo il tema della nona edizione di ‘H2Roma Energy&mobility show’, che si terrà all‚ÄôEur, presso il Salone delle Fontane in via Ciro il Grande 10/12, dal 9 all‚Äô11 novembre. L‚Äôevento dedicato alla mobilità sostenibile è promosso dall‚ÄôIstituto di tecnologie avanzate per l’energia ‘Nicola Giordano’ del Consiglio nazionale delle ricerche di Messina (Itae-Cnr), Centro interuniversitario Sapienza Università di Roma (Cirps) ed Enea e offre a esperti, ricercatori, manager e cittadini l‚Äôopportunità di conoscere i passi intermedi verso il traguardo dell‚Äôauto a zero emissioni, come l‚Äôibrido, l‚Äôelettrico, i biocombustibili di seconda generazione e le innovazioni prodotte dai più importanti costruttori mondiali.

‚ÄúL‚ÄôItae-Cnr è coinvolto, sia come coordinatore sia come partner, in una vasta gamma di progetti incentrati sull’utilizzo delle celle a combustibile (FC-fuel cell)‚Äù, spiega il direttore dell’Istituto Gaetano Cacciola. ‚ÄúL‚Äôapproccio dell‚ÄôItae punta su una configurazione di powertrain detta ‚Äòrange extender‚Äô, caratterizzata dalla copresenza di tecnologie più mature quali batterie ed eventuali supercapacitori e di fuel cell di piccola taglia che, in questo caso, svolgono il ruolo di ‘caricabatterie a bordo’ incrementando l‚Äôautonomia del veicolo. La configurazione range extender mira a una commercializzazione imminente del prodotto, poiché la taglia ridotta della cella a combustibile permette di contenere costi e quantità di idrogeno rispetto ai veicoli ‚Äòtotal fuel cell‚Äô, unendo innovazione e competitività‚Äù.

Un‚Äôaltra tipologia di progetto presentata dall‚ÄôItae punta, invece, al mercato futuro. ‚ÄúIn questo caso la configurazione total fuel cell prevede che la FC abbia una dimensione vicina a quella del motore elettrico‚Äù, continua Cacciola. ‚ÄúIl veicolo è concepito come un prodotto high-tech: hardware e chassis assemblati con materiali leggeri e con struttura a pianale intercambiabile, connessione internet e sistemi radio in grado di comunicare con altri veicoli simili (Its – Information Technology System)‚Äù.

I progetti dimostrativi dell‚ÄôIstituto attivi riguardano lo sviluppo di mobilità elettrica ibrida a celle a combustibile (Fuel Cell Hybrid Electric Vehicles ‚Äì FCHEVs) e, in particolare, la realizzazione e ottimizzazione di un minibus, una city car, una bicicletta a pedalata assistita, un‚Äôimbarcazione e un aereo. ‚ÄúAltri progetti‚Äù, conclude il direttore dell‚ÄôItae-Cnr, ‚Äúriguardano la realizzazione di veicoli ibridi in cui la driving force è affidata a un motore elettrico, in grado di funzionare anche come generatore durante le discese e le frenate per recuperare l‚Äôenergia cinetica che altrimenti andrebbe dissipata (regenerative braking)‚Äù.

La casta si lamenta dei controlli dell’Inps…

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La casta si lamenta dei controlli dell’Inps: Alle ultime verifiche è risultato che solo 60 deputati circa su 630 hanno contratti regolari con i loro assistenti parlamentari. Eppure c’è chi si lamenta perché l’Inps ha deciso di controllare. Lo rivela in un video l’on. Antonio Borghesi di Idv. Per capire il concetto di casta vi consiglio di un breve passaggio a questo link

Lo “sporco” lavoro delle volontarie del sud

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Lettera sfogo ricevuta da Francesca Cossari (volontaria al sud Italia in difesa e assistenza agli animali)

In questi giorni, alcune volontarie in particolare, ma tutte le volontarie del sud sono state vittime di ingiurie, diffamazioni, accuse, insinuazioni e chi ne ha piu’ ne metta, senza prove, senza ritegno e senza verità.

L’oggetto principale delle note che stanno girando è la deportazione dei cani del sud al nord e centro europa, il lavoro delle staffettiste, le raccolte fondi.

Io non sono un animalista come lo intende la maggior parte di questo virtuale mondo, mangio la carne anche se sempre di meno, mi occupo solo di cani e di gatti, e non era neanche nelle mie intenzioni farlo.

Ci sono capitata per forza maggiore, forse come tante altre, che cominciano a salvare un cane e poi si ritrovano in questo vortice cercando di salvarne il piu possibile.

Non nego che il traffico dei cani ci sia, non nego i furgoni stirpati di cani, io personalmente non ho mai fatto staffette, ma nego la mala fede di ogni volontaria del sud. Sono balle, semplicemente accuse diffamatorie e ingiuste.

Voglio dirvi in concreto come si svolge il lavoro di una volontaria.

Un giorno vai al supermercato, al cinema dovunque e per la tua strada incontri un cane, forse due o forse una cucciolata. Ti fermi e ti chiedi : adesso? Cosa faccio? dove li porto? Poi passa il primo passante e ti dice: ancora con sti cani, ma non li bruci.

Una volta si ammazzavano! E tu disperata ancora pensi come faccio? Non si ha neanche piu la forza di rispondere. Li carichi in macchina, te la vomitano, te la pisciano te la cagano. Oddio che disastro ma ancora non realizzi. Lo si fa dopo

Cominci a chiamare in giro e vedere se c’è un posto dove metterli momentaneamente non c’è. E sapete perchè ? . Perchè tutte siamo nella stessa barca. Provi con le pensioni, anche se costano molto. Tutte piene.

Allora recuperi qualcosa li metti in un terreno pubblico, in un recinto che ti prestano, dovunque possano stare per un po’.

Allora si comincia: Vermifugo, Cibo, Coperte e Cuccia, Antiparassitario, Chip, bollettino asl, benzina, telefono. O signur quanti soldi, tanti. Questo mese posso spendere solo 100‚Ǩ ho la rata dell’auto da pagare, o magari l’affitto, la luce, la mensa al bimbo, oppure non lavori. Cazzo mi danno solo 600 euro. devo smetterla, non posso, devo girarmi dall’altra parte. DEVO DEVO DEVO. ma non ce la facciamo mai.

Mentre accudisci ancora riprovi la strada istituzionale, comune, asl, vigili. Signorina ma si rende conto del disavanzo che ha la sanità Calabrese ? ma si rende conto di quanti omicidi ci sono, si rende conto che la gente non ha lavoro e fa la fame? Si rende Conto? Si e chi si rende conto di queste anime? Nessuno, troppe cose al sud non vanno, non c’è tempo per i cani. Ma ancora una volta ti umili, si ti umili a parlare con questi politici corrotti che trovano soldi per le loro cene, per le miss, per incarichi del cazzo, per tutto tranne che per sterilizzare.

Dopo qualche giorno ti arriva la sorpresa: Avvelenati 5 cani al Borgo. Allora la rabbia. Si comincia con le denuncie, con articoli sul giornale, con tutto cio’ che la rabbia che hai in corpo sia capace di esprimere, a parte la violenza. Non è servito a nulla. La tua cucciolata è ancora la. La tua shila è ancora in clinica, non sai se vivrà, e mentre vai in clinica trovi un gatto o un cane morto sulla 106, quel che resta della bestia. Si perchè neanche le carcasse portano via. Mi è stato detto: Signorina 350‚Ǩ escluso Iva per lo smaltimento della carcassa, voi animalisti non vi rendete conto.

noi animalisti non ci rendiamo conto.

Ora io chiedo come si fa a giudicare senza vivere le situazioni, senza vederle almeno? Si accusa la trovato senza le prove, si accusa me per la raccolta fondi, si accusa la prox di turno etc etc.

Ma voi i cani li accudite? Sapete quanto costa accudirli? Sapete quanto costa un volo o una staffetta dal sud?

E vi sembra cosi anormale che vogliamo trovargli una sistemazione in qualche famiglia o rifugio meglio gestito nel Nord?

Vi siete mai fatte un giro nei canili calbresi? Sapete quanti cani abbiamo liberi nel territorio? O credete veramente che tutti partono? Io ne ho su badolato paese di 3mila abitanti : 7 Cani di quartiere diciamo. Gatti: una 20 solo nel mio terreno.

Parliamo dei microcip. I cani devono partire con chip. Ok tutti daccordo. Partono con chip poi la saccente di turno dice: non si sa dove sono, i chip non risultano, ancora intestati al comune di scicli.

Vi fornisco il numero del chip del mio cane e troverete la risposta. il mio cane adottato a bologna, traferito in calabria ancora risulta dopo due anni intestato a bologna. Vi prego verificate ecco il chip 380098101314340. Cosi la saccente di turno che sostiene che non ho animali puo’ verificare anche che almeno uno di cane c’è l’ho.

Nessuno nega che i traffici di cani ci siano, nessuno nega che possano o siano spariti cani, ma come si fa a diffamare le persone pubblicamente senza avere prove? La magistratura non mi pare abbia indagato nessuno e voi chi siete per farlo? Certo potete sollevare dubbi tra di voi pero’, non pubblicamente. Agite, verificate, fate una denuncia, perchè qui non sarebbe una denuncia contro ignoti presto cestinata ma una denuncia con tanto di nome e cognome. La stessa che fate qua su fb.

Ci sono volontarie coscenziose che addirittura rischiano ancora di tenerseli sulla sponda del torrente o su un ciglio della strada, pur di fare le cose in regola, o per i vostri dubbi far saltare uno stallo o future adozioni.

Io vorrei e ho fatto questa nota affinche il mio desiderio lo conoscano in tanti, vorrei che le volontarie avessero piu’ rispetto, prima di infangarle di accusarle, vi pregherei di verificare. Vorrei che voi del nord che avete la fortuna di avere dalla vostra almeno le sterilizzazioni e quindi l’assenza di randagismo, che ci aiutaste. che insieme a noi attacchiate i veri responsabili: Le ALS, I SINDACI.

E’ umiliante fare la raccolta fondi, ma è necessaria, chi accudisce i cani lo sa.

In questo momento per dirvene una, il rifugio fata della scerbo deve pagare i mangimi. Dove sta il comune? dove stanno le grandi associazioni? Non si sa. Ma sappiamo dove sta la Scerbo, La Pullano, La Console, La Canino, Dacciunazampa, La Carratelli, maraldi, cosentino, stasi, etc etc. Stanno in mezzo a quei pelosi che chi diffama non vede tutti i giorni morire come lo vediamo noi.

Grazie

Francesca Cossari

Cnr e Fastweb per la telemedicina

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Le nuove frontiere della sanità online sono state le protagoniste assolute del seminario svoltosi oggi al Festival della Scienza di Genova. Il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) in partnership con Fastweb ha illustrato i nuovi paradigmi della medicina telematica, come il fascicolo sanitario elettronico, la telediagnosi, il teleconsulto e l‚Äôassistenza a distanza alle persone non autosufficienti (‘casa intelligente’) che basano la loro applicazione su collegamenti alla rete a banda ultralarga.

Le nuove frontiere della sanità online sono state le protagoniste assolute del seminario svoltosi oggi al Festival della Scienza di Genova. Il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) in partnership con Fastweb ha illustrato i nuovi paradigmi della medicina telematica, come il fascicolo sanitario elettronico, la telediagnosi, il teleconsulto e l‚Äôassistenza a distanza alle persone non autosufficienti (‘casa intelligente’) che basano la loro applicazione su collegamenti alla rete a banda ultralarga. I vantaggi derivanti dall‚Äôapplicazione in campo sanitario delle connessioni ultraveloci e delle moderne tecnologie sono stati illustrati nel corso di una dimostrazione pratica del progetto e-Dea condotto dal Cnr e dall‚ÄôAzienda ospedaliera S. Camillo-Forlanini di Roma. Durante il seminario in corso a Genova un medico ha eseguito in diretta la telediagnosi a distanza su un paziente ricoverato presso il S. Camillo e sottoposto a risonanza magnetica.
Grazie al collegamento di Fastweb in fibra ottica a 100 Megabit tra Genova e Roma le immagini sono state inviate in tempo reale dall‚ÄôOspedale, attraverso l‚Äôinfrastruttura di rete Megalab, all‚ÄôArea della ricerca del Cnr di Tor Vergata e da lì direttamente a Genova per la diagnosi a distanza. Le reti a banda ultralarga infatti sono e saranno sempre di più l‚Äôelemento strategico per lo sviluppo di nuove applicazioni per la telemedicina a distanza.
‚ÄúL’applicazione che è stata mostrata oggi‚Äù, commenta Alfredo Lavagnini, responsabile dell’Area della ricerca del Cnr di Tor Vergata, ‚Äúrappresenta uno degli esempi più significativi delle potenzialità che si aprono dall’unione delle tecnologie di comunicazione a banda larga con le nuove tecnologie informatiche sviluppate per il campo sanitario e dei loro effetti tangibili a beneficio del cittadino‚Äù.
Riferimenti: Luca Pitolli, Isc-Cnr, [email protected]